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Paulo Coelho - Aforisticamente

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Come Oscar Wilde, Paulo Coelho (Rio De Janeiro il 24 agosto 1947) non ha mai scritto raccolte di aforismi, eppure i suoi pensieri e frammenti di pensieri sono tra i più citati nella nostra contemporaneità. A proposito degli aforismi di Paulo Coelho, alcuni critici hanno anche coniato il termine di “coelhismi”

Presento qui di seguito una raccolta dei migliori aforismi di Paulo Coelho estrapolati dai vari libri che ha scritto in questi anni. Tra i temi correlati si veda Le frasi più belle di Oscar Wilde, Frasi, citazioni e aforismi di Albert Einstein e Frasi, citazioni e aforismi di Haruki Murakami.

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Frasi, citazioni e aforismi di Paulo Coelho

Paulo Coelho

Il mondo è nelle mani di coloro che hanno il coraggio di sognare e di correre il rischio di vivere i propri sogni.
(Le Valchirie, 2010)

Tutto l’universo cospira affinché chi lo desidera con tutto se stesso possa riuscire a realizzare i propri sogni.
(L’Alchimista, 1995)

Un bambino può insegnare sempre tre cose ad un adulto:
1. A essere contento senza motivo.
2. A essere sempre occupato con qualche cosa.
3. A pretendere con ogni sua forza quello che desidera.
(Monte Cinque, 1998)

Non cercare le apparenze, possono ingannare. Non cercare la salute, anche quella può affievolirsi.
Cerca qualcuno che ti faccia sorridere perché ci vuole solo un sorriso per far sembrare brillante una giornataccia.
Trova quello che fa sorridere il tuo cuore.
(Le cose che ho imparato nella vita)

Non ti arrendere mai. Di solito è l’ultima chiave del mazzo quella che apre la porta.
(Il manoscritto ritrovato ad Accra, 2012)

La miglior specie d’amico è quel tipo con cui puoi stare seduto in un portico e camminarci insieme, senza dire una parola, e quando vai via senti che è come se fosse stata la miglior conversazione mai avuta.
(Le cose che ho imparato nella vita)

Credo che solo una cosa renda impossibile la realizzazione di un sogno: la paura di fallire!
(L’Alchimista, 1995)

Quando la porta della felicità si chiude, un’altra si apre, ma tante volte guardiamo così a lungo a quella chiusa, che non vediamo quella che è stata aperta per noi.
(Le cose che ho imparato nella vita)

Ci vuole solo un minuto per offendere qualcuno, un’ora per piacergli, e un giorno per amarlo, ma ci vuole una vita per dimenticarlo.
(Le cose che ho imparato nella vita)

Non permettere alle tue ferite di trasformarti in qualcuno che non sei.
(Aleph, 2011)

Possiamo avere tutti i mezzi di comunicazione del mondo, ma niente, assolutamente niente, sostituisce lo sguardo dell’essere umano.
(Manuale del guerriero della luce, 1997)

Nell’angolo più remoto della mia anima, io esistevo ancora e credevo nei sogni.
(Sulla sponda del fiume Piedra mi sono seduta e ho pianto, 1996)

Una vita senza causa è una vita senza effetto.
(Aleph, 2011)

In ogni istante della nostra vita abbiamo un piede nella favola e l’altro nell’abisso.
(Undici minuti, 2003)

Nessun giorno è uguale all’altro, ogni mattina porta con sé un particolare miracolo, il proprio momento magico, nel quale i vecchi universi vengono distrutti e si creano nuove stelle.
(Sulla sponda del fiume Piedra mi sono seduta e ho pianto, 1996)

Un abbraccio vuol dire “tu non sei una minaccia. Non ho paura di starti così vicino. Posso rilassarmi, sentirmi a casa. Sono protetto, e qualcuno mi comprende”. La tradizione dice che quando abbracciamo qualcuno in modo sincero, guadagniamo un giorno di vita.
(Aleph, 2011)

Il vero io è quello che tu sei, non quello che hanno fatto di te.
(Veronika decide di morire, 1999)

Perfino Dio ha il suo inferno: è il suo amore per gli uomini.
(Il diavolo e la signorina Prym, 2010)

Ciò che chiamiamo “vita” è un treno con tanti vagoni. A volte ci troviamo in uno, a volte in un altro. In alcune occasioni passiamo dall’uno all’altro: accade quando sogniamo o quando ci lasciamo trasportare dallo straordinario.
(Istanti, 2011)

Non pensare a quanto è rimasto indietro se quanto hai già trovato è fatto di materia pura, non potrà marcire.[…] Se è stato soltanto un attimo di luce, come l’esplosione di una stella allora non troverai più nulla quando ritornerai..Ma avrai visto un’esplosione di luce. E anche solo per questo ne sarà valsa la pena.
(L’Alchimista, 1995)

Quando molti sognano e soltanto pochi realizzano, l’intero mondo si sente codardo.
(Veronika decide di morire, 1999)

Ci sono momenti nella vita in cui qualcuno ti manca così tanto che vorresti proprio tirarlo fuori dai tuoi sogni per abbracciarlo davvero!
(Le cose che ho imparato nella vita)

E’ vero che non conosciamo ciò che abbiamo prima di perderlo, ma è anche vero che non sappiamo ciò che ci è mancato prima che arrivi.
(Le cose che ho imparato nella vita)

Sogna ciò che ti va; vai dove vuoi; sii ciò che vuoi essere, perché hai solo una vita e una possibilità di fare le cose che vuoi fare.
(Le cose che ho imparato nella vita)

Puoi avere abbastanza felicità da renderti dolce, difficoltà a sufficienza da renderti forte, dolore abbastanza da renderti umano, speranza sufficiente a renderti felice.
(Le cose che ho imparato nella vita)

Il successo è poter coricarsi ogni sera con l’anima in pace.
(Il manoscritto ritrovato ad Accra, 2012)

Tutti i giorni, con il sole Dio ci concede un momento in cui è possibile cambiare ciò che ci rende infelici. L’istante magico, quel momento in cui un “sì” o un “no” può cambiare tutta la nostra esistenza. Tutti i giorni fingiamo di non percepire questo momento, ci diciamo che non esiste, che l’oggi è uguale a ieri e identico a domani. Ma chi presta attenzione al proprio giorno, scopre l’istante magico: un istante che può nascondersi nel momento in cui, la mattina, infiliamo la chiave nella toppa, nell’istante di silenzio subito dopo la cena, nelle mille e una cosa che ci sembrano uguali. Questo momento esiste: un momento in cui tutta la forza delle stelle ci pervade e ci consente di fare miracoli.
(Sulla sponda del fiume Piedra mi sono seduta e ho pianto, 1996)

Ecco alcune delle cose che ho imparato nella vita:
Che non importa quanto sia buona una persona, ogni tanto ti ferirà. E per questo, bisognerà che tu la perdoni.
Che ci vogliono anni per costruire la fiducia e solo pochi secondi per distruggerla.
Che non dobbiamo cambiare amici, se comprendiamo che gli amici cambiano.
Che le circostanze e l’ambiente hanno influenza su di noi, ma noi siamo responsabili di noi stessi.
Che, o sarai tu a controllare i tuoi atti, o essi controlleranno te.
Ho imparato che gli eroi sono persone che hanno fatto ciò che era necessario fare, affrontandone le conseguenze.
Che la pazienza richiede molta pratica.
Che ci sono persone che ci amano, ma che semplicemente non sanno come dimostrarlo.
Che a volte, la persona che tu pensi ti sferrerà il colpo mortale quando cadrai, è invece una di quelle poche che ti aiuteranno a rialzarti.
Che solo perché qualcuno non ti ama come tu vorresti, non significa che non ti ami con tutto te stesso.
Che non si deve mai dire a un bambino che i sogni sono sciocchezze: sarebbe una tragedia se lo credesse.
Che non sempre è sufficiente essere perdonato da qualcuno. Nella maggior parte dei casi sei tu a dover perdonare te stesso.
Che non importa in quanti pezzi il tuo cuore si è spezzato; il mondo non si ferma, aspettando che tu lo ripari.
(Le cose che ho imparato nella vita)

L’amore è una forza selvaggia. Quando tentiamo di controllarlo, ci distrugge. Quando tentiamo di imprigionarlo, ci rende schiavi. Quando tentiamo di capirlo, ci lascia smarriti e confusi.
(Lo Zahir, 2005)

Quando si ama, non si ha alcun bisogno di capire che cosa accade all’esterno, perché tutto comincia ad accadere dentro di noi.
(L’Alchimista, 1995)

Non so esattamente cosa spinga due persone a legarsi. Forse la sintonia, forse le risate, forse le parole. Probabilmente, l’incominciare a condividere qualcosa in più, a parlare un po’ di se, a scoprire pian piano quel che il cuore cela. Imparare a volersi bene, ad accettarsi per i difetti, i pregi, per le arrabbiature e le battute. O forse accade perché doveva accadere. Perché le anime son destinate a trovarsi, prima o poi.
(Attribuito a Paulo Coelho)

Gli uomini sognano più il ritorno che la partenza.
(L’Alchimista, 1995)

Il lavoro è una manna quando ci aiuta a pensare a quello che stiamo facendo. Ma diventa una maledizione nel momento in cui la sua unica utilità consiste nell’evitare che riflettiamo sul senso della vita.
(Manuale del guerriero della luce, 1997)

Ogni essere umano, nel corso della propria esistenza, può adottare due atteggiamenti: costruire o piantare. I costruttori possono passare anni impegnati nel loro compito, ma presto o tardi concludono quello che stavano facendo. Allora si fermano, e restano lì, limitati dalle loro stesse pareti. Quando la costruzione è finita, la vita perde di significato. Quelli che piantano soffrono con le tempeste e le stagioni, raramente riposano. Ma, al contrario di un edificio, il giardino non cessa mai di crescere. Esso richiede l’attenzione del giardiniere, ma, nello stesso tempo, gli permette di vivere come in una grande avventura.
I giardinieri sapranno sempre riconoscersi l’un l’altro, perché nella storia di ogni pianta c’è la crescita della Terra intera.
(Brida, 2008)

Se camminassimo solo nelle giornate di sole non raggiungeremmo mai la nostra destinazione.
(Attribuito a Paulo Coelho)

Secondo la tradizione, nell’attimo che precede la morte, ognuno di noi conosce il vero motivo dell’esistenza. È in quel momento che si materializzano l’Inferno e il Paradiso. L’Inferno è guardarsi indietro in quella frazione di secondo e scoprire di aver sprecato l’occasione per rendere degno il miracolo della vita. Il Paradiso è saper affermare in quell’istante: “Ho commesso alcuni errori, ma non sono stato un vigliacco. Ho vissuto appieno la vita e mi sono prodigato in ogni mia azione”.
(Aleph, 2011)

Chi desidera vedere l’arcobaleno, deve imparare ad amare la pioggia.
(Aleph, 2011)

Colui che è saggio, lo è soltanto perché ama. E colui che è sciocco, lo è solamente perché pensa di poter capire l’amore.
(Sulla sponda del fiume Piedra mi sono seduta e ho pianto, 1996)

Chiudi la porta, volta la pagina, chiudi il cerchio. Non sarai più il medesimo, né identico sarà il luogo a cui ritornerai, perché nella vita nulla resta immobile, nulla è statico. E’ amore verso se stesso liberarsi di ciò che non appartiene più alla propria vita.
(Lo Zahir, 2005)

Sii forte che nessuno ti sconfigga,
nobile che nessuno ti umili,
e te stesso che nessuno ti dimentichi.
(Attribuito a Paulo Coelho)

L’amore è sempre nuovo. Non importa che amiamo una, due, dieci volte nella vita: ci troviamo sempre davanti a una situazione che non conosciamo. L’amore può condurci all’inferno o al paradiso, comunque ci porta sempre in qualche luogo. È necessario accettarlo, perché esso è ciò che alimenta la nostra esistenza. Se non lo accettiamo, moriremo di fame pur vedendo i rami dell’albero della vita carichi di frutti: non avremo il coraggio di tendere la mano e di coglierli. È necessario ricercare l’amore là dove si trova, anche se ciò potrebbe significare ore, giorni, settimane di delusione e di tristezza. Perché nel momento in cui partiamo in cerca dell’amore, anche l’amore muove per venirci incontro. E ci salva.
(Sulla sponda del fiume Piedra mi sono seduta e ho pianto, 1996)

Amare significa comunicare con l’altro e scoprire in lui una particella di Dio.
(Sulla sponda del fiume Piedra mi sono seduta e ho pianto, 1996)

Gli incontri più importanti sono già combinati dalle anime prim’ancora che i corpi si vedano. Generalmente, essi avvengono quando arriviamo a un limite, quando abbiamo bisogno di morire e rinascere emotivamente. Gli incontri ci aspettano, ma la maggior parte delle volte evitiamo che si verifichino. Se siamo disperati, invece, se non abbiamo più nulla da perdere oppure siamo entusiasti della vita, allora l’ignoto si manifesta e il nostro universo cambia rotta.
(Undici minuti, 2003)

Quando si rimanda il raccolto, i frutti marciscono; ma quando si rimandano i problemi, essi non cessano di crescere.
(Monte Cinque, 1998)

Un uomo camminava nella foresta quando vide una volpe ferita. “Come può nutrirsi?”, pensò. In quel momento, si avvicinò una tigre, con un animale fra i denti. Saziò la sua fame e lasciò alla volpe quanto era avanzato. “Se Dio aiuta la volpe, aiuterà anche me”, rifletté l’uomo. Quindi tornò a casa, si chiuse dentro e rimase ad aspettare che i Cieli gli dessero da mangiare. Non accadde nulla. Quando ormai era troppo debole per uscire e lavorare, comparve un angelo. “Perché hai deciso di imitare la volpe ferita? – domandò l’angelo – Alzati, prendi i tuoi attrezzi e imbocca il cammino della tigre.
(Manuale del guerriero della luce, 1997)

Quando ero ancora un giovane avvocato, mi capitò di leggere un poeta inglese, e una sua frase mi colpì profondamente: “Sii come la fonte che trabocca, e non come la cisterna che racchiude sempre la stessa acqua”. Ho sempre pensato che il poeta fosse in errore: è pericoloso “lasciar traboccare”, perché si corre il rischio di inondare le aree in cui vivono le persone amate, facendole annegare col nostro amore e il nostro entusiasmo. Per tutta la vita, ho cercato di comportarmi come una cisterna, senza mai superare i limiti delle mie pareti interiori.
(Veronika decide di morire, 1999)

Esistono due tipi di idioti: quelli che rinunciano a fare qualcosa perché hanno ricevuto una minaccia e quelli che pensano che faranno qualcosa perché li stanno minacciando.
(Il diavolo e la signorina Prym, 2010)

Lo specchio riflette in modo esatto: non commette errori perché non pensa. Pensare significa essenzialmente commettere errori.
(Il vincitore è solo, 2009)

Che cos’è un matto?… Questa volta ti risponderò senza giri di parole: la follia è l’incapacità di comunicare le tue idee. È come se tu fossi in un paese straniero: vedi tutto, comprendi tutto quello che succede intorno a te, ma sei incapace di spiegarti e di essere aiutata, perché non capisci la lingua.
(Veronika decide di morire, 1999)

In tutte le lingue del mondo esiste questo adagio: “Ciò che gli occhi non vedono, il cuore non sente”. Ebbene, io affermo che non c’è niente di più falso. Quanto più lontani stanno, tanto più vicino al cuore sono i sentimenti che cerchiamo di soffocare e dimenticare. Se siamo in esilio, vogliamo serbare ogni piccolo ricordo delle nostre radici; se ci troviamo lontani dalla persona amata, chiunque passi per la strada ce la farà ricordare.
(Undici minuti, 2003)

Il Signore ascolta le preghiere di coloro che chiedono di dimenticare l’odio. Ma è sordo a chi vuole sfuggire all’amore.
(Monte Cinque, 1998)

La magia è un ponte che ti permette di passare dal mondo visibile in quello invisibile. E imparare le lezioni di entrambi i mondi.
(Attribuito)

Le dune si trasformano con il vento ma il deserto rimane sempre uguale.
(L’Alchimista, 1995)

Non è facile sentire gli angeli: nelle nostre preghiere, cerchiamo sempre di dire dove sbagliamo e che cosa vorremmo che ci accadesse. Ma il Signore sa già tutto, e a volte ci chiede solo di ascoltare quello che l’Universo ci dice. E di avere pazienza.
(Monte Cinque, 1998)

Ascolta il tuo cuore. Esso conosce tutte le cose.
(L’Alchimista, 1995)

Vedo che coloro che hanno toccato la mia anima non sono riusciti a risvegliare il mio corpo, e coloro che hanno accarezzato il mio corpo non stati in grado di raggiungere la mia anima.
(Undici minuti, 2003)

La gente dice: “È matto.” Oppure: “Vive in un mondo di fantasia.” O ancora: “Come può confidare in cose prive di logica?” Ma il guerriero continua ad ascoltare il vento e a parlare con le stelle.
(Manuale del guerriero della luce, 1997)

È facile capire come nel mondo esista sempre qualcuno che attende sempre qualcun altro, che ci si trovi in un deserto o in una grande città. E quando questi due esseri s’incontrano e i loro sguardi s’incrociano tutto il passato e tutto il futuro non hanno più alcuna importanza. Esistono solo quel momento e quella straordinaria certezza che tutte le cose, sotto il sole, sono state scritte dalla stessa mano, la mano che risveglia l’Amore e che ha creato un’anima gemella per chiunque lavori, si riposi e cerchi i proprio tesori sotto il sole, perché se tutto ciò non esistesse non avrebbero più alcun senso i sogni dell’umanità.
(L’Alchimista, 1995)

Il volo della freccia. La freccia è l’intenzione che si proietta nello spazio. Una volta che è stata scoccata, non c’è più nulla che l’arciere possa fare, tranne osservarne la traiettoria in direzione del bersaglio.
(Manuale del guerriero della luce, 1997)

Ogni guerriero della Luce ha avuto paura di affrontare un combattimento.
Ogni guerriero della Luce ha tradito e mentito in passato.
Ogni guerriero della Luce ha imboccato un cammino che non era il suo.
Ogni guerriero della Luce ha sofferto per cose prive di importanza.
Ogni guerriero della Luce ha pensato di non essere un guerriero della Luce.
Ogni guerriero della Luce ha mancato ai suoi doveri spirituali.
Ogni guerriero della Luce ha detto “sì” quando avrebbe voluto dire “no”.
Ogni guerriero della Luce ha ferito qualcuno che amava.
Perciò è un guerriero della Luce: perché ha passato queste esperienze e non ha perduto la speranza di essere migliore.
(Manuale del guerriero della luce, 1997)

Quando l’arciere tende la corda, può vedere il mondo intero dentro il suo arco. Quando segue il volo della freccia, questo mondo gli si avvicina, lo accarezza, dandogli la perfetta sensazione di aver compiuto il proprio dovere.
(Manuale del guerriero della luce, 1997)

Tu non sei quello che sembri nei momenti di tristezza. Sei molto di più.
(Manuale del guerriero della luce, 1997)

Quando sei nato, stavi piangendo e tutti intorno a te sorridevano. Vivi la tua vita in modo che quando morirai, tu sia l’unico che sorride e ognuno intorno a te piange.
(Le cose che ho imparato nella vita)

Le decisioni sono soltanto l’inizio di qualcosa. Quando si prende una decisione, in realtà si comincia a scivolare in una forte corrente che ti porta verso un luogo mai neppure sognato al momento di decidere.
(L’Alchimista, 1995)

Dio, nella sua infinita saggezza, ha nascosto l’inferno in mezzo al paradiso per fare in modo che stessimo sempre attenti.
(Sulla sponda del fiume Piedra mi sono seduta e ho pianto, 1996)

Un granello di sabbia rispecchia la meraviglia dell’universo. Un figlio dimostra la meraviglia che siamo.
(Attribuito)

È grave sforzarsi di essere uguali: provoca nevrosi, psicosi, paranoie. È grave voler essere uguali, perché questo significa forzare la natura, significa andare contro le leggi di Dio che, in tutti i boschi e le foreste del mondo, non ha creato una sola foglia identica a un’altra. Ma tu ritieni che essere diverso sia una follia, e perciò hai scelto di vivere a Villette. Perché qui, visto che sono tutti diversi, diventi uguale agli altri.
(Veronika decide di morire, 1999)

Non scordare che attaccare o fuggire fanno parte dello scontro. Quello che non appartiene alla lotta è restare paralizzati dalla paura. Il buon combattimento è quello che viene intrapreso perché il nostro cuore lo chiede.
(Il Cammino di Santiago, 2001)

È facile capire come nel mondo esista sempre qualcuno che attende sempre qualcun altro, che ci si trovi in un deserto o in una grande città. E quando questi due esseri s’incontrano e i loro sguardi s’incrociano tutto il passato e tutto il futuro non hanno più alcuna importanza. Esistono solo quel momento e quella straordinaria certezza che tutte le cose, sotto il sole, sono state scritte dalla stessa mano, la mano che risveglia l’Amore e che ha creato un’anima gemella per chiunque lavori, si riposi e cerchi i proprio tesori sotto il sole, perché se tutto ciò non esistesse non avrebbero più alcun senso i sogni dell’umanità.
(L’Alchimista, 1995)

Ho imparato che il mondo possiede un’Anima, e chi riesce a comprendere quest’Anima riuscirà a comprendere il linguaggio delle cose. Ho appreso che tanti alchimisti hanno vissuto la propria Leggenda Personale e hanno finito per scoprire l’Anima del Mondo, la Pietra Filosofale e l’Elisir. Ma, soprattutto, ho appreso che queste cose sono talmente semplici da poter essere scritte su uno smeraldo.
(L’Alchimista, 1995)

Io non vivo né nel mio passato, né nel mio futuro. Possiedo soltanto il presente, ed è il presente che mi interessa. Se riuscirai a mantenerti sempre nel presente, sarai un uomo felice. La vita sarà una festa, un grande banchetto, perché è sempre e soltanto il momento che stiamo vivendo.
(Lo Zahir, 2005)

Mangia fino a scoppiare. Vivi intensamente, perché poco ti manca da vivere.
(Attribuito)

Non esistono due viaggi uguali che affrontano il medesimo cammino.
(Aleph, 2011)

Se potessi, scriverei una gigantesca enciclopedia sulle parole ‘fortuna’ e ‘coincidenza’. È con queste parole che si scrive il Linguaggio Universale.
(L’Alchimista, 1995)

Esiste una grande verità su questo pianeta: chiunque tu sia o qualunque cosa tu faccia, quando desideri una cosa con volontà, è perché questo desiderio è nato nell’anima dell’Universo. Quella cosa rappresenta la tua missione sulla terra.
(L’Alchimista, 1995)

Apprezza ciò che sei perché tu sei amore, quell’amore che cerchi in ogni cosa e in ogni dove. Accogli ciò che tu sei perché tu sei ciò che cerchi di essere, ciò che tu vuoi essere, tu sei la vita che crea la tua vita. Accetta te stesso, amore del tuo amore, perché tu sei ciò che hai tanto bisogno di essere. Sorridi all’amore che tu emani perché tu sei quell’amore che cerchi in ogni luogo, pace dei tuoi sensi.
(Il Cammino di Santiago, 2001)

Non mi pento dei momenti in cui ho sofferto, porto su di me le cicatrici come se fossero medaglie, so che la libertà ha un prezzo alto, alto quanto quello della schiavitù. L’unica differenza è che si paga con piacere, e con un sorriso – anche quando quel sorriso è bagnato dalle lacrime.
(Lo Zahir, 2005)

Quando non ho avuto più niente da perdere, ho ottenuto tutto. Quando ho cessato di essere chi ero, ho ritrovato me stesso. Quando ho conosciuto l’umiliazione ma ho continuato a camminare, ho capito che ero libero di scegliere il mio destino.
(Lo Zahir, 2005)

Il sesso è l’arte di controllare la mancanza di controllo.
(Lo Zahir, 2005)

La cosa più difficile è definire un cammino per noi stessi. Chi non compie una scelta, agli occhi del Signore muore, anche se continua a respirare e a camminare per le strade. Perché l’uomo deve scegliere. In questo sta la sua forza: il potere delle sue decisioni.
(Monte Cinque, 1998)

Il guerriero della Luce a volte lotta con chi ama.
Ha imparato che il silenzio esprime l’equilibrio assoluto del corpo dello spirito e dell’anima. Il Guerriero non tenta di sembrare. Egli è. Conosce il proprio valore e non lotta mai con chi non merita l’onore del combattimento. Poiché crede nei miracoli essi avvengono. I Guerrieri della Luce hanno sempre un bagliore nello sguardo. Essi nel mondo fanno parte della vita di altri uomini, e hanno iniziato il loro viaggio senza bisaccia ne sandali. In molte occasioni sono codardi. Non sempre agiscono correttamente. Soffrono per cose inutili. Assumono atteggiamenti meschini e a volte si ritengono incapaci di crescere. Sovente si credono indegni di ogni benedizione o miracolo. Non sempre sono sicuri di ciò che stanno facendo. Molte volte trascorrono la notte in bianco pensando che la loro vita non abbia alcun significato. Per questo sono Guerrieri della Luce, perché sbagliano, perché si interrogano, perché cercano una ragione e sicuramente la troveranno. Il Guerriero della Luce medita. Si siede in un angolo tranquillo della sua tenda e si abbandona alla Luce divina. Nel farlo cerca di non pensare a niente, si distacca dalla ricerca del piacere, dalle sfide e dalle rivelazioni, e lascia che i doni e i poteri si manifestino anche se al momento non li avverte. Questi poteri si stanno impossessando della sua esistenza e influiranno sulla sua vita quotidiana. Mentre medita il Guerriero non è se stesso, ma una particella dell’anima del mondo. Sono questi i momenti che gli permettono di comprendere le sue responsabilità e di agire in base ad esse. Il Guerriero della Luce non ha paura, prosegue dritto e spedito la sua missione, verso la sua fonte originaria. La Luce.
(Manuale del guerriero della luce, 1997)

Le anime in pena posseggono la peculiarità di riconoscersi e attrarsi reciprocamente, condividendo i loro dolori.
(Adulterio, 2014)

Nell’amore non esistono regole. Possiamo tentare di seguire i manuali, di controllare il cuore, di avere una strategia di comportamento. Ma sono tutte cose insignificanti: decide il cuore. E quanto decide è ciò che conta. Lo abbiamo provato tutti nella vita. In qualche momento tutti abbiamo esclamato fra le lacrime: “sto soffrendo per un amore per cui non vale la pena”. Soffriamo perché pensiamo di dare più di quanto riceviamo. Soffriamo perché non riusciamo ad imporre le nostre regole. Soffriamo inutilmente, perché il seme della nostra crescita sta proprio nell’amore. Quanto più amiamo, tanto più siamo vicini all’esperienza spirituale. I veri illuminati erano pieni di gioia, perché chi ama riesce a vincere il mondo, non ha paura di perdere nulla. Il vero amore è una atto di totale abbandono.
(Sulla sponda del fiume Piedra mi sono seduta e ho pianto, 1996)

Aspettare è doloroso. Dimenticare è doloroso. Ma non sapere quale decisione prendere è la peggiore delle sofferenze.
(Sulla sponda del fiume Piedra mi sono seduta e ho pianto, 1996)

Il giorno che decidiamo di agire è il nostro giorno fortunato.
(Attribuito)

Vivere è sperimentare – non restare immobili a meditare sul senso della vita.
(Aleph, 2011)

Avevo sempre saputo che il vero amore è al di sopra di tutto e che sarebbe stato meglio morire, piuttosto che cessare di amare. Ma pensavo che solo gli altri ne avessero il coraggio. In quel momento, invece, scoprivo di esserne capace anch’io. Anche se avesse dovuto significare partenza, solitudine, tristezza, l’amore valeva comunque ogni centesimo del suo prezzo.
(Sulla sponda del fiume Piedra mi sono seduta e ho pianto, 1996)

“Avrei potuto”: non riusciremo mai a comprendere il significato di questa frase. Perché in ogni momento della nostra vita ci sono cose che sarebbero potute accadere, ma che alla fine non sono avvenute. Ci sono
istanti magici che passano inosservati quando, all’improvviso, la mano del destino muta il nostro universo.
(Sulla sponda del fiume Piedra mi sono seduta e ho pianto, 1996)

Certe persone vivono in lotta con altre, con se stesse, con la vita. Allora si inventano opere teatrali immaginarie e adattano il copione alle proprie frustrazioni.
(Sulla sponda del fiume Piedra mi sono seduta e ho pianto, 1996)

Quando il principiante è consapevole delle sue necessità, finisce per essere più intelligente del saggio distratto
(Manuale del guerriero della luce, 1997)

Molto spesso, durante la nostra esistenza, vediamo i nostri sogni delusi e i nostri desideri frustrati, ma dobbiamo continuare a sognare, altrimenti la nostra anima muore.
(Il Cammino di Santiago, 2001)

Dio è qui ora, accanto a noi. Possiamo vederlo in questa nebbia, in questo suolo, in questi abiti, in queste scarpe. I suoi angeli vegliano quando noi dormiamo e ci aiutano quando lavoriamo. Per ritrovare Dio, basta guardarsi intorno.
Raramente ci rendiamo conto che siamo circondati da ciò che è straordinario. I miracoli avvengono intorno a noi, i segnali di Dio ci indicano la strada, gli angeli chiedono di essere ascoltati.
(Sulla sponda del fiume Piedra mi sono seduta e ho pianto, 1996)

La musica non è una successione di note. È il passaggio continuo delle varie note tra il suono e il silenzio.
(Aleph, 2011)

Un pomeriggio il cuore gli disse che lui era felice. “Anche se ogni tanto mi lamento,” diceva il suo cuore, “lo faccio perché sono il cuore di un uomo e i cuori degli uomini sono così: hanno paura di realizzare i sogni più grandi, perché pensano di non meritarlo, o di non riuscire a raggiungerli. Noi, i cuori, siamo terrorizzati al solo pensiero di amori che sono finiti per sempre, di momenti che avrebbero potuto essere belli e non lo sono stati, di tesori che avrebbero potuto essere scoperti e sono rimasti per sempre nascosti nella sabbia. Perché, quando ciò accade, noi ne soffriamo intensamente”. Il mio cuore ha paura di soffrire […] digli che la paura di soffrire è assai peggiore della stessa sofferenza. E che nessun cuore ha mai provato sofferenza quando ha inseguito i propri sogni.
(L’Alchimista, 1995)

Io mi sono sentita ferita quando ho perso gli uomini dei quali mi ero innamorata. Oggi sono convinta che non si perde nessuno, visto che non si possiede nessuno. Questa è l’autentica esperienza della libertà: avere la cosa più importante del mondo, senza possederla.
(Undici minuti, 2003)

L’amore non sta nell’altro, ma dentro noi stessi. Siamo noi che lo risvegliamo. Ma, perché questo accada, abbiamo bisogno dell’altro. L’universo ha senso solo quando abbiamo qualcuno con cui condividere le nostre emozioni.
(Undici minuti, 2003)

Quando incontriamo qualcuno e ci innamoriamo, abbiamo l’impressione che tutto l’universo sia d’accordo.
(Undici minuti, 2003)

E in tal caso, anche se ormai l’avrò perduto, mi sarò guadagnata un giorno di felicità nella mia vita. Considerando com’è il mondo, un giorno di felicità può dirsi quasi un miracolo.
(Undici minuti, 2003)

Che cos’è che spinge una persona a detestarsi? Forse la vigliaccheria. Oppure l’eterna paura di vivere nell’errore, di non fare ciò che gli altri si aspettano.
(Veronika decide di morire, 1999)

Il dono della serenità è nascosto nel cuore di ciascuno di noi.
(Veronika decide di morire, 1999)

Mantenetevi folli, e comportatevi come persone normali.
(Veronika decide di morire, 1999)

Il lato peggiore delle parole è costituito dal fatto che ci danno la sensazione di essere in grado di farci capire e di capire gli altri. Ma, appena voltiamo le spalle e ci ritroviamo faccia a faccia con il nostro destino, scopriamo che non sono sufficienti. Conosco una moltitudine di individui che – a parole – sono degli autentici maestri, ma che si rivelano incapaci di vivere ciò che predicano! Inoltre, una cosa è descrivere una situazione, un’altra è sperimentarla. Ecco perché ho compreso da tempo che, quando un guerriero insegue il proprio sogno, deve ispirarsi a ciò che realmente fa, non a quello che immagina di fare.
(Aleph, 2011)

Nella vita ci sono certe cose che, indipendentemente dal lato da cui le vediamo, sono sempre le stesse e valgono per tutti. Come l’amore, per esempio.
(Veronika decide di morire, 1999)

Voglio continuare a essere folle, vivendo la vita nel modo in cui la sogno e non come desiderano gli altri.
(Veronika decide di morire, 1999)

Se pensi che l’avventura sia pericolosa, prova la routine. E’ letale.
(Attribuito)

Non devi lottare contro i tuoi pensieri: sono più forti di te. Se vuoi liberarti di essi, accettali. Segui il loro corso e vedrai che, alla fine, si stancheranno e ti lasceranno in pace.
(Le Valchirie, 2010)

Bisogna sempre sapere quando una fase giunge alla fine. Concludere un ciclo, chiudere un uscio, terminare un capitolo: non importa come lo si definisca, ciò che conta è lasciare nel passato quei momenti di vita che sono finiti.
(Lo Zahir, 2005)

Qualcuno ha detto che le lacrime sono il sangue dell’anima.
(Aleph, 2011)

Chi conosce Dio non lo descrive. Chi descrive Dio non lo conosce.
(Aleph, 2011)

La vita non è la stazione bensì il treno.
(Aleph, 2011)

Siamo ciò che desideriamo di essere. Incolpare gli altri è assai facile. Puoi passare l’intera vita incolpando il mondo, ma i tuoi successi o le tue sconfitte dipenderanno esclusivamente da te.
(Aleph, 2011)

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Nota:

I libri di Paulo Coelho sono pubblicati in lingua italiana dall’editore Bompiani (Milano) con traduzione di Rita Desti. Su Amazon è possibile trovare l’elenco completo dei libri di Paulo Coelho in vendita. Curiosamente, in rete gira un testo dal titolo “Le cose che ho imparato nella vita” che viene attribuito a Paulo Coelho ma che pare che non sia mai stato scritto da lui.

4 Comments

  • andrea longo ha detto:

    vivere è la continua ricerca di se stessi, dei perchè, ora le persone dotate di saggezza, cercano di cogliere gli attimi veri della vita mentre gli altri si affannano distruggendosi.

  • Stefania ha detto:

    Ciao! Mi chiamo Stefania Carannante e il testo “non so esattamente cosa spinga…” è stato scritto da me circa 5 anni fa, poi hanno iniziato a copiarlo e ad attribuirlo erroneamente a Paulo C. Un grande onore per me sì, ma un dispiacere enorme essere insultata e non creduta. Spero tu possa credermi e mettere il mio nome e aiutarmi in questa battaglia per la giustizia! Nessuno ha saputo mai dirmi pagina e capitolo, questo in gran parte dimostra che io non sto mentendo. Grazie mille per l’ascolto. Questo è il link scritto sulla mia pagina, poi copiato e ricopiato. https://www.facebook.com/note.php?note_id=451717028233

  • fabriziocaramagna ha detto:

    Cara Stefania, nell’articolo che ho scritto ho usato anche il termine “attribuito”. Nessun altro genere letterario è così poco autoriale come l’aforisma. Nessun romanzo, poesia o opera teatrale o film viene attribuito a un autore diverso da chi l’ha creato e se lo è, lo è solo per gioco (si pensi per esempio al Manzoni che attribuisce i Promessi Sposi a un autore del Seicento). In ambito aforistico invece spesso e volentieri le frasi viaggiano in forma anonima, e non a caso l’aforisma viene assimilato al proverbio o alla barzelletta, due forme brevi che viaggiano in forma rigorosamente anonima nonostante ci sia stato dietro un autore. Spesso poi singoli aforismi vengono attribuiti a più autori diversi. Indro Montanelli ci scherzava sopra dicendo “Quando mi viene in mente un bell’aforisma, lo metto in conto a Montesquieu, od a La Rochefoucauld. Non si sono mai lamentati”. Uno dei più famosi aforismi sulla banche “Un banchiere è uno che vi presta l’ombrello quando c’è il sole e lo rivuole indietro appena incomincia a piovere” è stato attribuito a ben quattro autori tra cui il più famoso è Mark Twain. Chi l’ha scritto veramente? Non lo sapremo mai. Così come circolano frasi attribuite ad Albert Einstein, Madre Teresa di Calcutta, Jim Morrison, Gandhi e altri ancora. Le hanno davvero pronunciate loro? Di nuovo, non lo sapremo mai.
    Con questa mia nota non sto dicendo che la frase in questione “Non so esattamente cosa spinga due persone a legarsi. Forse la sintonia, etc” l’ha scritta Coelho o al contrario l’hai scritta tu. Sto solo spiegando che l’attribuzione di talune frasi e aforismi ad autori importanti è un fenomeno che in ambito aforistico esiste forse da quando esiste l’aforisma, cioè da migliaia di anni.

  • BENITO ha detto:

    BRAVISSIMA Stefania.
    ———————————–*
    “SE CAMMINASSIMO SOLO NELLE GIORNATE DI *S*O*L*E*
    NON RAGGIUNGEREMMO MAI LA NOSTRA DESTIANZIONE”