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Le frasi più belle di Isabel Allende

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Isabel Allende (Lima, 2 agosto 1942) è una delle autrici latinoamericane di maggior successo al mondo. Vive dal 1989 in California, e ha ottenuto la cittadinanza americana nel 2003.

Presento una raccolta delle frasi più belle di Isabel Allende. Tra i temi correlati Frasi, citazioni e aforismi di Gabriel Garcia Marquez, Frasi, citazioni e aforismi di Paulo Coelho e Le più belle frasi e citazioni di Pablo Neruda.

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Le frasi più belle di Isabel Allende

Isabel Allende

La sola cosa che si possiede è l’amore che si dà.
(La vita secondo Isabel)

Non esiste separazione definitiva finché esiste il ricordo.
(Paula)

Il dolore, come tutte le sensazioni, è una porta per entrare nell’anima.
(Il gioco di Ripper)

Noi siamo ciò che pensiamo. Tutto quello che siamo sorge dai nostri pensieri. I nostri pensieri costruiscono il mondo.
(Il regno del drago d’oro)

Per le donne il miglior afrodisiaco sono le parole. Il punto “G” è nelle loro orecchie. Chi lo cerca più in basso sta sprecando il suo tempo.
(D’amore e ombra)

Dalla stessa apertura da cui entra l’amore, s’intrufola la paura. Quel che ti voglio dire è che se sarai in grado di amare molto, soffrirai anche molto.
(Il quaderno di Maya)

La vita è un arazzo e si ricama giorno dopo giorno con fili di molti colori, alcuni grossi e scuri, altri sottili e luminosi, tutti i fili servono.
(Il quaderno di Maya)

Silenzio prima di nascere, silenzio dopo la morte, la vita è puro rumore fra due insondabili silenzi.
(Paula)

Più invecchio e più mi sento ignorante. Solo i giovani hanno una spiegazione per ogni cosa
(La città delle bestie)

Non si può trovare chi non vuole essere trovato.
(La casa degli spiriti)

Un uomo fa quel che può, una donna quello che lui non può.
(Inés dell’anima mia)

L’avevo detto, l’ostinazione è un male molto forte; si aggrappa al cervello e spezza il cuore. Di ostinazioni ce ne sono molte, ma quella dell’amore è la peggiore.
(La figlia della fortuna)

Ci addormentavamo vicini vicini, senza che ci importi dove inizia uno e finiva l’altro, né di chi sono queste mani o questi piedi, in una complicità così perfetta che ci incontravamo nei sogni e il giorno dopo non sapevamo chi aveva sognato chi e quando uno si muove tra le lenzuola l’altro si accomoda negli angoli e nelle curve e quando uno sospira sospira anche l’altro e quando uno si sveglia si sveglia anche l’altro.
(Paula)

Il bambino entra nel mondo e la madre in un altro stato di coscienza, nessuno dei due è più lo stesso.
(Paula)

Vivere per me è continuo divenire, è un buon libro da leggere vicino al fuoco di un camino mentre fuori piove e i cipressi lungo il viale si genuflettono all’impeto del vento.
(Paula)

Una bella fotografia racconta una storia, rivela un luogo, un evento, uno stato d’animo, è più potente di pagine e pagine scritte.
(Ritratto in seppia)

Cerco verità e bellezza nella trasparenza d’una foglia d’autunno, nella forma perfetta di una conchiglia sulla spiaggia, nella curva d’una schiena femminile, nella consistenza d’un vecchio tronco d’albero e anche in altre sfuggenti forme della realtà.
(Ritratto in seppia)

Una buona giornata più un’altra buona giornata uguale una buona vita
(Il gioco di Ripper)

Tutti noi abbiamo una riserva insospettata di forza dentro che emerge quando la vita ci mette alla prova.
(L’isola sotto il mare)

Se scrivo qualcosa temo che accada, se amo troppo qualcuno temo di perderlo; eppure non posso smettere di scrivere nè di amare…
(Paula)

Ci sono passioni che divampano come incendi fino a quando il destino non le soffoca con una zampata, ma anche in questi casi rimangono braci calde pronte ad ardere nuovamente non appena ritrovano l’ossigeno.
(L’amante giapponese)

Non era fatta per i piccoli turbamenti, i rancori meschini, le invidie dissimulate, le opere di carità, gli affetti logorati, la cortesia amabile o le considerazioni banali.
Era uno di quegli esseri nati per la grandezza di un solo amore, per l’odio esagerato, per la vendetta apocalittica e per l’eroismo più sublime

(La casa degli spiriti)

La felicità è saponosa, scivola via tra le dita e invece ai problemi ci si può attaccare, offrono un appiglio, sono ruvidi, duri.
(Il quaderno di Maya)

Scrivere è come fare l’amore. Non preoccuparti dell’orgasmo, concentrati solo sull’azione.

È inutile ricoprire di terra le ferite psicologiche, bisogna farle respirare affinché possano cicatrizzare.
(Il quaderno di Maya)

La felicità non è esuberante né chiassosa, come il piacere o l’allegria. È silenziosa, tranquilla, dolce, è uno stato intimo di soddisfazione che inizia dal voler bene a se stessi.
(L’amante giapponese)

L’ardore di quel bacio non li abbandonò per molti giorni e riempì di fantasmi delicati le loro notti, lasciando il ricordo sulla pelle, come una bruciatura. La gioia di quell’incontro li rapiva, facendoli levitare per strada, li spingeva a ridere senza motivo apparente, li risvegliava concitati nel mezzo di un sonno. Si toccavano le labbra con la punta delle dita ed evocavano esattamente la forma della bocca dell’altro.
(D’amore e ombra)

Tendete solo al presente. Non sciupate energia piangendo sul passato o sognando il domani. La nostalgia consuma e annienta, è il vizio degli esiliati. Dovete stabilirvi come se fosse per sempre, bisogna avere il senso della stabilità.
(D’amore e ombra)

Hai una sola vita, ma se la vivi bene, è sufficiente. L’unica cosa reale è ora, questo giorno. Cosa aspetti per iniziare a essere felice? Ogni giorno conta.
(L’amante giapponese)

Gli afrodisiaci sono il ponte gettato tra gola e lussuria. Immagino che, in un mondo perfetto, qualsiasi alimento naturale, sano, fresco, di bell’aspetto, leggero e saporito – vale a dire, dotato di quelle caratteristiche che si cercano in un partner – sarebbe afrodisiaco, ma la realtà è ben più complessa.
(Afrodita)

Pensava allora e pensa ancora che la democrazia non debba nutrirsi di amnesia e impunità. La democrazia ha bisogno e diritto di buona memoria e giustizia
(Introduzione, in Eduardo Galeano, Le vene aperte dell’America Latina)

Tutti abbiamo lo spirito di un animale che ci accompagna. È come la nostra anima. Non tutti incontrano il proprio animale, solo i grandi guerrieri e gli sciamani.
(La città delle bestie)

Il tempo in Amazzonia non era come nel resto del pianeta, non si misurava in ore, bensì in albe, maree, stagioni, piogge.
(La città delle bestie)

L’amore ci fa diventare buoni. Non importa chi amiamo e non importa nemmeno essere corrisposti o che la relazione sia stabile. È sufficiente l’esperienza di amare: è questa che ci trasforma.
(Il quaderno di Maya)

Ricordati che il saggio è sempre allegro perché accetta la verità.
(La figlia della fortuna)

Alla mia Nini ha sempre dato fastidio l’artificio del finale felice nelle favole; è convinta che nella vita non ci siano finali, ma confini, si gironzola di qua e di là, s’inciampa, ci si perde.
(Il quaderno di Maya)

Iniziamo a invecchiare nel momento in cui nasciamo, cambiamo giorno dopo giorno, la vita è un continuo fluire. Ci evolviamo. L’unica cosa diversa è che adesso siamo un po’ più vicini alla morte. E cosa c’è di male in questo? L’amore e l’amicizia non invecchiano.
(L’amante giapponese)

Tutti abbiamo dei demoni nascosti negli angoli più remoti dell’anima, ma se li portiamo alla luce, rimpiccioliscono, si indeboliscono, tacciono e alla fine ci lasciano in pace.
(L’amante giapponese)

Quel giorno ebbi coscienza per la prima volta che la vita può essere generosa. […] Nei momenti più duri della mia vita, quando mi sembrava che si chiudessero tutte le porte, il sapore di quelle albicocche mi torna in bocca per consolarmi con l’idea che l’abbondanza è a portata di mano, se la si sa cercare.
(Paula)

Sto scoprendo in me nuove forze, che forse ho sempre avuto, ma che non conoscevo perché fino a ora non avevo avuto bisogno di ricorrervi. Non so a quale curva della strada si sia persa la persona che ero prima.
(La figlia della fortuna)

L’essenziale è spesso invisibile; è solo il cuore, e non l’occhio, a poterlo cogliere, ma la macchina fotografica a volte sfiora tracce di quella sostanza.
(Ritratto in seppia)

Il problema della finzione è che deve essere credibile, la realtà invece raramente lo è.
(Paula)

Quella notte credetti di avere perso per sempre la capacità d’innamorarmi, che mai più avrei potuto ridere o inseguire un’illusione. Però mai più è molto tempo. E l’ho potuto sperimentare in questa lunga vita.
(La casa degli spiriti)

Era dell’idea che dando un nome ai problemi, questi si sarebbero materializzati e non sarebbe più stato possibile ignorarli; invece, se si fossero mantenuti nel limbo delle parole non dette, avrebbero potuto scomparire da soli, col passare del tempo.
(La casa degli spiriti)

Clara abitava un universo inventato da lei, protetta dalle avversità della vita, dove la verità prosaica delle cose materiali si confondeva con la verità tumultuosa dei sogni, nei quali non sempre funzionavano le leggi della fisica e della logica.
(La casa degli spiriti)

Lei non credeva che il mondo fosse una Valle di lacrime, ma al contrario una burla di Dio, sicché era stupido prenderlo sul serio, se Lui stesso non lo faceva.
(La casa degli spiriti)

Figliolo, la Santa Madre Chiesa sta a destra, ma Gesú Cristo è stato sempre a sinistra.
(La casa degli spiriti)

Niente cambia; noi esseri umani ripetiamo gli stessi peccati più e più volte, in eterno.
(Inés dell’anima mia)

Capii che sperare di essere rispettata dalle gente per essere femminista è come sperare di non essere caricati da un toro perché si è vegetariani.
(Il mio paese inventato)

Un dolore così, dolore dell’anima, non si elimina con medicine, terapie o vacanze; un dolore così lo si soffre, semplicemente, fino in fondo, senza attenuanti, come è giusto che sia.
(Il quaderno di Maya)

Siamo legati da infiniti fili sottili, facili da recidere a uno a uno, ma che essendo intrecciati tra loro formano corde indistruttibili.

Non me ne potevo andare, perché lontano da questa terra sarei stata come gli alberi che tagliano a Natale, quei poveri pini senza radici che durano un po’ di tempo e poi muoiono.
(La casa degli spiriti)

Ogni istante si dissolve in un soffio trasformandosi immediatamente in passato, la realtà è effimera e transitoria, pura nostalgia.
(Ritratto in seppia)

Tutti nasciamo felici. Lungo la strada la vita ci si sporca, ma possiamo pulirla.
(L’amante giapponese)

Come sarebbe stata diversa la storia di Romeo e Giulietta se avessero avuto un telefono!
(Il mio paese inventato)

La vera amicizia resiste al tempo, alla distanza ed al silenzio.
(Ritratto in seppia)

Non si può costruire niente di solido sulle bugie e sulle omissioni.
(Il quaderno di Maya)

La scrittura per me è un tentativo disperato di preservare la memoria che mi consente di non perdere pezzi lungo il cammino.
(intervista)

All’avvicinarsi dei diciassette anni il mio corpo raggiunse l’altezza definitiva e il mio viso prese l’espressione che mi avrebbe accompagnata fino a oggi. Allora smisi di scrutarmi nello specchio per paragonarmi con le donne perfette del cinema e delle riviste e decisi che ero bella per il semplice motivo che avevo voglia di esserlo
(Eva Luna)

Chi sono i cileni? Mi risulta difficile descriverli a parole, ma mi basta un’occhiata per riconoscere un compatriota a cinquanta metri di distanza.[…] Malgrado nel nostro lungo e sottile paese ci separino migliaia di chilometri, la somiglianza tra noi è forte; siamo accomunati dalla lingua e tradizioni simili. L’unica eccezione è rappresentata dalla classe alta, che discende quasi completamente dagli europei, e dagli indigeni.
(Il mio paese inventato)

Adesso, che ho superato già tanti dolori e posso leggere il mio destino come una mappa piena di errori, quando non sento nessuna compassione di me stessa e posso passare in rassegna la mia esistenza senza sentimentalismi, perché ho trovato una relativa pace, lamento soltanto la perdita dell’innocenza. Mi manca l’idealismo della gioventù, del tempo in cui esisteva ancora per me una chiara linea divisoria tra il bene e il male e credevo che fosse possibile agire sempre in accordo con princìpi inamovibili.
(Il piano infinito)

La morte non esiste, figlia. La gente muore solo quando viene dimenticata. – mi spiegò mia madre poco prima di andarsene. – Se saprai ricordarmi, sarò sempre con te. – Mi ricorderò di te – le promisi. […] Poi mi prese una mano e con gli occhi mi disse quanto mi amava, finché il suo sguardo non divenne nebbia e la vita uscì da lei senza amore
(Eva Luna)

Ogni tanto ho la sensazione che questo l’ho già vissuto e che ho già scritto queste stesse parole, ma capisco che non sono io, bensì un’altra donna, che aveva preso appunti sui quaderni affinché io me ne servissi.
(La casa degli spiriti)

La memoria è fragile e il corso di una vita è molto breve e tutto avviene così in fretta, che non riusciamo a vedere il rapporto tra gli eventi, non possiamo misurare le conseguenze delle azioni, crediamo nella finzione del tempo, nel presente, nel passato, nel futuro.
(La casa degli spiriti)

Così come quando si viene al mondo, morendo abbiamo paura dell’ignoto. Ma la paura è qualcosa d’interiore che non ha nulla a che vedere con la realtà. Morire è come nascere: solo un cambiamento.
(La casa degli spiriti)

Voglio limitarmi a pensare che il mio mestiere è la vita e che la mia missione non è protrarre l’odio, bensì unicamente riempire queste pagine mentre aspetto il ritorno di Miguel, mentre sotterro mio nonno che ora riposa vicino a me in questa stanza, mentre attendo che arrivino tempi migliori, tenendo in gestazione la creatura che ho nel ventre, figlia di tante violenze, o forse figlia di Miguel, ma soprattutto figlia mia.
(La casa degli spiriti)

Ora sono costretta a rimanere ferma e silenziosa; per quanto corra non arrivo da nessuna parte, se grido nessuno mi sente. Ho passato tutta la vita a remare contro corrente; sono stanca, voglio girarmi, abbandonare i remi e lasciare che la corrente mi trasporti dolcemente fino al mare.
(Paula)

Un giorno in più di attesa, uno in meno di speranza. Un giorno in più di silenzio, uno in meno di vita. La morte vaga per i corridoi e il mio compito è di distrarla perché non trovi la tua porta.
(Paula)

Cerco di non pensare all’indomani; il futuro non esiste, dicono gli indio dell’altipiano, contiamo solo sul passato per trarne esperienza e conoscenza, e sul presente che è appena un batter di ciglia, perché nello stesso istante si tramuta in passato.
(Paula)

Nel racconto ‘Nel profondo dell’oblio’ c’è una frase che vorrei cambiare, ma una volta che si è pubblicato non è più possibile ritrattare. La ragazza del racconto dice che ‘la paura è più forte del desiderio, dell’amore, dell’odio, della colpa, della rabbia, più forte della lealtà’. Ho scritto questo racconto nel 1987, pensando al terrore imposto dalla dittatura militare in Cile, ma col trascorrere degli anni, e in particolare con la morte di mia figlia Paula, ho imparato che il sentimento più potente non è la paura, ma l’amore.
(Amore)

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