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Frasi Belle

Frasi, citazioni e aforismi su hotel e alberghi

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Presento la più ampia raccolta in lingua italiana di frasi, citazioni e aforismi sull’hotel e gli alberghi. Tra i temi correlati si veda Frasi, citazioni e aforismi sul viaggio, i viaggiatori e il viaggiare e Frasi, citazioni e aforismi sul ristorante.

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Frasi, citazioni e aforismi sull’hotel e gli alberghi

hotel

Quando entri in una stanza d’albergo e chiudi la porta, sai che c’è un segreto, un lusso, una fantasia. C’è il comfort. C’è la rassicurazione.
(Diane von Furstenberg)

Quando mi affaccio alla finestra di un albergo vedo uno scorcio che non sembra quello solito a cui sono abituato a casa, mi sento come il protagonista del libro di Camus Lo Straniero, è bellissimo.
(Cesare Paciotti)

Il vantaggio di un hotel è quello di essere un ottimo rifugio dalla vita domestica.
(George Bernard Shaw)

-Perché vivi in ​​hotel?
-Semplifica le questioni postali, elimina il fastidio della proprietà privata, mi conferma nella mia abitudine preferita – l’abitudine alla libertà.
(Vladimir Nabokov)

Per me era bello salire le scale dell’albergo, girando la chiave tra le dita, aprire, chiudere la porta della camera e poi lavarsi, guardare lo specchio, fumare alla finestra, leggere, sentire i rumori che salivano dalla strada, dormire.
(Giovanni Arpino)

Al mio appartamento preferisco lo stile anonimo delle camere d’albergo: più sono impersonali più mi fanno sentire libero. Ogni visita di cameriera rende la stanza nuova, senza passato. La camera d’albergo produce distanza, nessuna donna si sognerebbe mai di lasciarti nel bagno di una junior suite il suo spazzolino. E che dire delle coccole? Mi preparano piccoli asciugamani caldi per i miei vapori postbarba e trattano le scarpe alla perfezione, rendendole lucidissime.
(Cesare Paciotti)

Mi sono sistemato all’Aldrovandi di Roma dopo la separazione da mia moglie, negli anni 70, e sono diventato parte del mobilio. Al punto che quando hanno rifatto i pavimenti mi hanno dovuto spostare armi e bagagli da un’altra parte. Stare in albergo? Vuol dire essere soli, senza invasioni di campo, liberi da assemblee condominiali e dal fastidio di chiamare l’idraulico. No, non mi manca la casa: è uno spazio angusto dove si vive uno addosso all’altro
(Dino Risi)

A un albergo non chiediamo uniformità e prevedibilità. Chiediamo di essere trattati come casi unici in un posto unico per un’occasione unica.
(Beppe Severgnini)

Sono una viaggiatrice. Sono una nomade. Raramente ho dormito nello stesso letto più di tre o quattro notti. E so che la vita in albergo è meglio di qualunque altra.
(Diane von Furstenberg)

Se ci sono dei soldi spesi bene nel nostro mestiere sono quelli per alberghi e ristoranti. Una dormita in un hotel che ti fa sentire come a casa tua ti fa superare tutte le disgrazie della giornata.
(Ezio Greggio)

– Questa casa non è un albergo
– Ah ok, allora vado a cancellare la recensione su TripAdvisor
(mr_takki, Twitter)

Sulla moquette verde della stanza d’albergo intravedo una forcina per capelli biondi. Addormentarsi è più difficile
(Dino Basili)

La prima notte in albergo i mobili, i tappeti e le tende non smettono di guardarti con distacco, nonostante tu affidi i tuoi beni più preziosi – il portafoglio, la macchina fotografica, il cellulare – alla protezione del comodino. Ci vogliono diversi giorni nella stessa stanza per sentirsi finalmente accolti.
(Fabrizio Caramagna)

L’ultimo sguardo prima di lasciare una camera d’albergo è dedicato dall’ospite a se stesso. Si assicura coscienziosamente che nulla dei suoi oggetti sia perso. Apre le ante dell’armadio. Guarda dentro i cassetti. Controlla gli opuscoli informativi sul tavolo. Infila la mano sotto il copriletto e le lenzuola elasticizzati.
In realtà non sta cercando frammenti di se stesso. Spera di trovare il segreto di qualcosa, una rivelazione sull’universo che dia senso al suo viaggio.
(Fabrizio Caramagna)

La parte migliore di casa mia è quando vado in un albergo 4 stelle.
(nonvedi, Twitter)

La tradizione di ospitalità è tutta nostra, è quella che nasce dai grandi alberghi di Venezia, della Toscana, di Roma e che oggi è rappresentata da direttori che hanno fatto scuola.
(Carlo Rossella)

Io ho bisogno del grand hotel. A volte parto e vado a Roma anche se non ho appuntamenti, soltanto per il piacere di dormire una notte in uno di questi.
(Carlo Rossella)

Una volta trovata l’abitazione che volevo, dopo sette anni di soggiorno in albergo ho provato a traslocare. Ci ho messo un anno: vivevo di giorno in via dell’Anima e la sera tornavo in hotel. Per me la casa era dove c’era il centralino. E se proprio volete saperlo, vivere in albergo non è poi così costoso. Si spuntano prezzi forfettari e se aggiungete il risparmio di bollette e riparazioni, quasi si guadagna.
(Vittorio Sgarbi)

Hanno capito tutto della vita quelli che abitano in grand hotel. Basta uno schiocco delle dita: a qualsiasi ora possono ottenere tutto.
(Dario Mariotti)

Perché molti connazionali, appena preso possesso della stanza, cacciano freneticamente in valigia tutti i fiammiferi, tutta la carta da lettera e tutti i taccuini con l’intestazione dell’albergo? Quanti tornati a Mantova scriveranno all’amico di Trento usando un foglio con scritto PERA PALACE HOTEL INSTANBUL? Che senso ha lasciare alla domestica un promemoria vergato su un foglietto con lo stemma del Walford Astoria? L’indagine sulla cleptomania alberghiere, sono certo, porterebbe lontano.
(Beppe Severgnini)

Un albergo in un paesino sul mare di Normandia, che avevo trovato per caso sfogliando una guida.
(Milan Kundera, incipit del romanzo L’Identità)

Rilassarsi sul letto nella tua camera d’albergo a guardare la televisione, mentre si indossa il proprio pigiama, a volte è la parte migliore di una vacanza.
(Laura Marano)

Mi diverto ancora molto a viaggiare. E in una camera d’albergo ancora mi eccito solo per vedere che tipo di shampoo mi hanno lasciato.
(Bill Bryson)

Alcune delle lune di miele più memorabili sono stati spese interamente in una stanza d’albergo.
(Kc David)

Ci sono tre cose che l’uomo medio pensa di poter fare meglio di chiunque altro: accendere il fuoco della brace, gestire un albergo e dirigere una squadra di calcio.
(Anonimo)

In albergo, dopo una certa ora, dietro le pareti di carta velina, i vicini di stanza alzano la voce, aumentano il volume della televisione, parlano, sospirano, gridano.
Aspettano che io mi metta sotto le coperte e spenga la luce per farsi sentire. Cercano qualcuno con cui condividere la loro solitudine.
(Fabrizio Caramagna)

Le pensioni oggi si camuffano, vergognose delle proprie origini, come contadini arrivate da poco in città. Adesso si fanno chiamare piccoli hotel, alberghi di charme, chalet. Non cambia nulla. Ciò che conta è la conduzione familiare; i modi soavemente autoritari di una proprietaria che ci fa fare quello che vuole, ma ci indirizza, ci informa, ci guida come figli pro tempore.
(Beppe Severgnini)

Parola d’ordine: Paese che vai… prenota l’albergo!
(Fabrizio Fontana)

“Com’era quell’albergo tre stelle, poi?”
“Più che tre stelle, una stalla!”
(sonopazzaio, Twitter)

Quando sono arrivato a Roma sono rimasto molto impressionato da due cose: dal Colosseo e dalla cameriera della mia stanza d’albergo. Tutt’e due avevano una struttura incredibile.
(Mel Brooks)

Nel momento in cui mi trovo in una stanza d’albergo, spargo la mia roba ovunque. E’ come una bomba che deflagra in pochi secondi. Forse significa che sto cercando un nido.
(Carey Mulligan)

L’albergo è un ambiente che pullula di informatori. Qui il giornalista, se si muove di notte, può trovare figure fondamentali, come il portiere, il barman, il concierge. Gente ammalata di solitudine, che ha sempre molta voglia di vuotare il sacco. Fior di giornalisti devono ringraziare loro se hanno fatto uno scoop.
(Carlo Rossella)

Di una stanza d’albergo mi incuriosisce ogni cosa. Persino il ronzio della ventola del bagno. Ogni albergo ha un ronzio diverso.
(Fragmentarius)

Mi piace questa cosa che si può prendere il telefono in un albergo e ordinare qualcosa da mangiare stando nel tuo letto. Amo casa mia, ma in un albergo ci sono delle dotazioni che a casa non si avranno mai.
(Adam Richman)

Incredibile quanto sia gratificante uscire dalla doccia in albergo tutto gocciolante solo perché il pavimento non è il tuo.
(alecattelan, Twitter)

Perché gli hotel delle città di mare si chiamano tutti ‘Miramare’ anche se sono a 12 chilometri dalla spiaggia?
(dbric511, Twitter)

A Rimini ci sono talmente tanti alberghi che ormai l’unica vista che si possa godere dall’Hotel Bellavista è l’Hotel Belvedere e viceversa.
(Paolo Cananzi)

“O se ne va quella carta da parati o me ne vado io!”
(Oscar Wilde, 30 novembre 1900). La frase sarebbe stata pronunciata da Wilde prima di morire in una squallida stanza di hotel nella città di Parigi.

Non riesco a dormire la prima notte in una camera d’albergo.
(Michael Keaton)

Cercava nella Bibbia l’indirizzo di un buon albergo in Palestina.
(Leo Longanesi)

L’albergo giusto bisogna meritarselo.
(Guido Ceronetti)

vorrei conoscere la lobby contro le prese di corrente vicine al letto nelle stanze d’albergo
(mr_takki, Twitter)

Avrebbe dovuto capire che lui era molto veloce dal fatto che l’aveva portata in un albergo a secondi
(LiaCeli, Twitter)

Invidiavo l’amico che aveva i genitori gestori di hotel, perché poteva tornare tardi senza che loro dicessero “questa casa non è un albergo”
(postofisso2012, Twitter)

E’ meglio passare un periodo nel peggiore degli alberghi che in una lussuosa clinica.
(Anonimo)

In occasione di un convegno, incrocio F. nella hall di un grande albergo di Venezia, e mi meraviglio alquanto dei suoi saluti insolitamente festosi. Probabilmente F. è felice non tanto di vedermi, quanto di farsi vedere da me in un grande albergo…
(Carlo Ferrario)

La decenza di un albergo risplende soprattutto nel rigore che impiega a far sparire tutte le tracce degli ospiti precedenti delle sue camere. Deve dare l’illusione che quella camera è occupata da qualcuno per la prima volta. Non è certo facile, anche perché le tracce che lasciamo non sono tutte visibili. Il pensiero della contaminazione psichica di un luogo può ostacolare seriamente il sonno.
(Guido Ceronetti)

Avviso per chi pensa le pubblicità degli alberghi: io odio sentirmi a casa quando sono via.
(George Bernard Shaw )

Un albergo, mi disse, era una grande casa dove molta gente viveva, mangiava e dormiva, ma nessuno conosceva nessun altro. Mi disse che questo descriveva molte famiglie del mondo di fuori.
(Chuck Palahniuk)

L’amore è come quegli alberghi ammobiliati dove tutto il lusso si trova nell’ingresso.
(Paul-Jean Toulet)

Quell’albergo aveva le stanze così piccole che quando mi è venuto il mal di testa è stato il mio vicino a prendere l’aspirina.
(Henny Youngman)

La mia camera d’albergo è così piccola che, quando muoio, non ci sarà bisogno di mettermi in una bara. Basterà che mettano i manici alla mia camera.
(Herb Shriner)

Ho consultato una guida Spirituale. Mi fermerò a Cattolica all’hotel Paradiso Cinque stelle. Si mangia da Dio.
(Mirco Stefanon)

Gentiluomo è colui che tiene aperta la porta dell’albergo affinché sua moglie possa portar dentro i bagagli.
(Peter Ustinov)

Attenzione: se fumate a letto la cenere che cadrà potreste essere voi.
(Cartello in un albergo francese)

La regola numero uno quando arrivi in albergo è presentarsi con il personale. Tu ti spari via un 300.000 e sei nel burro tutta la vacanza…
(Dal film Vacanze di Natale)

Da qualche parte ho trovato la scritta: «Si prega di lasciare il luogo come si desidera trovarlo». Oh, se chi educa alla vita avesse nel parlare anche solo la metà dell’efficacia dei direttori d’albergo!
(Karl Kraus)

Checché se ne dica, girar per alberghetti e pensioni è faticoso e ben lo sa chi per lavoro è costretto a fare il giramondo. Siamo viandanti ma pur sempre animali, e la sera abbiamo bisogno della nostra cuccia puzzolente e niente è più stancante che adattarsi a tane e giacigli sempre diversi. Di solito gli alberghetti in questione fioriscono in vie sconosciute alla popolazione locale, raggiungibili solo a piedi o eventualmente col paracadute, affondate in un mare di divieti di sosta e rimozioni forzate.
(Luciana Littizzetto)

Lo spirito umano non è mai così vicino a dio come quando, ricordando che per sua natura l’uomo è nato per morire, considera il corpo non come la sua casa, ma come un albergo dove sarà breve il soggiorno, poiché dovrà andarsene appena si accorgerà di essere di peso all’ospite.
(Lucio Anneo Seneca)