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Frasi, citazioni e aforismi su Verona

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Presento una raccolta di Frasi, citazioni e aforismi su Verona. Tra i temi correlati si veda Frasi, citazioni e aforismi su Venezia, Frasi, citazioni e aforismi su Roma, Frasi, citazioni e aforismi su Milano e Le frasi più belle e famose di William Shakespeare.

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Frasi, citazioni e aforismi su Verona

Verona, con le sue vecchie mura che l’attorniano, i suoi ponti dai parapetti merlati, le sue lunghe e larghe vie, i suoi ricordi del medio evo, ha una grande aria che incute rispetto.
(Paul Valéry)

Deliziosa Verona! Con i suoi bei palazzi antichi e l’incantevole campagna vista in distanza da sentieri praticabili e da solide gallerie con balaustra. Con i suoi tranquilli ponti romani che tracciano la retta via illuminando, nell’odierna luce solare, con tonalità antiche di secoli. Con le chiese marmoree, le alte torri, la ricca architettura che si affaccia sulle antiche e quiete strade nelle quali riecheggiavano le grida dei Montecchi e dei Capuleti…
(Charles Dickens)

Verona. I suoi ponti, le sue vecchie mura, l’amore di Romeo e Giulietta che vibra sotto le finestre, l’incanto che mi prende per mano e io che sorrido.
(Fabrizio Caramagna)

Depositiamo per tre ore i bagagli alla stazione e ci dirigiamo lungo la strada maestra, attraversando la città e le fortificazioni, verso San Zeno Maggiore. Che strano effetto questo ribollio di colli, queste mura ora ripide, ora smussate, le differenze di altitudine, a volte appena percepibili. Tutto di una sottile sensibilità del tutto celata all’occhio profano.
(Walter Benjamin)

Non c’è mondo per me aldilà delle mura di Verona:
c’è solo purgatorio, c’è tortura, lo stesso inferno;
bandito da qui, è come fossi bandito dal mondo;
e l’esilio dal mondo vuol dir morte. E quindi
dire esilio è dire morte con altro termine, falso ed improprio;
e tu, a chiamar esilio la mia morte, mi mozzi il capo con un’ascia d’oro,
e sorridi del colpo che m’uccide.
(Versi di Romeo e Giulietta, scritti su una lapide posta sulla parte interna dei portoni della Brà a Verona)

Si sa che Shakespeare ambientò a Verona gli amori romantici di Romeo e Giulietta, ma anche senza questo Verona avrebbe qualcosa di romantico. Per la vicinanza al lago di Garda, per le colline, i portici e i ponti, per quello stupore sognante che sembra scorrere tra una via e l’altra.
(Fabrizio Caramagna)

Mescolata ed impura, Verona è vibrazione, è irradiazione, è colore, arte divenuta paesaggio e confusa al paesaggio, miraggio di città romantica. Verona fu romana, gota, poi bizantina e longobarda. La tennero i Carolingi e gli imperatori tedeschi; fu un glorioso Comune e una gloriosa Signoria. Fu scaligera, viscontea, veneziana.
(Guido Piovene)

Per varietà di stili, nessuno dei quali prevale, Verona non ha pari tra le città italiane se si eccettua Roma.
(Guido Piovene)

Si sa che Shakespeare, sulla scorta di una novella del Da Porto, immaginò a Verona gli amori leggendari di Romeo e Giulietta. Anche senza di questo Verona avrebbe qualcosa di shakesperiano, uno Shakespeare illustrativo e tradotto in dialetto veneto.
(Guido Piovene)

Dicono che Verona è romantica, è pittoresca; e perciò anche dialettale; è una grande citta, è capitale e provinciale ad un tempo.
(Guido Piovene)

La piazza delle Erbe è, con quella di Padova, la più bella d’Italia.
(Guido Piovene)

In questa bella Verona, due casate, di pari nobiltà, si scagliano, per antico rancore, in sempre nuove contese che macchiano di sangue veronese mani di veronesi. Dalla tragica progenie di questi nemici sono nati sotto cattiva stella due amanti che con la loro pietosa morte mettono termine alla furia dei loro parenti. Lo sventurato corso del loro fatale amore e l’odio costante delle loro famiglie, troncato soltanto alla fine di queste creature, saran per due ore l’argomento della nostra tragedia. Ascoltate con orecchi pazienti e noi ci sforzeremo di rimediare ai nostri difetti.
(William Shakespeare, Romeo e Giulietta)

Vieni a veder Montecchi e Cappelletti,
Monaldi e Filippeschi, uom sanza cura,
color già tristi, e questi con sospetti.
(Dante Alighieri, Purgatorio, canto VI. In questa terzina invita l’imperatore Alberto d’Austria a venire a vedere la sconfortante situazione in cui si trovava l’Italia, e porta come esempio proprio Verona, insanguinata dalle continue lotte fra i Montecchi e i loro avversari)

Eppure è giunto il tempo, figlia mia,
che pensi a maritarti. Qui a Verona,
ragazze d’ottima reputazione
più giovani di te, sono già madri;
io stessa, all’età tua, se ben ricordo,
(William Shakespeare, Romeo e Giulietta)

Ma di più poss’io darti: un monumento
che a lei farò innalzare, d’oro fino,
così che alcuna immagine nel mondo,
finché duri la fama di Verona
sia tenuta da tutti in maggior pregio
di quella della pura ed innocente
e fedele Giulietta.
(William Shakespeare, Romeo e Giulietta)

Ho sempre amato Verona, la città della mia infanzia, dei primi baci rubati e dei mille ideali fatti scivolare sugli ampi marciapiedi di pietra rosa, i suoi ponti e le sue splendide piazze
(Iparchia, Twitter)

Verona, così magica che ogni sua mura e ogni suo ponte mi offre il dono della comprensione.
(Fabrizio Caramagna)

Verona, chi ti vede e tosto non ti ama di irresistibile amore, questi, credo, non ama se stesso, è privo di ogni senso d’amore e detesta ogni cosa bella.
(Giovanni Cotta)

Si come è vero che la città di Verona, per sito, costumi, ed altre parti è molto simile a Firenze, così è vero che in essa, come in questa, sono fioriti sempre bellissimi ingegni in tutte le professioni più rare e lodevoli.
(Giorgio Vasari)

Piazza delle erbe.
A Verona, quel turbolento
pomeriggio di tarda estate
(nuvole in giro, rotte, strappate,
per un cielo verde di vento),
m’ero incantato a contemplare
i giochi magici del sole
tra gli ombrelloni delle erbaiole,
che si riaprivano ad asciugare.
(Diego Valeri)

Baroni e marchesi de tutti i paesi,
gentili e cortesi qui vedi arrivare;
quivi astrologia con philosofi a
et de theologia, udirai disputare.
(Manoello Giudeo, poeta amico di Dante, a proposito del palazzo di Cangrande)

Si arriva con piacere a Verona. La città conserva le vestigia di un’antica grandezza. L’anfiteatro è molto ben conservato e degno della magnificenza romana. Per rispetto a Shakespeare e per scrupolo di coscienza sono andato a vedere la tomba di Romeo e Giulietta. È un abbeveratoio di buoi al quale si è dato un nome pomposo.
(Camillo Benso, conte di Cavour)

Veneziani, gran signori, | padoani, gran dotori, vicentini magnagati, veronesi, tuti mati.
(Detto popolare veneto)

Su ‘l castello di Verona | batte il sole a mezzogiorno | da la Chiusa al pian rintrona | solitario un suon di corno.
(Giosuè Carducci)

Durante la sera si prova gioia di vivere e l’aristocrazia esce per la passeggiata. Chi va in chiesa a recitare l’Ave Maria, chi si ferma in Piazza Bei Cavalleri si accosta alle carrozze per intrattenersi con le belle signore. La popolazione qui va e viene tra la più grande animazione e specialmente in alcune vie. Nei giorni di mercato le piazze sono zeppe di gente, si ride, si scherza per tutta la giornata. Il popolo è tutto bello e buono e bada con occhio acuto ai fatti altrui, i ricchi e i nobili stanno rinchiusi nelle loro case.
(Johann Wolfgang von Goethe)

Il sarcofago di Giulietta, semplice, aperto, con foglie appassite intorno, nel vasto e desolato giardino di un convento, è triste come fu triste il suo amore. Ho portato via alcuni pezzetti per darli a mia figlia e alle mie nipoti.
(George Gordon Byron)

Dalla sommità del colle il Castello guarda davanti a sé, verso la città, fatto con arte degna di Dedalo, con gallerie buie, il nobile, distinto, memorabile, grande teatro [l’Arena], costruito a tuo decoro, sacra Verona. Grande Verona, addio, vivi nei secoli sempre e celebrino il tuo nome nel mondo tutte le genti.
De summo montis Castrum prospectat in urbem | daedalea factum arte viisque tetris | nobile, praecipuum, memorabile, grande theatrum, | ad decus extructum, sacra Verona, tuum. | Magna Verona, vale, valeas per secula semper | et celebrent gentes nomen in orbe tuum.
(dall’iconografia rateriana, un’immagine dipinta di Verona contenuta in un codice manoscritto di X secolo appartenuto al vescovo Raterio di Liegi, custodita per secoli nel monastero benedettino di Lobbes in Belgio

Che strano effetto questo ribollio di colli, queste mura ora ripide, ora smussate, le differenze di altitudine, a volte appena percepibili. Tutto di una sottile sensibilità del tutto celata all’occhio profano. Il portale di una fortezza, diviso in tre parti, ci stupisce per il suo acroterio e la sua imponenza.
(Walter Benjamin)

Al dolce poeta e mio compagno
Cecilio, vorrei, papiro, dicessi
di venire a Verona, abbandonando
le mura di Como e le sponde
del Lario
(Catullo)