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Nel corso delle mie precedenti analisi sull’aforisma in Serbia avevo brevemente accennato al Circolo aforistico di Belgrado (in serbo Beogradski aforističarski krug)

Nato agli inizi degli anni 80 a Belgrado, come associazione spontanea di scrittori e aforisti guidati da Aleksandar Baljak e accomunati dalla satira contro lo Politica vista come il Male assoluto, il circolo aforistico, sotto la pressione degli avvenimenti (la caduta del comunismo, la guerra civile, la dittatura) ha cominciato ad espandersi e a diffondersi ben oltre i confini di Belgrado fino a Novi Sad, Užice, Kragujevac, coprendo alla fine tutto il territorio della Serbia. Dopo tre decenni di organizzazione informale, il Circolo aforistico di Belgrado si è ufficialmente costituito il 12 marzo del 2008 e ha nominato come suo Presidente Aleksandar Baljak.

Il Circolo aforistico di Belgrado, con il suo humour e la sua satira “sovversiva”, è stato forse l’arma più adatta e, allo stesso tempo, più letale nella lotta contro la lingua orwelliana propagandistica e guerrafondiaia del regime serbo, contro la visione quasi kitsch della guerra patriottica, contro il lavaggio del cervello delle coscienze che avveniva tramite i tanti influenti mezzi di comunicazione di massa, soprattutto la potente Televisione di Stato serba (RTS).  L’aforisma è stato il miglior mezzo per riescire a smascherare le vere intenzioni del regime serbo, denudando e ridicolizzando i politici, gli pseudo-intellettuali, i patrioti professionali e altri creatori del discorso militante

Gli scrittori di aforismi che gravitano intorno al Circolo aforistico di Belgrado sono oltre una cinquantina e questo testimonia ancora una volta l’importanza storica dell’aforisma nella letteratura Serbia

L’aforista serbo non è isolato nella sua torre d’avorio e non scrive per un pubblico ignoto, ma al contrario è legato da una rete di relazioni con gli altri aforisti serbi (attraverso incontri e confronti, manifestazioni e premi letterari, antologie, riviste) in un “processo collettivo di creazione“. Nella storia dell’aforisma un fenomeno analogo di creazione collettiva di aforismi, pur in un contesto sociale e stilistico completamente diverso, si verifica soltanto nel Seicento francese dove i grandi moralisti – La Rochefoucauld, Pascal, Arnauld, Nicole e altri – sono accomunati dallo stesso codice culturale, si riuniscono nel salotto di madame de Sablè scambiando giudizi sulle produzioni scritte dall’uno e dall’altro ed elaborando un grande numero di scritti aforistici (le cosiddette “Maximes”). Si avranno ancora nel Novecento cerchie di scrittori che conoscono uno scambio di forme aforistiche all’interno del loro mondo letterario (penso ai surrealisti francesi e belgi), ma senza la forza e la “qualità letteraria” dell’aforisma serbo. E questo testimonia la grandezza di un movimento letterario che putroppo – almeno finora – è stato completamente ignorato dal nostro paese.

Si deve anche al Circolo aforistico di Belgrado la nascita di quello che si potrebbe definire il primo film aforistico. Il film in questione è opera del regista Boris Mitić e si intitola “Doviđenja, kako ste?” (Goodbye, How are you?”), un film-documentario della durata di 60 minuti su “un eroe del nostro tempo che sarebbe pronto a morire “per credere in qualcosa ma che non crede più a niente“. Boris Mitic descrive gli effetti della guerra e della corruzione serba attraverso un linguaggio cinematografico originale, che raccoglie i migliori aforismi politici della vita serbo e jugoslava degli ultimi 50 anni gravitanti intorno al Circolo di Belgrado. Questo è il link

Il circolo aforistico di Belgrado, anche dopo la caduta del regime e la fine della guerra civile, ha continuato a promuovere il genere aforistico e la conoscenza dell’aforisma presso vasti strati della popolazione, con “una produzione letteraria che si può definire unica al mondo per la qualità e quantità degli aforismi. Al Circolo aforistico di Belgrado si devono diverse  manifestazioni e premi letterari tra cui nel 2009 il Satira Fest, Lec tra i serbi, presso il comune di Stari Grad che ha festeggiato il centenario della nascita di Stanislaw Lec con la presenza delle autorità polacche, ha promosso un concorso di aforismi a cui hanno partecipato oltre 80 autori serbi, ha consegnato un premio alla carriera allo scrittore e aforista della slovenia Žarko Petan e ha quindi commemorato recenti eventi della Storia serba (si vedano foto).

Ecco alcune immagini che testimoniano l’evento (qui da noi in Italia il centenario della nascita del polacco Stanislaw Lec, uno dei più grandi aforisti del mondo, è stato ahimè del tutto trascurato da giornali ed editori! Per fortuna ci siamo ricordati almeno di quello di Ennio Flaiano!)

Sala affollata durante il Satira Fest 2009, Lec tra i Serbi

Dušan Puača, Aleksandar Čotrić, Bojan Ljubenović

Dušan Puača, Aleksandar Baljak, Ana Dagmara Luković, Aleksandar Čotrić

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