Skip to main content
AutoriFrasi Belle

Frasi, citazioni e massime di Marco Tullio Cicerone

Annunci

Marco Tullio Cicerone (in latino Marcus Tullius Cicero), nato ad Arpino il 3 gennaio 106 a.C. e morto a Formia il 7 dicembre 43 a.C., è stato un avvocato, politico, scrittore, oratore e filosofo romano. Presento un’ampia raccolta di frasi, citazioni, pensieri e massime (molte con testo latino a fronte) di Marco Tullio Cicerone. Tra i temi correlati si veda Le frasi più celebri di Tacito con traduzione, Le frasi più celebri di Tito Livio con traduzioneLe frasi più belle e famose di Seneca,  Frasi, citazioni e pensieri di SocrateFrasi, citazioni, aforismi e pensieri di Sant’Agostino e Frasi, detti e proverbi latini.

**

Frasi, citazioni e massime di Marco Tullio Cicerone

Marco Tullio Cicerone

La storia è testimonianza del passato, luce di verità, vita della memoria, maestra di vita, annunciatrice dei tempi antichi. (Historia vero testis temporum, lux veritas, vita memoriae, magistra vitae, nuntia vetustatis)

Una stanza senza libri è come un corpo senza anima. (Sine libris cella, sine anima corpus est)

Se presso alla biblioteca ci sarà un giardino, nulla ci mancherà. (Si hortum in bybliotheca habes, deerit nihil)

Le vere amicizie sono eterne. (Verae amicitiae sempiternae sunt)

Il benessere del popolo deve essere la legge più importante. (Salus populi suprema lex esto)

Siamo schiavi delle leggi, per poter essere liberi. ­(Legum servi sumus ut liberi esse possimus)

Niente asciuga più velocemente di una lacrima. (Lacrima nihil citius arescit)

Nessuno è tanto vecchio da non credere di poter vivere ancora un anno. (Nemo est tam senex qui se annum non putet posse vivere)

Non esiste dovere più indispensabile di quello che impone di restituire una gentilezza.

Ogni uomo può dire quante oche o quante pecore possiede, ma non quanti amici.

Niente è difficile per chi ama. (Nihil difficile amanti)

Quali gioie può avere la vita se le si toglie l’amicizia? (Quae potest esse vitae iucunditas sublatis amicitiis?)

Di solito, parlando, si impara a parlare. (Dicendo homines ut dicant efficere solere)

La vita dataci dalla natura è breve, ma la memoria di una vita ben spesa è eterna. (Brevis a natura vita vobis data est, at memoria bene redditae vitae sempiterna)

I saggi sono istruiti dalla ragione; le menti comuni dall’esperienza; gli stupidi dalla necessità; e i bruti dall’istinto.

Pensare è come vivere due volte.

Chi guarda un vero amico, in realtà, è come se si guardasse in uno specchio. (Verum enim amicum qui intuetur, tamquam exemplar aliquod intuetur sui)

Dare consiglio è sempre più facile che aiutare.

Ogni male, al suo nascere, può essere facilmente soffocato; invecchiando, si fa più forte. (Omne malum nascens facile opprimitur, inveteratum fit plerumque robustius)

Che tempi! Che costumi! (O tempora! O mores!)

L’amicizia migliora la felicità e abbatte l’infelicità, col raddoppiare della nostra gioia e col dividere il nostro dolore.

Non c’è legame più certo di amicizia che una identità di comunione delle idee e dei gusti.

Come la stoltezza, anche se ha conseguito ciò che desiderava non ritiene mai di essere soddisfatta, così la saggezza è sempre contenta di ciò che è presente, né mai è insoddisfatta di sé. (Ut stultitia, etsi adepta est quod concupivit, numquam se tamen satis consecutam putat, sic sapientia semper eo contenta est quod adest, neque eam umquam sui paenitet)

L’uomo non è mai così vicino agli dei di quando fa del bene al proprio prossimo.

La gratitudine è non solo la più grande delle virtù ma la madre di tutte le altre. (Gratus animus virtus est non solum maxima sed etiam mater virtutum omnium)

Gli studi rafforzano l’adolescenza, dilettano la vecchiaia, ornano le situazioni favorevoli, offrono sollievo e conforto nelle avverse. (Studia adulescentiam alunt, senectutem oblectant, secundas res ornant, adversis rebus perfugium ac solacium praebent)

Con la virtù come guida e la fortuna come compagna. (Virtute duce, comite fortuna)

Quando ci sono le armi le leggi tacciono. (Silent enim leges inter arma)

La legge è il giusto criterio di comandare e di proibire. (Lex est recta ratio imperandi atque prohibendi)

Vi è un’arte del silenzio che vale quanto l’eloquenza.

Unico ornamento è la mancanza di ornamenti. (Ornata hoc ipso, quod ornamenta neglexerunt)

La mancanza di intelligenza è la madre di ogni male. (Omnium malorum stultitia est mater)

Fino a quando insomma abuserai, Catilina, della nostra pazienza? (Quousque tandem, Catilina, abutere patientia nostra?)

Stiamo vivendo tempi duri, ma se ne preparano di peggiori. (Mala tempora currunt, sed peiora parantur)

Il diritto a tutti i costi diventa ingiuria (Summus ius, summa iniura)

La ragione sia padrona e regina di tutti. (Domina omnium et regina ratio)

Il premio del dovere sia il dovere medesimo. (Officii fructus sit ipsum officium)

L’uomo vince in bellezza su ogni altra cosa vivente. (Omnium animantium formam vincit hominis figura)

Nei dissensi civili, quando i buoni valgono più dei molti, i cittadini si devono pesare e non contare. (Et vero in dissensione civili, cum boni plus quam multi valent, expendendos cives, non numerandos)

Esistono coloro che lodano soltanto quelli che pensano di poter imitare. (Sunt qui nihil laudent, nisi quod se imitari posse confidunt)

I pensieri che vengono in un secondo momento di solito sono più saggi. (Posteriores enim cogitationes sapientiores solent esse)

Mi ricordo di quanto non vorrei: non posso dimenticare quello che vorrei. (Memini etiam quae nolo oblivisci non possum quae volo)

Tutto sta nel sapersi dominare. (Totum in eo est, ut tibi imperes)

Le armi facciano posto alla toga, il trionfo militare all’eloquenza. (Cedant arma togae, concedant laurea linguae)

È impossibile che non sia felice chi dipende totalmente da se stesso e che punta tutto soltanto su di sé. (Nemo potest non beatissimus esse, qui est totus aptus ex sese, quique in se uno sua ponit omnia)

La prima legge dell’amicizia è di chiedere agli amici cose oneste, e di fare per gli amici cose oneste. (Haec igitur prima lex amicitiae sanciatur, ut ab amicis honesta petamus, amicorum causa)

Come mi piace il giovane che ha in sé qualche cosa del vecchio, così mi piace il vecchio che ha in sé qualche cosa del giovane: chi segue questa norma potrà essere vecchio nel corpo, ma nell’anima non sarà vecchio mai.

Non si gode mai tanto dei frutti dell’ingegno, della virtù e di qualsiasi valore quanto condividendoli con il prossimo. (Fructus enim ingenii et virtutis omnisque praestantiae tum maximus capitur, cum in proximum quemque confertur)

L’inizio delle cose è sempre piccolo. (Omnium rerum principia parva sunt)

Ci sono più uomini resi nobili dallo studio di quanti lo siano dalla natura

Cosa c’è di più dolce che avere qualcuno con cui parlare così come con se stessi? (Quid dulcius quam habere, quicum omnia audeas sic loqui ut tecum?)

I capricci della fortuna mettono alla prova l’affidabilità degli amici.

Ha commesso il delitto colui al quale il delitto è utile.

La gente dovrebbe imparare di nuovo a lavorare, invece di vivere a spese della pubblica assistenza

La ricerca e l’accurata investigazione della verità dovrebbero essere lo studio primario dell’uomo.

È tipico dello sciocco guardare i difetti altrui e dimenticarsi dei propri.

“Non appartenga a un altro chi può appartenere a se stesso. (Alterius non sit qui suus esse potest)

Non può essere veramente onesto ciò che non è anche giusto.

È necessario scegliere dopo aver giudicato e non giudicare dopo aver scelto.

È da stolti il vedere i vizi altrui e dimenticare i propri. (Est enim proprium stultitiae, aliorum vitia cernere, oblivisci suorum).

I libri sono l’alimento della giovinezza e la gioia della vecchiaia.

La scienza che si discosta dalla giustizia, più che scienza deve chiamarsi astuzia.

Solo nell’uomo c’è la ragione, di cui niente può avere maggior valore. (In homine solo ratio est, qua nihil potest esse praestantius)

Quando riguarda se stesso, chi si arrabbia per una calunnia, la rende vera.

In tutte le cose, ai più grandi piaceri è prossima la noia.

Spesso la sapienza sta anche sotto una sordida veste. (Saepe est etiam sub palliolo sordido sapientia)

Essere soddisfatti della propria posizione è la ricchezza più grande e più sicura.

Non mi pento di avere inimicizie mortali e amicizie eterne.

La ragione dovrebbe dominare e l’appetito obbedire. (Appetitus rationi oboediant)

La pazienza è meglio del coraggio perché sa sopportare i mali che non si possono evitare.

Il bilancio deve essere equilibrato, il tesoro ripianato, il debito pubblico ridotto, l’arroganza della burocrazia moderata e controllata, e l’assistenza alle nazioni estere tagliata, per far sì che Roma non vada in bancarotta.

La leggerezza è propria dell’età che sorge, la saggezza dell’età che tramonta.

Non ho mai ammirato la fortuna di un altro così tanto da diventare insoddisfatto della mia.

Il volto è l’immagine dell’anima, gli occhi ne sono rivelatori.

È meglio perire difendendo una buona causa che cedere a un’ingiustizia.

Farsi ingannare una volta è scocciante, due sciocco, tre turpe.

La memoria diminuisce, se non la tieni in esercizio. (Memoria minuitur nisi eam exerceas)

Per ma la mia coscienza vale più di ogni discorso. (Mea mihi conscientia pluris est quam omnium sermo)

Qualunque sia il prezzo, si compra bene solo ciò che è necessario.

Non essere avidi è una ricchezza, non avere la smania di comprare è una rendita.

Ignorare tutto quello che accadde prima che tu nascessi, equivale ad essere sempre fanciullo. (Nescire autem quid ante quam natus sis acciderit, id est semper esse puerum)

La giustizia non spera in nessun premio. Viene accettata per se stessa. E così sono tutte le virtù.

L’amore è il desiderio di ottenere l’amicizia di una persona che ci attrae per la sua bellezza.

Stai pur certo che non sei tu ad essere mortale, ma solo il tuo corpo. Perché ciò che la tua forma esterna rivela agli uomini non è te stesso; lo spirito è la vera essenza di se stessi, non la figura fisica che può essere indicata col tuo dito.

I desideri debbono obbedire alla ragione.

Noi siamo nati per unirci con i nostri simili, e per stare in comunità con la razza umana.

Il potere è del popolo, l’autorità del senato.

La libertà, che non consiste nell’avere un padrone giusto, ma nel non averne alcuno. (Libertas, quae non in eo est ut iusto utamur domino, sed ut nullo)

La vera gloria mette radice, anzi si estende, mentre tutte le false pretese cadono come fiori: una finzione non può durare.

Le antiche virtù civili e le tradizionali doti di rettitudine del romano si sfaldavano e si annullavano dinanzi al dilagare delle enormi ricchezze che corrompevano tutto e tutti.

Prudenza è il saper distinguere quali siano le cose da desiderare, e quali da fuggire.

Il buon cittadino è quello che non può tollerare nella sua patria un potere che pretende d’essere superiore alle leggi.

L’amicizia comincia dove termina o quando conclude l’interesse.

La funzione della saggezza è distinguere tra il bene e il male.

A ciascun periodo della vita è stata data la sua opportunità, in modo che la debolezza dei bambini, l’irruenza dei giovani, la serietà dell’età di mezzo e la maturità della vecchiaia abbiano ciascuna la sua caratteristica naturale, che deve essere apprezzata a suo tempo.

La forza è il diritto delle bestie.

Non vi è nulla di più instabile del popolo. (Nihil est incertius vulgo)

Chiunque può sbagliare, ma nessuno, se non è uno sciocco, persevera nell’errore. (Cuiusvis hominis est errare; nullius, nisi insipientis, in errore perseverare)

Coloro che eliminano dalla vita l’amicizia, eliminano il sole dal mondo.

Come la tranquillità del mare è intesa, quando neppure la più piccola brezza di vento la muove, così uno stato dellanimo è quieto e placato quando non cè nessun turbamento da cui possa essere scosso. (Ut maris igitur tranquillitas intellegitur nulla ne minima quidem aura fluctus commovente, sic animi quietus et placatus status cernitur, cum perturbatio nulla est, qua moveri queat)

La Fortuna non solo è cieca, ma acceca spesso anche le persone cui ha concesso i propri favori. (Non solum ipsa fortuna caeca est, sed eos etiam plerumque efficit caecos, quos complexa est)

La vita dei morti sta nella memoria dei vivi. (Vita mortuorum in memoria est posita vivorum).

L’origine sociale, la bellezza, la forza fisica, il potere, la ricchezza e tutte le altre doti concesse dalla sorte alla persona o al corpo, non hanno in sé ragione di essere lodate: questo spetta solamente alla virtù.

In un amico trovi un secondo te stesso.

Non mi sembra un uomo libero quello che non ozia di tanto in tanto.

Procura un piacere il ricordo sereno di un dolore passato.

Non c’è niente di tanto sacro che il denaro non possa violare, non esiste fortezza tanto forte che il denaro non la possa espugnare.

Non si può dire nulla di così assurdo che non sia già stato sostenuto da qualche filosofo. (Nihil tam absurde dici potest quod non dicatur ab aliquo philosophorum)

Chiunque può sbagliare; ma nessuno, se non è uno sciocco, persevera nell’errore.

La vecchiaia, specialmente un’onorata vecchiaia, ha una così grande autorevolezza, che ha un valore più grande di tutti i piaceri della gioventù.

Se la verità fosse evidente, l’eloquenza sarebbe inutile.

Anche una vita breve è abbastanza lunga per vivere con virtù e onore.

Come la medicina è l’arte della salute, così la prudenza è l’arte del saper vivere.

Nessuno danza sobrio, a meno che non sia completamente matto.

L’importante è che l’interesse dello Stato prevalga sulla considerazione dei pericoli personali.

L’avarizia in età avanzata è insensata: cosa c’è di più assurdo che accumulare provviste per il viaggio quando siamo prossimi alla meta?

Le grandi cose non si fanno con la forza o con la velocità o con la agilità del corpo, ma con la saggezza, con l’autorità, con il prestigio; delle quali virtù la vecchiaia di solito non solo non è priva, ma anzi ne è arricchita.

La morte non è un tramonto che cancella tutto, ma un passaggio, una migrazione e l’inizio di un’altra vita per ogni vita.

La vecchiaia, che tutti si augurano di raggiungere, ma poi criticano dopo averla raggiunta. (Senectus, quam ut adipiscantur omnes optant, eandem accusant adepti)

La vecchiaia è il compimento della vita, l’ultimo atto della commedia.

Nessun ingegno umano è tanto acuto da penetrare il cielo e la profondità della terra. (Nulla acies humani ingenii tanta est, quae penetrare in caelum, terram intrare possit)

Non ho vergogna di confessare che ignoro ciò che ignoro. (Non me pudet fateri nescire quod nesciam)