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Le più belle frasi e citazioni di Pablo Neruda

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Pablo Neruda (Parral, 12 luglio 1904 – Santiago del Cile, 23 settembre 1973), premio Nobel per la Letteratura nel 1971, è stato definito da Gabriel García Márquez “il più grande poeta del XX secolo”. Diverse sue poesie hanno una forma gnomica e sentenziosa (quasi aforistica) e da alcune di esse sono state estrapolate frasi e frammenti celebri che girano sul web in modo autonomo, come ad esempio questa citazione famosissima (“Vorrei fare con te quello che la primavera fa con i ciliegi”) che viene dalla poesia “Giochi ogni giorno con la luce dell’universo”, ma che – estrapolata – sembra quasi un’opera a se stante, con una sua bellezza compiuta.

Presento qui di seguito una raccolta delle più belle frasi e citazioni tratte dalle poesie di Pablo Neruda. Tra i temi correlati si veda Le frasi e gli aforismi più belli di Alda Merini e Frasi, citazioni e aforismi di Paulo Coelho.

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Le più belle frasi e citazioni di Pablo Neruda

Pablo Neruda

Vorrei fare con te quello che la primavera fa con i ciliegi – Quiero hacer contigo lo que la primavera hace con los cerezos.

Ormai non l’amo più è vero,
ma forse l’amo ancora.
Amare è così breve,
e dimenticare così lungo.

Se niente ci salva dalla morte, che almeno l’amore ci salvi dalla vita – Si nada nos salva de la muerte al menos que el amor nos salve de la vida.

E da allora sono perché tu sei,
e da allora sei, sono e siamo,
e per amore sarò, sarai, saremo.

Le lacrime che non si piangono attendono in piccoli laghi? O saranno fiumi invisibili che corrono verso la tristezza?

Orbene,
se a poco a poco cessi di amarmi
cesserò d’amarti poco a poco.
Se d’improvviso
mi dimentichi
non cercarmi,
ché già ti avrò dimenticata.

Mi feci tante domande che andai a vivere sulla riva del mare e gettai in acqua le risposte per non litigare con nessuno.

Ti manderò un bacio con il vento
e so che lo sentirai,
ti volterai senza vedermi ma io sarò li
Siamo fatti della stessa materia
di cui sono fatti i sogni
Vorrei essere una nuvola bianca
in un cielo infinito
per seguirti ovunque e amarti ogni istante
Se sei un sogno non svegliarmi.

Io t’amo per cominciare ad amarti,
per ricominciare l’infinito,
per non cessare d’amarti mai:
per questo non t’amo ancora.
T’amo e non t’amo come se avessi
nelle mie mani le chiavi della gioia
e un incerto destino sventurato.
Il mio amore ha due vite per amarti.
Per questo t’amo quando non t’amo
e per questo t’amo.

La poesia è un atto di pace. La pace costituisce il poeta come la farina il pane.

E ti bacio la bocca bagnata di crepuscolo.

Piena di te è la curva del silenzio.

Di notte sogno che tu ed io siamo due piante che son cresciute insieme con radici intrecciate… e che tu conosci la terra e la pioggia come la mia bocca, perché di terra e di pioggia siamo fatti

Chiedere può essere la vergogna di un minuto, non chiedere può essere il rimpianto di una vita.

Ci guardiamo con occhi tranquilli che s’ingrandiscono con la vicinanza, e quindi è il più dolce dei miei baci quello che ti fa cadere dolcemente all’indietro.

Per il mio cuore basta il tuo petto,
per la tua libertà bastano le mie ali.
Dalla mia bocca arriverà fino al cielo,
ciò ch’era addormentato sulla tua anima.

Un giorno da qualche parte, in qualche posto inevitabilmente ti incontrerai con te stesso. E questa, solo questa, può essere la più felice o la più amara delle tue giornate.

Ancora non se n’ è andato l’ inverno
e il melo appare trasformato d’ improvviso
in cascata di stelle odorose.
Nella notte entreremo
fino al tremulo firmamento
e le tue piccole mani
e le mie ruberanno le stelle.

Sento la tua tenerezza avvicinarsi alla mia terra.

Ma non amo i tuoi piedi se non perché camminarono sopra la terra e sopra il vento e sopra l’acqua, fino a che m’incontrarono.

Abbiamo perso anche questo tramonto.
Nessuno ci ha visto stasera mano nella mano
mentre la notte azzurra cadeva sul mondo.
Ho visto dalla mia finestra
la festa del ponente sui monti lontani.
A volte, come una moneta
mi si accendeva un pezzo di sole tra le mani.

T’amo come si amano certe cose oscure,
segretamente entro l’ombra e l’anima,
t’amo come la pianta che non fiorisce
e dentro s’è nascosta la luce di quei fiori,
t’amo senza sapere come, né quando, né da dove,
t’amo direttamente senza problemi né orgoglio:
così ti amo perché non so amare altrimenti che così,
in questo modo in cui non sono e non sei
ma siamo così vicini che la tua mano sul mio petto è la mia,
così vicini che i miei occhi si chiudono nel tuo sonno.

Nuda sei semplice come una delle tue mani,
liscia, terrestre, minima, rotonda, trasparente,
hai linee di luna, strade di mela,
nuda sei sottile come il grano nudo.

I poeti odiano l’odio e fanno guerra alla guerra.

Una sola parola, logora, ma che brilla come una vecchia moneta: grazie!

Morirei per un tuo solo sguardo, un tuo sospiro che profumi d’amore ed una carezza che riscaldi il mio cuore. Non assomigli più a nessuna da quando ti amo.

Solo chi ama senza speranza conosce il vero amore.

Mi piaci quando taci perché sei come assente,
e mi ascolti da lungi e la mia voce non ti tocca.
Sembra che gli occhi ti sian volati via
e che un bacio ti abbia chiuso la bocca.

Ti faccio spazio dentro di me,
in questo incrocio di sguardi
che riassume milioni di attimi e di parole.

Questa volta lasciate
che sia felice,
non è successo nulla a nessuno,
non sono da nessuna parte,
succede solo
che sono felice
fino all’ultimo profondo angolino
del cuore, camminando,
dormendo o scrivendo.
Che posso farci, sono
felice.

Quando lei ed io ci nascondiamo nel treno di ritorno, i vecchi giorni reclamano ancora qualcosa malgrado il cuore duro che crede di averli lasciati indietro.

Toglimi il pane, se vuoi,
toglimi l’aria, ma
non togliermi il tuo sorriso.

E l’antica amicizia, la gioia di essere cane e di essere uomo tramutata in un solo animale che cammina muovendo sei zampe e una coda intrisa di rugiada.

Amo il pezzo di terra che tu sei, perché delle praterie planetarie altra stella non ho. Tu ripeti la moltiplicazione dell’universo

Oh invadimi con la tua bocca bruciante,
indagami, se vuoi, coi tuoi occhi notturni,
ma lasciami nel tuo nome navigare e dormire.

Essere felice perché sì, perché respiro
e perché respiri,
essere felice perché tocco
il tuo ginocchio
ed è come se toccassi
la pelle azzurra del cielo
e la sua freschezza.

Potranno tagliare tutti i fiori ma non fermeranno mai la primavera.

Chissà se un giorno, guardando negli occhi di chi ti avrà dopo di me cercherai qualcosa che mi appartiene.

In un bacio, saprai tutto quello che è stato taciuto.

Io andavo per il sentiero, tu venivi per esso,
il mio amore cadde tra le tue braccia,
il tuo amore tremò nelle mie.
Da allora il mio cielo di notte ebbe stelle
e per raccoglierle la tua vita si fece fiume…

Son io colui che t’attende nella notte stellata.
Colui che sotto il tramonto insanguinato t’attende.
Guardo cadere i frutti nella terra cupa.
Guardo danzare le gocce di rugiada nell’erba.
Nella notte al denso profumo delle rose,
quando danza la ronda delle ombre immense.
Sotto il cielo del Sud, colui che ti attende quando
l’aria della sera bacia come una bocca.

Perché tutto l’amore mi arriva di colpo quando mi sento triste, e ti sento lontana…

L’amore, mentre la vita ci incalza,
è semplicemente un’onda alta sopra le onde.

È oggi: tutto l’ieri andò cadendo
entro dita di luce e occhi di sogno,
domani arriverà con passi verdi:
nessuno arresta il fiume dell’aurora.

Riempiti di me.
Desiderami, prosciugami, versami, immolami.
Chiedimi. Raccoglimi, contienimi, nascondimi.
Voglio esser di qualcuno, voglio esser tuo, è la tua ora.
Sono colui che è passato con un salto sulle cose,
il fuggitivo, il sofferente.

Amore, quante strade per arrivare a un bacio, quale errante solitudine prima di arrivare alla tua compagnia.

Io non conosco il gatto. So tutto sulla vita e i suoi misteri ma non sono mai riuscito a decifrare il gatto.

Bella,
come nella pietra fresca
della sorgente, l’acqua
apre un ampio lampo di spuma,
così è il sorriso del tuo volto,
bella.

Bacio a bacio percorro il tuo piccolo infinito,
i tuoi margini, i tuoi fiumi, i tuoi villaggi minuscoli,
e il fuoco genitale trasformato in delizia
corre per i sottili cammini del sangue
fino a precipitarsi come un garofano notturno,
fino a essere e non essere che un lampo nell’ombra

La nascita non è mai sicura come la morte. E questa la ragione per cui nascere non basta. È per rinascere che siamo nati.

Conoscere l’amore di quelli che amiamo è il fuoco che alimenta la vita.

Lasciami libere le mani e il cuore,
lasciami libero!
Semplicemente ti desidero, io solo te desidero!
Non è amore, è desiderio che brucia e si estingue,
è precipitare di furie,
avvicinamento dell‘impossibile,
ma tu ci sei, ci sei per darmi tutto,
e per darmi ciò che hai nascesti
come io per raccoglierti,
e desiderarti,
e riceverti.

Nella mia casa ho riunito giocattoli grandi e piccoli, senza i quali non potrei vivere. Il bimbo che non gioca non è un bambino, ma l’adulto che non gioca ha perso per sempre il bambino che era dentro di sé e che gli mancherà molto.

La timidezza è una condizione strana dell’anima, una categoria, una dimensione che si apre alla solitudine. È anche una sofferenza inseparabile, come se si avessero due epidermidi, e la seconda pelle interiore s’irritasse e contraesse di fronte alla vita. Fra le compagini umane, questa qualità o questo difetto fa parte di un insieme che costituisce nel tempo l’immortalità dell’essere.

Perché tu possa ascoltarmi le mie parole
si fanno sottili, a volte,
come impronte di gabbiani sulla spiaggia.

2 Comments

  • Antonino Orifici ha detto:

    Oggi sono un uomo maturo. Ho amato molto (o per lo meno così credo) , sopratutto con la mente .Il mio vissuto è che non sono stato riamato altrettanto. Non ho più il tempo per recuperare (in quantità) , ma dato che l’amore non si misura con il metro che noi conosciamo, sono convinto che incontrerò una persona (o forse l’ho già incontrata) che mi amerà, meglio ci ameremo, “alla pari”, cioè con la stessa grande intensità. Perchè dico questo? Perchè avevo 18 anni ed alla mia prima innamorata, dopo averlo letto, ho regalato le Poesie di Pablo Neruda. Oggi, 40 anni dopo, è l’unica cosa in cui non sono cambiato,
    il mio modo di amare.Quando La incontrerò (o quando e se, colei che ho già incontrato ,capirà) , Le regalerò lo stesso libro di Neruda, augurandomi un esito diverso da allora.

  • Giulia ha detto:

    Spero d incontrare un uomo che mi regali le poesie di pablo neruda io lo adoro sopratutto quella del pomidoro ed il canto del maschio e della femmina