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Frasi Belle

Frasi, citazioni e aforismi sul picnic

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Il 18 giugno è stata istituita la giornata internazionale del picnic. Addirittura nel Regno Unito al picnic viene dedicata un’intera settimana (quest’anno tra il 16 giugno e il 23 giugno)

Presento una raccolta di Frasi, citazioni e aforismi sul picnic. Tra i temi correlati si veda Frasi, citazioni e aforismi sul prato, Frasi, citazioni e aforismi sul bosco, Frasi, citazioni e aforismi sulla natura, Frasi, citazioni e aforismi sul barbecue e la grigliata e Frasi, citazioni e aforismi sul campeggio.

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Frasi, citazioni e aforismi sul picnic

Scendendo dal treno locale, la prima cosa che mi colpi fu l’odore familiare dell’erba nei campi. L’odore di antichi picnic. Il vento di maggio mi portava più di un ricordo… Se alzavo il viso e tendevo le orecchie, potevo persino sentire il verso delle allodole
(Haruki Murakami)

La tovaglia del picnic e le nostre ombre sul prato sono in posa di fronte alla felicità.
(Fabrizio Caramagna)

Mi piace la leggerezza del pic nic, forse perché quando ero piccola amavo Mary Poppins, che nel secondo capitolo del primo libro da cui è tratto il film porta i bambini a fare merenda e trova il parco chiuso; ma c’è un madonnaro col gessetto che gli disegna il parco e loro entrano. Ecco, io amo fare le merende al parco o anche in casa, fingo che un tappeto sia un prato.
(Francesca Genti)

Tu la pensi mai una giornata con me tra un cestino di meraviglie e una fetta di torta, un tavolo di legno, l’ombra di una quercia e tanti segreti da confidare?
(Fabrizio Caramagna)

Sì infatti, io preparerò un pic nic, un pic nic notturno. I pic nic notturni sono diversi e… così noi.
(Dal film Se mi lasci ti cancello)

Il picnic non è solo mangiare un pasto, ma è anche un piacere della mente.
(DeeDee Stovel)

Tra le delizie dell’estate ci sono i picnic nei boschi.
(Georg Brandes)

Ci sono poche cose così piacevoli come fare un picnic in perfetta rilassatezza.
(William Somerset Maugham)

Potremmo pensare qualcosa di démodé. Un cestino di vimini ed una tovaglia. All’ombra.
Stesi sull’erba. A mangiarci a piccoli morsi.
(AlbertHofman72, Twitter)

Se le formiche sono così lavoratrici, dove trovano tempo per andare a tutti i picnic?
(Marie Dressler)

C’era una volta il “déjeuner sur l’herbe” che i signori offrivano ai loro ospiti per ristorarli durante le loro partite di caccia. Sulle tavole, allestite da stuoli di servitù, comparivano porcellane, argenti e cristalli. Brillat-Savarin nella fisiologia del gusto annota i sontuosi menù dell’epoca: tacchino in gelatina, paté maison, polli arrosto, pasticcio di Strasburgo, insalate impreziosite da frutta esotica. In bella mostra, tenuti al fresco in secchi di cuoio pieni di ghiaccio, Champagne e Madera.
(Licia Granello)

Per fortuna nostra e della servitù, il déjeuner è stato sostituito dal democratico, trasversale picnic, allegra pratica campagnola assolutamente fine a se stessa. A testimoniarlo l’etimologia del nome, di matrice smaccatamente francese: il verbo piqueniquer, infatti, è un assemblaggio di piquer e niquer, sbocconcellare qui e là.
(Licia Granello)

Acquolina in bocca. Scoperchiato d’impeto il cesto (di vimini, o tecnologicamente raffreddato, questione di gusti e di organizzazione), occhi, naso e mani vanno alla ricerca dei pacchettini tentatori. Qui una frittata di zucchine, lì i tocchetti di parmigiano e prosciutto. E poi i sott’oli, la focaccia e l’immancabile “milanese”, magari affondata in un panino reso succulento da una cucchiaiata di rustica peperonata. E il cacciatorino? E la crostata di lamponi? La fantasia si scatena, l’appetito urge. L’avrete capito: è l’ora del picnic.
(Licia Granello)

E adesso qualche trucco per un perfetto picnic. Per una vostra maggiore comodità, portate con voi un cuscino, anche come eventuale piano di appoggio. E a tal proposito, vi risulterà molto comodo, avere dietro, una tavola o un vassoio da infilare sotto il plaid o il lenzuolo da pic-nic. In questo modo avrete una sorta di tavolo «nascosto» comodo per appoggiare acqua o altri liquidi, soprattutto se vi trovate su terreni irregolari o pieni di buche.
(Anna Caldera)

Altro accorgimento riguarda l’ombra, meglio munirvi di un ombrellone che lascerete in macchina se la zona scelta è già ricca di alberi. A proposito di auto, vi converrà parcheggiarla non troppo lontano dal luogo del vostro pic-nic, attrezzatura e cestino potrebbero rivelarsi pesanti e difficoltosi da trasportare tutto in una volta. E poi? Un buon libro, un cappello e, magari non li userete, golfino e spray contro le zanzare, potrebbero rivelarsi ottimi alleati. E dato che si tratta di una giornata all’aperto ricordatevi che è sempre meglio tenere basso il volume della radio, della musica e anche della voce. È un momento di relax per tutti.
(Anna Caldera)

Un pic-nic non è solo mangiare all’aperto, ma è anche trovare il luogo perfetto.
(Dal videogioco Sword Art Online: Hollow Realization)

Il cielo notturno all’inizio è invitante, sembra una grande coperta da pic-nic addobbata di luci.
(Robert Bruce Thompson)

Adoro i picnic in famiglia fuori porta, l’unica seccatura sono tutte quelle briciole sullo zerbino.
(Lia Celi)

– Pic e Nick
+ Picnic
(darioloc81, Twitter)

Durante la settimana sole, cielo limpido, uccellini cinguettanti.
Il weekend pioggia, vento, lupi ululanti.
Mi sa che Dio odia i picnic.
(MaxMangione, Twitter)

Picnic di fine anno figlio.
Chat mamme: 9341453 messaggi sull’organizzazione dell’evento.
Chat papà: 15 messaggi uguali “Porto le Birre”.
(MaxMangione, Twitter)

Quando prepari lo zainetto da picnic di tua figlia e lasci a casa la borsa da lavoro col pc, capisci. Le priorità non si danno, ti prendono.
(alfcolella, Twitter)

Il figlio Steve il fratello Steve, sua moglie e sua figlia sono richiesti più spesso di quanto vorrebbero al pranzo domenicale di dovere in una o nell’altra delle case della famiglia. Sarebbe stato più piacevole fare una gita in macchina da qualche parte nel veld, da soli, con un picnic
(Nadine Gordimer)

La famiglia D’Antoni era alla ricerca del posto ideale per fare un picnic. Una consuetudine smentita solo dalle domeniche piovose o troppo fredde.
(Niccolò Ammaniti)

Si il mondo è il posto più bello del mondo
per un sacco di cose come
fare la pantomima della farsa
e fare la pantomima dell’amore
e fare la pantomima della tristezza
e cantare in sordina d’amore e avere ispirazioni
e andare a zonzo
guardando tutto
e odorando fiori
toccando il culo alle statue
e persino pensando
e baciando la gente e
facendo figli portando pantaloni
e agitando cappelli e
ballando
e andando a bagnarsi nei fiumi
a fare dei pic-nic
in piena estate
o solo genericamente
«godendosi la vita»
(Lawrence Ferlinghetti)

Olga infilò una mano nella borsa della spesa e ne trasse diversi pacchetti. Li scartò, e vennero fuori pane, salsicce, aringhe, formaggio italiano, salame dolce, sottoaceti e una grossa coscia di tacchino… Il cameriere portò da bere. “Che cos’è questo, un picnic?” “Siamo scrittori” spiegò Olga.
(Bernard Malamud)

Noi amanti perduti nella tempesta.
Noi amanti battuti dal vento.
Noi amanti frustati dall’uragano.
Amore, ma vaffanculo te e il picnic.
(Flavio Oreglio)

Il tè per gli inglesi è un vero picnic a casa.
(Alice Walker)

A volte invitiamo una testa coronata per la cena, ma mai per un picnic.
(Alfred Corn)

Monotonia, noia, morte. Milioni di uomini vivono in questo modo (o muoiono in questo modo), senza saperlo. Lavorano negli uffici. Guidano una macchina. Fanno picnic con la famiglia. Allevano bambini. Poi interviene una cura “urto”, una persona, un libro, una canzone, che li sveglia, salvandoli dalla morte.
(Anaïs Nin)

Mentre vi preparate per andare a letto, le zanzare preparano il loro solito picnic.
(FranAltomare, Twitter)

Speriamo che, il giorno in cui gli insetti assumeranno il comando del mondo, ricordino con gratitudine che li abbiamo ospitati in tutti i nostri pic nic.
(Bill Vaughan)

Di tanto in tanto, nella vastità di quelle pianure alberi enormi avanzavano verso di noi per raggrupparsi timidamente sul ciglio della strada, fornendoci un lembo d’ombra umanitaria sopra un tavolino da picnic, con chiazze di sole, bicchieri di carta schiacciati, samare e bastoncini di gelato che imbrattavano il terreno bruno.
(Vladimir Nabokov)

Nei suoi slavati occhi grigi, stranamente occhialuti, il nostro povero romanzo d’amore fu riflesso, ponderato e scartato come una festa noiosa, come un picnic sotto la pioggia a cui abbiano partecipato solo i più barbosi scocciatori, come un compito monotono, come un pezzetto di fango risecchito che inzaccherasse la sua infanzia.
(Vladimir Nabokov)