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Frasi, citazioni e aforismi sul grattacielo

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Presento una raccolta di frasi, citazioni e aforismi sul grattacielo. Tra i temi correlati si veda Frasi, citazioni e aforismi sulla città, Frasi, citazioni e aforismi sull’architettura e gli architetti, Frasi, citazioni e aforismi sul cielo e Frasi, citazioni e aforismi su New York.

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Frasi, citazioni e aforismi sul grattacielo

Non c’è niente di più poetico e terribile della battaglia dei grattacieli contro i cieli che li sovrastano.
(Federico Garcia Lorca)

Il grattacielo è il punto in cui si incontrano l’arte e la città.
(Ada Louise Huxtable)

Un grattacielo è allo stesso tempo un trionfo ingegneristico e una tremenda esperienza emotiva che toglie il fiato. Non solo l’altezza, ma anche la massa e le proporzioni sono il risultato delle emozioni, così come dei calcoli.
(George Gershwin)

Lo skyline di New York è un monumento il cui splendore non è eguagliato dal alcuna piramide o palazzo
(Any Rand)

I grattacieli non sono affatto come li si immagina dalle fotografie. A partire dal decimo piano, inizia il cielo perché la costruzione è erosa dalla luce. La luce e i suoi riflessi alleggeriscono la materia dell’edificio.
(Henri Matisse)

I grattacieli sono scale appoggiate al cielo e gli ultimi scalini sembrano confinare con le nuvole e con le stelle.
(Fabrizio Caramagna)

I grattacieli sono i tabernacoli del successo; successo finanziario, accetto dal Dio dei Puritani al pari di una preghiera. Come la freccia di una cattedrale, tendono verso il cielo in uno slancio che è mistico ed economico insieme.
(Paul Morand)

Davanti a me si apre un viale che sarebbe largo se fosse fiancheggiato da case europee ma, fiancheggiato da edifici di trenta o quaranta piani, sembra solo una stradina.
(Paul Morand)

I grattacieli si credono tutti belli, vedono le persone passare per strada ineluttabilmente col naso all’insù.
(Fabrizio Caramagna)

La materia prima del grattacielo è il vetro, il metallo e la vertigine.
(Fabrizio Caramagna)

Il grattacielo nasce come sfida alla gravità, impulso verso il cielo, scala con intenzioni altissime.
(Fabrizio Caramagna)

La massa di queste costruzioni pesa sul passante e, se non lo schiaccia, poco ci manca. Questi grattacieli, uniti da una simpatia tra giganti, si sostengono per innalzarsi: si inarcano e si prolungano fino all’esaurirsi delle prospettive. Si cerca di contare i piani a uno a uno; poi, stanco, l’occhio si mette a percorrerli a decine, la testa si solleva da segarsi il collo, e l’ultimo piano che si scorge non è, in realtà, che il primo di una lunga serie di terrazze rientranti, che solo una veduta di scorcio o un volo d’uccello potrebbero rivelare.
(Paul Morand)

Il grattacielo, all’ora del crepuscolo, è una scintillante verticalità, un velo sottilissimo, un sipario luminoso teso contro il cielo oscuro per abbagliare, svagare e stupire. Gli interni illuminati emanano un senso di vita e di prosperità.
(Frank Lloyd Wright)

Quello che mi piace delle città verticali è il senso di protezione, passare in mezzo a questi palazzi e sentirsi abbracciare.
(Isamuko)

I grattacieli rappresentano molte cose diverse, seppur contemporaneamente, per persone differenti: la bellezza, il potere, la contemporaneità, l’urbanesimo.
(Fabrizio Aimar)

La tipologia del grattacielo racchiude in sé sogni e aspirazioni dell’uomo, archetipo della sua innata aspirazione verso l’alto, una tensione verso il Divino, una sfida di natura prometeica verso l’ambiente ostile, da domare e civilizzare.
(Fabrizio Aimar)

In qualunque città con un sacco di grattacieli, la luna sembra più grande di quella che è. Si chiama l’illusione della luna.
(Neil deGrasse Tyson)

Quando si sta in strada, il grattacielo dà la sensazione di un digradare di toni cha va dalla base alla sommità. il digradare di toni che svapora nel cielo assumendo la dolcezza della materia celeste con cui si confonde, comunica al passante una sensazione di leggerezza, del tutto inattesa per il visitatore europeo. Questa leggerezza, che corrisponde a un sentimento di liberazione, è utilissima per controbilanciare l’iperattività opprimente della città
(Henri Matisse)

La costruzione del mio amore mi piace guardarla salire come un grattacielo di cento piani o come un girasole.
(Ivano Fossati)

Prima che il grattacielo fosse costruito,
quando il cielo aveva prurito
doveva aspettare qualcuno felice
che lo toccasse con un dito.
(Twilla_ria, Twitter)

– Papà, a che servono i grattacieli?
– A far felici gli ascensori tesoro.
(Comeprincipe, Twitter)

Seduto su un grattacielo, devo stare… in alto come un falco, per non farmi catturare.
(Gianluca Grignani)

Battimi e martellami e fai di me un gran chiodo d’acciaio.
Prendi bulloni roventi e fissami nelle sbarre centrali.
Gettami sulle sbarre che reggono solido il grattacielo.
Fammi essere il grande chiodo che regga un grattacielo nelle
notti azzurre dentro bianche stelle.
(Carl Sandburg)

Intorno s’elevavano edifici enormi, grattacieli con migliaia di finestre, come tanti occhi puntati con disapprovazione su quel quadratino di due alberi, poche tegole e tante foglie gialle, sopravvissuto nel bel mezzo d’un quartiere di gran traffico.
(Italo Calvino)

L’ascensore, l’illuminazione elettrica, l’aria condizionata e l’acciaio impiegato a fini strutturali ispirarono suggestive visioni di grattacieli, rese corporee attraverso l’abilità materica di noti architetti quali Le Corbusier, Raymond Hood, William van Allen e William Lamb.
(Fabrizio Aimar)

Ciò che emerge con chiarezza e si consolida a partire dagli anni ’70, oltre all’articolazione formale, è l’elevazione del grattacielo a status symbol internazionale delle upper class, sia essa finanziaria, economica o industriale.
(Fabrizio Aimar)

Difficile non notarlo. Sarà che con i suoi 180 metri di altezza è tre volte le cascate del Niagara. Sarà che ha una forma molto strana, per essere un grattacielo. Sarà che è tutto trasparente, grazie ai 24.000 metri quadri di pannelli di vetro che ne costituiscono la superficie esterna. Comunque sia, l’edificio battezzato ufficialmente 30 St. Mary Axe, dall’indirizzo della strada londinese in cui sorge, è impossibile da ignorare. Ed è irresistibile la tentazione di affibbiargli un soprannome: personalmente, lo chiamerei Supposta. Gli inglesi, forse più politicamente corretti, lo chiamano invece The Gherhin, ovvero il “cetriolo”. Realizzato da Foster & Partners, studio britannico di architetti di fama internazionale, condivide con gli altri progetti del gruppo alcune caratteristiche fondamentali: è enorme, è studiato per massimizzare l’efficienza energetica, è progettato interamente al computer ed è anche bello, in un suo modo moderno e originale.
(Silvia Benvenuti)

L’uomo fa un sacco di cose inutili, tipo costruire grattacieli senza che il cielo gli abbia mai detto che aveva prurito
(M4gny, Twitter)

Quelle che si fanno i selfie in ascensore devono abitare in un grattacielo.
Io, dal terzo piano, non faccio in tempo neanche ad inquadrarmi.
(BarbyeTurica, Twitter)

Le nonne che vivono al 74° piano di un grattacielo a New York come passano il tempo senza poter spiare la gente per strada dalla finestra?
(P_episcopo, Twitter)

C’è quest’uomo che cade da un grattacielo. E ad ogni piano, precipitando, si ripete “fin qui tutto bene”.
È chiara la morale?
(Arli3, Twitter)

Se avessi rimesso i mattoni sulle macerie, adesso sarei un grattacielo. Invece, sono appena un terreno edificabile
(ValeSantaSubito, Twitter)

Ho letto di un tizio che si è fatto costruire un grattacielo usando solo le travi che aveva negli occhi.
(Comeprincipe, Twitter)

Ormai sono abituato: ogni volta che penso sia stato toccato il fondo, scopro che era solo il soffitto dell’ultimo piano di un grattacielo.
(m4gny, Twitter)

Indetta gara d’appalto per costruire grattacielo. Se l’aggiudicherà l’impresa con il ponteggio più alto.
(Tragi_com78, Twitter)

New York è così bella, vista da lontano: canyon d’ombra e di luce, scoppi di sole sulle facciate in cristallo, e il crepuscolo rosa che incorona i grattacieli come ombre senza sfondo drappeggiate su potenti abissi.
(Jack Kerouac)

Ho guardato in alto, oltre le insegne illuminate e, obliqua su un grattacielo, c’era la luna.
Le ho detto: Cosa ci fa una ragazza come te in un posto come questo?
(Stefano Benni)

Love story. L’amore tra due impiegati che lavorano in un grattacielo a 10 piani di distanza è ostacolato da un sabotatore di ascensori.
(IdeeXscrittori, Twitter)

Gli uomini che ammiro di più nella nostra società, Marcus, sono quelli che costruiscono ponti, grattacieli e imperi. Ma, in realtà, i più coraggiosi e ammirevoli sono quelli che riescono a costruire l’amore. Perché non esiste impresa più grande e più difficile.
(Joël Dicker)

Una volta girovagavo nei desolati quartieri periferici e vagabondavo lungo i terrapieni delle ferrovie, affascinato dal pittoresco romantico di Porta Ticinese, dei canali. Adesso c’è la metropoli dei grattacieli, la city un po’ avveniristica, un po’ provinciale: un misto tra il risotto e l’acciaio, che mi diverte.
(Alberto Lattuada)

Ho pensato a tutte le cose che tutti ci diciamo l’un l’altro, e che tutti dobbiamo morire, o fra un millisecondo, o fra giorni, o fra mesi, o fra 76 anni e mezzo se uno è appena nato. Tutto quello che è nato deve morire, e questo significa che le nostre vite sono come i grattacieli. Il fumo sale a velocità diverse, ma le vite sono tutte in fiamme, e tutti siamo in trappola.
(Jonathan Safran Foer)

Ribadiva continuamente i suoi sentimenti per la moglie per la stessa ragione che induce chi soffre di vertigini a ripetersi di non guardare giù quando è in cima a un grattacielo: aveva paura.
(Nick Hornby)

Era un architetto megalomane: invece di una villetta costruì un grattacielo a due piani.
(Diego Lama)

Calore. Ecco che cosa significano per me le città grosse. Si scende dal treno, si esce dalla stazione e si è presi dalla scalmana. Il calore dell’aria, del traffico, della gente. Il calore del cibo e del sesso. Il calore dei grattacieli. Il calore che esce dalla metropolitana e dalle gallerie. Nelle città grosse ci sono almeno cinque gradi di più. Il calore si leva dai marciapiedi e cala dal cielo inquinato. Gli autobus sbuffano calore.
(Don DeLillo)

Solo i grattacieli in costruzione mostrano ardite idee costruttive, e l’effetto di questi scheletri d’acciaio che si stagliano contro il cielo è sconvolgente. Con il rivestimento delle facciate tale effetto scompare completamente, l’idea costruttiva che sta alla base della creazione artistica è annientata e soffocata per lo più da un caos di forme prive di senso e banali. Nel migliore dei casi, oggi, risultano esclusivamente le dimensioni grandiose, eppure queste costruzioni avrebbero potuto essere qualcosa di più di una semplice manifestazione delle nostre possibilità tecniche
(Ludwig Mies van der Rohe)