Skip to main content

Annunci

Peter Robinson, nato nel 1953 a Salford nel Lancashire, trascorre parte della sua giovinezza a Liverpool (“con l’eccezione di cinque anni vissuti tra i 9 e 14 anni a Wigan, sono cresciuto a Bootle e Garston, due differenti quartieri di Liverpool. I miei genitori vivono ancora nella zona sud della città, e penso a Liverpool come alla mia città natale. Nel 1996 ho curato un’antologia dal titolo Liverpool Accents: Seven Poets and a City, come forma di omaggio al luogo” dice di sè in un’intervista). Si laurea all’Università di York nel 1974 e successivamente ottiene il dottorato a Cambridge nel 1981. Tra il 1977 e il 1985 organizza diverse sessioni del Cambridge Poetry Festival, dedicato alla poesia internazionale. Agli inizi degli anni 90 si trasferisce in Giappone, dove vive diciotto anni insegnando letteratura inglese a Sendai e a Kyoto. Attualmente è professore di letteratura inglese e americana presso l’Università di Reading.

A partire dalla metà degli anni 70, Peter Robinson comincia a pubblicare le sue poesie. La prima raccolta poetica, Overdrawn Account, appare presso una piccola casa editrice londinese nel 1980 e attira su di sè una serie di recensioni positive, tra cui quella nel 1983 sulla rivista PN Review che lo descrive come “il più raffinato poeta della sua generazione”. Nonostante questo esordio promettente, passano otto anni prima di completare un secondo libro e trovare un editore più grande. Nel 1988 pubblica la seconda raccolta di poesie This Other Life che si impone all’attenzione della stampa nazionale, vincendo il Cheltenham Prize per la letteratura. Negli anni successivi continua a pubblicare numerose altre raccolte. La pubblicazione di una selezione di poesie presso l’editore Carcanet nel 2003 con il titolo Selected Poems 1976-2001, vale a Peter Robinson l’elogio di molti critici letterari, tanto che la rivista The Reader lo definisce “il più grande poeta vivente”. In Italia la casa editrice Moretti & Vitali ha pubblicato una versione bilingue delle poesie di Peter Robinson (con traduzione dello stesso autore insieme ad Ornella Trevisan) dal titolo L’attaccapanni e altre poesie.

Peter Robinson è anche critico letterario, autore di diversi saggi sulla poesia e la letteratura, nonché traduttore. In particolare l’autore conosce molto bene la lingua italiana (sua moglie è di Parma) e ha tradotto in inglese fra i migliori poeti italiani del nostro novecento (da Maria Luisa Spaziani a Luciano Erba, da Antonia Pozzi a Giuseppe Ungaretti, da Eugenio Montale a Vittorio Sereni. Di quest’ultimo dirà in un’intervista: “Tra i poeti del ventesimo secolo da cui ho tratto i maggiori insegnamenti ci sono Pierre Reverdy, Vittorio Sereni, e Roy Fisher”). Le sue traduzioni sono raccolte nei volumi The Great Friend and Other Translated Poems (2002), Selected Poetry and Prose of Vittorio Sereni (2006), The Greener Meadow: Selected Poems of Luciano Erba (2007), che ha vinto il John Florio Prize, e Poems by Antonia Pozzi (2011).

Come altri poeti contemporanei (restando nell’ambito degli scrittori in lingua inglese Don Paterson in Scozia, Yahia Lababidi e James Richardson negli Stati Uniti) Peter Robinson affianca gradualmente la scrittura aforistica a quella poetica. Nel 2004, verso la fine dalla lunga permanenza in Giappone, pubblica Untitled Deeds, una raccolta di aforismi e poesie in prosa e nel 2009 Spirits of the Stair: Selected Aphorisms pubblicato da Shearsman Books, che riunisce circa 700 aforismi tra cui anche quelli della precedente raccolta.

Peter Robinson nella postfazione al libro Spirits of the Stair spiega in questo modo il suo interesse per la forma: “Non avevo la più pallida idea che avrei scritto aforismi, pensavo di essere incapace di una tale agilità mentale, direi fin verso la fine degli anni novanta. La spinta iniziale è venuta sotto forma di appunti su un quaderno contenenti pensieri connessi con le assurdità e i paradossi associati alla poesia e alla vita del poeta. Erano semplicemente delle annotazioni isolate, messe giù senza alcuna idea di pubblicazione. Fu solo nel 2002 che, poco prima dell’invasione dell’Afghanistan e poi della guerra in Iraq, ho cominciato a formulare e annotare pensieri su una varietà di argomenti man mano che mi venivano in mente. Questa improvvisa inondazione di commenti e osservazioni, scarabocchiati giù senza cura del loro valore artistico, mi sorprese (…) Avevo forse raggiunto un punto nella vita in cui l’auto-censura di una prudenza intellettuale dolorosamente appresa crollava sotto la pressione delle contraddizioni nella mia difficile situazione e in quella del mondo. Una particolare spiegazione per questa forma di espressione potrebbe essere l’abitudine che ho preso come effetto collaterale dell’insegnamento in una università giapponese. Lì, con le difficoltà degli studenti nell’ascolto e la comprensione, mi sono impratichito a formulare le idee che stavo cercando di trasmettere, con frasi brevi e semplici che potessero essere copiate dalla lavagna. Nel corso degli anni mi ero messo ad utilizzare questa pratica come mezzo di pensiero ad alta voce in un luogo semi-pubblico. Naturalmente, queste frasi non includevano giochi di parole o battute paradossali. Però la ripresa dello stesso metodo, ma con libertà maggiori all’interno del mio quaderno privato e senza pensare alla pubblicazione, potrebbe spiegare come questi appunti abbiano cominciato ad arrivare e poi ad intensificarsi in modo imprevisto.”

L’aforisma di Robinson è acuminato e velenoso e anche molto empirico, incentrato su fatti ed eventi quotidiani. I temi sono i più disparati (in modo del tutto casuale potrei citare i telefoni cellulari, l’arte concettuale, il calcio internazionale, le oscillazioni del mercato azionario, il comportamento dei politici, eccetera). La maggior parte degli aforismi sono però concentrati sulla scrittura, la traduzione e la ricezione della poesia. Essi mettono in scena una società – quella dei critici letterari, degli editori e dei poeti – con le sue manie, le sue debolezze, le sue vanità.
La scrittura aforistica di Peter Robinson, velenosa e acuminata, non esclude, qua e là nella raccolta, un aforisma più poetico e metaforico. E’ lo stesso Robinson che, sempre nella postfazione a Spirits of the Stair, scrive di aver subito l’influsso – oltre che di Oscar Wilde, Lichtenberg, Nietzsche, Kraus – delle brevi poesie in prosa scritte da Reverdy, Rimbaud e Baudelaire e anche dei cosiddetti Haiku e Tanka giapponesi, che Robinson ha imparato ad apprezzare durante il suo soggiorno in Giappone. In aforismi come “Sopraffatto da una finestra piena di fiori nel loro massimo rigoglio, in posa solo per un attimo….” oppure come “Dove è la necessità della metafisica quando il vento è tra gli alberi?” o infine “Guàrdati dalle lunghe ombre pomeridiane di rami e tronchi alla fine dell’inverno” Peter Robinson scrive dei veri e propri aforismi poetici.

Presento qui di seguito una selezione di aforismi tratti da Spirits of the Stair. Ringrazio Sara Bauducco e Ornella Trevisan per avermi aiutato nella traduzione degli aforismi:

**

Spirits of the Stair,2009

Put ‘I’ in a poem and I may make a space for others; leave it out and the whole thing is nothing but me.

Mettendo la parola Io in una poesia farei spazio per gli altri; togliendola, il tutto non parla che di me.

**

Transience is here to stay.

La transitorietà è qui per restare.

**

Fame: it’s inevitably a case of mistaken identity.

La fama: è inevitabilmente un caso di errore di persona.

**

A small child’s need for attention can be simultaneously irritating, inspiring, and sad—so, too, a writer’s.

La necessità di attenzione da parte di un bambino può essere simultaneamente irritante, ispiratrice e triste — anche quella di uno scrittore.

**

Good translators must be tied to the mast so they can hear, but not be hypnotized by, the siren calls of their own interpretations.

I buoni traduttori devono stare legati all’albero della nave così da poter sentire le sirene ma non essere ipnotizzati dal canto delle proprie interpretazioni.

**

In poetry the best way to fly is to be well grounded.

In poesia il modo migliore di volare è piantare i piedi ben a terra.

**

Good poems resolve emotions; bad ones provoke them.

Le buone poesie risolvono le emozioni; quelle scadenti le provocano.

**

Watching mothers and fathers relate to their babies you’d think the first aim of the latest generations were to infantilize their progenitors.

A guardare madri e padri relazionarsi con i propri bambini, vien da pensare che l’obiettivo principale delle ultime generazioni sia stato rendere infantili i loro avi.

**

Newspapers should always be read a week or so late: that way you see more clearly what might have been worth reading.

I giornali dovrebbero sempre essere letti dopo circa una settimana o giù di lì: in quel modo si vede più chiaramente ciò che sarebbe valsa la pena di leggere.

**

Mid-life crises: so tell me, where exactly does the Via dell’amore turn into the Viale delle rimembranze?

Crisi di mezza età: allora dimmi esattamente dove la Via dell’amore svolta in Viale delle rimembranze?

**

Reading a poem for the first time is like trying to get money out of an ATM machine when you don’t know the state of your account. Now and then the transaction is concluded with a cheering surprise.

Leggere una poesia per la prima volta è come ritirare soldi da un bancomat quando non si conosce lo stato del proprio conto. Ogni tanto la transazione si conclude con una piacevole sorpresa.

**

Small presses tend to utter currency whose value can—at that moment—barely be traded on the money markets. Big presses haplessly issue junk bonds.

Le piccole case editrici tendono a mettere in circolazione carta il cui valore può, al momento, essere a mala pena negoziato sul mercato monetario. Quelle grandi sfortunatamente emettono obbligazioni spazzatura.

**

‘Normal service will be resumed as soon as possible’ (official stamp on a birth certificate).

‘Il regolare servizio riprenderà il prima possibile’ (timbro ufficiale su un certificato di nascita).

**

Life so often seems like a play in which the characters are even less plausible than the backdrop—and that’s precisely what makes them real.

La vita assomiglia così sovente a una commedia in cui i personaggi sono ancor meno credibili dello sfondo, e questo è precisamente ciò che li rende reali.

**

Ambition is what people of limited talent use for motivation.

Ambizione è ciò che la gente di mediocre talento usa come motivazione.

**

Stock markets fluctuate in response broadly to two kinds of news: sound performance analyses and predictions, or speculations based on such reports and in reaction to how other traders are speculating in the light of them. You’d have thought that literary critics would aim to provide sound analyses, but so often it turns out they’re speeding up the circulation of rumour and repute.

I mercati azionari oscillano sostanzialmente in risposta a due tipi di notizie: salde analisi e predizioni dei rendimenti, o speculazioni basate su simili resoconti, e in reazione a come altri operatori stanno speculando alla luce di quei rapporti. Vien da pensare che lo scopo dei critici letterari sia fornire solide analisi, ma così spesso succede che essi rendono solo più veloce la circolazione di chiacchiere e giudizi.

**

Dealing with some publishers, it’s only too easy to feel like a smuggler engaged in transporting contraband of no evident value across an iron curtain.

Trattando con alcuni editori, è fin troppo facile sentirsi come un trafficante impegnato nel contrabbando di cose senza nessun palese valore attraverso una cortina di ferro.

**

The worst kinds of believers are the ones who think they can do some insider trading with their God.

I tipi peggiori di credenti sono quelli che pensano di poter fare insider trading con il loro Dio.

**

You’ll know you’re starting to find yourself when you no longer recognize any of the circumambient signposts or signs.

Quando non riconosci più alcuno dei cartelli e dei segni all’intorno, sai che stai iniziando a trovare te stesso.

**

At the ends of wars you may have defeated your enemies, but beware of surprise attacks from your still unconquered need for them.

Alla fine di una guerra magari hai sconfitto i tuoi nemici, ma attento agli attacchi a sorpresa da parte del tuo bisogno non ancora sgominato di loro.

**

Is that what we want, the pursuit of happiness? Isn’t it rather the pursuit of meaningfulness?

E’ questo, quel che vogliamo, la ricerca della felicità? Non è piuttosto la ricerca della significatività?

**

Persons in a crowd: the more of them there are, the less humanity you feel.

Le persone nella folla: più ce ne sono, meno senti l’umanità.

**

Where’s the need of metaphysics when the wind is in the trees?

Dov’è la necessità della metafisica quando il vento è tra gli alberi?

**

Talking to him was like trying to insert lines in a script he’d already learned by heart.

Parlargli era come cercare di inserire delle righe in un copione che lui aveva già imparato a memoria.

**

The aphorist’s palliative care: the relief of pain through the careful insertion of innumerable short, sharp needles.

La cura palliativa dell’aforista: il sollievo del dolore attraverso l’attento inserimento di innumerevoli aghi sottili e pungenti.

**

Spendthrift artists: look how they live beyond their meanings!

Artisti spendaccioni: guarda come vivono al di sopra dei loro mezzi!

**

Given the linguistic bankruptcy of describing a loan as ‘sub-prime’ when what that means is anything from ‘pretty risky’ to ‘bad’, it should surprise no one that financial bankruptcy should inevitably follow at the speed, more or less, of a falling dictionary.

Dato il fallimento linguistico di descrivere un prestito come ‘sub-prime’ quando ciò che significa è qualcosa che sta fra ‘rischio basso e ‘altissimo’, non dovrebbe sorprendere nessuno se il fallimento finanziario inevitabilmente seguisse alla velocità, più o meno, della caduta di un dizionario.

**

It’s often difficult to persuade people to imagine life from others’ points of view—except when it comes to someone else’s spending power.

E’ spesso difficile persuadere la gente a immaginare la vita dal punto di vista degli altri, eccetto quando si tratta del loro potere d’acquisto.

**

Successes in life compose a flat picture. Failures make a landscape with shading and recession.

Il successo nella vita compone un quadro piatto. Gli insuccessi creano un paesaggio con ombre e sfumature.

**

The number of how-to-do-it manuals there are for poetry in bookshops these days you’d think it was the new sex.

Dal numero di manuali “come fare” che ci sono per la poesia nelle librerie in questi giorni, si potrebbe pensare che sia il nuovo sesso.

**

Come to think of it, though, the relations between meter and rhythm are not unlike those between sex and love.

A pensarci bene, comunque, le relazioni tra metro e ritmo non sono dissimili a quelle tra sesso e amore.

**

Progress: it’s as if we had fashioned a stick to help a poor man walk, but then obliged him to do nothing but lean on it so as to feign a worsened hobble.

Il progresso è come se avessimo foggiato un bastone per aiutare un pover’uomo a camminare, ma poi lo obbligassimo a non fare nulla e tuttavia ad appoggiarsi su questo per far finta di zoppicare peggio.

**

Ah life: an aphorism waiting to happen.

Ah, la vita: un aforisma in attesa di accadere.