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Frasi Belle

Frasi, citazioni e aforismi sul gioco e il giocare

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Johan Huizinga, autore del famoso saggio Homo Ludens, divideva i giochi in due grandi famiglie: la lotta per qualcosa (competizione) e la gara fra chi rappresenta meglio qualcosa (rappresentazione). Roger Caillois è ancora più sottile e ha diviso i giochi in quattro categorie corrispondenti ognuna ad un preciso e proprio bisogno psicologico: AGON (competizione), ALEA (caso), MIMICRY (travestimento, mimica, finzione), ILINX (vertigine e terrore)

Di sicuro il gioco è un bisogno primario dell’uomo. “Si possono negare quasi tutte le astrazioni: la giustizia, la bellezza, la verità, la bontà, lo spirito, Dio. Si può negare la serietà” scrive ancora Huizinga, “ma non si può negare il gioco”.

Presento un’ampia raccolta di frasi, citazioni e aforismi sul gioco e il giocare. Per i temi correlati si veda Frasi, citazioni e aforismi sul caso e la casualità, Frasi, citazioni e aforismi sui bambini e Frasi, citazioni e aforismi sullo sport.


Frasi sul gioco- Indice dei contenuti

Frasi, citazioni e aforismi sul gioco e il giocare
Frasi di Johan Huizinga (autore di Homo Ludens) sul gioco


Frasi, citazioni e aforismi sul gioco e il giocare

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L’uomo è veramente uomo soltanto quando gioca.
(Friedrich Schiller)

Il tempo è un gioco, giocato splendidamente dai bambini.
(Eraclito)

Quando un bambino gioca il suo gioco riempie l’universo intero. Noi non siamo più capaci di giocare così.
(Taisen Deshimaru)

Si può scoprire di più su una persona in un’ora di gioco che in un anno di conversazione.
(Platone)

Il modo in cui la gente gioca mostra qualcosa del loro carattere. Il modo in cui perde lo mostra per intero.
(Harvey B. Mackay)

La creazione di qualcosa di nuovo non è compiuta dall’intelletto ma dall’istinto del gioco.
(Carl Gustva Jung)

Il lavoro consiste in tutto ciò che uno è costretto a fare, e il gioco consiste in tutto ciò che uno non è costretto a fare.
(Mark Twain, Le avventure di Tom Sawyer)

Se si deve giocare, bisogna decidere tre cose in partenza: le regole del gioco, la posta in gioco, e la durata.
(Proverbio cinese)

I giochi dei bambini non sono giochi, e bisogna considerarli come le loro azioni più serie.
(Michel De Montaigne)

Quando gioco con la mia gatta, chi sa se lei non si diverte con me più di quanto mi diverto io con lei.
(Michel de Montaigne)

Il contrario del gioco non è ciò che è serio, bensì ciò che è reale.
(Sigmund Freud)

Il gioco è l’occupazione più seria del bambino; e quella dell’istruzione la più frivola.
(Albert Brie)

La vita non ha che un vero fascino: è il fascino del gioco.
(Jean-Claude Killy)

Il gioco è l’unico modo in cui si può manifestare la più alta intelligenza del genere umano.
(Joseph Chilton Pearce)

Il gioco è allenarsi all’inaspettato.
(Marc Bekoff)

Il vero oggetto di tutta la vita umana è il gioco.
(Lord Chesterton)

Il gioco è il modo di apprendimento preferito dal cervello.
(Diane Ackerman)

Niente illumina il cervello di un bambino come il gioco.
(Dott. Stuart Brown)

I bambini non hanno bisogno di tante cose. Il miglior giocattolo che un bambino possa avere è un genitore che si metta a terra e giochi con lui.
(Anonimo)

Non educare i fanciulli nelle varie discipline ricorrendo alla forza, ma come per gioco, affinché tu possa anche meglio osservare quale sia la naturale disposizione di ciascuno.
(Platone, Repubblica)

Non siamo mai più vivi, più interamente noi stessi, o più profondamente assorti in qualcosa, che quando stiamo giocando.
(Charles E. Schaefer)

Quei pomeriggi in cui hai nostalgia delle ginocchia sbucciate, dei sorrisi di un folletto e di un orizzonte infinito.
Quei pomeriggi in cui capisci che non devi mai smettere di giocare.
(Fabrizio Caramagna)

Quando smetti di giocare non sei adulto, sei spento.
(barbarahammer1, Twitter)

Non era tanto la bravura nel giocare quanto il coraggio di andare a chiedere indietro il pallone al vicino [fotografia del nostro vincere] (e_senzaimmagini, Twitter)

Appena smette di nevicare potete uscire a giocare” [fotografia di me che non sapevo se sperare nella fine, come tante volte ancora] (e_senzaimmagini, Twitter)

“Non vale, rifacciamo” e con un braccio teso in avanti fermavamo il gioco [fotografia di quando bastava un gesto per rifare tutto da capo] (e_senzaimmagini, Twitter)

Mio fratello con le cassette della frutta costruiva fortini inespugnabili [fotografia di quando difenderci era un gioco] (e_senzaimmagini, Twitter)

Quando i bambini giocano, usano la loro immaginazione per andare oltre i limiti della realtà. Un bastone può essere una bacchetta magica. Un calzino può essere un burattino. Un bambino piccolo può essere un supereroe.
(Fred Rogers)

L’uomo non smette di giocare perché invecchia, ma invecchia perché smette di giocare.
(George Bernard Shaw)

Il gioco è necessario al perfetto sviluppo di un bambino come il sole lo è al perfetto sviluppo di una pianta.
(Orison Swett Marden)

È un paradosso che molti educatori e genitori ancora distinguano tra il momento dell’apprendimento e quello del gioco senza vedere la connessione vitale tra loro.
(Leo Buscaglia)

Il gioco non è una pausa dall’apprendimento. È un apprendimento infinito, delizioso, profondo, coinvolgente e pratico. È la porta nel cuore del bambino!
(Vince Gowmon)

Si potrebbe sostenere, con una dose di verità, che i mali della civiltà sono dovuti al fatto che nessun bambino ha mai avuto la possibilità di giocare a sufficienza. In altre parole, i bambini vengono trasformati in adulti prima ancora di essere degli adulti.
(Alexander Neill)

Soltanto nel gioco è possibile per l’uomo essere veramente libero. Il gioco costringe alla parità perché a tutti i giocatori sono state impartite le stesse istruzioni, e inoltre mette in pratica la certezza del diritto, perché un gioco può esistere soltanto nel rispetto delle regole.
(Juli Zeh)

I giochi si dividono in quattro categorie fondamentali, corrispondenti ognuna ad un preciso e proprio bisogno psicologico:
1) AGON (competizione)
2) ALEA (caso)
3) MIMICRY (travestimento, mimica, finzione)
4) ILINX (vertigine e terrore)
(Roger Caillois)

Il gioco è un’attività libera, circoscritta, incerta, improduttiva, regolata e fittizia.
(Roger Caillois)

Il gioco riposa e diverte. Evoca un’attività non soggetta a costrizioni, ma anche priva di conseguenze per la vita reale. Si contrappone alla serietà di questa e viene perciò qualificato frivolo. Si contrappone al lavoro come il tempo perso al tempo bene impiegato. Il gioco, infatti, non produce alcunché: né beni né opere. A ogni nuova partita, giocassero pure per tutta la vita, i giocatori si ritrovano a zero e nelle stesse condizioni che all’inizio. I giochi a base di denaro, scommesse o lotterie, non fanno eccezione: non creano ricchezze, le spostano soltanto.
(Roger Caillois)

Il gioco poggia sicuramente sul piacere di vincere l’ostacolo, ma un ostacolo arbitrario, quasi fittizio, istituito alla misura del giocatore e da lui accettato. La realtà non ha di queste delicatezze.
(Roger Caillois)

Il termine “gioco” mette insieme le idee di limite, di libertà e d’invenzione. E, per estensione, esprime una straordinaria mescolanza in cui si riconoscono congiuntamente le idee complementari di fortuna e di abilità, di risorse concesse dal caso o dalla fortuna e della più o meno viva intelligenza che le mette in opera e cerca di trarne il massimo profitto.
(Roger Caillois)

Il gioco è attività di lusso e presuppone del tempo libero. Chi ha fame non gioca.
(Roger Caillois)

Ogni gioco è un sistema di regole. Esse definiscono ciò che è o non è gioco, vale a dire il lecito e il vietato. Queste convenzioni sono al tempo stesso arbitrarie, imperative e senza appello. Non possono essere violate con alcun pretesto, pena l’interruzione e la fine immediata del gioco. Nient’altro, infatti, sostiene la regola se non il desiderio di giocare, vale a dire la volontà di rispettarla. Bisogna giocare secondo le regole o non giocare affatto.
(Roger Caillois)

Il gioco è un corpo a corpo con il destino.
(Anatole France)

Sul muro di un locale di Madrid c’è un cartello che dice: È PROIBITO IL CANTO FLAMENCO. Sul muro dell’aeroporto di Rio de Janeiro c’è un cartello che dice: È PROIBITO GIOCARE CON I CARRELLI PORTAVALIGIE. Il che vuol dire che c’è ancora gente che canta e c’è ancora gente che gioca.
(Eduardo Galeano)

Non è mai solo un gioco quando stai vincendo.
(George Carlin)

Questo è il vero segreto della vita – essere completamente impegnato con quello che si sta facendo qui e ora. E invece di chiamarlo lavoro, rendersi conto che è un gioco.
(Alan W. Watts)

La vita è più divertente se si gioca.
(Roald Dahl)

Un gioco ci diverte solo se è abbastanza serio da portarci in un un mondo sorprendente e colorato.
(Fabrizio Caramagna)

Il bambino che non gioca non è un bambino, ma l’adulto che non gioca ha perso per sempre il bambino che ha dentro di sé.
(Pablo Neruda)

L’uomo che non sa giocare, detto homo de-ludens.
(Beno Fignon)

Affidare l’orologio della propria vita nelle mani di un figlio, in un pomeriggio di giochi: quando lo si riprende è di nuovo luminoso e segna tutti i secondi.
(Fabrizio Caramagna)

Il gioco è un corpo a corpo con il destino.
(Anatole France)

Giocare significa fare esperimenti col caso.
(Novalis)

Il gioco avanza con le sue regole, ma nel tragitto tenta di essere di nuovo gioco con tutte le sue libertà e fantasie, con le sue trasgressioni e il suo proposito di sfidare le regole.
(Fabrizio Caramagna)

Quasi tutta la creatività implica un gioco mirato.
(Abraham Maslow)

Ci sono solo tre sport: il combattimento dei tori, le gare automobilistiche e l’alpinismo. Il resto sono semplici giochi.
(Ernest Hemingway)

Se solo Hitler e Mussolini si fossero dati a praticare un gioco con il pallone una volta alla settimana a Ginevra, ho la sensazione che l’Europa avrebbe avuto un destino diverso.
(RG Briscow)

Il calcio è un gioco ma anche un fenomeno sociale. Quando miliardi di persone si preoccupano di un gioco, esso cessa di essere solo un gioco .
(Simon Kuper)

La vita è un gioco, dice Nietzsche. Verissimo. Ma in quel gioco noi siamo i birilli o le pallottole? E chi è il giocatore.
(Giuseppe Prezzolini)

Dio non gioca a dadi con l’universo.
(Albert Einstein)

Dio non solo gioca a dadi con l’universo, ma li getta anche dove non li possiamo vedere.
(Richard Feynman)

La vita è l’unico gioco in cui, a prescindere dalla strategia scelta, il risultato è noto in anticipo.
(Andrzej Majewski)

La vita è un gioco, la cui prima regola è far finta che non lo sia.
(Alan Wilson Watts)

La vita è un gioco, giocala!
(Madre Teresa di Calcutta)

Nella vita, a differenza degli scacchi, il gioco continua dopo lo scacco matto.
(Isaac Asimov)

Il destino mescola le carte e noi giochiamo
(Arthur Schophenauer)

Il mondo è come un tavolo da gioco predisposto in modo tale che tutti quelli che entrano nel casinò devono giocare e tutti a lungo andare devono perdere, chi più chi meno, anche se di quando in quando possono realizzare una vincita provvisoria.
(Samuel Butler)

La vita non è una questione di avere delle buone carte, ma di giocare bene una mano scarsa.
(Robert Louis Stevenson)

La vita è l’unico gioco in cui lo scopo del gioco è di impararne le regole.
(Ashleigh Brilliant)

Vorrei dedicare una mattina di questa mia vecchiezza a sperimentare i giochi che non giocai da ragazzo: far volare un aquilone, soffiare bolle di sapone da una finestra…
(Gesualdo Bufalino)

Due cose mantengono vive le creature: il letto e il giuoco; perché l’uno è refrigerio de le fatiche e l’altro ricreazione de i fastidi.
(Pietro Aretino)

La vera direzione dell’uomo è verso il gioco, la scoperta, l’invenzione. Non è facile legarvi una morale. La spinta verso il gioco e l’invenzione è intimamente legata alla salute e all’entusiasmo. Se mancano queste due cose primitive, la vita non ha davvero più valore o significato di quella di un sasso su una spiaggia. Anzi, meno.
(Patricia Highsmith)

Il bambino che non gioca non è un bambino, però l’uomo che non gioca ha perso per sempre il bambino che viveva in lui e che gli mancherà molto.
(Pablo Neruda)

Nell’uomo autentico si nasconde un bambino: che vuole giocare.
(Friedrich Nietzsche)

La necessità può essere la madre dell’invenzione, ma il gioco è certamente il padre.
(Roger Von Oech)

Ai nostri occhi, l’homo ludens vive una vita senza scopo. Poiché il gioco è al di là della nostra portata, ci siamo consegnati a una vita di lavoro senza scopo. Il nostro destino è di faticare come Sisifo.
(John Gray)

L’amore è un gioco con delle regole strane.
Puoi perdere più del dovuto e amare più di quanto avresti pensato.
(Fabrizio Caramagna)

Ma non è già offendere in modo ingiurioso il chiamare gli scacchi un gioco?
(Stefan Zweig)

Le carte sono la guerra, sotto mentite spoglie di uno sport.
(Charles Lamb)

Bisogna sempre giocare lealmente quando si hanno in mano le carte vincenti.
(Oscar Wilde)

Nell’uomo autentico si nasconde un bambino: che vuole giocare.
(Friedrich Nietzsche)

Fidatevi di tutti, ma tagliate le carte.
(Finley Dunne)

Il vero vincitore di un gioco non è chi arriva primo ma chi si diverte di più.
(Alimberto Torri)

Ha giocato l’ultima carta. Ora è pericoloso, ha le mani libere
(Stanislaw Jerzy Lec)

Mi piace di più giocare a carte che andare a donne anche perché qualche volta il solitario riesce
(Marcello Marchesi)

Fare all’amore con la moglie – dicono certi mariti – è come giocare a carte senza alcuna posta.
(Elias Canetti)

I giocattoli infrangibili servono a rompere gli altri giocattoli.
(Arthur Bloch, Legge di Van Roy)

I tratti essenziali di ogni gioco: la simmetria, le leggi arbitrarie, il tedio.
(Jorge Luis Borges)

Vieni qui stasera. Due birre, le gambe accavallate sulla luna, i capelli spettinati dal vento. Avevo domande urgenti, ma adesso giochiamo.
(Fabrizio Caramagna)

Riguardo alle regole del gioco non è possibile lo scetticismo. Infatti la base che le determina viene rivelata qui come irremovibile. Non appena si trasgrediscono le regole, il mondo del gioco crolla
(Paul Valery)

Mai giocare al gatto e topo gioco se sei un topo.
(Don Addis)

L’uomo è un animale di gioco. Egli deve sempre cercare di avere la meglio in qualcosa su qualcuno.
(Charles Lamb)

Il gioco è la medicina più grande.
(Lao Tzu)

Chi vince è il miglior giocatore.
(Proverbio)

Chi non vuol perdere non giochi.
(Proverbio)

Da piccolo io ero il tipo di bambino con il quale mia madre mi diceva di non giocare mai.
(Leopold Fechtner)

Quando il gioco si fa duro… i duri cominciano a giocare.
(John Belushi)

Quando il gioco si fa duro i duri cominciano a giocare. I furbi si fanno sostituire.
(Roberto “Freak” Antoni)

Ero un bambino così povero che io e i miei amici non potevamo neanche permetterci un pallone, così ce lo immaginavamo. Giocavamo due minuti e poi stavamo due ore a discutere se era gol!
(Valerio Peretti)

In una grande storia d’amore, ciascuno dei due gioca fondamentalmente un ruolo che all’altro davvero piace.
(Elizabeth Ashley)

Il gioco dell’oca, te lo ricordi? La vita procede pressappoco allo stesso modo. Lungo i bivi della tua strada incontri le altre vite, conoscerle o non conoscerle, viverle o non viverle a fondo o lasciarle perdere dipende soltanto dalla scelta che fai in un attimo; anche se non lo sai, tra proseguire dritto o deviare spesso si gioca la tua esistenza, quella di chi ti sta vicino.
(Susanna Tamaro)

La tua vita non è un gioco… ma è in gioco la tua vita
(Anonimo)

Mettersi in gioco, non è quasi mai per giocare
(lafranci82, Twitter)

È impossibile immaginare Goethe o Beethoven giocare bene a biliardo o a golf.
(Henry Louis Mencken)

Scrissi il mio primo programma di software all’età di tredici anni. Serviva per giocare a tris. Il computer che usavo era grosso, ingombrante, lento e assolutamente irresistibile.
(Bill Gates)

La scienza è un grande gioco che ispira e tonifica. Il campo di gioco è l’universo stesso.
(Isidor Isaac Rabi)

La politica cambia le regole durante il gioco
per rendere il gioco più interessante.
(Aleksandar Cotric)

I problemi sono cominciati il giorno in cui abbiamo smesso di contare, di giocare a nascondino, di rincorrerci e abbiamo iniziato a giocare al gioco di chi sale più in alto.
(Fabrizio Caramagna)

La matematica è un gioco che segue alcune semplici regole, giocato con segni senza senso sulla carta.
(David Hilbert)

Chi vuole capire molto, deve giocare molto.
(Gottfried Benn)

Se gli animali giocano, è perché il gioco è utile nella lotta per la sopravvivenza; perché il gioco esercita e quindi perfezionare le abilità necessarie nella vita adulta.
(Susanna Miller)

I bambini giocano ai soldati. Ciò è comprensibile. Ma perché i soldati giocano a fare i bambini?
(Karl Kraus)

Cercare di definire il gioco è come cercare di definire l’amore. Non puoi farlo. È troppo grande.
(Gordon Sturrock)

Gioco: Lavoro che ti diverte fare per niente.
(Evan Esar)

La chiave del successo è sentire che il tuo ‘lavoro’ è un ‘gioco.’ Tu non lavori per ‘guadagnarti da vivere’, o per riempire il tuo tempo, o perché la società, la tua famiglia o i tuoi genitori si aspettano che tu lo faccia. Tu lavori perché è il miglior gioco che ci sia, l’unico nel quale puoi venire pagato per fare ciò che è divertente.
(Michael Korda)

C’è il lavoro che è lavoro e c’è il gioco che è gioco; c’è il gioco che è lavoro e il lavoro che è gioco. E solo in uno di questi si trova la felicità.
(Frank Gelett Burgess)

Il genio è un gioco, e la capacità dell’uomo di raggiungere il genio è infinita, e molti possono realizzare il proprio genio solo attraverso il gioco.
(William Saroyan)

Se ho imparato qualcosa da videogiochi, è quello che quando si incontrano i nemici vuol dire che si sta andando nella giusta direzione.
(Anonimo)

L’uomo autentico vuole due cose: gioco e pericolo. Perciò vuole la donna, come il giocattolo più pericoloso.
(Friedrich Nietzsche)

Non sento il minimo desiderio di giocare in un mondo dove tutti si mettono a barare.
(François Mauriac)

I videogiochi hanno rovinato la mia vita. (Meno male che ne ho altre due).
(Anonimo)

Non sai che cosa significhi pressione finché non giochi cinque dollari e ne hai solo due in tasca.
(Lee Trevino)

È così vecchio che a giocare a dama gli viene il fiato corto.
(Ed Winn)

Gioco di mano, gioco di villano.
(Proverbio)

I debiti di gioco si pagano per primi.
(Proverbio)

Il gioco è bello quando dura poco
(Proverbio)

Il gioco rende gli uomini uguali.
(Proverbio)

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Frasi di Johan Huizinga (autore di Homo Ludens) sul gioco

L’«homo ludens», l’uomo che gioca, indica una funzione essenziale come quella del fare, e merita un posto accanto all’«homo faber».
(Johan Huizinga)

Il gioco è innegabile. Si possono negare quasi tutte le astrazioni: la giustizia, la bellezza, la verità, la bontà, lo spirito, Dio. Si può negare la serietà. Ma non il gioco.
(Johan Huizinga)

Il gioco sa innalzarsi a vette di bellezza e di santità che la serietà non raggiunge.
(Johan Huizinga)

Secondo alcuni l’essere umano, giocando, ubbidisce a un gusto innato d’imitazione. Oppure soddisfa a un bisogno di rilassamento. O fa un esercizio preparatorio alla grave operosità che la vita esigerà da lui. O ancora il gioco gli serve da allenamento per l’autocontrollo. Altri ancora ne cercano il principio in un connaturato bisogno di causare o di essere capace di qualche cosa, o nell’ansia di dominare, o in quella di concorrere. Altri ancora considerano il gioco come un’innocua evacuazione di istinti nocivi, o come un necessario complemento di un’attività troppo unilaterale, o come l’appagamento, con una finzione, di desideri in realtà inappagabili e, in quanto tale, capace di conservale il senso della personalità. Si potrebbe assai bene accettare tutte le su esposte spiegazioni una accanto all’altra, senza con ciò incorrere in un’imbarazzante confusione d’idee. Ne consegue che tutte sono spiegazioni soltanto parziali
(Johan Huizinga)

Possiamo dire: gioco è non-serietà. Ma questo giudizio, oltre a non dire nulla delle qualità positive del gioco, è estremamente precario. Bambini, calciatori, scacchisti giocano con la massima serietà senza la minima tendenza a ridere
(Johan Huizinga)

Tra le qualifiche applicabili al gioco, nominammo quella di tensione. Quest’elemento di ansiosa aspettativa occupa anzi un posto assai particolare e importante. Tensione, sospensione significa incertezza, possibilità di una buona o di una cattiva riuscita. V’è un’aspirazione a distendersi. Qualcosa deve «riuscire», con un certo sforzo.
(Johan Huizinga)

Gli animali non hanno aspettato che gli uomini insegnassero loro a giocare. Gli animali giocano proprio come gli uomini; tutte le caratteristiche fondamentali del gioco sono realizzate in quello degli animali. Basta osservare i cuccioli nel loro gioco, per scorgere in quell’allegro ruzzare tutti questi tratti fondamentali. Essi s’invitano al gioco con certi gesti ed atteggiamenti cerimoniosi; osservano la regola che non si ha da mordere a sangue l’orecchio del compagno; fingono di essere arrabbiatissimi. E si noti soprattutto che a far cosi essi provano evidentemente in massimo grado piacere o gusto
(Johan Huizinga)

La Natura avrebbe potuto dare alla sua prole tutte quelle funzioni utili di scarico di energia, di rilassamento, di preparazione e di compenso anche nella forma di esercizi puramente meccanici. Invece no, ci dette il gioco
(Johan Huizinga)

Il gioco è superfluo. Il bisogno di esso è urgente solo in quanto il desiderio lo rende tale. Il gioco può in qualunque momento essere differito o non aver luogo. Non è imposto da una necessità fisica, e tanto meno da un dovere morale. Non è un compito. Si fa nell’ozio, nel momento del loisir dopo il lavoro.
(Johan Huizinga)

Il gioco crea un ordine, è ordine. Realizza nel mondo imperfetto e nella vita confusa una perfezione temporanea, limitata. L’ordine imposto dal gioco è assoluto. La minima deviazione da esso rovina il gioco, gli toglie il suo carattere e lo svalorizza
(Johan Huizinga)

Ogni gioco può in qualunque momento impossessarsi completamente del giocatore.
(Johan Huizinga)

Il gioco non è la vita «ordinaria» o «vera». È un allontanarsi da quella per entrare in una sfera temporanea di attività con finalità tutta propria. Già il bambino sa perfettamente di «fare solo per finta», di «fare solo per scherzo»
(Johan Huizinga)

Ogni gioco è innanzi tutto e sopra tutto un atto libero. Il gioco comandato non è più gioco. Tutt’al più può essere la riproduzione obbligata di un gioco
(Johan Huizinga)

Con la sempre crescente sistemazione e col disciplinamento del gioco, va perduto alla lunga qualche cosa della pura qualità ludica. Il che si vede nella distinzione fra professionisti e amatori.
(Johan Huizinga)

L’uomo gioca come il bambino, per divertirsi e ricrearsi, sotto il livello della seria vita. Ma può anche giocare al di sopra di quel livello, giochi improntati a bellezza e a senso sacro.
(Johan Huizinga)

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