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Frasi, citazioni e aforismi sulla bocciatura

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Presento una raccolta di frasi, citazioni e aforismi sulla bocciatura e i bocciati. Tra i temi correlati si veda Frasi, citazioni e aforismi sulla scuola, Frasi, citazioni e aforismi sugli esami, Frasi, aforismi e battute divertenti sugli studenti e lo studioFrasi, citazioni e battute divertenti sulla pagella e Frasi di congratulazioni per la promozione.

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Frasi, aforismi e battute divertenti sulla bocciatura e i bocciati

Bocciatura

E non è poco un anno di scuola andato in malora: è l’eternità in un barattolo.
(Daniel Pennac)

La solitudine e il senso di vergogna del ragazzo che non capisce, perso in un mondo in cui gli altri capiscono.
Solo noi possiamo tirarlo fuori da quella prigione, formati o meno per farlo.
(Daniel Pennac)

Una scuola che costringa un adolescente a ricevere giudizi negativi, confronti frustranti con i coetanei e bocciature, è un sistema raffinato di tortura. E va contro non solo ai principi di libertà, ma a tutte le odierne concezioni psicologiche e sociali in tema di educazione.
(Vittorino Andreoli)

Gli annali sono pieni di aneddoti riguardanti professori che hanno rischiato di stroncare le carriere degli studenti più geniali. Il caso più celebre è senz’altro quello di Albert Einstein, il cui percorso scolastico è stato costellato di fallimenti. «Non combinerai mai nulla», gli disse l’insegnante di greco al liceo. Il seguito prova che aveva torto. Nel mezzo però, arrivò un’altra cocente delusione per il padre della fisica quantistica. Il politecnico di Zurigo lo bocciò all’esame di ingresso e Einstein fu costretto a ripetere la prova l’anno seguente.
(Alessio Schiesari, La Stampa, 15 febbraio 2017)

E che dire di Alda Merini, costretta a frequentare il modesto istituto professionale Mantegazza perché non ammessa al più prestigioso liceo Manzoni? E non per un esame di matematica andato male – questo lo si potrebbe anche perdonare a una poetessa – ma per la rotonda bocciatura nella prova di italiano
(Alessio Schiesari, La Stampa, 15 febbraio 2017)

Stessa sorte per un giovane compositore di belle speranze, che bussò alla porta del Conservatorio di Parma. Domanda respinta perché “il giovane mostra un’errata postura della mano”, poco adatta al pianoforte.
(Alessio Schiesari, a proposito di Giuseppe Verdi)

Quell’anno (terza ginnasio) finì con la bocciatura in matematica. Per essere ammessa in quarta, avrei dovuto fare l’esame di riparazione a ottobre. Ero stata rimandata, forse, non tanto perché non la capissi quanto per l’antipatia che il professore di matematica, un vecchietto bizzoso, aveva verso di me
(Margherita Hack)

Nella classe Prima B tremano tutti: sta per riunirsi il consiglio dei professori. Metà dei miei compagni non sanno se saranno bocciati o promossi, e fanno delle scommesse.
Miep de Jong e io ce la ridiamo di gusto dei nostri due vicini di banco che hanno scommesso tutto il loro gruzzolo delle vacanze. “Tu passerai”, “No”, “Si” e così da mattina a sera. Gli sguardi di Miep, che implorano silenzio, e i miei maligni insulti non riescono a riportare i due alla calma.
Secondo me un quarto della classe dovrebbe esser bocciato (ci son tanti somari!), ma i professori sono la gente più capricciosa che esista, e forse, una volta tanto, saranno capricciosi in senso buono..
Per le mie amiche e per me non ho tanta paura, dovremmo cavarcela. Soltanto per la matematica sono incerta.
Insomma, stiamo a vedere. E intanto ci facciamo coraggio l’una con l’altra
(Anna Frank)

Ripetere l’anno non aiuta i ragazzi a “imparare la lezione”: al contrario, ne riduce l’impegno scolastico e la fiducia nelle proprie capacità.
(Studio pubblicato sul British Educational Research Journal dai ricercatori dell’Università di Sydney)

La bocciatura, a tutti i livelli, è un tabù. Una sventura. Una tragedia insormontabile. In tutte le situazioni, in tutti i consessi. A scuola come in un concorso professionale (…) Se si perde, se si viene respinti, se ti dicono torni un’altra volta, vuol dire che c’è un complotto, una spectre che ti rema contro, un sortilegio negativo. Non che magari bisognava studiare di più, allenarsi di più o prepararsi meglio.
(Maurizio Caverzan)

La bocciatura è inaccettabile: colpa dei professori. La sconfitta è inammissibile: si contesta l’arbitro, la giuria, il televoto.
(Maurizio Caverzan)

Innanzitutto cominciamo con il dire che la bocciatura non è la malattia ma è il sintomo: sei hai la febbre, non è buttando il termometro che ti passa. Eliminare la bocciatura non significa affatto cancellare tutte le motivazioni che hanno condotto uno studente ad essa, produce solo l’effetto di trascurarle come nascondere la polvere sotto il tappeto
(Cristiano Villari)

Se bocciare non è la soluzione migliore, promuovere senza merito è ancora peggio.
(Cristiano Villari)

Da parte mia, io non ho mai pensato alla bocciatura come forma di punizione o peggio di discriminazione, ma ho sempre ritenuto ch’essa altro non fosse se non il naturale esito di un percorso scolastico insoddisfacente, dove l’alunno in questione non ha raggiunto neppure gli obiettivi minimi che il corso prescelto ed i programmi di quell’anno scolastico richiedevano.
(Massimo Rosi)

Come non si manderebbe in sala operatoria un chirurgo che non sa fare il suo mestiere, come non si affiderebbe un aereo a chi non lo sa pilotare, così non si può promuovere chi non lo merita, perché ciò provocherebbe un grave danno individuale e sociale al tempo stesso: individuale, perché chi viene promosso senza merito si illude di avere competenze e capacità che in realtà non possiede e lo si condanna, per di più, ad affrontare l’anno successivo contenuti che non è in grado di apprendere; sociale, perché mettendo sullo stesso piano i capaci e meritevoli (così denominati dalla Costituzione) e gli incapaci e i lavativi, si crea la grave ingiustizia per cui, nel mondo del lavoro, sarà avvantaggiato chi possiede aderenze e amicizie varie, perpetuando il malcostume che – spesso solo a parole – tutti condannano
(Massimo Rosi)

Ciò non significa ovviamente che la bocciatura sia un fatto sempre positivo o di per sé auspicabile; se è possibile è meglio evitarla, fornendo anzitutto agli studenti tutti gli strumenti per recuperare le loro carenze e soprattutto mostrando noi stessi amore e dedizione al nostro lavoro.
(Massimo Rosi)

Tempo di scrutini. Un incubo, per gli insegnanti che devono decidere se promuovere o bocciare, per i ragazzi che temono la bocciatura, e per i genitori di quei ragazzi.
Ci sono insegnanti che si pongono (e mi pongono) la domanda: “Come decidere nel modo migliore se promuovere o bocciare”?
È una questione molto difficile. Il mio ragionamento è il seguente: “promuovere” significa “ammettere alla classe successiva” o “permettere che passi a ordini di scuola più alti”; “bocciare” significa “non ammettere alla classe successiva” o “non permettere che passi a ordini di scuola più alti”.
Sembra ovvio? Non sempre lo è.
(Isabella Milani)

La fiducia è essenziale. I fanciulli non vanno messi nelle condizioni di essere bocciati. Nella Costituzione non c’è mai un articolo che parli di bocciare. C’è il verbo promuovere. Ciò vuol dire mettere i ragazzi nelle condizioni di saper risolvere dei problemi e interpretare il senso della scuola con una larghezza di veduta.
(Mario Lodi)

Una scuola che boccia è come un ospedale che guarisce i sani e respinge i malati.
(Don Lorenzo Milani)

Cara signora, lei di me non ricorderà nemmeno il nome. Ne ha bocciati tanti. Io invece ho ripensato tanto a lei, ai suoi colleghi, a quell’istituzione che chiamate scuola, ai ragazzi che “respingete”. Ci respingete nei campi e nelle fabbriche e ci dimenticate.
(Don Lorenzo Milani)

Un birillo incontra una cartolina. Ma il loro fu un incontro infelice: lui fu bocciato, lei fu rimandata!
(Anonimo)

Tema: passa il treno.
Svolgimento di Pierino: e io mi scanso.
Nota del maestro: e io ti boccio.
Meglio bocciato che morto!
(Anonimo)

La vita è una maestra che apparentemente improvvisa le sue lezioni, che può bocciare i bravi e promuovere gli incapaci. In realtà, tutto predispone, e i suoi giudizi non sono mai avventati. Se tali sembrano è perché essa risponde a un provveditore di cui nessuno conosce i disegni.
(Roberto Gervaso)

Se gli aborigeni ideassero un test per il QI, tutta la civiltà occidentale sarebbe presumibilmente bocciata.
(Stanley Garn)

È un mimo incompreso.
Lo hanno bocciato all’esame di maturità perché ha fatto scena muta.
(egyzia, Twitter)

Nonostante sia stato bocciato, la notte dormo come un bambino. Mi sveglio ogni due ore e piango.
(Bob Dolem, dopo una batosta elettorale contro Bill Clinton)

Rifate l’esame di coscienza che vi hanno bocciato
(pisnilab, Twitter)

Io la volevo seguire la strada maestra, ma mi ha bocciato subito.
(Ftzj, Twitter)

-Come va il tuo corso di cinese?
-Bocciato, non sapevo copiare
(Lux_n, Twitter)

“E’ qui l’esame per diventare fachiri?”.
“Sì, si metta comodo”.
“Ok”.
“Bocciato!”
(Anonimo)

-“Mi scusi, è qui l’esame per Chiaroveggenti?”
-“Bocciato”
(Zziagenio78, Twitter)

Mi hanno bocciato all’esame per il patentino da Sub, eppure ho fatto scena muta.
(rattodisabina, Twitter)

Sono stato bocciato al corso di spiritismo.
Poche presenze.
(ilmarziano1, Twitter)

Bocciato in lettura fra le righe.
(Trappolapertopi, Twitter)

All’esame di disegno avrei dovuto ritrarre una ragazza in carne, ma l’ho fatta filiforme e mi hanno bocciato.
Ho fatto una magra figura.
(egyzia, Twitter)

«Mia madre è al quarto matrimonio. Forse degli uomini sa qualcosa». Quindi uno bocciato sei volte in matematica è Newton.
(Ermanno Ferretti)

Valutare l’efficienza di una scuola dal numero di bocciati è come valutare la bravura di un medico dal numero di morti in reparto.
(Ermanno Ferretti)

A scuola era bocciato,
sempre il quaderno bianco!
Eppure era il più franco
a scrivere il dettato.
Scriveva e poi cassava
con la mano di gomma,
i numeri, la somma,
le lettere, e tornava
a scrivere, a cassare.
(Alfonso Gatto)

Che cosa resta incrostato
nel cavo della memoria
la cresima, la bocciatura,
il primo figlio (non ne ho),
le prime botte prese
o date,
il primo giorno (quale?),
le nozze, i funerali,
la prima multa, la prima
grossa impostura,
la sveglia da cinque lire
a suoneria
o l’altra col ghirigoro dell’usignolo
(Eugenio Montale)

All’ultimo esame.
Se sono stati capaci tutti
sarò capace anch’io
nessuno è stato bocciato
tantomeno quaggiù rimandato
(magari essere rimandati sfuggire!)
capaci tutti proprio tutti,
di morire.
(Vivian Lamarque)