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Frasi, citazioni e aforismi di Banana Yoshimoto

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Banana Yoshimoto, pseudonimo di Mahoko Yoshimoto, è nata a Tokyo il 24 luglio 1964 ed è considerata una delle più importanti scrittrici contemporanee.

Presento una raccolta di frasi, citazioni e aforismi di Banana Yoshimoto. Tra i temi correlati si veda Frasi, citazioni e aforismi di Haruki Murakami e Frasi, citazioni e aforismi di Paulo Coelho.

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Frasi, citazioni e aforismi di Banana Yoshimoto

Banana Yoshimoto

Nelle città senza mare… chissà a chi si rivolge la gente per ritrovare il proprio equilibrio… forse alla Luna…
(Tsugumi)

Nei momenti più impensati della vita si trovano le risposte più impensate. Scoprirle è così interessante che varrebbe la pena di vivere solo per questo…
(Chie-Chan e io)

Nel mio petto ogni giorno c’è qualcosa che brilla rosso e fulgente, come una fiamma che brucia, e anche se qualcuno che passa mi guarda dall’esterno non la vedrà né io farò nulla perché possa vedere. Io sono fatta di un enigma incandescente. Nascondo un mistero enorme, molto più grande del mistero dell’universo.
In realtà tutte le persone sono così, ma il fatto è che io ne sono già consapevole.
E tutto questo scintillio, come di una pietra preziosa gigantesca, appartiene soltanto a me
(Chie-Chan e io)

Se incontrandosi viene voglia di incontrarsi di nuovo, se dopo aver fatto l’amore viene voglia di farlo di nuovo e poi ancora, due, tre, quattro volte, io lo considero amore.
(Amrita)

Per me… per me la felicità è essere libero. È una sensazione di energia che mi cresce dentro, e mi dà l’impressione di poter andare dovunque. Dove andare e cosa fare non è importante, purché io mi senta in forma. Per me la felicità è questo: non il fatto di andare davvero da qualche parte, ma sentire questa energia che sale.
(Ricordi di un vicolo cieco)

Anche in mezzo ad una folla, gli spiriti affini riescono a comunicare. Si riconoscono tra la folla per qualcosa di familiare, di intimo, che ognuno dei due ritrova nell’altro.
(Lucertola)

Quando eravamo abbracciati, conoscevo parole che non erano parole. Mi sembrava straordinario stare così vicino a qualcuno che non erano i genitori, qualcuno diverso da me, un altro.
(Kitchen)

Quel che si era accumulato nel cuore durante il periodo in cui non ci eravamo visti, tutt’a un tratto salì in superficie sottoforma di sorriso.
La reazione tipica di un uomo e di una donna che provano attrazione.
(Delfini)

Ma quello era un momento sfavillante… Uno sfavillo magico, come di luce riflessa…e davanti a me avevo la risposta che cercavo da sempre. In questo mondo fatto di diversi strati e di cose percettibili sarebbe stato possibile, per una volta, vedere la realtà com’è veramente?
(High & Dry)

La vita è fatta di piccole felicità insignificanti, simili a minuscoli fiori. Non è fatta solo di grandi cose, come lo studio, l’amore, i matrimoni, i funerali. Ogni giorno succedono piccole cose, tante da non riuscire a tenerle a mente né a contarle, e tra di esse si nascondono granelli di una felicità appena percepibile, che l’anima respira e grazie alla quale vive.
(Un viaggio chiamato vita)

Non importava quanto cattiva potesse essere la gente, intorno a noi c’era sempre qualcosa di bello come i tramonti e il cielo dopo i tifoni, tifoni che facevano piovere la bellezza sulle nostre teste.
(Il coperchio del mare)

No, la colpa è della notte.
In una notte con un’aria così pulita, le persone finiscono col raccontarsi. Senza accorgersene, aprono il proprio cuore e, rivolte a chi gli sta accanto, cominciano a parlare come se stessero confessandosi con delle stelle che splendono nello spazio.
(Tsugumi)

Chissà perché la notte, come la gomma, è di un’infinita elasticità e morbidezza, mentre il mattino è così spietatamente affilato.
(Sonno profondo)

Sono le scene in cui non c’è niente di speciale quelle che si imprimono maggiormente nel cuore.
(Il coperchio del mare)

Lui cos’è? Mi chiedo spesso.
Il vivere stesso? La sua forma vivente? Che cosa starà pensando adesso? Cosa avrà detto di questo?
A volte mi viene da pensare:e se fosse un sogno la sua venuta?
Sono un sogno tutte le cose che abbiamo fatto insieme? E’ vero? L’ho solo sognato?
E’ stato un magnifico sogno!
(Amrita)

Ma più importante ancora è che nel tempo del mio corpo è inciso il contatto con la mano di mio padre, che quel giorno stringeva la mia, ed è come se il quartiere intero portasse gli stessi segni. Il quartiere ci è stato a guardare, ed è grazie a questo che mi è rimasto il ricordo… Ciò che è inciso nel corpo non scompare.
(High & Dry)

Voglio assolutamente continuare a sentire che un giorno morirò. Altrimenti non mi accorgo che vivo.
(Kitchen)

Oltre all’odore del caffè, sentivo che quella donna emanava il profumo tipico delle madri. Quel buon profumo delle madri che non perdono mai di vista i bambini, che li antepongono a qualsiasi cosa, quel profumo carnale.
(Il lago)

Da quanto tempo sarà che quando sono da sola dormo in questo modo?
Il sonno viene come l’avanzare della marea. Opporsi è impossibile. È un sonno così profondo che né lo squillo del telefono né il rumore delle auto che passano fuori mi arrivano all’orecchio. Nessun dolore, nessuna tristezza laggiù: solo il mondo del sonno dove precipito con un tonfo.
(Sonno profondo)

Non c’è posto al mondo che io ami più della cucina.
Non importa dove si trova, com’è fatta: purché sia una cucina, un posto dove si fa da mangiare, io sto bene. Se possibile le preferisco funzionali e vissute. Magari con tantissimi strofinacci asciutti e puliti e le piastrelle bianche che scintillano.
(Kitchen)

Anche le cucine incredibilmente sporche mi piacciono da morire.
Mi piacciono col pavimento disseminato di pezzettini di verdura, così sporche che la suola delle pantofole diventa subito nera, e grandi, di una grandezza esagerata. Con un frigo enorme pieno di provviste che basterebbero tranquillamente per un intero inverno, un frigo imponente, al cui grande sportello metallico potermi appoggiare. E se per caso alzo gli occhi dal fornello schizzato di grasso o dai coltelli un po’ arrugginiti, fuori le stelle che splendono tristi.
(Kitchen)

Finii di leggere e ripiegai con cura la lettera. Avvertii con una fitta al cuore una lieve traccia di profumo di Eriko. Anche questo profumo, pensai, col tempo finirà per svanire, e aprire questa lettera non servirà più a ritrovarlo. È la cosa più crudele
(Kitchen)

Se anche solo per un istante pensavo di essere strana, gli occhi di mia madre mi guardavano da sopra gli occhiali, e come due puntine da disegno mi fissavano saldamente al mio posto nel mondo
(High & Dry)

Ma più importante ancora è che nel tempo del mio corpo è inciso il contatto con la mano di mio padre, che quel giorno stringeva la mia, ed è come se il quartiere intero portasse gli stessi segni. Il quartiere ci è stato a guardare, ed è grazie a questo che mi è rimasto il ricordo… Ciò che è inciso nel corpo non scompare
(Moshi Moshi)

Non che odiassi particolarmente la vita, eppure la visuale che si rifletteva nei miei occhi era sempre lontana e sfumata come in un sogno. Percepivo le cose in modo innaturale, estremamente vicine o remote.
In quel periodo, l’unica persona che nel mio mondo riuscisse a vedere a colori, l’unica che parlasse una lingua che le mie orecchie erano in grado di decifrare senza fatica, era Hachi.
(L’ultima amante di Hachiko)

“Mai più”. Il sentimentalismo che queste due parole portano con sé e la sensazione che limitino le cose che verranno, me le rende antipatiche. Tuttavia mi si erano affacciate alla mente con un’autorità e una cupezza la cui forza non sarebbe stato facile dimenticare.
(Kitchen)

Con tutta me stessa avrei voluto fermarmi: smettere di camminare, smettere di vivere. Il pensiero che ci sarebbe stato un domani, e poi un dopodomani, e poi una settimana, non mi era mai sembrato tanto insopportabile. Continuare a vivere nei giorni a venire con quella sensazione di sconforto totale mi ripugnava. Mi era ingrata anche la mia stessa figura che percorreva le strade come quelle di qualsiasi altro passante notturno senza rivelare lo scompiglio che aveva dentro.
(Kitchen)

Sono pochissimi gli amici con cui si possa stare in silenzio. Una volta che si smette di parlare inutilmente, il corpo scandisce con naturalezza i ritmi impressi in noi nel corso di lunghi anni. La conversazione diventa lenta e pacata.
(Il corpo sa tutto)

Nel vederti cambiare così in fretta, mi viene da pensare che in realtà l’essere umano è un contenitore. Solo un contenitore, il cui contenuto può cambiare. Anche in un’altra persona che cammina per strada.
(Amrita)

L’amore, per quanto lo si doni, per quanto si lasci aperto il rubinetto del proprio cuore, non si esaurisce mai, proprio come l’acqua degli acquedotti di tutto il Giappone.
(Tsugumi)

I problemi sorgono quando i nemici ce li hai nel cuore.
L’ideale sarebbe riuscire a non farli entrare proprio e mantenersi alla dovuta distanza.
(L’ultima amante di Hachiko)

Non c’è niente da fare: bisogna lasciare che gli eventi seguano il loro corso. Lo diceva sempre anche mia nonna. Che gli esseri umani restano esseri umani in qualunque situazione, a patto che non si attacchino troppo alle cose e che la sera vadano a dormire grati per la giornata che hanno trascorso!
(il coperchio del mare)

I viaggi moltiplicano le vite degli uomini.
(Un viaggio chiamato vita)

Le cose avvengono proprio nel momento in cui stai per convincerti che non ci sia più niente da fare. Se, invece, aguzzi l’ingegno senza darti per vinto, la soluzione arriva all’improvviso, da un luogo del tutto inaspettato, sotto una forma quasi ridicola.
(Il coperchio del mare)

La separazione e la morte sono atroci. Però un amore che non sembri l’ultimo della vita, per una donna non è che un inutile passatempo.
(Kitchen)

Un sorriso dolce come quando le nuvole si disperdono in un soffio, lasciando apparire il cielo azzurro e la luce, alla stessa velocità con cui gli angoli della bocca si sollevano e quelli degli occhi si assottigliano. Un sorriso puro, radioso, così disarmante da commuovere, sano, spontaneo.
(Amrita)

Se tutte le persone riuscissero a creare un contatto così profondo con le cose che succedono attorno a loro credo che il mondo forse… Il mondo forse risplenderebbe di un’unica grande luce, di un bagliore irresistibile generato da tutte le stelle unite, di un fulgore visibile anche nel buio più pesto.
(Il coperchio del mare)

A dormire accanto a qualcuno, vicino fino a diventare la sua ombra, si può finire col riprodurre dentro di sé la sua anima, con l’assorbirne tutte le tenebre.
(Sonno profondo)

La cosa importante non erano i fuochi d’artificio, ma il fatto di essere lì, quella sera in quel posto, a guardare il cielo noi due insieme nello stesso momento, ascoltare sottobraccio il boato dei fuochi, con lo sguardo rivolto nella stessa direzione di tutti coloro che si trovavano lì.
(Sonno profondo)

Le persone che sono rimaste intrappolate nel passato stanno semplicemente sbagliando a interpretare il presente, nient’altro.
(Delfini)

Quando si nasce in un luogo,lo si accetta incondizionatamente e lo si ama.
E’ forse questa la stupidità,e al tempo stesso il punto di forza degli esseri umani.
(Delfini)

Per quanto uno possa invecchiare, l’amore è qualcosa che nel momento in cui te ne rendi conto, ormai lo stai già vivendo. Ce ne sono di due tipi: quelli di cui si riesce a vedere la fine e quelli di cui non è possibile. Siamo soltanto noi stessi che possiamo dire di quale dei due si tratti. Il fatto che non si riesca a vedere la fine, è il segno che si tratta di qualcosa di enorme
(Tsugumi)

Ognuno di noi pensa di avere molte strade e di potere scegliere sa sé. Ma forse sarebbe stato più esatto dire che sogna il momento di scegliere. Anche per me è stato così. Ma ora lo so. Lo so con tanta chiarezza da poterlo mettere in parole. La strada è sempre decisa, non però in senso fatalistico. Sono il nostro continuo respirare, gli sguardi, i giorni che si succedono a deciderla naturalmente.
(Kitchen)

Era stata una sensazione di felicità come quando, preparando il curry, si mettono lo yogurt avanzato per caso, le spezie e le mele, poi si esagera un po’ con le cipolle, e con una probabilità su un milione viene fuori un piatto incredibilmente squisito, e però irripetibile.
(Ricordi di un vicolo cieco)

Mettere al mondo un bambino è un’esperienza talmente profonda e misteriosa che da sola riesce a dare alle donne una conoscenza sufficiente della verità.
(Il coperchio del mare)

Ogni sera andavo a dormire senza spegnere il cellulare. La mattina seguente vedevo che non c’erano state chiamate e mi rattristavo. L’umore si faceva nero, e cominciava un’altra giornata di attesa. Attesa di qualcosa che non arrivava mai. Nelle giornate di attesa, fuori dalla finestra è sempre buio.
(High & Dry)

La magia tiene sempre la porta aperta. Davvero, sempre. Trovarla dipende solo da noi.
(Un viaggio chiamato vita)

Avevo la sensazione che la luce del mondo, la trasparenza delle ali delle libellule, la bellezza dei dolci giapponesi nel variare delle stagioni, il rosa pallido dei ciliegi lungo il fiume, la gioia di quando si sta per mangiare qualcosa di buono, il batticuore prima di partire per un viaggio… tutte queste cose ci venissero strappate via.
(La luce che c’è dentro le persone)

La felicità arriva all’improvviso, indipendentemente dalla situazione e dalle circostanze, tanto da sembrare spietata. In qualsiasi condizione, e con chiunque ti trovi. Non puoi prevederla in nessun modo.
E’ impossibile crearsi la felicità da soli secondo i propri desideri.
(Ricordi di un vicolo cieco)

Nel mondo ognuno ha un suo abisso personale. Ci sono tante sofferenze al cui confronto la tua e la mia non sono niente, e se solo potessimo sperimentarle, ne saremmo sopraffatti e moriremmo sul colpo.
(Ricordi di un vicolo cieco)

Le cose sono più buone quando si bevono nel luogo da cui provengono, questo è naturale, però il fatto che i sapori restino legati al corpo come ricordi ha dell’incredibile.
(Un viaggio chiamato vita)

Basta che lui ci sia, non importa che sia mio, proprio come i grandi alberi nei parchi, alla cui ombra riposano tutti e non appartengono a nessuno.
(Ricordi di un vicolo cieco)

La vita è una sola, e ogni persona è unica. È la cosa più importante di tutte, eppure troppo spesso ce ne dimentichiamo.
(Un viaggio chiamato vita)

Sono infiniti e diversi i modi di trascorrere la vita… non voglio dimenticarlo mai.
(Un viaggio chiamato vita)

Cercare di vedere le cose in profondità e vederle attraverso la propria interpretazione personale sono due modalità completamente diverse.
(La luce che c’è dentro le persone)

Uno splendido tramonto arrivò ad occidente, così rapido e inatteso da dare la sensazione che il cielo si stesse muovendo velocissimo.
(Chie-Chan e io)

Gli esseri umani, ovunque si trovino, quando vedono in lontananza, avvolto nella foschia, il porto verso cui sono diretti, capiscono cosa significhi essere uno straniero.
(Tsugumi)

A stare tra sorelle e fratelli si può continuare a essere bambini in eterno.
(Ricordi di un vicolo cieco)