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Frasi BelleL'aforisma in Polonia

L’aforisma in Polonia, Mieczysław Kozłowski

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Quando, dopo infinite ricerche, ho finalmente trovato presso un librario antiquario di Cracovia l’antologia di Joachim Glensk, Wspólczesna aforystyka polska: Antologia 1945-1984, pubblicata nel 1986, sono davvero rimasto a bocca aperta di fronte alla ricchezza dell’aforistica polacca. Tutti noi conosciamo i Pensieri Spettinati del polacco Stanislaw Jerzy Lec, ma non immaginiamo che intorno a questo aforista (a mio parere uno dei più grandi) siano cresciuti tanti altri autori. E’ vero che alcuni fra quelli citati nell’antologia di Glensk non sono aforisti, ma scrittori, giornalisti, saggisti, anche politici, ma il numero è davvero impressionante: oltre 200 autori, per un periodo davvero ristretto, dal 1945 al 1984, in pratica soltanto 40 anni!

Ma le sorprese non finiscono qui. In una sua lettera l’aforista rumeno Valeriu Butulescu (Valeriu Butulescu ha vissuto per diversi anni in Polonia e uno dei suo primi libri Oasi di Sabbia è stato tradotto e pubblicato negli Stati Uniti grazie alla presentazione del premio nobel polacco Czeslaw Milosz, mi scrive dicendomi che lo stesso editore dell’antologia di Joachim Glensk, a distanza di oltre 15 anni, ha pubblicato una nuova antologia sull’aforistica polacca contemporanea del XXI secolo intitolata Księga aforystyki polskiej XXI wieku, a cura di Danuta e Wlodzimierz Maslowski di oltre 500 pagine e comprendente circa 100 autori! Il numero è davvero impressionante.

In questo vero e proprio “thesaurus” che è l’aforistica polacca (un “thesaurus” del tutto sconosciuto qui in Italia), vorrei parlare in questo articolo di uno dei tanti autori di punta, Mieczysław Kozłowski, con cui sono entrato in contatto proprio grazie a Valeriu Butulescu. La biografia, anzi la bibliografia che mi ha inviato Mieczysław Kozłowski è davvero originale. Qui in Italia siamo abituati al libro di aforismi tradizionale, dove i singoli aforismi sono incolonnati in un continuum separato da una spazio bianco e parlano dell’uomo e delle eterne verità (o menzogne) che lo circondano. Mieczysław Kozłowski ha dimostrato che è possibile introdurre delle innovazioni in un genere “tradizionalmente immutabile e sempre uguale a se stesso” come l’aforisma, scrivendo, ad esempio, delle guide turistiche sulle città europee in forma aforistica o costruendo in forma aforistica delle parafrasi del Vecchio o Nuovo Testamento.

Ma procediamo con ordine. Mieczysław Kozłowski è nato nel 1948 a Wroclaw, e attualmente vive a Varsavia. Due lauree in giornalismo e filologia polacca, è stato per cinque anni assistente del deputato del Parlamento europeo, prof. Adam Gierek. La bibliografia di Mieczysław Kozłowski comprende oltre 60 opere tra pubblicazioni e antologie. Ha debuttato come poeta su alcune riviste letterarie nel 1968. Nello stesso anno, su tre numeri della rivista settimanale “Ozveny” sono comparsi i suoi primi aforismi. Il primo libro di aforismi “Uśmiechnięci unoszą się” è stato pubblicato nel 1976. La raccolta aforistica seguente “W narastającym upale sumienia” è del 1978. Mieczysław Kozłowski ha poi pubblicato alcune raccolte poetiche ed è tornato a pubblicare aforismi nel 1984 “Złota Szpilka – Złota Myśl“, nel 1986 “Czynsz za szare komórki” e agli inizi degli anni 90 “Tabliczka myślenia“.

Agli inizi del 2000 Mieczysław Kozłowski decide di creare qualcosa di completamente nuovo nel campo aforistico. E’ così che nascono “Biblijki“, le parafrasi aforistiche del Vecchio Testamento (2002) e del Nuovo Testamento (2004), successivamente riunite in un solo volume nel 2006 “Biblijki oraz Biblijki Nowe”. Ecco tre esempi:

1. Adamo era un uomo felice, finchè Dio non gli ha dato una donna (“Adam był szczęśliwym człowiekiem. Dopóki Bóg nie obdarzył go kobietą”)

2. Di tutte le creature che Dio portò davanti ad Adamo perché desse loro dei nomi, quella che gli piacque di più fu la donna (“Ze wszystkich stworzeń, jakie Bóg przyprowadził do Adama, aby je nazwał, najbardziej spodobała mu się kobieta”).

3. E fu cosa buona anche questo, che il Signore ordinò all’uomo di dominare la donna (“I to jeszcze było dobre, że Pan nakazał mężczyźnie panować nad kobietą”).

Mieczysław Kozłowski scrive anche aforismi sul tema del sesso (sullo stesso tema ha anche curato una antologia poetica). Nel 2003 ha pubblicato la silloge aforistica “Appetito per il piacere” (“Apetyt na rozkosz“) e nel 2007 “Permesso per il sesso” (“Pozwlenie na sex“).

Un’altra invenzione di Mieczysław Kozłowski sono le guide turistiche in forma aforistica. Così nel 2004 ha pubblicato tre serie di guide turistiche: “Il valzer di Vienna” (“Wiedeński Walc”), “Parigi, ah, Parigi!” (“Paryż, ach Paryż”) e “Le maschere di Venezia” (“Maski Wenecji“). Mieczysław Kozłowski è poi tornato alla forma della parafrasi aforistica scrivendo gli “Aneddoti pittografici” 2006 (“Historie obrazkowe“), “Gli aneddoti del mondo” (“Historyjki świata“) e “Gli aneddoti polacchi” (“Historyjki polskie“) 2008. Sempre nello stesso anno ha pubblicato un tomo aforistico sociale e politico “L’educazione delle pulci” (“Tresura pcheł“).

Un’altra invenzione aforistica di Mieczysław Kozłowski sono le repliche. A distanza di molti anni dai primi libri pubblicati negli anni 80, Mieczysław Kozłowski ha scritto nel 2008 delle repliche per ognuno degli aforismi scritti. Un esempio è la raccolta di aforismi “Czynsz za szare komórki” pubblicata nell’86. Per ognuno degli aforismi della raccolta (in totale 409), Mieczysław Kozłowski nel 2008, in una nuova raccolta intitolata “Czynsz za szare komórki, II Replika“, ha scritto 409 repliche. Ecco tre esempi della prima raccolta del 1986:

1. La speranza è sbocciata, ma non significa che essa porterà i suoi frutti (“To, że nadzieja zakwitła, nie znaczy jeszcze, że będzie owocować.”)

2. La moda non approva il recente allentamento dei colletti (“Moda ostatnio nie pochwala rozluźniania kołnierzyków”)

3. La fede, quando muove le montagne, non dice nulla sulla possibilità di acquisire un’ernia (“Wiara, każąc przenosić góry, nic nie mówi o możliwości nabawienia się przepukliny”)

E la repliche ai tre aforismi nella seconda raccolta (2008):

1. Ah come è bello quando fiorisce la speranza! Finchè non arriva la stagione dei “giardinieri”. (Jakże to piękne, kiedy zakwita nadzieja! Dopóki nie nadejdzie pora”ogrodników”)

2. Ci sono successi che permettono di allentare i colletti e successi che impongono di stringerli (“Są sukcesy, które pozwalają rozluźniać kołnierzyki i sukcesy, które każą je zaciskać”).

3. Nei luoghi dove ci sono i deserti, un tempo c’erano le montagne trasportate dalla fede (“W miejscu, gdzie są pustynie, były kiedyś góry przenoszone przez wiarę”)

L’inventiva di Mieczysław Kozłowski non finisce qui, Come antologista Mieczysław Kozłowski è autore di diverse antologie poetiche, satiriche e aforistiche, tra cui segnalo una antologia mondiale dell’aforisma e una antologia polacca degli aforismi sull’amore e degli aforismi sulla ricchezza, la fortuna, la speranza.

Presento qui al lettore italiano per la prima volta una selezione di 40 aforismi tratti da “Czynsz za szare komórki, II Replika“, 2008  (il titolo si può tradurre con “Affitto materia grigia“. Ringrazio per avermi aiutato nella traduzione, Iwona Kozłowski, la moglie dell’autore, e Tomasz Skocki, laureato in Lingua e Letteratura Modernea presso l’Università di Torino e dottorando di ricerca in letteratura italiana presso l’Università di Varsavia dove è anche come lettore di lingua italiana:

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Mieczysław Kozłowski , Czynsz za szare komórki, II Replika, 2008, Aforismi scelti

Mi mette in moto il pendolo, m’impongono il ritmo le ore, mi pressano i minuti, mi punzecchiano i secondi.

Il cuore è una Fenice che brucia e rinasce dalle sue ceneri.

Il burocrate, che dietro di sé ha una croce alla parete, non conosce la misericordia.

Si possono dimenticare i nomi dei torti subiti, ma se ne ricorderanno sempre i cognomi.

Nel paesaggio dei campi non ci sono più mulini a vento, ma capita ancora di incontrare dei Don Chisciotte travestiti da spaventapasseri.

All’accusa di follia si può sfuggire. Ma se ti accusano di pensare – allora sei finito.

A volte i topi si mettono tutti in coda davanti alla stessa trappola.

Ah come è bello quando fiorisce la speranza! Finchè non arriva la stagione dei “giardinieri”.

La speranza non ha bisogno di sorveglianti. Si fustiga da sola.

Ci sono successi che permettono di allentare i colletti e successi che impongono di stringerli.

Sconsiglio di cambiare gli specchi. C’è il rischio di non accettare la propria persona.

Perché aspirare alle stelle? Basta tendere il berretto mentre cadono.

I demoni non devono sapere che la ragione soffre d’insonnia e prende le pillole.

In prigione ti tengono d’occhio le guardie. In gabbia ti tieni d’occhio da solo.

Nei luoghi dove ci sono i deserti, un tempo c’erano le montagne trasportate dalla fede.

Il cammello nel deserto può fare a meno dell’acqua per molto tempo, l’uomo non può fare a meno dei miraggi.

Attenti ai parrucchieri. Quando mettono le mani sulle forbici non vogliono più smettere di tagliare.

Ci sono guardiani-piromani che sognano di spegnere gli incendi mondiali da loro provocati.

Una volta che va in strada, il potere finisce nelle mani dei passanti.

La montagna era sorda e andò dal paria invece che da Maometto.

Una tavola rotonda è quella dove le mani si posizionano in modo che nessuna di esse possa abbracciare l’altra.

Ogni nuova civililtà vuole vedere il suo predecessore sul catafalco.

Spero che quando avranno finito la lotta per i diritti umani, si metteranno a combattere per i diritti dei cittadini.

Tra Dio e la verità c’è ancora molto spazio per Satana.

Ci può essere, tra le ore in nero, qualche minuto – in bianco.

Sospirano le donne: che peccato che spina dorsale moralmente eretta dell’uomo non si traduce nella rigidità del membro!

Nella battaglia per il mercato del tempo gli orologi hanno battuto le clessidre. E chi batterà gli orologi?

Quanti prigionieri sognano un sogno in cui essi sono i guardiani di se stessi.

L’eclisse di sole è un fenomeno temporaneo. L’eclissi della mente, un fenomeno che non finisce mai.

Si dice che il cane è amico dell’uomo, ma l’uomo è amico del cane?

I cimiteri sono pieni di vincitori morali.

Nessuno ha mai detto che la montagna, su cui Sisifo spinge la pietra, è il Golgota?

Il futuro – si dice – sarà domani. Ma davanti a noi abbiamo solo ieri.

Ci sono contenitori per il vetro, carta, plastica, e perché non per gli esclusi e i perdenti?

Come posso fare affinchè la spada di Damocle sospesa sopra la mia testa penda sopra la testa del mio nemico?

Abbiamo un sacco di schegge della Santa Croce, ma neanche una briciola delle Tavole di Mosé.

Il medico non cura la stupidità, questa è dominio del ciarlatano.

Sempre, quando si grida aiuto, il vento soffia nella direzione opposta.

Si dice che la lingua non ha ossa, ma essa è come un serpente, che soffoca la vittima.

Le promesse delle elezioni sono come i miracoli. In caso di mancato avveramento, il reclamo deve essere rivolto a Dio.

Le donne si aggrappano agli artisti, perché credono che l’arte debba andare oltre il canone delle 69 posizioni.

Che gioia! Ho sognato che il Giudizio Universale ha chiesto ulteriori tempo per approfondire il mio dossier.

Si può dire che il Giudizio Universale è un processo. La Trinità apre l’udienza: il Giudice, il Pubblico Ministero e il Difensore in una sola persona.

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Wprawia mnie w ruch wahadło, nadają rytm godziny, popędzają minuty,poganiają sekundy.

Serce jest Feniksem, który spala się i odradza z własnych popiołów.

Biurokrata, który ma za sobą krzyż na ścianie, nie zna miłosierdzia.

Można zapomnieć imion swoich krzywd, ale będzie się pamiętać ich nazwiska.

W pejzażu pól nie ma już wiatraków, ale wciąż spotka się Don Kichotów przebranych za strachy na wróble.

Z oskarżenia o bezmyślność można się wywinąć. Ale jeśli zarzucą skłonność do zamyśleń – to już po człowieku.

Czasem myszy ustawiają się w kolejce do jednej pułapki.

Jakże to piękne, kiedy zakwita nadzieja! Dopóki nie nadejdzie pora “ogrodników”.

Nadzieja nie potrzebuje nadzorców. Biczuje się sama.

Są sukcesy, które pozwalają rozluźniać kołnierzyki i sukcesy, które każą je zaciskać.

Nie radzę wymieniać lustra na nowe. Można nie zaakceptować twojej osoby.

Po co sięgać do gwiazd? Wystarczy nadstawić czapkę, kiedy spadają.

Demony nie mogą się dowiedzieć, że rozum cierpi na bezsenność i łyka pastylki.

W więzieniu pilnują cię strażnicy. W klatce pilnujesz się sam.

W miejscu, gdzie są pustynie, były kiedyś góry przenoszone przez wiarę.

Wielbłąd na pustyni może bez wody obejść się długo, człowiek nie może obejść się bez fatamorgany.

Uwaga na fryzjerów. Kiedy dorwą się do nożyczek, chcą strzyc bez końca.

Są strażnicy-piromani, którym marzy się gaszenie wywołanych przez siebie światowych pożarów.

Gdy władza leży na ulicy, dostaje się w ręce przechodniów

Góra była głucha i przyszła do pariasa zamiast do Mahometa.

Okrągły stół to taki, przy którym podaje się ręce, pilnując, aby ich sobie nie uścisnąć.

Każda nowa cywilizacja chce widzieć swą poprzedniczkę na katafalku.

Mam nadzieję, że kiedy już skończą z walką o prawa człowieka, zabiorą się za walkę o prawa obywateli.

Między Bogiem a Prawdą jest jeszcze sporo miejsca dla Szatana.

Może być czarna godzina, ale minuty – białe.

Kobiety wzdychają: jaka szkoda, że kręgosłup moralny mężczyzny nie przekłada się na sztywność jego członka!

W walce o rynek zegary pokonały klepsydry. A kto pokona zegary?

Iluż więźniom śni się sen, w którym są strażnikami samych siebie!

Zaćmienie słońca to zjawisko przejściowe. Zaćmienie umysłu to zjawisko, które czasem nie przemija.

Mówi się, że pies jest przyjacielem człowieka. Ale czy człowiek jest przyjacielem psa?

Cmentarze są pełne moralnych zwycięzców.

Czy nikt nie powiedział Syzyfowi, że góra, na którą wtacza kamień, to Golgota?

– Przyszłość – mówią – będzie jutro. A my mamy przed sobą dopiero wczoraj.

Są pojemniki na szkło, papier, plastik, a dlaczego nie ma na wykluczonych i przegranych?

Co zrobić, aby wiszący nad moją głową miecz Damoklesa wisiał nad głową mojego wroga?

Mamy tonę drzazg z Krzyża Świętego, ale ani okruszyny z mojżeszowych tablic.

Lekarz nie leczy z głupoty. To domena znachora.

Zawsze, kiedy woła się o pomoc, wiatr wieje w przeciwną stronę.

Mówią, że język nie ma kości, ale za to jest jak wąż, który dusi ofiarę.

Z obietnicami wyborczymi jest jak z cudami. Jeśli się nie spełnią, zażalenia kierowane są do Pana Boga.

Kobiety lgną do artystów, bo wierzą w sztukę wychodzenia poza kanon 69 pozycji.

Ale radość! Śniło mi się, że Sąd Ostateczny zwrócił prokuraturze do uzupełnienia moje akta.

Mówią, że na Sądzie Ostatecznym jest porządek. Rozprawy prowadzi Trójca Święta: Sędzia, Prokurator i Obrońca w jednej Osobie.