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Frasi Belle

Frasi, citazioni e aforismi sulle fate

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Le fate sono figure dell’immaginario collettivo note in quasi tutte le culture e le religioni del mondo, seppure con nomi e forme diverse.

Presento una raccolta di frasi, citazioni e aforismi sulle fate. Tra i temi correlati si veda Frasi, citazioni e aforismi sulla fiaba e la favola, Frasi, citazioni e aforismi sulla magia, Frasi, citazioni e aforismi sulla leggenda e Frasi, citazioni e aforismi sugli angeli.

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Frasi, citazioni e aforismi sulle fate

Quando il primo bambino rise per la prima volta, la sua risata si sbriciolò in migliaia di frammenti che si sparpagliarono qua e là. Fu così che nacquero le fate.
(James Matthew Barrie, Peter e Wendy)

È incredibilmente difficile riuscire a ottenere informazioni sulle fate, e l’unica cosa certa, o quasi, è che ci sono fate ovunque ci siano bambini.
(James Matthew Barrie, Peter Pan nei Giardini di Kensington)

Non sei mai stato bambino se non sei saltato a piedi pari dentro una pozzanghera, svegliando le fate che dormivano e facendole saltare in mille gocce di luce fino al cielo
(Fabrizio Caramagna)

Ogni volta che un bimbo dice: “Io non credo alle fate”, c’è una fatina che da qualche parte cade a terra stecchita.
(James Matthew Barrie, Peter e Wendy)

Esistono le fate…..lo giuro, lo giuro, lo giuro!!!
(James Matthew Barrie, Peter Pan)

Penso che le persone che non riescono a credere nelle fate, non vale la pena conoscerle.
(Tori Amos)

La buona grazia è il vero dono delle Fate; senza di essa, nulla si può; con essa, tutto.
(Charles Perrault)

Gli scienziati dicono che siamo fatti di atomi, ma un albero mi ha sussurrato che siamo fatti di sogni, un’onda mi ha detto che siamo fatti di viaggi, un bambino che gioca con le fate mi ha raccontato che siamo fatti di meraviglia.
(Fabrizio Caramagna)

Credo in ogni cosa fino a quando non si dimostra il contrario. Quindi credo nelle fate, nei miti, nei draghi. Tutto esiste, anche se è nella nostra mente. Chi ci dice che i sogni e gli incubi non sono reali come il qui e ora?
(John Lennon)

Quando nessuno le guarda le stelle non sono più stelle. Forse sono diamanti, polvere di fate, risate di bambini, re o schiavi. Sono come siamo noi quando nessuno ci guarda
(Fabrizio Caramagna)

Se scuoto forte un bosco, chissà quanti gnomi e fate e tesori si librano per un attimo nell’aria.
(Fabrizio Caramagna)

Un fruscio nel vento ci ricorda una fata è vicina.
(Anonimo)

Le fate, che belle le fate.
A volte volano via
lasciandoti tanta malinconia…
(Anonimo)

Sono un sognatore. Uno di quelli che quando guarda un bosco, pensa che un tempo ci vivevano le fate.
(istintomaximo, Twitter)

Le fate non sono elfi, sono donne che hanno imparato a volare, credendo nei propri sogni.
(NMargheniki, Twitter)

Rasento al volo le fate.
(Giuseppe Ungaretti)

Che voglia di fondare un’associazione di fate e folletti e regalare a casaccio polvere di stelle alla gente
(Fabrizio Caramagna)

Le fate possono rendersi invisibili, volare, predire il destino, mutare forma e farla mutare agli altri, hanno conoscenza di tutti i segreti della natura, fanno incantesimi e sortilegi. Hanno come consuetudini danzare di notte e lasciare cerchi argentei sull’erba da cui “anello delle fate”.
(Francesco Bevilaqua)

Le fate tengono i loro grandiosi balli all’aria aperta, in quelli che vengono chiamati Cerchi delle Fate. Dopo, per settimane, è possibile vedere i cerchi impressi sull’erba.
(James Matthew Barrie, Le avventure di Peter Pan)

Le fate possono essere soltanto una cosa o l’altra, e non tutte e due insieme perché, essendo così piccole, hanno spazio sufficiente per ospitare un solo sentimento alla volta. Naturalmente possono cambiarlo via, però devono cambiarlo per intero.
(James Matthew Barrie, Le avventure di Peter Pan)

E tu, dimmi, di che colore hai gli occhi quando giochi con le fate?
A chi regali i tuoi respiri quando fai girotondo con il vento?
A quale rigida classificazione sei fuggita oggi?
(Fabrizio Caramagna)

Le belle fate
dove saranno andate?
Non se ne sente più parlare.
Io dico che sono scappate:
si nascondono in fondo al mare,
oppure sono in viaggio per la luna
in cerca di fortuna.
Ma che cosa potevano fare?
Erano disoccupate!
Nessuno le voleva ascoltare.
Tutto il giorno se ne stavano imbronciate
nel castello diroccato ad aspettare
che qualcuno le mandasse a chiamare
(Gianni Rodari)

I bambini vedono le fate meglio di noi perché i nostri occhi sono pieni di cose che non vogliamo vedere.
(Anonimo)

E se i fiocchi di neve fossero delle bianche buste contenenti messaggi invisibili, lettere di corrispondenza che le fate mandano ai bambini?
(Fabrizio Caramagna)

Incontrare una fata è facile. Il difficile è riconoscerla… le fate sono strane, impalpabili, sorprendenti. Appaiono e scompaiono nel trambusto delle nostre vite. A volte ci prendono per mano e ci accompagnano per un tratto di strada. Chi dice che non esistono non ha saputo vederle e ascoltarle.
(Anita Palmara)

E adesso posso raccontarvi qual è la regola dei grilli. Smettono sempre di cantare quando passa una Fata…perché una Fata è, credo, una specie di regina per loro – in ogni caso qualcosa di molto più importante di un grillo -, così quando i grilli cessano di cantare potete star certi che hanno visto una Fata.
(Lewis Carroll)

Cenerentola: Oh, è come un sogno! Un sogno meraviglioso divenuto realtà…
Fata Smemorina: Eh sì, mia cara! Ma, come tutti i sogni… be’, ho timore che non potrà durare a lungo. Solo fino a mezzanotte, e poi…
Cenerentola: Mezzanotte? Oh, grazie!
Fata Smemorina: No, no, no, aspetta un momento! Non dimenticarti, piccola, che a mezzanotte precisa l’incanto finirà, e tutto tornerà come era prima.
Cenerentola: Oh, sì, capisco… è molto più di quanto osassi sperare!
Fata Smemorina: Oh, Dio ti benedica, cara!
(Dal cartone animato Cenerentola)

Una notte di inverno una vecchia mendicante arrivò al castello e offrì al principe una rosa in cambio del riparo dal freddo pungente. Lui, che provava repulsione per quella vecchia dal misero aspetto, rise del dono e la cacciò. Ma lei lo avvertì di non lasciarsi ingannare dalle apparenze, perché la vera bellezza si trova nel cuore. Il principe la respinse di nuovo e in quel momento la bruttezza della mendicante si dissolse ed apparve una bellissima fata. Il principe si scusò, ma era troppo tardi, perché lei ormai aveva visto che non c’era amore nel suo cuore e per punirlo lo tramutò in una orrenda bestia e gettò un incantesimo sul castello e su tutti i suoi abitanti.
(Dal cartone animato La bella e la bestia)

La rosa che gli aveva offerto la fata era davvero una rosa incantata e sarebbe rimasta fiorita fino a che il principe avesse compiuto 21 anni. Se avesse imparato ad amare e fosse riuscito a farsi amare a sua volta prima che fosse caduto l’ultimo petalo, l’incantesimo si sarebbe spezzato; in caso contrario sarebbe rimasto una bestia per sempre.
(Dal cartone animato La bella e la bestia)

Il giorno del battesimo si fece una grande festa, alla quale furono invitate anche le sette fate del regno, le quali fecero i seguenti doni:
la prima fata: «Sarai la più intelligente del regno»;
la seconda fata: «Avrai la grazia e la gentilezza»;
la terza fata: «Sarai la più bella del reame»;
la quarta fata: «Sarai la più amata»;
la quinta fata: «Avrai per sempre la salute»;
la sesta fata: «Avrai la felicità».
La settima fata non poté annunciare il suo dono perché in quel momento, preceduta da un grande bagliore, arrivò una vecchia fata cattiva che non era stata invitata, perché tutti la credevano ormai morta.
E io ti dico che, quando diventerai grande, ti pungerai un dito con un fuso, ti uscirà del sangue
e mo- rirai!
Queste parole fecero tremare di paura tutti gli invitati, perché la vecchia fata era più potente delle altre.
(Charles Perrault – La bella addormentata nel bosco)

Alla mia nascita una fata si è chinata su di me e mi ha detto: “Esercitati ad osservare e a pensare. Non ti sfuggano il colore del cielo, la fragilità di un filo d’erba, lo stupore di uno sguardo. Solo così vedrai in questo mondo l’altro in trasparenza, come una filigrana invisibile dentro un foglio di carta”.
(Fabrizio Caramagna)

“Adoro le fate così tanto. Mi piacerebbe toccarne una”, sussurrò Julia.
“Puoi toccarmi. Ma per favore non toccare le mie ali, sono molto fragili”.
(Magda M. Olchawska)

Angelo o Sirena, cosa importa, se tu – fata dagli occhi di velluto, ritmo, luce, profumo, o mia sola regina!
(Charles Baudelaire)

Le fate non vivono a lungo, ma sono così piccole, che un po’ di tempo gli sembra molto.
(James Matthew Barrie, Le avventure di Peter Pan)

C’è una fata latente in tutte le donne, ma dobbiamo nasconderla con cura per essere prese sul serio.
(Dawn French)

La donna è la fata della casa.
(Proverbio)