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Le ultime parole prima di morire di personaggi famosi

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Secondo i greci per giudicare un uomo felice e fortunato bisogna attenderne la morte, perché la vita è lunga (si spera) e non si sa cosa ci riserva il futuro. Aldous Huxley scrisse nella prefazione al suo libro Brave New World, che tutte le cose si dovrebbero giudicare come se uno le avesse viste dal proprio letto di morte.

Spesso le parole di coloro che, per dirla con il morente Thomas Hobbes, si accingono a compiere “un salto nel buio”, hanno uno stile breve e sentenzioso. Possono essere pronunciate in forma di aforisma, battuta, epitaffio, norma di saggezza, talora di enigma. Alcune sono recitate e artificiose, altre sono spontanee e spiritose. Si va dall’aforisma perfettamente cesellato di Heinrich Heine “Dio mi perdonerà, è il suo mestiere” al sussurro incomprensibile di Freddie Mercury: “Pee Pee”. Talora le ultime parole vengono lasciate in lettere o note di suicidio. Alcune “ultime parole” sono irriverenti, altri dissacranti, petulanti, stoiche, narcisistiche, terrorizzate, spiritose, disincantate, malinconiche. Si va dal “Più luce” di Goethe e Leopardi al “Spegnete la luce” di Theodor Roosevelt”.

I raccoglitori di queste parole sono parenti zelanti che mettono mano al taccuino anziché al rosario, amici infingardi in cerca di notorietà riflessa, allievi mediocri la cui unica opera sarà una biografia del maestro. Sono coloro che si affliggono non tanto se l’Illustre muore, ma se lo fa senza preavviso, così da non poter raccogliere la frase storica. O se non ha voglia di compiacerli, come Karl Marx, che riuscì a sibilare: ”Andiamo, via! Le ultime parole vanno bene solo per quegli idioti che non hanno detto abbastanza!”

Qui di seguito il lettore può trovare una ricca collezione di ultime parole di uomini illustri. Ho lavorato a questa collezione per diverso tempo, selezionando le ultime frasi o parole più aforistiche. Molte di esse sono inedite, almeno in lingua italiana.

Per gli articoli correlati si veda anche Epitaffi di personaggi celebri e famosi200 frasi, citazioni, pensieri e aforismi sulla morte.

Le ultime frasi e parole pronunciate prima di morire

mantegna

A

“No comment”.
(Edward Abbey 14 marzo 1989). Mostrando il suo senso dell’humor lasciò un messaggio per chiunque avesse chiesto le sue ultime parole: “No comment”.

“Muoio grazie all’aiuto di troppi medici”.
(Alessandro Magno, 11 giugno 323 a.C.). Secondo altre fonti le sue ultime parole furono: “Al più forte”.. Interpretato dai posteri come una sfida, alla pari, con Dio.

“Mi dispiace, ragazzi, sono tutta bagnata”.
(Grace Ethel Cecile Rosalie Allen, 27 agosto 1964)

“Guardatemi dai sorci or che son unto”.
(Pietro Aretino, 21 ottobre 1556) parole pronunciate sul letto di morte dopo aver ricevuto l’estrema unzione.

“Sto morendo o questo è il mio compleanno?”
(Lady Nancy Astor, 2 Maggio 1964). Rivolgendosi al figlio quando, sul letto di morte, si svegliò momentaneamente e si trovò circondata da tutti i familiari. Il figlio rispose: “Un po’ tutti e due, Mamma”.

“La commedia è finita. Applaudite! – Acta est fabula. Plaudite!”
(Ottaviano Augusto, 19 agosto 14 d.C)

“Non voglio niente, solo la morte”.
(Jane Austen, 18 luglio 1817) alla sorella Cassandra che che chiedeva se voleva qualcosa

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B

“Otto giorni di febbre! Avrei avuto ancora il tempo di scrivere un libro”.
(Honoré De Balzac, 18 agosto 1850)

“guarda!, Bello, Dio”.
(Charles Baudelaire, 31 agosto 1867). Nonostante fosse colpito da un ictus con afasia, Baudelaire col dito puntato verso il sole abbagliante riuscì a pronunciare davanti al fotografo Nadar queste tre parole.

“Amici applaudite, la commedia è finita”.
(Ludwig van Beethoven, 26 marzo 1827)

“Le gambe non le sento più. Adesso voglio dormire”.
(Carmelo Bene, 16 marzo 2002). Queste sarebbero state le ultime parole rivolte alla sua compagna Luisa prima di morire.

“L’Italia è fatta, tutto è a posto”.
(Camillo Benso, Conte di Cavour, 6 giugno 1861). Secondo un’altra fonte le ultime parole sarebbe state: “Frate, libera Chiesa in libero Stato”.

“Proseguite il vostro lavoro, andate casa per casa”.
(Enrico Berlinguer 11 giugno 1984), subito dopo essere stato colto da un ictus durante un comizio.

“A noi due”.
(George Bernanos, 5 luglio 1948)

“Non morite come me”.
(George Best, 25 novembre 2005). Fonti vicine al giocatore ritengono che Best non abbia detto realmente questa frase, in quanto egli aveva più volte ribadito in passato di non essersi pentito di nulla.

“Non avrei mai dovuto passare dallo Scotch al Martini”.
(Humphrey Bogart, 14 gennaio 1957)

“Ho sentito dire che il boia è molto bravo, e il mio collo è sottile”.
(Anna Bolena 19 maggio 1536)

“Francia, esercito, capo dell’esercito, Giuseppina…”.
(Napoleone Bonaparte, 5 maggio 1821)

“Sono sempre stata bella!”
(Paolina Bonaparte, 9 giugno 1825)

“Io ho provveduto ad ogni cosa della mia vita; ma non ho provveduto alla mia morte, e ora muoio impreparato!”
(Cesare Borgia, 12 marzo 1507)

“Sono di Dio per sempre”.
(Lucrezia Borgia, 24 giugno 1519)

“Ricordate, o monaci, queste mie parole: tutte le cose composte sono destinate a disintegrarsi! Dedicatevi con diligenza alla vostra propria salvezza!”
(Buddha, 486 a.C)

“Che bella, sembri tu quando prendi il sole”.
(Mike Buongiorno, 8 settembre 2009). Commentando, mentre faceva colazione con la moglie, la foto arrivata sul cellulare dell’ultima nipote nata da due giorni. Qualche istante dopo verrà colpito da un infarto improvviso.

“L’ultima parola che verrà da noi pronunziata è probabilmente una parola che abbiamo pronunciato migliaia di volte. Ma forse anche una mai pronunziata prima”.
(Francesco Burdin, 15 dicembre 2003)

“Bene, passin passetto mi avvio…”
(Dino Buzzati, 28 gennaio 1972) rispondendo a chi gli chiedeva come stesse.

“Adesso devo andare a dormire. Buonanotte”.
(Lord Byron, 19 aprile 1824)

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C

“Sono io, sono Buddy…” e poi “Ho freddo”.
(Truman Capote, 25 agosto 1984). Buddy era il nomignolo con cui una cugina, Miss Sook Faulk, lo chiamava da bambino.

“Anima mia, a lungo sei stata prigioniera. È giunta l’ora di lasciare la prigione, abbandonare l’impaccio di questo corpo. Vai dunque incontro alla separazione con gioia e coraggio”.
(Cartesio, 11 febbraio 1650)

“Ho vissuto come un filosofo e muoio come un cristiano”.
(Giacomo Casanova, 4 giugno 1798)

“Andate tutti all’inferno”.
(Elena Ceausescu, 25 dicembre 1989) Con queste parole la moglie del dittatore romeno Ceausescu si rivolse al plotone di esecuzione che eseguì la condanna a morte per fucilazione.

“È tanto che non bevo champagne”.
(Anton Čechov, 15 luglio 1904. Quando arrivò il medico, Čechov gli disse piano: “Io muoio”. Il dottore gli fece un’iniezione di canfora e volle procurarsi dell’ossigeno, ma lo scrittore lo fermò: “È inutile”. Così venne ordinato lo champagne e Čechov, dopo averlo sorseggiato, pronunciò queste parole – le sue ultime – distendendosi poi sul fianco.

“Anche tu Bruto, figlio mio? – Tu quoque, Brute, fili mi?”
(Caio Giulio Cesare, 15 marzo 44 a.C)

“E così io lascio questo mondo, dove il cuore deve o rompersi o diventare di piombo”.
(Nicolas Chamfort 13 aprile 1794) Nota prima di suicidarsi.

“Vedi, così si muore”.
(Coco Chanel, 10 gennaio 1971), rivolgendosi alla sua cameriera in punto di morte.

“Perché no? Dopo tutto appartiene a lui”.
(Charlie Chaplin, 25 dicembre 1977), rivolgendosi al prete che, davanti al letto di morte, disse a Chaplin: “Possa il Signore avere pietà della tua anima”.

“Non voglio morire, per favore non lasciatemi morire”.
(Hugo Chávez, 5 marzo 2013)

“Avvicinatevi, ragazzi, sarà più facile per voi”.
(Robert Erskine Childers, 4 November 1922). Così lo scrittore e nazionalista irlandese si rivolge al plotone d’esecuzione, dopo aver stretto la mano a ognuno di loro.

“Poiché la terra mi soffocherà, vi scongiuro di fare aprire il mio corpo perché non sia sepolto vivo”.
(Fryderyk Chopin, 17 ottobre 1849)

“Sopra la terra sarò cibo per falchi, sotto per grillotalpe e formiche. Perché privare gli uni per cibare gli altri?”.
(Chuang, III AC)

“Sono pronto a incontrare il Creatore. Se lui è pronto all’ardua prova che lo attende quando m’incontrerà, questa è un’altra questione”.
Winston Churchill, 24 gennaio 1965)

“Allora è qui”.
(Cleopatra, 12 agosto 30 a.C). Cleopatra decise di uccidersi con il morso di un aspide e dopo aver trovato il serpente, pronuncia queste parole. La regina avrebbe poi scoperto il braccio in modo che l’aspide potesse morderla.

“Dottore, lei pensa che avrebbe potuto essere la salsiccia?”
(Paul Claudel, 23 febbraio 1955)

“È meglio bruciare in fretta che spegnersi lentamente”.
(Kurt Cobain, 5 aprile 1994). Frase contenuta nella lettera di suicidio, diretta all’amico immaginario della sua infanzia, “Boddah”.

“Dal giorno della mia nascita la morte ha cominciato il suo percorso verso di me a passi lenti”.
(Jean Cocteau, 11 ottobre 1963)

“Ehi, Jess, mi sento meglio stamattina. Posso sempre farcela a stuzzicarti un po’”.
(Joseph Conrad, 3 agosto 1924) rivolgendosi alla moglie.

“Maledizione… Non ti azzardare di chiedere a Dio di aiutarmi”.
(Joan Crawford, il 10 Maggio 1977) rivolgendosi alla sua governante, che aveva iniziato a pregare a voce alta.

“Non intendo bere né dormire, ma andarmene più in fretta che posso”.
(Cromwell 1658, 3 settembre 1658)

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D

“Sono annoiato, sono annoiato”.
(Gabriele D’Annunzio, 1 marzo 1938), poco prima di essere colpito da emorragia cerebrale nella sua casa al Vittoriale.

“Al solito, quando arrivi tu, me ne vado io”.
(Massimo D’Azeglio, 15 gennaio 1866). Frase pronunciata vedendo la moglie.

“Non credo nella mia morte”.
(Salvador Dalì, 23 gennaio 1989)

“Non ho la minima paura di morire”.
(Charles Darwin, 19 aprile 1882)

“Non è niente. Non è niente”.
(Francesco Ferdinando d’Asburgo-Este, 28 giugno 1914). Queste le parole dell’arciduca prima di esalare l’ultimo respiro in seguito al famigerato attentato di Sarajevo.

“Pardon, Monsieur. Non l’ho fatto apposta”.
(Maria Antonietta d’Asburgo-Lorena, 16 ottobre 1793), rivolgendosi al boia, al quale aveva pestato un piede sul patibolo.

“Non ho offeso Dio e gli uomini, perché il mio lavoro non ha raggiunto la qualità che avrebbe dovuto avere”.
(Leonardo Da Vinci, 2 maggio 1519)

“Hai provato anche oggi? Beato te”.
(Peppino De Filippo, 26 gennaio 1980). Due ore prima della fine, destandosi dal torpore in cui era caduto, Peppino rivolse queste parole al figlio Luigi, riferendosi alle prove teatrali.

“Dante mi ha sempre annoiato”.
(Lope de Vega, 27 agosto 1635)

“Quel ragazzo dovrà pur fermarsi… Ci vedrà!”
(James Dean, 30 settembre 1955). Riferito a una Ford Custom che procedeva in direzione opposta e che si era immessa sulla corsia di Dean, il quale stava viaggiando a bordo di una Porsche. Queste parole furono pronunciate poco prima dell’impatto.

“Troppo tardi per la frutta, troppo presto per i fiori”.
(Walter de la Mare, 22 giugno 1956)

“A terra”.
(Charles Dickens, 9 giugno 1870). Lo scrittore fu colto da uno svenimento causato da un’emorragia cerebrale e chiese di essere lasciato a terra.

“Devo andare. La nebbia sta salendo”.
(Emily Dickinson, 15 maggio 1886)

“Finalmente potrò rivedere Marilyn”.
(Joe DiMaggio, 8 marzo 1999)

“Porta queste cazzo di suore lontano da me”.
(Norman Douglas, 7 febbraio 1952)

“Addio amici miei, vado verso la gloria!”
(Isadora Duncan, 14 settembre 1927). Queste le sue ultime parole, prima che la sciarpa, rimasta impigliata nella ruota di un’auto, le rompesse il collo.

“Partire! Agire! Copritemi”.
(Eleonora Duse, 21 aprile 1924)

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E

“E’ molto bello laggiù”.
(Thomas Alva Edison, 18 ottobre 1931)

“Qui finisce il mio compito”.
Albert Einstein, 18 aprile 1955). Einstein pronunciò qualcos’altro prima di morire, ma parlò in tedesco e l’infermiera che lo stava accudendo non capiva quella lingua

“Tutti miei dominii per un istante di tempo”.
(Elisabetta I d’Inghilterra, 24 marzo 1603)

“Ho vissuto abbastanza, perché muoio non mai vinto”.
(Epaminonda, 362 a.C)

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F

“Dopo di me resteranno soltanto cinque re, quello d’Inghilterra, quello di spade, di coppe, di bastoni, di denari”.
(Faruk re d’Egitto, 18 marzo 1965)

“Innamorarmi un’altra volta!”
(Federico Fellini, 31 ottobre 1993). Pare che le ultime parole di Federico Fellini prima di morire siano state rispondendo a un amico che gli chiedeva….”Cosa vuoi fare appena arrivi di là?”…. “Innamorarmi un’altra volta!”.

“Vile, tu uccidi un uomo morto”.
(Francesco Ferrucci, 3 agosto 1530). Questa frase fu pronunciata durante la Battaglia di Gavinana da Ferrucci davanti al soldato di ventura Fabrizio Maramaldo.

“Non sopporterei di morire due volte. È una cosa così noiosa”.
(Richard Feynman, 15 febbraio 1988)

“Ho voluto, figlio mio, che vi trovaste presente a questa cerimonia, perché vediate come va a finire ogni cosa”.
(Filippo II, 13 settembre 1598). Ultime parole dal re di Spagna rivolte al figlio, il futuro Filippo III, pronunciate prima di morire nell’Escorial.

“Perché aver paura della morte? È la più bella avventura della vita!”
(Charles Frohman, 7 maggio 1915). Ultime parole pronunciate dall’impresario teatrale statunitense prima di perire nel naufragio della Lusitania.

“Questo è assurdo, questo è assurdo”.
(Sigmund Freud, 23 settembre 1939).

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G

“Non sparate”.
(Mu’ammar Gheddafi, 20 ottobre 2011)

“Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?”
(Gesù di Nazareth). Secondo i Vangeli di Marco e Matteo queste sarebbero le ultime parole di Gesù prima di morire.

“Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito”.
(Gesù di Nazareth). Secondo il Vangelo di Luca queste sarebbero le ultime parole di Gesù prima di morire.

“Tutto è compiuto”.
(Gesù di Nazareth). Secondo il Vangelo di Giovanni queste sarebbero le ultime parole di Gesù prima di morire.

“Come sempre è la lotta fra ciò che è ragionevole e ciò che non lo è”.
(Andrè Gide, 19 febbraio 1951)

“Sono stanco, e devo andare a dormire”.
(Allen Ginsberg, 5 aprile 1997)

“Galileo, hai vinto!”
(Flavio Claudio Giuliano, 26 giugno 363 d.C)

“Più luce!”
(Johann Wolfgang Goethe, 22 marzo 1832)

“Spara vigliacco! Stai per uccidere un uomo!”
(Che Guevara, 9 ottobre 1967) prima dell’esecuzione. Secondo altre fonti disse: “Addio figli miei, Aleida, Fidel fratello mio”.

“Vi lascio in un bel casino!”
(Ultime parole di Georges Ivanovic Gurdjieff in punto di morte)

“Sì è dura,ma non così dura come fare una commedia”.
(Edmund Gwenn, 6 settembre 1959)

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H

“Sorridete bambini, sto bene”.
(Franz Joseph Haydn, 31 maggio 1809). Ultime parole pronunciate per tranquillizzare i suoi servitori durante il bombardamento su Vienna delle armate francesi di Napoleone.

“Bene, ho avuto una vita felice”.
(William Hazlitt, 18 settembre 1830)

“Solo tu mi hai capito e mi hai capito male”
(Georg Wilhelm Friedrich Hegel 14 novembre 1831), rivolgendosi al suo allievo prediletto.

“Dio mi perdonerà, è il suo mestiere”.
(Heinrich Heine, 17 febbraio 1856)

“Quando incontro Dio, gli devo fare due domande: Perché la relatività? E perché la turbolenza? Io spero davvero che abbia una risposta per la prima domanda”.
(Werner Karl Heisenberg, 1 febbraio 1976)

“Buonanotte micetta”.
(Ernest Miller Hemingway, 2 luglio 1961). Parole rivolte alla moglie prima di uccidersi

“Nessuno sa come va a finire. Una persona dovrebbe morire per sapere esattamente cosa accade dopo la morte, nonostante i cattolici abbiano le loro speranze”.
(Alfred Hitchcock, 29 aprile 1980)

“Sto per intraprendere il mio ultimo viaggio, un grande salto nel buio”.
(Thomas Hobbes, 4 dicembre 1679)

“Vedo la luce nera”.
(Victor Hugo, 22 maggio 1885)

“Se avessi la forza sufficiente per tenere in mano una penna scriverei quanto facile e piacevole sia morire”.
(Dott.William Hunter, 1783)

“Spero che resterete uniti e vi metto in guardia: non date fiducia alla coalizione iraniana, questa gente è pericolosa”.
(Saddam Hussein, 30 dicembre 2006)

“Lds, 100 mg”
(Adolf Huxley, 22 novembre 1963). Rivolgendosi alla moglie, la quale rispetta le sue volontà e gli inietta due dosi di Lsd prima della morte.

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J

“Milk…”
(Michael Jackson, 25 giugno 2009)

“Sto morendo. Per favore, uno stuzzicadenti”.
(Alfred Jarry, 1 novembre 1907)

“Oh, wow! Oh, wow! Oh, wow!”
(Steve Jobs, 5 ottobre 2011)

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K

“Uccidetemi, altrimenti siete degli assassini”.
(Franz Kafka, 3 giugno 1924)

“Spero che l’uscita sia gioiosa e spero di non tornare mai più”.
(Frida Kahlo, 13 luglio 1954). Ultime parole in punto di morte annotate sul suo diario.

“Sta bene”.
(Immanuel Kant, 12 febbraio 1804)

“Giovanna d’Arco no”.
(Buster Keaton, 1º febbraio 1966). Rispondendo a chi, non essendo sicuro fosse morto, aveva detto ad altre persone presenti: “Per essere sicuri bisogna toccargli i piedi. I morti hanno i piedi freddi”.

“Fai in modo di cantare ‘Precious Lord, take my hand’, stasera, e cantala bene”.
(Martin Luther King, 15 gennaio 1929) . Dopo aver subito l’attentato di Memphis del 4 aprile 1968, rivolgendosi al musicista Ben Branch.

“Con la timida speranza di un’altra vita dopo la morte spersonalizzata, fuori dei limiti dello spazio, del tempo e della materia, al di là dei limiti della nostra comprensione”.
(Arthur Koestler, 3 marzo 1983). Dal biglietto lasciato prima di uccidersi insieme a sua moglie.

**

L

“Mi hanno sparato”. “Come ti chiami?”, “Lennon” “Come stai?” “Sto male”. “Sei sicuro di essere John Lennon?”. “Sì”
(John Lennon, 8 dicembre 1980). Conversazione tra John Lennon, colpito da cinque colpi di pistola, e il suo soccorritore.

“Toglietemi questo vescovo di torno!”
(Principessa di Ligne). Un vescovo venne a farle visita sul letto di morte e, con gesto maldestro e inappropriato, le cadde sopra, stroncato da un colpo apoplettico. Prima di spirare a sua volta, la principessa urlò: “Toglietemi questo vescovo di torno!”.

“Perché no? Perché no? Perché no? Perché no? Yeah”.
(Timothy Lear, 31 maggio 1996)

“Come vorrei essere a sciare invece che qui”. E l’infermiera: “Non sapevo che lei sapesse sciare, mister Laurel”. “Infatti non so, ma piuttosto che stare qui, ci vorrei andare”.
(Stan Laurel, il mitico Stanlio, 23 febbraio 1965)

“Perché piangete. Pensate che io sia immortale?”
(Luigi XIV, 1 settembre 1715)

“Muoio innocente dei delitti di cui mi si accusa. Perdono coloro che mi uccidono. Che il mio sangue non ricada mai sulla Francia!”
Luigi XVI, 21 settembre 1792) rivolgendosi al popolo prima di essere ghigliottinato.

“Sono una regina, ma non posso più muovere le braccia”.
(Luisa di Prussia, 23 aprile 1923)

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M

“Per favore, questo è un luogo di pace. Diamoci una calmata fratelli”.
(Malcolm X, 21 febbraio 1965). Queste le sue ultime parole prima che gli sparassero 16 volte.

“Mozart!”.
(Gustav Mahler, 18 maggio 1911)

“I soldi non possono comprare la vita”.
(Bob Marley, 11 maggio 1981). Poco prima di morire Bob decise di parlare con tutti i suoi figli e le sue ultime parole furono rivolte al figlio Ziggy Marley

“Vai fuori di qui! Le ultime parole vanno bene per gli sciocchi che non hanno detto abbastanza in vita”.
(Karl Marx, 14 marzo 1883), rivolgendosi alla governante che gli aveva chiesto se volesse lasciar detto qualcosa prima di passare a miglior via.

“E’ la prima volta che vendo la mia pelle per dodici palle”.
(Mata-Hari, 15 ottobre 1917) davanti al plotone di esecuzione composto da 12 uomini. Otto di loro sbagliano, uno la colpisce a un ginocchio. E solo uno riesce a centrarla al cuore.

“Morire è una triste e molto noiosa vicenda,il mio consiglio è di non avere nulla a che fare con essa”.
(William Somerset Maugham, 16 dicembre 1965)

“Per la prima volta sento venire qualcuno”.
Charles Maurras, 6 novembre 1952). Maurras era sordo dall’adolescenza.

“Pee pee”.
(Freddie Mercury, 24.11.1991) bisbigliando prima di morire.

“Salutami Pat, salutami Jack e saluta te stesso, perché sei una brava persona”.
(Marilyn Monroe, 5 agosto 1962) rivolgendosi all’attore Peter Lawford.

“Il gusto della morte è sulle mie labbra … mi sento qualcosa,che non è di questa terra”.
(Wolfgang Amadeus Mozart, 5 dicembre 1791). Secondo altre fonti n egli ultimi minuti di vita Mozart non dice nulla, ma gonfia le gote, per sottolineare l’ultimo finale coi timpani – o coi tromboni – del Requiem.

“Ma… ma… ma, signor colonnello…”
(Benito Mussolini, 28 aprile 1945). Ultime parole di Mussolini prima della sua esecuzione secondo la testimonianza del comandante partigiano Walter Audio, detto “Colonnello Valerio”. Secondo un’altra testimonianza, quella del partigiano Michele Moretti, Benito Mussolini gridò in faccia ai suoi esecutori: “Viva l’Italia!”.

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N

“Quale artista muore con me! – Qualis artifex pereo!”
(Nerone, 9 giugno 68)

“Domani non sarò più qua”.
(Nostradamus, 2 luglio 1566)

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O

“Non accendere la luce”.
(Osama Bin Laden, 2 maggio 2011). Ultime parole di Osama Bin Laden prima di essere ucciso dai Navy Seal nella sua residenza di Abbottabad, in Pakistan.

“Lo sapevo, lo sapevo, nato in una camera d’albergo – e accidenti – morto in una stanza d’albergo”.
(Eugene O’Neill, 27 novembre 1953)

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P

“A ne sò sui sarà un altr dì per me – Non so se ci sarà un altro giorno per me”.
(Marco Pantani 14 febbraio 2004), rivolgendosi a tre uomini il giorno prima di morire.

“Va bene, va bene, arrivo. Aspettate un momento”.
(Papa Alessandro VI, 18 agosto 1503).

“Ora lasciatemi andare alla casa del Padre”.
(Papa Giovanni Paolo II – Karol Wojtyla, 2 aprile 2005)

“Dimmi la verità: piacevo davvero a Hemingway?”.
(Dorothy Parker, 7 giugno 1967) rivolgendosi a un’amica.

“Voglio essere ricordato come un cantante d’opera”.
(Luciano Pavarotti, 6 settembre 2007).

“Perdono tutti e a tutti chiedo perdono. Va bene? Non fate troppi pettegolezzi”.
(Cesare Pavese, 27 agosto 1950). Queste sono le sue parole d’addio, riportate sul frontespizio di una copia dei Dialoghi con Leucò, ritrovata su un tavolino accanto al suo corpo senza vita.

“Preparate il mio costume da cigno”.
(Anna Pavlova, 23 gennaio 1931), riferendosi al balletto “La morte del cigno” da lei tante volte interpretato.

“Le mie prigioni scompaiono, le cose terrene si dileguano”.
(Silvio Pellico, 31 gennaio 1854)

“Sono curioso di vedere cosa succede nell’altro mondo a chi muore senza i sacramenti”.
(Pietro Perugino, 1523 ), rifiutando di vedere un prete mentre stava morendo.

“Datemi i miei occhiali!”
(Fernando Pessoa, 30 novembre 1935)

“Ammazzate me al posto suo!” (cioè Mussolini)
(Claretta Petacci, 28 aprile 1945)

“Bevete alla mia salute”.
(Pablo Picasso, 8 aprile 1973)

“Dottore, questo si chiama morire”.
(Luigi Pirandello, 10 dicembre 1936) rivolgendosi al suo medico. Secondo altre fonti disse “Imbecille, imbecille” al medico che non gli aveva diagnosticato la polmonite.

“La donna è la perfezione”.
Sylvia Plath (11 febbraio 1963). Incipit della poesia “Orlo”, scritta appena prima di suicidarsi).

“Ho raccontato la metà di quello che ho visto”.
(Marco Polo, 8 gennaio 1324)

“Alzate le luci,non voglio andare a casa al buio”.
(O. Henry, pseudonimo di William Sydney Porter, 5 giugno 1910)

“Non lo farò”.
(Elvis Presley, 16 agosto 1977). Mentre Elvis andava in bagno a leggere, la sua compagna Ginger Alden gridò: “E non ti ci addormentare”. “Non lo farò” rispose lui, che poi fu ritrovato senza vita accanto al water.

“Oh bella… Ciao!”
(Erich Priebke, 11 ottobre 2013).Ultime parole di Erich Priebke poco prima di morire, rivolgendosi alla giovane infermiera che si è occupata di lui.

“Mamma”.
(Marcel Proust, 18 novembre 1922)

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Q

“Adesso ti faccio vedere come muore un italiano”.
(Fabrizio Quattrocchi, 14 aprile 2004). Ultime parole prima di essere ucciso a Bagdad, in Iraq, dopo essere stato preso in ostaggio insieme ad alcuni colleghi da una banda di miliziani denominata “Falangi Verdi di Maometto”.

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R

“Tirate il sipario, la farsa è finita”.
(François Rabelais, 9 aprile 1553). Non vi è certezza che queste siano state davvero le ultime parole di Rabelais. Secondo diverse testimonianze, tra l’altro, le ultime parole pronunciate dallo scrittore francese furono, invece: “Vado in cerca di un grande forse”.

“Marinette, per la prima volta, io ti farò una grande, una così grande pena”.
(Jules Renard 22 maggio 1910), rivolgendosi alla moglie.

“Domani sarò fumo”.
(Lou Reed, 27 ottobre 2013)

“Damme el tempo”.
(Nereo Rocco, 20 febbraio 1979). Queste furono le ultime parole di Rocco, rivolte al figlio. L’allenatore ripeteva spesso questa frase al suo vice quando le partite erano agli sgoccioli.

“Perché bevi quello schifo? Ti ucciderà”.
(Randy Rhoad, 19 marzo 1982). Parole rivolte dal chitarrista Randy Roads a un alcolizzato Ozzy Osbourne. La sera stessa Randy Roads morì in un incidente aereo.

“Spegnete la luce”.
(Theodore Roosevelt, 6 gennaio 1919)

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S

“Caro Mondo, ti lascio perché sono annoiato. Sento di aver vissuto abbastanza a lungo. Ti lascio con le tue preoccupazioni in questa dolce fogna. Buona fortuna”.
(George Sanders, 25 aprile 1972). Ultime parole scritte prima del suicidio.

“Sangue, sangue, sangue”.
(Santa Caterina da Siena, 29 aprile 1380)

“Ognuno deve morire, è vero, ma io ho sempre pensato che sarebbe stata fatta una’eccezione nel mio caso. E ora, che succede?”
(William Saroyan, 18 maggio 1981). In punto di morte Saroyan chiamò l’Associated Press per rilasciare queste parole.

“La vettura sembra OK …”
(Ayrton Senna, 1 maggio 1994). Pochi secondi dopo il piantone dello sterzo si rompe e Senna, rimasto ormai passeggero impotente di una vettura ingovernabile, prova a frenare, ma non riesce a evitare il muro del Tamburello nel circuito di Imola.

“Morire è facile, recitare è difficile”.
(George Bernard Shaw, 2 novembre 1950)

“Ho voglia di scendere in pista dopo una gara in Australia. Nei test a Malesia sono andato molto bene e quindi spero di fare altrettanto”. Ciao a tutti”.
(Marco Simoncelli, 23 ottobre 2011) .Parole registrate nell’ultimo videomessaggio per i suoi fans, prima della gara sul circuito di Sepang.

“Sto perdendo”.
(Frank Sinatra, 14 maggio 1998). Parole rivolte ai suoi figli prima di esalare l’ultimo respiro.

“Critone, dobbiamo un gallo ad Asclepio, dateglielo, non ve ne dimenticate”.
(Socrate, 399 a.C).

“Dio mio cosa è successo?”, per poi esalare l’ultimo respiro dopo aver detto: “Lasciatemi stare”.
(Diana Spencer, principessa di Galles, 31 agosto 1997). Questo furono le ultime parole dopo l’incidente mortale.

[Silenzio] (Stalin, 5 marzo 1953) Improvvisamente aprì gli occhi, guardo’ gli astanti (Kruscev, Beria e altri funzionari) con uno sguardo terribile, poi alzò il braccio sinistro e morì.

Qual è la risposta? [Silenzio] In tal caso, qual è la domanda?
(Gertrude Stein, 27 luglio 1946)

“Che cosa succede? Vi sembro strano?”.
(Robert Louis Stevenson, 3 dicembre 1894)

“Se questo è morire, allora non mi pare gran cosa”.
(Giles Lytton Strachey, 21 gennaio 1932)

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T

“Morire, caro il mio dottore, è l’ultima cosa che farò!”
(Henry John Temple, III visconte Palmerston, 18 ottobre 1865)

“Io ho voluto bene al pubblico italiano e gli ho dedicato inutilmente cinque anni della mia vita. Faccio questo non perché sono stanco della vita (tutt’altro) ma come atto di protesta contro un pubblico che manda ‘Io tu e le rose’ in finale e una commissione che seleziona ‘La rivoluzione’. Spero che serva a chiarire le idee a qualcuno. Ciao. Luigi”.
(Luigi Tenco, 27 gennaio 1967). Questa frase era riportata su un biglietto ritrovato accanto al suo corpo nella sua camera d’albergo a Sanremo, dopo il suicidio. La paternità del biglietto è tuttora discussa.

“Relax. Non farà male”.
Hunter S. Thompson (20 febbraio 2005). E’ l’ultima frase del suo biglietto d’addio prima di suicidarsi.

“Buona navigazione… Alce… Indiano”.
Henry David Thoreau (6 maggio 1862)

“Ma i contadini… come muoiono i contadini?”.
(Lev Tolstoj, 6 novembre 1910). O secondo altre fonti: “La verità… Io amo tanto… come loro…”.

“Scopro, quindi, di non essere altro che un cattivo anatomista”.
(Theobald Wolfe Tone,19 novembre 1798). Queste le sue ultime parole. Mentre era in carcere, in attesa di essere giustiziato, Tone provò a suicidarsi tagliandosi la gola, ma recise la trachea al posto della giugulare e soffrì per alcuni giorni prima di morire.

“Ricordatevi che sono cattolico, apostolico, romano”.
(Totò, 15 aprile 1967)

“Arrivederci. Semmai ci rivedremo”.
(Mark Twain, 21 aprile 1910). Parlando con la figlia Clara.

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V

“Voglio che il sole mi dia il benvenuto”.
(Rodolfo Valentino, 23 agosto 1926), ricoverato in ospedale per un attacco di peritonite.

“La tristezza durerà per sempre”.
(Vincent Van Gogh, 29 luglio 1890). Biglietto scritto prima di suicidarsi.

“Un imperatore deve morire in piedi”.
(Tito Flavio Vespasiano, 23 giugno 79 d.C)

“Non è il momento di farmi nuovi nemici”.
(Voltaire, 30 maggio 1778). Rivolgendosi al parroco che lo invitava ad abbandonare Satana per ricongiungersi a Dio.

“Maledizione a te, Stéfania, è troppo dolce, dannatamente dolce!”
(István Vörösmarty). Inveendo contro la sorella minore che da mesi lo accudiva, perché la poveretta, come al solito, gli aveva zuccherato troppo il the.

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W

“Il mio orologio!”
(Richard Wagner, 13 febbraio 1883)

“Goodbye”
(Andy Warhol, 22 febbraio 1987). RTispondendo a un intervistatore che gli chiedeva quale vorrebbe che fossero le sue ultime parole famose.

“Toglietemi quel crocefisso! Come ha potuto un artista riprodurre così male i tratti di Dio!”
(Jean-Antoine Watteau, 18 luglio 1721)

“O se ne va quella carta da parati o me ne vado io!”
(Oscar Wilde, 30 novembre 1900). La frase sarebbe stata pronunciata da Wilde prima di morire in una squallida stanza di hotel nella città di Parigi.

“Dite a tutti che ho avuto una vita meravigliosa!”
(Ludwig Wittgenstein, 29 aprile 1951)

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Z

“Cosa me ne faccio di questi miei anni?”
(Cesare Zavattini, Roma, 13 ottobre 1989). Parole dette al figlio prima di morire, con riferimento ai suoi 87 anni.

 

11 Comments

  • An anonymous bystander ha detto:

    Ah, but how good is the plumbing in Heaven or Hell, when you’re not left a pot to piss in?

  • Paolo Bianchi ha detto:

    Grazie per questo lavoro! Interessantissima pagina! Non sapevo delle ultime parole di Erich Priebke, che pure incontravo spesso, così come la sua badante, essendo stato, fino alla sua dipartita, praticamente “vicino di casa” del Boia delle Ardeatine!

  • fabriziocaramagna ha detto:

    Ciao Paolo.
    Ci ho lavorato diversi mesi su questa selezione. Anche per chiarire a me stesso alcune idee sulla morte.
    Non sapevo fossi stato vicino di casa del Boia delle Ardeatine!

  • Paolo Bianchi ha detto:

    Ciao Fabrizio,
    in effetti leggere tutti questi “quasi epitaffi” è un’esperienza profonda e intensa e a suo modo bella. Io nutro interesse per l’epitaffio, tra l’altro, e ho proposto per questo al Premio di Certaldo (“Le figure del pensiero”) di creare una sezione ad hoc, di cui sono dai due anni che esiste anche giudice unico.
    Questa sezione è interessante anche perché è davvero incredibile quanto, una sola, ultima e definitiva frase, riesca a tracciare spesse volte l’esatto profilo psicologico e umano di chi l’ha pronunciata. Ti sono davvero molto grato per questo lavoro!
    Quanto a Priebke, sì, era agli arresti domiciliari presso Largo Boccea, qui a Roma, a poche centinaia di metri da casa mia. Lo si vedeva spesso passeggiare, alle 10:00 e alle 17:00 circa, per piazza Irnerio e Villa Carpegna, insieme alla sua badante e seguito a distanza da due poliziotti in borghese, non sempre gli stessi.
    Ricordo di averlo visto anche alla vigilia dei suoi 100 anni, camminare ancora dritto e orgoglioso, e guardandolo pensavo a quanto potesse essere spaventoso da giovane, con indosso la divisa delle SS.
    A presto, un caro saluto,
    Paolo

  • Meglio morire che non vivere

  • maurizio ha detto:

    Giacomo Casanova 4 giugno 1978?????? puoi correggere?

  • fabriziocaramagna ha detto:

    Corretto! Era un refuso dove il il 7 e il 9 si sono invertiti… Grazie per la segnalazione

  • cris ha detto:

    “La morte mi fà rabbia perchè non la posso fregare” (Piero Ciampi, cantautore livornese).

  • cris ha detto:

    All’attore Walter Chiari fu invece attribuita quest’altra frase prima che spirasse: “non piangete, è soltanto sonno arretrato”.

  • Sebastiano Rizzo ha detto:

    Io non lo saprò mai, prima di morire, quali saranno le mie ultime parole; ma spero che siano rivolte a Dio!

  • Roberto ha detto:

    Dicono che Ettore Petrolini, al momento della comparsa del prete per l’estrema unzione, esclamò: “Sono fritto!”