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Lettere d’amore famose, le 40 più belle di sempre

Lettere d'amore - Aforisticamente

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Emily Dickinson scrive: “Non conosco nulla al mondo che abbia tanto potere quanto la parola. A volte ne scrivo una, e la guardo, fino a quando non comincia a splendere“. E davvero, ai tempi di internet e degli smartphone, una lettera d’amore scritta con le giuste parole è ancora una forza potente che può trasformare le persone. Come afferma anche lo scrittore di aforismi Fabrizio Caramagna: “Scrivere una lettera d’amore è prendere una pagina bianca e mettere in fila tutta la luce raccolta in fondo al cuore“.

In questa pagina il lettore troverà le lettere d’amore più belle scritte da poeti, narratori, filosofi, musicisti, scienziati, artisti, generali, giornalisti e attori. Da Franz Kafka a Frida Kahlo, da Beethoven a Albert Einstein, da Goethe a Napoleone, da Paul Eluard a Jonny Cash, da Richard Burton a Oscar Wilde, da Oriana Fallaci a Jean-Paul Sartre, le parole d’amore sono state affidate a missive, cartoline, telegrammi e fogli di carta e inviate da ogni parte del mondo. Queste lettere d’amore raccontano un lato privato e inconfessabile del loro mondo e della loro personalità. Nei turbamenti e nelle incertezze, negli ardori passionali e nelle dichiarazioni d’amore, li scopriamo così fragili, esposti, contraddittori, sognatori, romantici esattamente come lo siamo noi. Non tutte sono lettere scritte per una Lei. Alcune sono lettere d’amore a un Lui, come quelle scritte da Frida Kahlo, Oriana Fallaci, Georgia O’Keeffe e Juliette Drouet

Dall’alchimia di queste lettere d’amore, che fondono l’ordinarietà del quotidiano con l’espressione lirica più intensa, il lettore potrà scoprire l’arte di scrivere lettere d’amore e anche la pazienza di attenderle, tra congetture e sospiri. Come dice Arthur Christopher Benson a proposito dell’arte di scrivere lettere d’amore, “C’è una prova molto semplice per vedere se una lettera è bella. Se leggendola ci sembra di sentir parlare chi l’ha scritta, vuol dire che è bella“.

Presento qui di seguito una raccolta di lettere d’amore famose, le 40 più belle di sempre. Tra i temi correlati si veda Le più belle poesie d’amore e Frasi dolci e romantiche.

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Lettere d’amore famose, le 40 più belle di sempre

Lettere d'amore famose

Domenica saremo insieme, cinque, sei ore, troppo poche per parlare, abbastanza per tacere, per tenerci per mano, per guardarci negli occhi.
(Franz Kafka, Lettere a Milena)

Non riesco a dire come ogni volta che metto le mie braccia intorno a te, io mi sento a casa.
(Ernest Hemingway a Marlene Dietrich)

Io voglio scrivere del nostro amore, voglio amarti scrivendo, prenderti scrivendo, non altro, siamo davvero drogati: non posso vivere fuori dal cerchio magico del nostro amore.
(Italo Calvino a Elsa de Giorgi)


Per qualche motivo che ignoro mi piaci moltissimo. Molto, niente di irragionevole, direi quel poco che basta a far si che di notte, da solo, mi svegli e non riuscendo a riaddormentarmi, inizi a sognarti.
(Franz Kafka, Lettere a Milena)

lettera kafka

Non posso, non so come, scrivere altro se non ciò che riguarda noi, noi nell’affollamento di questo mondo, soltanto noi. Tutto il resto mi è estraneo. Ingiusto! Ingiusto! Ma le labbra balbettano e il viso posa nel tuo grembo.
(Franz Kafka, Lettere a Milena)


I miei occhi ciechi aspettano disperatamente di vederti. Non te ne rendi conto, naturalmente, EB, quanto bella e affascinante sei sempre stata, e come hai acquistato un valore aggiunto di speciale e pericolosa grazia.
(Lettere dell’attore Richard Burton all’attrice Elizabet Taylor)


Qualche giorno fa pensavo di amarti; ma dall’ultima volta che ti ho visto sento di amarti mille volte di più. Da quando ti conosco, ti adoro ogni giorno di più; ciò dimostra quanto fosse sbagliata la massima di La Bruyére secondo cui l’amore arriva tutto in una volta. Tutto in natura ha una propria vita e diverse fasi di crescita. Ti prego, fammi vedere qualche tuo difetto: sii meno bella, meno graziosa, meno gentile, meno buona…
(Lettera di Napoleone a A Giuseppina Bonaparte)

Non ti chiedo né amore eterno, né fedeltà, ma solamente verità, franchezza senza limiti. Il giorno che mi dirai: ti amo di meno, sarà o l’ultimo del mio amore o l’ultimo della mia vita.
(Lettera di Napoleone a A Giuseppina Bonaparte)


Voglio darti i colori più belli, voglio baciarti… voglio che i nostri mondi da sogno siano uno solo. Vorrei vedere dai tuoi occhi, sentire dalle tue orecchie, sentire con la tua pelle, baciare con la tua bocca. Per vederti dal di sotto, vorrei essere la tua ombra nata dalla suola del tuo piede, che si estende lungo il terreno su cui cammini… Voglio essere l’acqua che ti lava, la luce che ti dà forma, vorrei che la mia sostanza fosse la tua sostanza, che la tua voce uscisse dalla mia gola così che tu mi accarezzassi da dentro… nel tuo desiderio e nella tua lotta rivoluzionaria per una vita migliore per tutti, voglio accompagnarti e aiutarti, amarti e nella tua risata trovare la mia gioia. Se a volte soffri, voglio riempirti di tenerezza così che tu ti senta meglio. Quando hai bisogno di me, mi troverai sempre vicino a te. Sempre aspettandoti. E vorrei essere leggera e soffusa quando vuoi restare solo.
(Lettera della scrittrice Frida Kahlo a Josè Bartoli)

Niente è paragonabile alle tue mani,
né niente è uguale all’oro-verde dei tuoi occhi.
Il mio corpo si riempie di te per giorni e giorni.
Sei lo specchio della notte.
La luce violetta del lampo.
L’umidità della terra.
L’incavo delle tue ascelle è il mio rifugio.
Tutta la mia allegria è sentire germogliare la vita della tua fonte-fiorita, che la mia custodisce per riempire tutte le vie dei miei nervi che sono tue.
(Lettera della scrittrice Frida Kahlo a Diego Rivera)


Ragazzo mio, il tuo sonetto è davvero adorabile, ed è una meraviglia che quelle tue labbra rosse come foglie di rosa siano state create non meno per la follia della musica e del canto che per la follia del bacio. La tua sottile anima dorata cammina tra passione e poesia. So che Giacinto, che Apollo amava così follemente, eri tu ai tempi dei greci.
(Lettera dello scrittore Oscar Wilde a Lord Alfred Douglas)


Stanotte avevo composto per te una lettera bellissima, nelle ore insonni, piene di incubi, ma è tutta sparita: mi manchi e basta, in un modo molto semplice, disperato e umano. Mi manchi più di quanto potessi credere; ed ero preparata a sentire la tua mancanza, parecchio. Così, in verità, questa lettera è solo un grido di dolore. E incredibile quanto sei diventata essenziale per me. Suppongo che tu sia abituata a sentirti dire cose del genere. Maledetta te, creatura viziata; non riuscirò a farmi amare di più, da te, scoprendomi così — ma oh mia cara, non posso essere furba e scostante, con te: ti amo troppo, per farlo. Troppo sinceramente. Non hai idea di quanto possa essere scostante, con la gente che non amo. Ne ho fatta un’arte raffinata. Ma tu hai abbattuto le mie difese.
(Lettera della scrittrice Vita Sackville-West a Virginia Woolf)

Creatura carissima, era molto molto bella la lettera che hai scritto alla luce delle stelle a mezzanotte. Scrivi sempre a quell’ora, perché il tuo cuore ha bisogno del chiaro di luna per liquefarsi. Da qualche parte ho visto una pallina che continuava a saltare su e giù sul getto di una fontana: tu sei la fontana, io la pallina. È una sensazione che mi dai solo tu»
(Lettera della scrittrice Vita Sackville-West a Virginia Woolf)


Quando non sono con te mi sento come se non fossi completo. Quando mi siedo, voglio camminare; quando faccio una passeggiata, non vedo l’ora di tornare a casa; quando mi sto divertendo, voglio studiare; quando studio, non riesco a stare seduto e a concentrarmi; e quando vado a letto, non sono soddisfatto di come ho trascorso la giornata.
…teneri baci dal tuo Albert
(Lettere dello scienziato Albert Einstein a Mileva Marić, sua futura moglie)


Il tuo amore è per me come la stella della sera e quella dei mattino: tramonta dopo il sole e sorge prima di esso. Come la stella polare che non tramonta mai, e intreccia sopra le nostre teste una corona eternamente viva. Prego gli dèi che mi concedano di non veder mai oscurato il cammino della mia vita. La prima pioggia di primavera sciuperà la nostra passeggiata: ma rinverdirà le piante, e fra poco noi potremo rallegrarci del primo vento. Non abbiamo, finora, mai goduto insieme di una così bella primavera: Dio voglia che essa non si muti in autunno. Addio. Verso mezzogiorno verrò a prendere sue notizie. Addio, cara, buona.
(Lettera dello scrittore Goethe alla scrittrice Charlotte Von Stein)


Credetemi: l’abbiamo fatto per sempre. Serbate la vostra vita al riparo da me. E non esitate un attimo, se sarà utile per la vostra felicità, a dimenticare questa donna che ora vi dice, senza rimpianto, addio
(Alessandro Baricco, Seta)


“La felicità è dentro di te”. Quindi rompi le catene del tuo cuore e lascia che tu diventi il fiore dolce che sei. Conosco la soluzione: basta aprire le ali e metterti in condizione di essere libera.
(Lettera del musicista Jim Hendrix)


Io ti amo. Devi pur saperlo. Ti amo tanto che non posso immaginare la mia vita senza di te. Non riesco a dormire, me ne resto sveglio tutta notte girandomi e rigirandomi e ripetendo il tuo nome. Non ho mai provato nulla del genere e adesso capisco come un uomo possa amputarsi una mano o tagliarsi la gola nella tortura di questo sentimento. Ti amo. Me lo ripeto di continuo e ti rivedo là sotto l’albero e il lampione, e d’un tratto è come se non potessi più respirare. Tutto quanto c’è di bello al mondo, per me, è raccolto in te. Tu sei gli alberi, la luce, la grazia di tutto ciò che mi sarà precluso se mi respingi. Mi dico che in quei momenti di venerdì sera, con le orecchie che mi ronzavano e la bocca arida, ti ho sentito dire « Per ora no, William ». Forse non è vero. Ma spero con tutto il cuore che lo sia e so che potrò aspettarti per tutto il tempo che vorrai.
Non verrò a casa tua né ti scriverò di nuovo se non sarai tu a cercarmi.
Ti amo
(Lettera dello scrittore Nial Williams a Isabel Gore)


Amore mio, voi non siete “una cosa della mia vita” – sia pure la più importante – perché la mia vita non è più mia, non la rimpiango nemmeno e voi siete sempre me. Voi siete molto di più, siete voi che mi permettete di immaginare qualsiasi avvenire in qualsiasi vita.
(Lettere del filosofo Jean-Paul Sartre alla scrittrice Simone de Beauvor nel 1940)


Buon compleanno principessa,
Andiamo incontro alla vecchiaia e lo facciamo insieme.
Noi pensiamo allo stesso modo. Leggiamo le nostre menti. Sappiamo ciò che l’altro vuole senza chiedere. A volte ci irritiamo un po’ l’un l’altro. Altre volte, forse, ci diamo per scontati. Ma di tanto in tanto, come oggi, penso a tutto questo e mi rendo conto di quanto sono fortunato a condividere la mia vita con la più grande donna che abbia mai incontrato. Sei ancora affascinare e mi ispiri. Mi incoraggi al meglio. Sei l’oggetto dei miei desideri, la prima ragione della mia esistenza sulla Terra.
Ti amo molto.
(Il cantautore Johnny Cash per i 65 anni della sua amata June Carter, 23 giugno 1994. Secondo molti questa è considerata la lettera d’amore più bella di tutti i tempi)


Il lunedì, tuttavia, arrivando nella sua casa di calle de las Ventanas, trovò una lettera che galleggiava nell’acqua ristagnata dell’atrio e riconobbe subito sulla busta bagnata la calligrafia imperiosa che tanti cambiamenti di vita non erano riusciti a cambiare, e credette persino di cogliere il profumo notturno delle gardenia appassite, perché il cuore gli aveva ormai detto tutto fin dal primo spavento: era la lettera che aveva aspettato, senza un istante di tregua, per oltre mezzo secolo.
(Gabriel Garcia Marquez, L’amore ai tempi del colera)


C’è qualcosa di più assurdo dell’amore? Se lo godiamo fino all’ultimo, subito ce ne stanchiamo, disgustiamo; se lo teniamo alto per ricordarlo senza rimorsi, un giorno rimpiangeremo la nostra sciocchezza e viltà di non avere osato. L’amore non chiede che di diventare abitudine, vita in comune, una carne sola di due, e, appena è tale, è morto. A pensarci, si viene matti! È inutile, l’amore è vita e la vita non vuole ragionamenti.
(Cesare Pavese, Lettera a E, 1932)


Io non sono e non sarò mai un ostacolo, un handicap. Io so che esistono cose ancora più grandi dell’amore di una persona o dell’ amore per una persona. Ad esempio, un sogno. Ad esempio, una lotta. Ad esempio, un’idea.
(Lettere della scrittrice Oriana Fallaci a Alekos Panagulis, leader della resistenza greca)


A Massimo,
per i nostri sette anni insieme,
per quella parte di te che mi manca e
che non potrò mai avere,
per tutte le volte che mi hai detto “non posso”
ma anche per quelle in cui mi hai detto “ritornerò”…
sempre in attesa,
posso chiamare la mia pazienza “amore”…
La tua fata ignorante.
(Dedica di Michele a Massimo nel film Le Fate ignoranti, 2001)


Carissimo, il mio corpo è semplicemente impazzito dal desiderio di te, se non vieni domani, non vedo come posso aspettarti, mi chiedo se il tuo corpo vuole il mio come il mio vuole il tuo, i baci, il caldo – l’umidità – tutto si fonde – l’essere tenuto così stretto da far male – lo strangolamento e la lotta.
(Lettera della pittrice Georgia O’Keeffe al fotografo Alfred Stieglitz)


Faccio tutto ciò che posso perché il mio amore non ti disturbi, ti guardo di nascosto, ti sorrido quando non mi vedi.
Poso il mio sguardo e la mia anima ovunque vorrei posare i miei baci: sui tuoi capelli, sulla tua fronte, sui tuoi occhi, sulle tue labbra, ovunque le carezze abbiano libero accesso.
(Lettera dell’attrice Juliette Drouet allo scrittore Victor Hugo)


Ci sono solo alcune cose di cui è difficile parlare: si scuote il loro meraviglioso polline toccandole con le parole… Sì, ho bisogno di te, del mio racconto di fate. Perché tu sei l’unica persona a cui posso parlare del grido di una nuvola, del canto di un pensiero e del fatto che quando oggi sono andato a lavorare e ho visto ogni girasole in faccia, mi hanno sorriso anche loro con i loro semi.
(Lettera dello scrittore Vladimir Nabokov alla traduttrice Véra Slonim)


Tutte le lettere d’amore sono
ridicole.
Non sarebbero lettere d’amore se non fossero
ridicole.
Anch’io ho scritto ai miei tempi lettere d’amore,
come le altre,
ridicole.
Le lettere d’amore, se c’è l’amore,
devono essere
ridicole.
Ma dopotutto
solo coloro che non hanno mai scritto
lettere d’amore
sono
ridicoli.
Magari fosse ancora il tempo in cui scrivevo
senza accorgermene
lettere d’amore
ridicole.
La verità è che oggi
sono i miei ricordi
di quelle lettere
a essere ridicoli.
(Tutte le parole sdrucciole,
come tutti i sentimenti sdruccioli,
sono naturalmente
ridicole).
(Fernando Pessoa)


Oh mia cara, da quanto tempo sei lontana da me, come mi sono stancata di aspettare e cercare, e chiamarti; talvolta chiudo gli occhi, e il cuore a te, e mi sforzo di dimenticarti perché mi addolori così tanto, ma tu non te ne andrai mai.
Come sembra vano scrivere, quando si sa quanto si è sensibili – quanto sarebbe più intimo sedere accanto a te, parlare con te, ascoltare il suono della tua voce –
(Lettera della poetessa Emily Dickinson all’amica Susan Gilbert)

Ti ho scritto un gran numero di lettere da quando mi hai lasciata – non il genere di lettere che passano per gli uffici postali – e viaggiano nei sacchi – ma strane – silenziose letterine – tanto piene di affetto – e piene di confidenza – ma senza prova per te – perciò non valide – comunque tu non risponderai a quelle – e vorresti lettere di carta, e inchiostro – proverò con una di queste – anche se non sono preziose nemmeno la metà delle altre… Talvolta non sapevo se tu fossi sveglia – e speravo che tu scrivessi con quella penna dello spirito – e su fogli venuti dal cielo. Lo hai mai fatto? – siamo state insieme in qualcuna di quelle notti?
(Lettera della poetessa Emily Dickinson all’amica Susan Gilbert)


Al risveglio ho avuto la sensazione di essere ancora dentro il cerchio magico del tuo amore, come se fossi ancora tra le tue braccia… sentivo che la tua bocca mi succhiava il respiro – non sentivo amore, felicità – e tutte queste parole, parole braccate a morte, pronunciate ad nauseam fino a che non diventano caricature, era molto più probabilmente qualcosa di diverso – una rinascita – un mondo sconosciuto che mi dischiudeva i suoi splendori, il matrimonio di un corpo e di un’anima imbevuti di desiderio infinito – e di beata perdita di sé – fui invasa da un sogno beato come in un altro mondo, come una morte semincosciente.
(Lettera dell’attrice Adele Sandrock allo scrittore Arthur Schnitzler, 12 aprile 1893)


Non credo affatto alla vita, credo in te. Questo universo che è mio e che Si mescola alla morte non può entrarci che con te. E fra le tue braccia che esisto. E dentro i tuoi occhi, fra i tuoi seni, fra le tue gambe che non mi spegnerò mai.
Il resto, è solo una grande miseria che sogna solo di crollare. Sono incredibilmente triste e confuso. Ho abusato troppo della vita. E ti amo troppo, lo dico con ardore, con fede, di sogno in sogno, ho cambiato universo, sono passato nel tuo.
Guardati nello specchio, e guarda gli occhi che amo, i seni che amo, il sesso che amo, le belle mani, ascolta come parli, mia unica amica, capisci perché comprendo solo il tuo linguaggio, perché ti lascio libera, e quale gioia ricavo dalla tua, perché ti voglio audace e forte e fatta a tua immagine e somiglianza, secondo la tua volontà che è anche la mia, e che si è meravigliosamente elevata, come la mia, sul nostro amore.
Ti adoro e ti abbraccio dappertutto.
(Lettera del poeta Paul Eluard a Gala)


I miei pensieri sono già rivolti a te, mia amata immortale, ora lieti, ora di nuovo tristi, nell’attesa che il destino esaudisca i nostri desideri – posso vivere soltanto unito strettamente a te, non altrimenti, sì, ho deciso di errare lontano finché non potrò volare nelle tue braccia e sentirmi perfettamente a casa accanto a te e lasciando che la mia anima, circondata dal tuo essere, entri nel regno degli spiriti – purtroppo così deve essere – ti rassegnerai, tanto più conoscendo la mia fedeltà verso di te, nessuna altra donna potrà mai possedere il mio cuore, mai – mai – O Dio perché doversi allontanare dall’oggetto di tanto amore, la mia vita a V. è ora miserevole – il tuo amore ha fatto di me il più felice e nello stesso tempo il più infelice degli uomini – alla mia età avrei bisogno di vivere in modo uniforme senza scosse – ma è ciò possibile nella nostra situazione? – Angelo mio, mi dicono ora che la posta funziona tutti i giorni – quindi chiudo affinché tu possa ricevere la lettera al più presto – sii calma, solo contemplando con serenità la nostra esistenza potremo raggiungere il nostro scopo di vivere insieme – sii calma – amami – oggi – ieri – Quanta nostalgia, quanto rimpianto di te – di te – dite – mia vita – mio tutto – addio – ti prego continua ad amarmi – non smentire mai il cuore fedelissimo del tuo amato.
L.
Eternamente tuo
Eternamente mia
Eternamente nostri
(Lettera del musicista Ludwig van Beethoven a una sconosciuta, 7 Luglio)


Per me l’amore che ci avviluppava entrambi, nelle catene del peccato, era soltanto concupiscenza, e non merita il nome di amore. Soddisfare su di te la mia miserabile passione; ecco tutto quello che amavo.
Tu dici di aver sofferto per me; può essere vero, ma sarebbe più giusto dire che io ho sofferto, e mio malgrado, per te. Ho sofferto non per amore tuo ma per la violenza esercitata contro di me, non per la tua salvezza ma per la tua disperazione.
(Lettera del filosofo e teologo Abelardo ad Eloisa)


Quando ti vedo per tre giorni di seguito, angelo mio, mi sembra di amarti ancora di più, se possibile. Perché siamo più intimi e dopo tre giorni di intimità ciascuno ha abbandonato i sospetti e non desidera che amare ed essere felice. Come sono stato felice mercoledì! Segno questo giorno, perché Dio sa quando oserò inviarti questa lettera. La scrivo per sfogarmi. Oggi ti amo talmente, ti sono così legato, che ho bisogno di scriverlo. Se trascorressimo otto giorni insieme e i nostri cuori battessero sempre con lo stesso ardore, credo che finiremmo per non separarci più.
(Lettera dello scrittore Stendhal a Clémentine Curial)


Lasciami respirare a lungo, a lungo, l’odore dei tuoi capelli. affondarvi tutta la faccia, come un assetato nell’acqua di una sorgente, e agitarli con la mano come un fazzoletto odoroso, per scuotere dei ricordi nell’aria. Se tu sapessi tutto quello che vedo! tutto quello che sento! tutto quello che intendo nei tuoi capelli! La mia anima viaggia sul profumo come l’anima degli altri viaggia sulla musica…Nell’ardente focolare della tua capigliatura, respiro l’odore del tabacco, confuso a quello dell’oppio e dello zucchero: nella notte della tua capigliatura, vedo risplendere l’infinito dell’azzurro tropicale…”.
(Lettera del poeta Charles Baudelaire a Jeanne Duval)


Non posso esistere senza di te. Mi scordo di tutto salvo che di vederti ancora la mia vita sembra fermarsi lì non vedo oltre. Mi hai assorbito. In questo preciso momento ho la sensazione di essermi dissolto – sarei profondamente infelice senza la speranza di vederti presto. Sarei spaventato di dovermi allontanare da te. Mia dolce Fanny, cambierà mai il tuo cuore? Amore mio, cambierà? Non ho limiti ora al mio amore… Il tuo biglietto è arrivato proprio qui. Non posso essere felice lontano da te. È più ricco di una nave di perle. Non mi trattare male neanche per scherzo. Mi sono meravigliato che gli uomini possano morire martiri per la loro Religione – Ho avuto un brivido. Ora non rabbrividisco più. Potrei essere un martire per la mia religione – la mia religione è l’amore – potrei morire per questo. Potrei morire per te. Il mio credo è l’amore e tu sei il mio unico dogma. Mi hai incantato con un potere al quale non posso resistere; eppure potevo resistere fino a quando ti vidi; e perfino dopo averti visto ho tentato spesso “di ragionare contro le ragioni del mio amore”. Non posso farlo più – il dolore sarebbe troppo grande. Il mio amore è egoista Non posso respirare senza di te.
Tuo per sempre
(Lettera del poeta John Keats a Fanny Browne)


Cara Anna,
Ho forse detto che gli essere umani possono essere archiviati in categorie? Allora, se l’ho detto, lasciami fare una precisazione: non tutti gli essere umani. Tu mi sfuggi. Non riesco a classificarti, non riesco ad afferrarti. Posso indovinare, nove volte su dieci, a seconda delle circostanze, posso prevedere le reazioni, quelle nove volte su dieci, dalle parole o dai gesti, posso riconoscere le pulsazioni dei cuori. Ma al decimo tentativo rinuncio. Non ci arrivo. Tu sei il decimo tentativo.
(Lettere dallo scrittore Jack London a Anna Strunsky, 3 Aprile, 1901)


La vita non ci viene incontro, Ingeborg, attendere che ciò accada sarebbe per noi il modo meno adatto di esserci. Esserci, sì, questo noi possiamo e ne abbiamo il diritto. Esserci – l’uno per l’altro. E anche se sono soltanto poche parole, alla breve, una lettera, una volta al mese: il cuore saprà vivere
(Lettera del poeta Paul Celan alla poetessa Ingeborg Bachmann, nel 1949)


Ti ho amato la notte mentre ero sveglio e la mattina presto quando ancora non mi ero del tutto svegliato e ti ho ricordato e ho ricordato quanto bella eri e quanto abbiamo scherzato e ci siamo divertiti insieme. Cetriolino, sento molto la tua mancanza. Ti amo come ben sai. Abbiamo parecchi piccoli problemi qui e alcuni anche grossi ma spero di essere con te tra alcuni giorni. Mi riscriverai quando ricevi questa? Questa non è granché come lettera, ma volevo scriverti. Mary mia carissima, mi dispiace di essere così noioso. Ti scrivo le lettere come mio figlio Gigi: tutte piccole frasi dirette come ti amo
(Lettera dello scrittore Ernest Hemigway a Mary Wels, l’ultima delle sue quattro mogli)


È vero che vuoi ch’io ritorni? Come una bambina di dieci anni. È vero che mi aspetti? Rivedere la luce d’oro che ti ride sul volto. Tacere insieme, tanto, stesi al sole d’autunno. Ho paura di morire prima. Dino, Dino! Ti amo. Ho visto i miei occhi stamane, c’è tutto il cupo bagliore del miracolo. Non so, ho paura. È vero che m’hai detto amore! Non hai bisogno di me. Eppure la gioia è cosi forte. Non posso scriverti. Verrò il 19. dovunque. Il 14 resterò qui; a Firenze andrò poi per un giorno. Son tua. Sono felice. Tremo per te, ma di me son sicura. E poi non è vero, son sicura anche di te, vivremo, siamo belli. Dimmi. Io non posso più dormire, ma tu hai la mia sciarpa azzurra, ti aiuta a portare i tuoi sogni? Scrivimi.
(IX lettera della scrittrice Sibilla Aleramo al poeta Dino Campana)


Iniziamo questa lettera, questo preludio ad un nostro incontro, in modo formale, proprio come se fosse una dichiarazione all’antica: ti amo. Tu non mi conosci (nonostante tu mi abbia visto, sorriso, messo una monetina sul palmo della mia mano). Io ti conosco (anche se non come vorrei. Io vorrei essere lì quanto sbatti le tue palpebre nel mattino, e mi vedi, e sorridi. Così io mi dichiaro a te, poggiando questa penna sul foglio. E ti dichiaro ancora una volta: ti amo (…)
Tu mi sei passata davanti per troppe volte.
Non più.
Ora io sono accanto a te.
Quando poserai questa lettera. Quando ti girerai e ti guarderai intorno, provando sollievo, gioia o forse terrore…
A quel punto io sarò lì. Muoviti, appena uno scatto. E, finalmente, tu mi vedrai.
(Lettera dello scrittore Neil Gaiman, alla moglie Amanda Palmer)

3 Comments

  • efimia ha detto:

    Sono sempre affascinata di tutto ciò che descrive l’amore. Ed è unico sentimento che ci distingue dagli animali. Come si vive senza Poesia?è come vivere senza la mente, senza sogni. .. è l’unica cosa x cui vale la pena fare di tutto. Non avete paura di amare!

  • Marco ha detto:

    Gli animali spesso sono più capaci d’amore degli uomini.

  • Megik ha detto:

    Hai maledettamente ragione… loro amano, e non feriscono