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Frasi, citazioni e aforismi su Penelope e Ulisse

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Presento una raccolta di frasi, citazioni e aforismi su Penelope e Ulisse. Tra i temi correlati si veda Frasi, citazioni e aforismi sull’attesa, Frasi, citazioni e aforismi sulla coppia e Frasi, citazioni ed aforismi su Adamo ed Eva.

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Frasi, citazioni e aforismi su Penelope e Ulisse

L’uomo ha bisogno di una Penelope che lo attenda a casa e di una Calipso che lo faccia sognare.
(Fabrizio Caramagna)

Ti ho atteso come Penelope aspettava Ulisse, come Giulietta aspettava Romeo, come Beatrice aspettava Dante per riscattarlo. Il vuoto della steppa era affollato dai ricordi di Te, dei momenti passati insieme, dei luoghi nei quali siamo stati, delle nostre gioie e delle nostre discussioni.
(Paulo Coelho)

Penelope non vuole un marito. Vuole Ulisse.
(Jean-Pierre Vernant)

O figlia mia diletta, Penèlope, sorgi dal sonno,
vedi con gli occhi luoi ciò che tu notte e giorno bramavi!
Tornato è Ulisse, è giunto, sebben dopo tanto, al suo tetto,
ha morte inflitto ai Proci, flagello di questa dimora,
che divoravano i beni, faceano sopruso a tuo figlio.
(Omero, Odissea, Canto XXIII)

“E’ ritornato Ulisse, è in casa, come io te lo dico:
è lo straniero che tutti qui dentro copriano d’oltraggi.
Telemaco da un pezzo sapeva di già ch’era in casa,
ma per prudenza tenne nascosti i disegni del padre,
per vendicar gli affronti di quei tracotanti Signori”.
Cosí disse. Gioi Penelope, e a terra balzata,
strinse la vecchia al seno, dagli occhi versando gran pianto.
(Omero, Odissea, Canto XXIII)

“Figlio, nel seno mio percosso è il cuor mio di stupore,
né posso una domanda rivolgergli, non un accento,
neppur gli occhi nel viso fissargli posso io. Se davvero
Ulisse egli è, se questa pur è la sua casa, noi due
meglio potremo l’un l’altro conoscere. Abbiamo dei segni
nascosti a tutti gli altri, che solo noi due conosciamo”.
Cosí disse. Ed Ulisse divino tenace sorrise.
e tosto queste alate parole a Telemaco volse:
“Lascia, lascia che adesso tua madre mi metta alla prova,
nella mia casa: vedrà, Telemaco, presto, piú chiaro”.
(Omero, Odissea, Canto XXIII)

Ora, poi ch’ebbero i due godute le gioie d’amore,
si giocondàr parlando, scambiando parole. Narrava
la diva donna quanto sofferto ella avea nella reggia,
la voratrice turba vedendo dei suoi pretendenti,
che per sua causa molti giovenchi sgozzavano e pingui’
pecore, e molto vino spillare solevan dai dogli.
Ed a sua volta Ulisse divino le doglie che inflitte
aveva altrui, le doglie che aveva egli stesso sofferto
tutte narrava; ed ella godeva ascoltandole; e il sonno
non le discese sugli occhi, se tutto non ebbe narrato.
(Omero, Odissea, Canto XXIII)

La parte più umana dell’Odissea: quando Penelope, pur riconoscendo Ulisse, non si muove e lui si adira («costei ha nel petto un cuore di ferro»): ci vuole tempo, ma l’amore non contempla la discontinuità
(MademeSwan, Twitter)

In ognuno di noi c’è un Icaro che prova a volare e cade nel vuoto, e un Ulisse che dopo tanto peregrinare raggiunge la meta.
(Fabrizio Caramagna)

Penelope che aspetta per vent’anni che Ulisse si stufi di bighellonare nel Mediterraneo è il parto di una fantasia egoista.
(Massimo Gramellini)

Mentre Penelope aspetta, (coltivando speranza, desiderio, amore), Ulisse esplora e agisce, vive e si trasforma.
Mentre Penelope blocca la sua vita, Ulisse è tra le braccia di Calipso e Circe
(amateia, Twitter)

Se mi sono lasciato trascinare dalle onde capricciose dell’avventura invece che prendere la strada diretta per Itaca, forse è proprio perché segretamente temevo che i sentimenti di Penelope fossero mutati e troppo amaro fosse per me il giorno dell’incontro.
E ora, con questo artificio del travestimento, mi sto dunque avvicinando alla crudele verità.
(Luigi Malerba)

Nessuno immagina di quante parole sia piena l’attesa di un Ulisse e di una Penelope.
(Marilena Lucente)

Ogni notte Penelope tesse le stelle cucendole nel cielo, e poi si addormenta sul fare del giorno.
Il sole allora le disfa.
(Fabrizio Caramagna)

Simili alle Parche
tagliamo i fili della vita altrui,
avveleniamo il sangue di chi amiamo.
Ma più sovente, forse, capovolte
Penelopi tra gli ospiti nemici,
ritessiamo di notte i cento fili
che va strappando la diletta mano.
(Maria Luisa Spaziani)

C’è una bellissima commedia francese” arrispunnì Montalbano “nella quale Ulisse tenta, parlando con Ettore, di scongiurare l’inizio della guerra di Troia. E quando Ettore, stupito, gliene domanda la ragione, Ulisse risponde: perché Andromaca, tua moglie, ha lo stesso battito di ciglia di Penelope”
(Andrea Camilleri, citando una commedia di Jean Giraudoux)

Mia moglie deve chiamarsi Penelope… di giorno tesse le mie lodi, di notte le scuce.
(LoSparaCazzate, Twitter)

Penelope, partito Ulisse, era molto corteggiata dai principi isolani. Ma i sentimenti non erano reci-proci!
(LoSparaCazzate, Twitter)

Ulisse torna a casa. Trova Argo e i pretendenti di Penelope. Subito pensa: Non mi posso assentare 20 anni che fanno entrare cani e proci.
(tragi_com78, Twitter)

Che Ulisse è stato via per dieci anni non per colpa dei venti, non per colpa degli dei, ma perché sapeva che tanto Penelope era lì.
(alfcolella, Twitter)

Se Penelope avesse avuto un outlet Kiko nelle vicinanze, ad Ulisse una volta tornato gli avrebbe detto: ‘già qui?’
(dbric511, Twitter)

Tra le più grandi storie d’amore ricordiamo:
-Romeo e Giulietta.
-Ulisse e Penelope.
-Il pigiama e la domenica.
(masse78, Twitter)

Fossi stata Penelope, tornato Ulisse, sarei partita io.
(smilingda, Twitter)

Nel seguito de “L’Odissea” Penelope va al centro commerciale con le amiche e torna a casa dopo 25 anni.
(Ty_il_nano, Twitter)

– Penelope, parto. Devo combattere a Troia.
+ Ulisse, tesoro, ma la guerra non c’è.
– Già! Allora vado a comprare le sigarette.
+ Non ci sono manco quelle.
– Penelope, ESCO!!!
+ Torna presto, tesoro…
(Anonimo)

Ulisse arriva a Itaca, dove Penelope è diventata presidente della repubblica e ha fondato una cooperativa di artigiane del telaio. Scornato, torna con Argo da Calipso, ma lei si è consolata con Polifemo
(manginobrioches, Twitter)

Pensa se il motivo per cui Penelope faceva e disfaceva la tela fosse la tela stessa: un giorno per annullarsi ed il seguente per ricrearsi.
(L’incompiuto, Twitter)

Difficile vivermi, persino per me. Oscillo perennemmente tra Circe e Penelope e in mezzo tutte le altre. Le mille e una donna.
(erykaluna, Twitter)

Essere o non essere oppure, come si chiedeva Penelope, tessere o non tessere?
(Anonimo)

Il capo dei proci a Penelope: “Ti amo ma non dirlo a Nessuno.”
(Tragi_com78, Twitter)

Penelope, perchè tela tiri? – cit. i Proci.
(Tragi_com78, Twitter)

Penelope ha confessato ad un’amica di aver tradito il marito, ma le ha chiesto di non dirlo a Nessuno.
(egyzia, Twitter)

Che poi Penelope chi si credeva di tessere?
(arli3, Twitter)

Mentre Ulisse andava per mare, Penelope restava a casa a tessere: sembra una soap opera.
Tele, no vela.
(egyzia, Twitter)

Ulisse ha usato un trucco per conquistare,
Penelope – per non essere conquistata.
(Nicolae Petrescu Redi)

Ulisse e Penelope calcolano, diffidano, ingannano, mentono, mettono alla prova. Da questo gioco intricato di somiglianze, dissimiglianze e riflessi, nasce la concordia profondissima tra il marito e la moglie.
(Pietro Citati)

Quello che sorprende in Penelope è il tempo della sua vita interiore. Viene vista dall’interno come nessun altro personaggio dell’Odissea: auscultata da un orecchio e un occhio invisibili, che ne seguono le oscillazioni e le ondulazioni.
(Pietro Citati)

Penelope è la terraferma che egli finalmente raggiunge dopo tanti viaggi per mare. Ma negli ultimi due versi proprio quella similitudine è inaspettatamente rivolta a Penelope: «così le era caro lo sposo guardandolo». È Penelope che diviene un marinaio sfuggito al naufragio: Odisseo le appare come la spiaggia alla quale ella approda dopo la tempesta.
(Pietro Boitani)

Penelope e Ulisse sono immagini archetipiche della relazione dell’essere umano con il mondo, una delle incarnazioni più felici dell’opposizione fra entità complementari, e anche un’ottima rappresentazione in chiave simbolica del cerchio protetto dinamico: Penelope è la madre-casa, luogo della certezza e della solidità indistruttibile, del radicamento nella terra (simboleggiata dal letto-albero); Ulisse è il desiderio di affrontare l’ignoto, ma sempre con la nostalgia della casa, del cerchio originario delle certezze.
(Paola Magi)

Il fare e disfare di Penelope è attesa attiva e progettuale oppure può considerarsi attesa passiva ed inerziale? La tela è una strategia raffinata di attesa oppure è la ripetizione ossessiva ed impersonale di una soluzione già data? In altri termini si può affermare che Penelope avesse perduto la sua progettualità e rinunciato alla sua forma di esistenza più autentica? O piuttosto si può affermare che avesse espresso con la sua azione la sua essenza più autentica?
(Cesare Bentivogli)

Siamo tutti un po’ come Penelope in attesa del suo Ulisse.
Ritessiamo, ogni giorno, la nostra tela.
in attesa di ciò che abbiamo nel cuore.
(Anonimo)