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Presento una raccolta di frasi, citazioni e aforismi sul suicidio. Tra i temi correlati si veda Frasi, citazioni e aforismi sulla disperazione, 200 Frasi, citazioni e aforismi sulla morte e Le ultime frasi e parole pronunciate prima di morire da personaggi illustri.
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Frasi, citazioni e aforismi sul suicidio
Nessuno osa dire addio a un’abitudine. Molti suicidi si sono fermati sulla soglia della morte al ricordo del caffè dove ogni sera vanno a giocare una partita a domino.
(Honoré de Balzac)
Vi è solamente un problema filosofico veramente serio: quello del suicidio. Giudicare se la vita valga o non valga la pena di essere vissuta, è rispondere al quesito fondamentale della filosofia.
(Albert Camus)
– Ma davvero vuole morire?
– Nessuno si suicida perché vuole morire.
– E allora perché lo fa?
– Perché vuole fermare il dolore.
(Tiffanie DeBartolo)
Il pensiero del suicidio è un energico mezzo di conforto: con esso si arriva a capo di molte cattive notti.
(Friedrich Nietzsche)
Senza la possibilità del suicidio, avrei potuto uccidermi molto tempo fa.
(EM Cioran)
Il suicidio è il modo che l’uomo ha per dire a Dio: “Non puoi licenziarmi, me ne vado io!”
(Bill Maher)
Quando ho voglia di suicidarmi, penso alla bellezza di un tramonto e dico: “Non ho il diritto di fargli questo”.
(Fabrizio Caramagna)
Il suicidio! ma è la forza di quelli che non hanno più forza, è la speranza di quelli che non credono più, è il sublime coraggio dei vinti! Già: in questa vita c’è almeno una porta che possiamo sempre aprire per passare dall’altra parte! La natura ha avuto un moto di pietà: non ci ha imprigionati.
(Guy de Maupassant)
Il suicidio è l’estremo tentativo di migliorare la propria vita.
(Michelangelo)
L’istinto di autoconservazione è a volte la molla del suicidio.
(Stanislaw Jerzy Lec)
Il suicidio dimostra che ci sono nella vita mali più grandi della morte.
(Francesco Orestano)
I rasoi fanno male,
i fiumi sono freddi,
l’acido lascia tracce,
le droghe danno i crampi,
le pistole sono illegali,
i cappi cedono,
il gas è nauseabondo…
tanto vale vivere.
(Dorothy Parker)
Nutriva verso di sé un tale odio che rifiutò di darsi la soddisfazione del suicidio.
(Fabrizio Caramagna)
– Di cosa ha paura oggi Fabrizio De André?
– Sicuramente della morte. Non tanto la mia che in ogni caso, quando arriverà, se mi darà il tempo di accorgermene, mi farà provare la mia buona dose di paura, quanto la morte che ci sta intorno, lo scarso attaccamento alla vita che noto in molti nostri simili che si ammazzano per dei motivi sicuramente molto più futili di quanto non sia il valore della vita.
(Fabrizio De André)
L’uomo che uccide un uomo, uccide un uomo; l’uomo che uccide se stesso, uccide tutti gli uomini: per quanto lo riguarda distrugge il mondo (…) l ladro rende omaggio alle cose che ruba se non al loro proprietario; il suicida insulta tutte le cose per il fatto stesso di non rubarle. Rifiutando di vivere per amore di un fiore, oltraggia tutti i fiori. Non c’è al mondo la più piccola creatura cui egli non irrida con la sua morte.
(Gk Chesterton)
Quando le persone si suicidano, il loro pensiero è paralizzato, le opzioni appaiono scarse o inesistenti, il loro stato d’animo è disperato, e la disperazione permea tutta la loro facoltà mentale.
(Kay Redfield Jamison)
Il suicidio è una soluzione permanente a un problema temporaneo.
(Phil Donahue)
L’uomo ha inventato Dio soltanto per non uccidersi.
(Albert Camus)
Quando ci si rende conto che la propria vita non vale niente o ci si suicida o si viaggia.
(Edward Dahlberg)
Coloro che decidono per il suicidio sono uomini che hanno perduto la loro immagine, che hanno incontrato uno specchio in frantumi, che non possono più riconoscersi in nulla. Sono stati spogliati della loro stessa immagine.
(Massimo Recalcati)
Il pensiero che potrei suicidarmi si forma freddamente nella mia mente come un albero o un fiore.
(Sylvia Plath)
La persona che ha una cosiddetta «depressione psicotica» e cerca di uccidersi non lo fa aperte le virgolette «per sfiducia» o per qualche altra convinzione astratta che il dare e l’avere della vita non sono in pari. E sicuramente non lo fa perché improvvisamente la morte comincia a sembrarle attraente. La persona in cui l’invisibile agonia della Cosa raggiunge un livello insopportabile si ucciderà proprio come una persona intrappolata si butterà da un palazzo in fiamme. Non vi sbagliate sulle persone che si buttano dalle finestre in fiamme. Il loro terrore di cadere da una grande altezza è lo stesso che proveremmo voi o io se ci trovassimo davanti alla stessa finestra per dare un’occhiata al paesaggio; cioè la paura di cadere rimane una costante. Qui la variabile è l’altro terrore, le fiamme del fuoco: quando le fiamme sono vicine, morire per una caduta diventa il meno terribile dei due terrori. Non è il desiderio di buttarsi; è il terrore delle fiamme.
(David Foster Wallace)
Quante persone hanno voluto suicidarsi e si sono contentate di strappare la propria fotografia.
(Jules Renard)
Suicidarsi! Ma si passa la vita a farlo!
(Louis Scutenaire)
Vi sono suicidi invisibili. Si rimane in vita per pura diplomazia, si beve, si mangia, si cammina. Gli altri ci cascano sempre, ma noi sappiamo, con un riso interno, che si sbagliano, che siamo morti.
(Gesualdo Bufalino)
Quiete mortale invoco, vedendo il Merito a mendicare e la vuota Nullità gaiamente agghindata.
(William Shakespeare)
C’è il suicidio dovuto alla depressione in cui il soggetto si sente privo di senso e teme anche di far del male agli altri: il sentirsi inutili viene quindi percepito come una colpa a causa della propria pericolosità. Ci si sopprime perché si avverte di non significare nulla e di essere di danno per gli altri. Ben diverso è il suicidio alla Nietzsche, ad esempio, nel quale si desidera sfidare la morte: “Io non voglio essere preda della morte, non voglio che la morte decida per me: sarò quindi io a guidare la mia uscita da questo mondo”. In questo secondo caso il suicidio non è depressivo, bensì titanico: sfido la morte e la vinco.
(Vittorino Andreoli)
Che cosa si può pretendere da un mondo in cui quasi tutti vivono soltanto perché non hanno il coraggio di suicidarsi!
(Arthur Schopenhauer)
Ci sono mille modi di suicidarsi. Balzac scelse il caffè, Verlaine l’assenzio, Rimbaud l’Etiopia, l’Occidente la democrazia, e Guevara la giungla.
(Jean Cau)
La difficoltà di commettere suicidio sta in questo: è un atto di ambizione che si può commettere solo quando si sia superata ogni ambizione.
(Cesare Pavese)
– Che fa sabato sera?
– Occupata. Devo suicidarmi.
– Allora venerdì sera?
(Woody Allen)
Nessuno è confuso nella sua decisione di suicidarsi. Un uomo che ha deciso di impiccarsi, non si getterà mai sotto a un treno.
(Alejandro Alvarez)
E in vero, colui che si uccide da se stesso, non ha cura né pensiero alcuno degli altri; non cerca se non la utilità propria; si gitta, per così dire, dietro alle spalle i suoi prossimi e tutto il genere umano.
(Giacomo Leopardi)
Non vale la pena uccidersi, dato che ci si uccide sempre troppo tardi.
(EM Cioran)
Non importa morire presto o tardi, ma morire bene o male; morire bene significa sfuggire al pericolo di vivere male.
(Lucio Anneo Seneca)
Bisogna avere almeno una certezza: quella di rimanere padrone della propria morte e di essere in grado di scegliere l’ora e i mezzi.
(Milan Kundera)
Il più bel regalo della vita è la libertà che ci lascia di andarcene a nostro piacere.
(André Breton)
Esistere: un atto di sconcertante vanità. (Ma non così estrema, come il suicidio).
(Amedeo Ansaldi)
Bisogna amarsi molto per suicidarsi.
(Albert Camus)
Le ore prima di un suicidio sono fatte di enorme presunzione ed egocentrismo.
(David Foster Wallace)
La morte è l’unico dio che arriva quando chiami.
(Roger Zelazny)
Suicidio: la forma più sincera di autocritica.
(Anonimo)
Ernesto Sábato ha scritto di aver pensato alcune volte al suicidio e di essersene astenuto per non recare dolore agli altri, convinto che non sia lecito far soffrire nessuno, nemmeno un cane. Ma se uno non ce la fa, se il mondo che come Atlante egli regge sulle sue spalle è per lui troppo pesante e lo schianta, lo maciulla? Chi può imporre a un altro di sopportare sofferenze per lui insostenibili? Sofferenze che possono essere anche solo psichiche, ma non perciò meno crudeli e intollerabili. Forse si ha più comprensione per i dolori fisici che per quelli psichici e spirituali. Ma perché un cancro dovrebbe commuovere più di un’ossessione che occupa la mente sino alla disperazione?
(Claudio Magris)
Non manca mai a nessuno una buona ragione per uccidersi.
(Cesare Pavese)
Non possiamo strappare una pagina della nostra vita, ma possiamo buttare l’intero libro nel fuoco.
(George Sand)
È concepibile che si ammazzi una persona per contare nella sua vita? − E allora è concepibile che ci si ammazzi per contare nella propria.
(Cesare Pavese)
Le parti di me che erano abituate a pensare che fossi diverso, più intelligente o quello che era, mi hanno quasi portato alla morte
(David Foster Wallace)
Ci sono molti che non osano uccidersi per paura di quello che diranno i vicini.
(Cyril Connolly)
Non che il suicidio sia sempre follia. Ma in genere non è in un accesso di ragione che ci si ammazza.
(Voltaire)
Non giudicare i suicidi, non si può sapere quanto è forte il dolore dell’ altro, quanto è insopportabile. Alla tortura si soccombe; e che cos’è il dolore acuto, fisico o psichico, se non una tortura accanita?
(Fausto Gianfranceschi)
In un mondo in cui si tenta disperatamente di sopravvivere, come si possono giudicare le persone che decidono di morire?
(Paulo Coelho)
Onorevole è il suicidio nel momento in cui la malattia rende la morte preferibile alla vita.
(Jo Nesbø)
Nessuno dovrebbe farla finita a ventun anni, per nessun motivo al mondo. Forse Sid aveva parecchie buone ragioni, ma – pur non conoscendole – non penso di condividerne nemmeno una.
(Lou Reed, a proposito di Sid Vicious).
Non ci si uccide per amore di una donna. Ci si uccide perché un amore, qualunque amore, ci rivela nella nostra nudità, miseria, inermità, nulla.
(Cesare Pavese)
In alternativa al suicidio, che esige qualche virtù manuale e morale di difficile uso, ammutinarsi contro la vita.
(Gesualdo Bufalino)
Il solo crimine perfetto è il suicidio. Perché è unico e senza appello, al contrario dell’omicidio che deve ripetersi senza fine. Poiché realizza la confusione ideale tra il carnefice e la vittima.
(Jean Baudrillard)
Non era nessuno: si uccise con una pistola caricata a salve.
(Romano Bertola)
Il pignolo, per avere le date simmetriche sulla sua tomba, decise di suicidarsi il giorno del suo compleanno.
(Fabrizio Caramagna)
I suicidi sono degli impazienti.
(Gesualdo Bufalino)
A volte ci vuole più coraggio a non suicidarsi che a suicidarsi.
(Luciano De Crescenzo)
Se non avessi il senso dell’umorismo mi sarei suicidato molto tempo fa.
(Mahatma Gandhi)
Soltanto gli ottimisti si suicidano, gli ottimisti che non possono più esserlo. Gli altri, non avendo alcuna ragione per vivere, perché dovrebbero averne una per morire?
(EM Cioran)
La felicità spinge al suicidio quanto l’infelicità, anzi ancora di più perché amorfa, improbabile, esige uno sforzo di adattamento estenuante, mentre l’infelicità offre la sicurezza e il rigore del rito.
(EM Cioran)
– Conosci qualcuno più felice di me?
– Lo conoscevo, ma si è buttato da un ponte.
(Dalla serie TV Ally McBeal)
Senti, io non mi intendo di suicidi. Quando sono cresciuto, a Brooklyn, mai nessuno si è suicidato. Erano tutti troppo infelici.
(Woody Allen)
Bene visse colui che poté morire come volle.
(Publilio Siro)
L’ossessione del suicidio è caratteristica di colui che non può né vivere né morire, e che non distoglie mai l’attenzione da questa duplice impossibilità.
(EM Cioran)
Si è liberi veramente quando ci si può suicidare senza arrecare danno o dolore o rimpianto a nessuno: la libertà è la forma intermedia della solitudine, il suicidio la forma estrema dell’unica compagnia che ti è rimasta.
(Aldo Busi)
Il suicidio è una cosa che non ha né diritti né doveri. Di fronte a esso ci sono soltanto due sentimenti: di pietà, di enorme pietà, per lo stato di disperazione che ha condotto la vittima al suicidio. E di rispetto. Di altrettanto rispetto per il coraggio che ha chi resta vittima di questa cosa.
(Indro Montanelli)
La gente crede sempre che ci si uccida per una ragione. Ma si può benissimo uccidersi per due ragioni.
(Albert Camus)
Penso che molte persone si uccidono solo per bloccare la questione se lo faranno o non lo faranno.
(Susanna Kaysen)
Uccidersi era una buona soluzione nelle epoche in cui il suicidio era rispettato in quanto protesta o ammissione di sconfitta. Oggi non significa niente. Ci si ammazza per disturbi nervosi o per difficoltà finanziarie.
(Ennio Flaiano)
Conosco un uomo che ha smesso di fumare, di bere, di fare sesso e di mangiare pesante. È rimasto in salute fino a che non si è suicidato.
(Johnny Carson)
Re e preti, nel condannare la dottrina del suicidio, hanno voluto assicurare la durata della nostra schiavitù. Intendono tenerci chiusi in una cella senza uscita, come quello scellerato della Commedia di Dante che fa murare la porta della prigione dove era rinchiuso lo sventurato Ugolino.
(Nicolas de Chamfort)
Un uomo deve morire con dignità quando non è più possibile vivere con dignità. La morte che sopravviene nelle circostanze più disprezzabili, la morte che non è libera scelta, la morte che arriva al momento sbagliato, è la morte di un codardo. Noi non abbiamo il potere per prevenire la nostra stessa nascita, ma questo errore, perché a volte è un errore, può essere corretto, se scegliamo. L’uomo che pone fine alla sua stessa vita compie la più stimabile delle azioni; merita quasi di vivere, per essersi comportato in questo modo.
(S.S. van Dine)
La menzione delle noie burocratiche (“the law’s delay, the insolence of office”) tra i motivi che giustificano il suicidio, mi sembra la cosa più profonda che Amleto abbia detto.
(EM Cioran)
Vivo solo perché è in mio potere morire quando meglio mi sembrerà: senza l’idea del suicidio, mi sarei ucciso subito.
(EM Cioran)
Suppongo che il suicida mentre appoggia alla tempia la canna della pistola provi per ciò che succederà l’attimo seguente quello che in quel momento provai io: un sentimento di curiosità.
(Herbert George Wells)
La ragione vera, l’unica ragione per la quale noi condanniamo il suicidio si è questa: che il suicida, in quanto tale è un negatore della speranza, ossia del nostro istinto vitale.
(Guido Morselli)
Confutazione del suicidio: non è poco elegante abbandonare un mondo che si è messo così di buon grado al servizio della nostra tristezza?
(EM Cioran)
Colui che per sbadataggini successive, ha trascurato di uccidersi, fa a se stesso l’effetto di un veterano del dolore, di un pensionato del suicidio.
(EM Cioran)
Chi si abbandona al dolore senza resistenza o si uccide per evitarlo abbandona il campo di battaglia prima di aver vinto.
(Napoleone Bonaparte)
Il morire per fuggire la povertà o l’amore o una sofferenza qualsiasi non è da uomo coraggioso, ma piuttosto da vile: è una debolezza quella di fuggire i travagli, e chi in tal caso affronta la morte non lo fa perché è bello, ma per fuggire un male.
(Aristotele)
Il suicidio, solo atto veramente normale, per quale aberrazione è diventato l’appannaggio dei tarati?
(EM Cioran)
Nei mali della vita, la facoltà di uccidersi è, secondo Plinio, «il più grande beneficio che abbia ricevuto l’uomo». Ed egli compiange la Divinità perché ignora una tale tentazione o una tale possibilità. Impietosirsi dell’Essere supremo perché non ha la risorsa di darsi la morte! Idea incomparabile, idea prodigiosa, che da sola consacrerebbe la superiorità dei pagani sui forsennati che dovevano presto soppiantarli.
(EM Cioran)
Il suicida è uno che, anziché cessar di vivere, sopprime solo la manifestazione di questa volontà: egli non ha rinunciato alla volontà di vita, ma solo alla vita.
(Arthur Schopenhauer)
È meraviglioso che ogni giorno ci porti una ragione nuova di sparire.
(EM Cioran)
La vittoria morale è spesso un vittorioso suicidio.
(Hugo von Hofmannsthal)
Come le luci del penitenziario si smorzano quando viene accesa la corrente per la sedia elettrica, così trema il nostro cuore davanti a un suicidio, perché non vi è una sola morte volontaria per la quale l’intera società non sia da biasimare.
(Cyril Connolly)
Si chiama suicidio ogni caso di morte che risulti direttamente o indirettamente da un atto positivo o negativo compiuto dalla stessa vittima pienamente consapevole di produrre questo risultato. Il tentativo di suicidio è l’atto così definito ma arrestato prima che ne risulti la morte.
(Émile Durkheim)
Certo è più facile morire che sopportare con fermezza una vita dolorosa.
(Johann Wolfgang Goethe)
Quando non c’è speranza di salvezza in vista, non la più sottile breccia nelle mura che ci circondano, quando non possiamo levare la mano contro il destino proprio perché è il nostro destino, c’è una sola cosa che ci resta: rivolgere quella mano contro noi stessi.
(Gustaw Herling-Grudziński)
Morire è passività, ma uccidersi è atto.
(André Malraux)
Il suicidio è l’ultimo atto col quale un uomo possa dimostrare che ha dominato la propria vita.
(Henry de Montherlant)
Scegliere il momento della propria fine è la suprema manifestazione della libertà.
(Alessandro Morandotti)
Morire con fierezza, se non è più possibile vivere con fierezza.
(Friedrich Nietzsche)
Il maggiore torto del suicida è non d’uccidersi, ma di pensarci e non farlo. Niente è più abbietto dello stato di disintegrazione morale cui porta l’idea − l’abitudine dell’idea − del suicidio.
(Cesare Pavese)
I suicidi sono omicidi timidi. Masochismo invece di sadismo.
(Cesare Pavese)
Il suicidio fu l’ultima virtù degli antichi. Nel pieno disfacimento d’ogni principio morale e di ogni credenza, essi formarono sotto il nome di stoicismo una filosofia della morte: non sapendo più vivere eroicamente, vollero saper morire da eroi.
(Francesco De Sanctis)
Se devi suicidarti… cerca di escogitare il modo più decoroso possibile di farlo; non si deve mai perdere di vista la decenza, sia in vita che in morte.
(George Borrow)
Bisogna essere prudenti quando ci si ammazza, se no si fanno delle figure!
(Giorgio Gaber)
Gemello suicida uccide suo fratello per sbaglio!
(Anonimo)
Dovrei andare a Parigi e buttarmi dalla Torre Eiffel. Se prendessi un Concorde potrei essere morto tre ore prima.
(Woody Allen)
Amò la vita in modo così esclusivo da non sopportare più doverla condividere con l’umanità. (Guido Rojetti)
Proprio come sceglierò la mia nave quando mi accingerò ad un viaggio, o la mia casa quando intenderò prendere una residenza, così sceglierò la mia morte quando mi accingerò ad abbandonare la vita.
(Lucio Anneo Seneca)
Volevo uccidermi, ma ho fatto cilecca. Nel caso dovessi sopravvivere ci riproverò.”
(Vincent van Gogh, dopo il suo tentativo fallito di suicidarsi)
Nessuno mai si è tolto la vita. Il suicidio è una condanna a morte della cui esecuzione il giudice incarica il condannato.
(Guido Morselli)
L’art. 32 della Costituzione configura la salute come un diritto, non già come un dovere. Nessuno va in galera se ha messo su qualche chilo di troppo, e dunque nessuno può essere costretto a sopravvivere a se stesso. Tant’è che il suicidio non è affatto un reato. Se ci provi e poi non ti riesce, rimani a piede libero. Ma è assurdo consentirtelo quando ne hai le forze, e invece proibirtelo quando il tuo corpo è esanime, carne appesa a un ago. Per lorsignori, viceversa, puoi ucciderti soltanto se stai bene.
(Michele Ainis)
Il gesto di togliermi la vita non è qualcosa che faccio senza prima averci pensato molto. Non credo che la gente debba togliersi la vita senza una profonda e ragionevole riflessione lungo un considerevole periodo di tempo. Credo fortemente, comunque, che il diritto di farlo sia uno dei diritti fondamentali che chiunque dovrebbe avere in una società libera. Per me molte cose del mondo non hanno più senso, ma i miei sentimenti su quello che sto per fare suonano forti e chiari a un orecchio interno e un luogo dove non c’è un sé, ma solo la calma. L’amore sempre, Wendy.”
(Wendy O. Williams, Nota lasciata prima di suicidarsi)
Il suicidio può essere considerato un esperimento – una domanda che l’uomo pone alla natura, cercando di costringerla a rispondere. La domanda è questa: Quale cambiamento produce la morte nell’esistenza di un uomo e nella sua visione della natura delle cose? Si tratta di un esperimento maldestro da compiere, perché comporta la distruzione della coscienza stessa che pone la domanda e attende la risposta.
(Arthur Schopenhauer)
Ai nostri tempi il suicidio è un modo di sparire, viene commesso timidamente, silenziosamente, schiacciatamente. Non è più un agire, è un patire.
(Cesare Pavese)
Un uomo che ha fede è un uomo al quale è precluso il rimedio del suicidio.
(Sergio Quinzio)
Sorprende che nella Bibbia, un libro così pieno di crimini e minacce di morte, la parola suicidio sia apparsa solo sette volte.
(Benjamin Barajas)
Cristo è il tentato suicidio di Dio.
(Lilla Ria)
Ricorda, al mondo c’è solo omicidio. Non esiste suicidio.
(Evgenij Aleksandrovič Evtušenko)
Il suicidio è una forma di omicidio: omicidio premeditato. Non lo fai la prima volta che ti passa per la testa. Ti ci devi abituare. E ti servono mezzo, occasione, e movente. Un suicidio riuscito esige una buona organizzazione e sangue freddo, cose di solito incompatibili con lo stato d’animo suicida. L’importante è coltivare il distacco. Un modo per farlo è esercitarsi a immaginarsi morta, o in punto di morte. Quando vedi una finestra, devi immaginare il tuo corpo che cade dalla finestra. Quando vedi un coltello, devi immaginare il coltello che ti lacera la pelle. Quando arriva un treno, devi immaginarti col torace schiacciato dalle ruote. Esercizi come questi servono a ottenere la giusta distanza. Assolutamente fondamentale è la motivazione. Senza forti motivazioni, hai chiuso.
(Susanna Kaysen)
Alcune persone sono semplicemente destinate a non essere in questo mondo. E’ davvero troppo per loro.
(Phoebe Stone)
Il suicidio è irrazionale perché, rinunciando alla vita a causa del disgusto che essa mi provoca, io mostro di avere un concetto errato dello scopo della mia vita, supponendo che serva al mio piacere, mentre essa ha per scopo, da un lato, il mio perfezionamento personale e dall’altro la cooperazione all’opera generale che si compie nel mondo.
(Lev Tolstoj)
D’animo molto meschino è colui che ha molte ragioni fondate per mettere fine alla sua vita.
(Epicuro)
Quando le persone si uccidono, pensano di porre fine al dolore, ma tutto quello che stanno facendo è trasmetterlo a quanti si lasciano alle spalle
(Jeannette Walls)
Le civiltà muoiono per suicidio, non per omicidio.
(Arnold J. Toynbee)
Ho letto una solenne bestialità di qualche libero pensatore: il quale dice che il suicida è qualche cosa come un martire… Un suicida è evidentemente l’opposto di un martire. Il martire è un uomo che si appassiona a qualche cosa che è fuori di lui fino a dimenticare la sua esistenza personale, il suicida è un uomo che tanto poco si cura di tutto quello che c’è fuori di lui che ha bisogno di vedere la fine di ogni cosa. L’uno ha bisogno che qualche cosa cominci; l’altro che tutto finisca. Il martire confessa un estremo vincolo con la vita… muore perché qualche cosa viva. Il suicida… è puro distruttore: spiritualmente distrugge l’universo.
(Gk Chesterton)
Essere o non essere, questo è il problema: se sia più nobile d’animo sopportare gli oltraggi, i sassi e i dardi dell’iniqua fortuna, o prender l’armi contro un mare di triboli e combattendo disperderli. Morire, dormire, nulla di più, e con un sonno dirsi che poniamo fine al cordoglio e alle infinite miserie naturale retaggio della carne, è soluzione da accogliere a mani giunte.
Morire, dormire, sognare forse: ma qui é l’ostacolo, quali sogni possano assalirci in quel sonno di morte quando siamo già sdipanati dal groviglio mortale, ci trattiene: é la remora questa che di tanto prolunga la vita ai nostri tormenti.
Chi vorrebbe, se no, sopportar le frustate e gli insulti del tempo, le angherie del tiranno, il disprezzo dell’uomo borioso, le angosce del respinto amore, gli indugi della legge, la tracotanza dei grandi, i calci in faccia che il merito paziente riceve dai mediocri, quando di mano propria potrebbe saldare il suo conto con due dita di pugnale? Chi vorrebbe caricarsi di grossi fardelli imprecando e sudando sotto il peso di tutta una vita stracca, se non fosse il timore di qualche cosa, dopo la morte, la terra inesplorata donde mai non tornò alcun viaggiatore, a sgomentare la nostra volontà e a persuaderci di sopportare i nostri mali piuttosto che correre in cerca d’altri che non conosciamo? Così ci fa vigliacchi la coscienza; così l’incarnato naturale della determinazione si scolora al cospetto del pallido pensiero. E così imprese di grande importanza e rilievo sono distratte dal loro naturale corso: e dell’azione perdono anche il nome…
(William Shakespeare, Amleto)
E’ abbastanza facile uccidere se stessi in un impeto di disperazione. E’ abbastanza facile giocare a fare il martire. E’ molto più difficile non fare nulla di questo. Sopportare la vita. Aspettare.
(Erica Jong)
Il suicidio non è una macchia sul nome di nessuno; è una tragedia.
(Kay Redfield Jamison)
Epigrafe del suicida ossessivo: “Amò la vita in modo così esclusivo da non sopportare più doverla condividere con l’umanità”.
(Guido Rojetti)
Grazie! Inserito.
C’è qualcosa di peggiore della morte? Si, la vita se uno desidera morire.
(Plutarco)
A volte il suicidio è l’atto finale di una vita o non vissuta affatto
Su di una rupe il suicida gridò: “datemi una sola ragione per vivere e cento per non morire”.Tutti attoniti tacquero, nessuno rispose. Subito dopo un forte tonfo ed un agghiacciante silenzio!.. Qualcuno si era lanciato dalla rupe, e non era il suicida!.. il silenzio venne presto squarciato da una forte ed assordante risata. Era quella di “Vita” – il suicida- che anche questa volta aveva ingannato “Morte”!. ( Mariangela Gigante_Sophie Noir)