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Frasi, citazioni e aforismi sull’anatra e la papera

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Il concetto di “impaperarsi” che in origine riguardava il parlare e lo scrivere in modo confuso, goffo e incomprensibile (come una papera!), oggi si è esteso dalle parole ai gesti, in particolare agli errori dei portieri di calcio, tanto che si dice “fare una papera”.

Presento una raccolta di frasi, citazioni e aforismi sull’anatra e la papera. Tra i temi correlati si veda Frasi, citazioni e aforismi sulla gallina e Frasi, citazioni e aforismi sull’oca.

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Frasi, citazioni e aforismi sull’anatra e la papera

Anatra

Le anatre depongono le loro uova in silenzio. Le galline invece schiamazzano come impazzite. Qual è la conseguenza? Tutto il mondo mangia uova di gallina.
(Henry Ford)

Siate come un’anatra, remate e lavorate molto duramente dentro l’acqua, ma tutto quello che mostrate deve essere un volto sorridente e tranquillo.
(Manoj Arora)

All’improvviso la papera fece “qua-qua”. Oh, se era divertente quel suono, così vivace e tenero e buffo! Il mio viso sorrise e la mia cupa serietà scomparve.
(Fabrizio Caramagna)

A me nella vita è riuscito tutto facile. Le difficoltà me le sono scrollate di dosso, come acqua sulle ali di un’anatra.
(Rita Levi Montalcini)

Gli uomini?
Rapide ombre sull’acqua che scorre:
ombre d’anatre volanti. Dove vanno?
Battono, battono le ali;
volano volano; dove?
(Shaikh Ayaz)

Una notte, un’anitra sciocca nuotava nel fiume a caccia di pesci.
Vide la luna riflessa nell’acqua, la scambiò per un pesce e cercò di prenderla. Le altre anitre risero di lei. Da quel giorno l’anitra sciocca ebbe paura di sbagliare e non prese più pesci. Cosi morì di fame.
(Lev Tolstoj)

Più azzurra del piumaggio di un’anatra
oltre la Kama riluceva l’alba.
(Boris Pasternak)

Gli alberi arrugginiscono e
come un volo d’anatre selvatiche si mostrano nel canneto
stormi di stelle.
(Günter Eich)

Quando a metà novembre le anatre se ne vanno, tutto il lago di colpo cambia voce.
E la luce del giorno sembra spegnersi più presto.
(Fabrizio Caramagna)

Anche nella papera più buffa c’è un velo di mistero.
Quando scivola sul fiume, ogni tanto mette la testa sotto l’acqua come se lì sotto ci fosse un’ombra. Non sono le briciole che abbiamo lanciato. C’è un segreto in quella profondità e quando riemerge è come se tornasse da un’altra dimensione.
(Fabrizio Caramagna)

Quand’ero bambino, avevo un’anatra che sembrava convinta che io fossi sua madre. Mi seguiva dappertutto. Quando andammo in vacanza, un vicino si offrì di pensarci lui. Al nostro ritorno, mi precipitai a chiedergli se la nostra anatra era stata buona. «Squisita», fu la risposta. Da quel giorno sono sempre stato un vegetariano. Non riesco a mangiare niente che abbia occhi. Il loro rimprovero è troppo severo.
(Jeffrey Moussaieff Masson)

Molti bambini piccoli si divertono un mondo a dare da mangiare alle anatre, ed è un piacere che non sembra svanire quando diventano adulti.
(Jeffrey Moussaieff Masson)

“Che bello qui sul lago. Non c’è un’anima”
“Oh, ti sbagli. Quel’anatra laggiù un’anima, sono certo, ce l’ha”
(Fabrizio Caramagna)

Quattro anatre in uno stagno,
dietro, la sponda ricoperta d’erba,
un cielo azzurro di primavera,
nuvole bianche in volo:
Che piccola cosa
da ricordare per anni –
da ricordare tra le lacrime!
(William Allingham)

Mentre ero alla fattoria di Fernando ho avuto una esperienza davvero straordinaria. Gli anatroccoli nati il giorno prima erano tutti in un box. Quando ci siamo avvicinati, sono fuggiti in un angolo il più lontano possibile da noi. Fernando è uscito a sbrigare alcune faccende, ma io sono rimasto, affascinato da quei batuffoli gialli. Ho allungato la mano nel box e, con mia sorpresa, dopo un paio di minuti uno degli anatroccoli più baldanzosi è venuto a curiosare. Si è spinto contro il mio dito, così ho incominciato ad accarezzarlo sulla schiena. Non immaginavo quanto fossero morbide le piume di un piccolo anatroccolo. Mi piaceva accarezzarlo, e a lui piaceva farsi accarezzare!
(Jeffrey Moussaieff Masson)

Poco dopo, forse incoraggiati da quella scena, due o tre anatroccoli si sono avvicinati ondeggiando alla mia mano e hanno ricevuto lo stesso trattamento. (…) Con gli occhietti neri e svegli, il becco arancione e le zampe palmate perfettamente formate, erano piccole creature meravigliose.
(Jeffrey Moussaieff Masson)

Con ogni probabilità sono una delle poche autorità al mondo sui pigolii degli anatroccoli. Li ho sentiti tutti: pigoli felici, tristi, spaventati, disperati che dicono “Quando si mangia”, “Dove sei, mamma?” o “Sto arrivando, mamma”. Molta gente crede che gli anatroccoli si limitino a pigolare. Ma non è così.
(Bryce Fraser)

Comanda l’anatra: – Qua, qua, qua, qua;
presto, tuffatevi nel fosso qua
Ma gli anatroccoli hanno paura,
stanno sulla riva, ch’è più sicura.
Guardano e tremano: – Pipìo, pipìo,
è fredda l’acqua, non vengo io
E dice l’anatra: – Qua qua, qua qua,
la volpe capita, eccola là!
Tutti ci credono, la vedon già, .
pronti si tuffano: – Pipìo, qua qua!
(Arpalice Cuman Pertile)

Quasi tutti gli animali sono soggetti all’imprinting, ma nessuno in maniera così decisiva come anatre e oche. Quando gli anatroccoli e i paperi nascono dall’uovo sono attratti dalla prima cosa che vedono.
(Jeffrey Moussaieff Masson)

Anatre e oche non amano solo vivere in famiglia, ma anche in grandi comunità (stormi per le anatre e brachi per le oche), come fanno molte altre specie di uccelli.
(Jeffrey Moussaieff Masson)

Che per caso sa dove vanno d’inverno? – Dove vanno chi? – Le anitre. Lei lo sa, per caso? Voglio dire, vanno a pren­derle con un camion o vattelappesca e le portano via, oppure volano via da sole, verso sud o vattelappesca? Il vecchio Horwitz si girò tutto di un pezzo sul sedile e mi guardò. Aveva l’aria d’essere un tipo nervosetto. Non era af­fatto malvagio, però. – E come diavolo faccio a saperlo? — disse. – Come diavolo faccio a sapere una stupidaggine cosi? – Be’, non si arrabbi per questo, – dissi. Era arrabbiato o che so io. – E chi si arrabbia? Nessuno si arrabbia. Io smisi subito di chiacchierare con lui, se doveva essere così maledettamente suscettibile. Ma fu lui stesso a riattac­care. Si girò tutto un’altra volta e disse: – I pesci non vanno in nessun posto. Restano dove sono, i pesci. Proprio in quel dannato lago. – Ma i pesci… è un’altra cosa. I pesci sono un’altra cosa. Io sto parlando delle anitre, – dissi.
(JD Salinger)

Ero un’anatra zoppa in un lago pieno di cigni che criticava tutti.
(Chris Colfer)

L’uomo è come l’anatra, mette il becco dappertutto.
(Proverbio)

Dove stai per andare è l’unico posto al mondo dove le anatre cacciano te!
(Dal film Il mondo perduto – Jurassic Park)

Fare l’amore con la propria moglie è come andare a caccia e sparare ad un’anatra imbalsamata.
(Groucho Marx)

O papera, mia candida sorella,
tu insegni che la Morte non esiste:
solo si muore da che s’è pensato.
Ma tu non pensi. La tua sorte è bella!
Ché l’esser cucinato non è triste,
triste è il pensare d’esser cucinato.
(Guido Gozzano)

La papera al papero chiese:
“Papà, pappare i papaveri, come si fa?”
“Non puoi tu pappare i papaveri” disse Papà.
(Nilla Pizzi, da Papaveri e papere)

Lo sai che i papaveri son alti, alti, alti,
e tu sei piccolina, e tu sei piccolina,
lo sai che i papaveri son alti, alti, alti,
sei nata paperina, che cosa ci vuoi far…
(Nilla Pizzi, da Papaveri e papere)

“Ci si becca” lo dici alla tua papera.
(alemarsia, Twitter)

La fortuna delle papere che hanno tutto vicino, infatti ogni volta che chiedono: “dov’è questa cosa?”, gli viene risposto: “qua qua qua”.
(Dudek_kvar, Twitter)

Nonna Papera. Che animale è? Questo è facile, una nonna, cioè, una papera. Va bene, sei una papera? Chi ti dice niente! Quello che va meno bene, e non capisco, è a che titolo una papera da da mangiare alle galline, tiene le mucche nella stalla.
(Claudio Bisio)

Tornando a Nonna Papera, che rimane una papera, a volte invita gli ospiti e gli dà da mangiare il tacchino. Il tacchino! È come se Minni desse i criceti ai suoi ospiti. Come se mia madre mi cucinasse il timballo di mio cugino! Che se lo meriterebbe anche, ma non è questo il discorso.
(Claudio Bisio)

C’era una volta questo grande lago e noi ci andavamo a pescare, a fare il bagno, a remare. Un giorno di novembre un branco di anatre si posò sul lago e la temperatura si abbassò di colpo fino a far gelare il lago, allora le anatre spiccarono il volo.
(Dal film Pomodori verdi fritti alla fermata del treno)

Non importa che sia nato in un recinto d’anatre: l’importante è essere uscito da un uovo di cigno.
(Hans Christian Andersen)