Skip to main content
Frasi BelleViaggi

Frasi, citazioni e aforismi su Firenze

Firenze- Aforisticamente

Annunci

Presento una raccolta di frasi, citazioni e aforismi su Firenze. Tra i temi correlati si veda Frasi, citazioni e aforismi su Roma, Frasi, citazioni e aforismi su Venezia e Frasi, citazioni e aforismi su Napoli.

**

Frasi, citazioni e aforismi su Firenze

Ero giunto a quel livello di emozione dove si incontrano le sensazioni celesti date dalle arti ed i sentimenti appassionati. Uscendo da Santa Croce, ebbi un battito del cuore, la vita per me si era inaridita, camminavo temendo di cadere.
(Stendhal, mentre descrive quella che è comunemente chiamata la Sindrome di Stendhal)

Tutto qui spira grandezza, gusto, umanità, purezza, e bellezza, nel più alto grado. Credo che sarei più felice qui con voi, che in qualsiasi altro luogo. Ciò è il massimo elogio che io possa fare a questa città. Non so se voi amiate pitture, statue, bronzi, marmi antichi di tutte le qualità. Lo credo, perché lo desidero.
(Klemens von Metternich)

Guardata da un lato da Fiesole e dall’altra da Bellosguardo, Firenze giace al centro della conca di colli, che è un monumento artistico nel suo insieme.
(Guido Piovene)

A Parigi impari l’arguzia, a Londra impari ad eliminare i tuoi avversari sociali, a Firenze impari il portamento.
(Virgil Thomson)

Guardai l’Arno. Aveva centinaia di anni di civiltà, eppure scorreva come fosse nuovo, con l’aria giovane e senza pensieri che ha l’acqua quando fa l’acqua.
(Fabrizio Caramagna)

La storia fiorentina è la storia tipica di una città nella quale l’intelligenza predomina.
(Guido Piovene)

Firenze brulica di musei, di collezioni, di gallerie.
(Giorgio Manganelli)

Pitture, statue, bronzi, chiese, marmi antichi, musei, gallerie… a Firenze l’arte ha spinto se stessa al suo estremo limite di grandezza, raggiungendo una bellezza e una spiritualità che è raro trovare in altre città.
(Fabrizio Caramagna)

Come in Spagna mi ispanizzo, e in Germania vagheggio di farmi goethiano, così a Firenze sperimento una trasformazione, una insidia, una seduzione che non saprei descrivere in un altro modo: divento o vorrei diventare Italiano.
(Giorgio Manganelli)

Fermati ed esprimi un desiderio. Attento, Firenze è come un giglio nel prato, come una moneta in una fontana di luce, come una stella nel cielo. Li esaudisce.
(Fabrizio Caramagna)

Firenze è il luogo, il solo in Italia, in cui la letteratura italiana è indigena, è del luogo, come Palazzo Vecchio. A Firenze cammino immerso nella letteratura italiana.
(Giorgio Manganelli)

A Firenze non si segue solo un itinerario architettonico e artistico, ma anche letterario. Firenze è una citta di libri e scrittori. Firenze è la città, dove camminando di giorno e di notte, si odono risuonare i passi più importanti della letteratura italiana.
(Fabrizio Caramagna)

Se è vero che una città è un luogo privilegiato, una segreta interpretazione del mondo, meglio, un microscopico modello di mondo, questo deve essere specialmente vero di Firenze, città che non per caso è essenzialmente una città che esige di essere guardata.
(Giorgio Manganelli)

Il Battistero di Firenze è un luogo cristiano e insieme matematico, uno dei documenti in cui l’idea pura, platonica, ha acconsentito a toccare la pietra.
(Giorgio Manganelli)

Più che a ogni altra cosa Firenze somiglia a un sogno. A questo modo, mi proverò a parlare di Firenze.
(Joseph Rickwert)

Tutta la Toscana, e Firenze in maniera speciale, è la parte dell’Italia dove la pietra ha più valore. Firenze è una città di pietra. L’architettura ha la magia di uno strumento ottico di precisione.
(Guido Piovene)

Che cosa rende Firenze una città unica, che attira ogni anno centinaia di migliaia di turisti da tutto il mondo? I monumenti? I musei, che custodiscono innumerevoli capolavori? Le chiese, i palazzi? La meravigliosa cornice di colline? I panorami? L’“Arno d’argento”? Tutto questo e molto altro ancora.
(Marilena Tamassia, direttrice del Gabinetto Fotografico Polo Museale Fiorentino)

Tra tutte le città straniere, Firenze è divenuta certo quella che io preferisco. Più ci vivi e più ti accorgi di amarla. Vi è qualcosa di accogliente da farmi sentire a casa mia.
(Pyotr Ilyich Tchaikovsky)

Quando sento che mi prende la depressione, torno a Firenze a guardare la cupola del Brunelleschi: se il genio dell’uomo è arrivato a tanto, allora anche io posso e devo provare a creare, agire, vivere.
(Franco Zeffirelli)

La cupola del Brunelleschi, una delle più alte opere del genio umano, ha la magia di cento panorami.
(Fabrizio Caramagna)

Roma la santa, Bologna la dotta, Genova la superba, Firenze la bella, Venezia la ricca.
(Proverbio francese)

E quando siete a Firenze, davanti al campanile di Santa Maria del Fiore, voi potete vedere la prova dell’unione delle arti… nei pannelli esagonali con i bassorilievi uno rappresenta la Pittura, sotto forma di un pittore nella sua bottega. In questi bassorilievi sono le pietre miliari della torre più perfetta costruita in Europa. Questa pietra è stata scolpita dalla mano del suo architetto, e di più, questo architetto-scultore, Giotto, era il più grande pittore del suo tempo.
(John Ruskin)

Entro dei ponti tuoi multicolori
L’Arno presago quietamente arena
E in riflessi tranquilli frange appena
Archi severi tra sfiorir di fiori
(Dino Campana)

La sorpresa di Firenze che si rinnova a ogni viaggio. Il piccolo golfo dell’Arno così bene “male” illuminato la sera nei lungarni, la linea sempre aurea dei palazzi, lo svolgersi delle strade, la nettezza dei particolari, il nitore del cielo e dei profili.
(Ennio Flaiano)

E quando in Palazzo Vecchio, bello come un’agave di pietra,
salii i gradini consunti, attraversai le antiche stanze,
e uscì a ricevermi un operaio, capo della città, del vecchio fiume, delle
case tagliate come in pietra di luna, io non me ne sorpresi: la maestà del
popolo governava.
(Pablo Neruda)

Ho un debole per gli occhi chiari ed i capelli biondi datati Firenze 1400.
(aerdna77, Twitter)

Per coloro che non conoscono Firenze o la conoscono poco, alla sfuggita e di passaggio, dirò com’ella sia una città molto graziosa e bella circondata strettamente da colline armoniosissime. Questo strettamente non lasci supporre che il povero cittadino debba rizzare il naso per vedere il cielo come di fondo a un pozzo, bene il contrario, e vi aggiungerò un dolcemente che mi pare tanto appropriato, giacché le colline vi scendono digradando, dalle più alte che si chiamano monti addirittura e si avvicinano ai mille metri d’altezza, fino a quelle lievi e bizzarre di cento metri o cinquanta. Dirò anzi che da un lato soltanto e per un tratto breve, la collina rasentando la città la sovrasta a picco, formandoci un verone al quale con impareggiabile gusto ci possiamo affacciare.
(Aldo Palazzeschi)

Il «mistero dei tetti» di Firenze è tutto qui: essi sono, con la Cupola, quasi un «sacramento» che si fa specchio e diffusore della bellezza, della purità e della pace celeste!
(Giorgio La Pira)

Quivi soltanto è conceduto di trar fuori, come dalla sorgente, i modi più puri, più graziosi della nostra lingua; quivi soltanto si può procurarsi la cognizione e la pratica di quella proprietà ed evidenza de’ vocaboli, di quelle loro infinite pieghe, gradazioni e minime varietà, che invano si cercherebbero sui libri o sui dizionari, e che, se non sono tolte dal vivo discorso, non si potranno portare giammai nelle scritture.
(Giuseppe Bianchetti)

Il Signore… ha fatto di Firenze la città della Santissima Annunziata! Non esiste altra città cristiana (altro tipo di civiltà cristiana) che sia, sotto questo aspetto, confrontabile con Firenze: la stessa struttura urbanistica della città si svolge in modo omogeneo attorno al mistero mariano: la città intera, tutta la sua cultura e tutta la sua storia, è come un poema che ha per centro Maria!
(Giorgio La Pira)

Io entrai a Firenze. Era
di notte. Tremai sentendo
quasi addormentato ciò che il dolce fiume
mi raccontava. Io non so
ciò che dicono i quadri e i libri
(non tutti i quadri né tutti i libri
solo alcuni),
ma so ciò che dicono
tutti i fiumi.
Hanno la stessa lingua che io ho.
(Pablo Neruda)

Firenze lo sai non è servita a cambiarla
La cosa che ha amato di più è stata l’aria
Lei ha disegnato ha riempito cartelle di sogni
Ma gli occhi di marmo del colosso toscano guardano troppo lontano
(Ivan Graziani, Firenze – canzone triste)

Fiorenza dentro dalla cerchia antica,
ond’ella toglie ancora e terza e nona,
si stava in pace, sobria e pudica.
Non avea catenella, non corona,
non gonne contigiate, non cintura
che fosse a veder piú che la persona.
(Dante Alighieri, Paradiso XV, 97-102)

E come ‘l volger del ciel de la luna
cuopre e discuopre i liti sanza posa,
così fa di Fiorenza la Fortuna:
per che non dee parer mirabil cosa
ciò ch’io dirò de li alti Fiorentini
onde è la fama nel tempo nascosa.
(Dante Alighieri, Inferno XVI, 82-87)

Godi, Fiorenza, poi che se’ sí grande,
che per mare e per terra batti l’ali,
e per lo ‘nferno tuo nome si spande!
Tra li ladron trovai cinque cotali
tuoi cittadini onde mi ven vergogna,
e tu in grande orranza non ne sali.
(Dante Alighieri, Inferno XXVI, 1-6)

Fiorenza giglio di potenza virgulto primaverile. Le mattine di primavera sull’Arno. La grazia degli adolescenti (che non è grazia al mondo che vinca tua grazia d’Aprile), vivo vergine continuo alito, fresco che vivifica i marmi e fa nascere Venere Botticelliana…
(Dino Campana)

Firenze è una città che ha uno spiccato carattere, ed è fermamente radicata nei sentimenti di molte persone. Benché molti stranieri possano in un primo tempo sentirla fredda e scostante, purtuttavia essi non possono negare la sua speciale intensità. Vivere in tale ambiente, qualunque siano i problemi economici e sociali incontrati, sembra aggiungere una straordinaria profondità all’esperienza, sia pur essa di gioia, di melanconia o di adesione completa.
(Kevin Andrew Lynch)

Firenze è una città per sposi; Venezia, per amanti; Torino, per i vecchi coniugi che non hanno più nulla da dirsi.
(Pitigrilli)

Firenze l’è piccina… e vista dal piazzale, la pare una bambina, vestita a carnevale.
(Leonardo Pieraccioni)

Firenze la più dannata città italiana dove non c’è posto per sedersi, stare in piedi o camminare.
(Ezra Pound)

Firenze principale città di Toscana è una delle prime d’Italia, è posta alle radici del monte Apennino, dal quale è coperta dalla parte settentrionale e orientale, dove si veggono molti poggi, sopra de’ quali sono fondati di bellissimi palazzi e ville nobilissime che fanno parere la contrada molto dilettevole: verso occidente si stende in una amplissima pianura. È divisa in due parti dal fiume Arno sopra del quale sono quattro gran ponti di pietra per passare di qua e di là. Nella città sono edificii e sacri e profani di mirabile struttura e di spesa incredibile.
(Andrea Minucci)

La detta città di Firenze è molto bene popolata, e generativa per la buona aria: i cittadini ben costumati, e le donne molto belle e adorne: i casamenti bellissimi, pieni di molte bisognevoli arti, oltre all’altre città d’Italia. Per la qual cosa molti di lontani paesi la vengono a vedere, non per necessità, ma per bontà de’ mestieri ed arti, e per bellezza ed ornamento della città.
Piangano adunque i suoi cittadini sopra loro e sopra i loro figliuoli, i quali, per loro superbia e per loro malizia e per gara d’ufici, hanno così nobile città disfatta, e vituperate le leggi, e barattati gli onori in picciol tempo, i quali i loro antichi con molta fatica e con lunghissimo tempo hanno acquistato; e aspettino la giustizia di Dio, la quale per molti segni promette loro male sì come a colpevoli, i quali erano liberi da non potere essere soggiogati.
(Dino Compagni)

Si paragona spesso Firenze alla Grecia, ma questa è una Grecia in cui, forse per l’origine etrusca, al rigore si mescola qualche cosa d’altro, una solennità funebre. Non credo retorico qui richiamare il Foscolo e dire che Firenze è la nostra città più adatta a custodire le grandi tombe. Esse prendono una dignità, direi una ambientazione, ignota altrove. Vi è una bellezza vera nella sfilata delle grandi tombe di Santa Croce.
(Guido Piovene)

Non morrà in Italia il ricordo dei difensori toscani che con animo non impari a quello del leggendario manipolo lacedemone, apposero i loro petti alle orde avanzanti tra Curtatone e Montanara sui campi italiani a ripristinare il dominio del giogo feroce e della tirannide austriaca. Oggi, l’Italia, la Toscana e Firenze, in quella regione ideale del tempo, della storia e della gloria che il tempio di Santa Croce, innalzano a quel ricordo i pensieri più puri e dedicano a quella gloria il fiore delle loro speranze.
(Maffio Maffii)

Presto ritornerò a questa lieta Firenze, dove solamente posso vivere.
(Pietro Giordani)

Durante il suo primo viaggio in Italia, avvenuto nel 1786, Goethe si era soffermato a Firenze solo un giorno per visitare il giardino di Boboli e, come si legge nei Quaderni dei giorni e degli anni del 1803, si era poi pentito di questa visita “veloce come il vento” in cui non era riuscito a vedere proprio nulla della città.
(Anonimo)

Molti muoiono a Firenze non avendo potuto nascerci.
(Ennio Flaiano)