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San Valentino, le 50 poesie più belle da dedicare a chi si ama

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San Valentino, le 50 poesie più belle da dedicare a chi si ama

San Valentino è ormai alle porte e bisogna farsi trovare preparati con delle poesie per San Valentino da dedicare a chi vuoi.

Per il giorno di San Valentino la redazione di Aforisticamente vi propone un’ampia raccolta di poesie antiche e moderne sul tema. Da Eugenio Montale ad Alda Merini, da Jacques Prévert a Pablo Neruda, da Saffo a William Shakespeare, da Emily Dickinson a Marina Cvetaeva, cinquanta modi diversi di leggere il sentimento dell’amore e le sue infinite sfaccettature in occasione della Festa di San Valentino.
Tra queste 50 poesie su San Valentino, il lettore potrà scegliere la poesia da dedicare a chi ama, per lei o per lui.

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San Valentino, le 50 poesie più belle da dedicare a chi si ama

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Alda Merini, Ho bisogno di sentimenti

Ho bisogno di sentimenti,
di parole, di parole scelte sapientemente,
di fiori detti pensieri,
di rose dette presenze,
di sogni che abitino gli alberi,
di canzoni che facciano danzare le statue,
di stelle che mormorino all’ orecchio degli amanti

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Fabrizio Caramagna, Vicino a te

Vicino a te
tutti gli orologi
segnano la gioia in punto.

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Kenneth Rexroth, Le poesie d’amore di Marichiko

Mi chiedi cosa pensassi
prima di essere amanti.
Facile risponderti.
Prima di incontrare te,
non avevo niente a cui pensare.
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VII
Fare l’amore con te
è come bere acqua di mare.
E più ne bevo
più ho sete,
finché niente potrà spegnere la mia sete
se non bere l’intero mare.
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XX
Chi è? Io.
Io chi? Io sono io. Tu sei tu.
Tu prendi il mio pronome,
e siamo noi.
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XXXIV
Ogni mattina
mi sveglio sola e sogno che
il mio braccio sia la tua dolce carne
che preme sulle mie labbra.

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Emily Dickinson, Chi è amato non conosce morte

Chi è amato non conosce morte,
perché l’amore è immortalità,
o meglio, è sostanza divina.
Chi ama non conosce morte,
perché l’amore fa rinascere la vita
nella divinità.

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Fabrizio Caramagna, Mi piaci

Mi piaci perché sei fatta di libri
e lettere d’amore scritte a mano.
Mi piaci perché la tua risata
è come il suono di uno scontro di stelle,
come il fruscio di una scolaresca di bambini
all’uscita di scuola
Mi piaci perché a volte assomigli a una fanciulla
che scrive i suoi segreti sulla suola delle scarpe
e li rivela solo al vento e ai fiori selvaggi.

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Khalil Gibran, Farò della mia anima uno scrigno

Farò della mia anima uno scrigno
per la tua anima,
del mio cuore una dimora
per la tua bellezza,
del mio petto un sepolcro
per le tue pene.
Ti amerò come le praterie amano la primavera,
e vivrò in te la vita di un fiore
sotto i raggi del sole.
Canterò il tuo nome come la valle
canta l’eco delle campane;
ascolterò il linguaggio della tua anima
come la spiaggia ascolta
la storia delle onde.

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Rabindranath Tagore, Come una regina

Senza parlare sei arrivata come una
vera regina, di nascosto
hai posato i piedi dentro l’anima.

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Khalil Gibran, Segui l’amore

L’amore non dà nulla fuorché se stesso
e non coglie nulla se non da se stesso.
L’amore non possiede,
né vorrebbe essere posseduto
poiché l’amore basta all’amore.

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Madre Teresa di Calcutta, Amore

Non amate per la bellezza,
perché un giorno finirà.
Non amate per l’ammirazione,
perché un giorno vi deluderà.
Amate e basta,
perché il tempo non può far finire
un amore che non ha spiegazioni.

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S. Lawrence, Nel silenzio della notte

Nel silenzio della notte,
io ho scelto te.
Nello splendore del firmamento,
io ho scelto te.
Nell’incanto dell’aurora,
io ho scelto te.
Nelle bufere più tormentose,
io ho scelto te.
Nell’arsura più arida,
io ho scelto te.
Nella buona e nella cattiva sorte,
io ho scelto te.
Nella gioia e nel dolore,
io ho scelto te.
Nel cuore del mio cuore,
io ho scelto te.

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Jacques Prévert, Paris at night

Tre fiammiferi accesi uno per uno nella notte
Il primo per vederti tutto il viso
Il secondo per vederti gli occhi
L’ultimo per vedere la tua bocca
E tutto il buio per ricordarmi queste cose
Mentre ti stringo fra le braccia.

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Eugenio Montale, Ho sceso, dandoti il braccio

Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale
E ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.
Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio.
Il mio dura tuttora, né più mi occorrono
Le coincidenze, le prenotazioni,
le trappole, gli scorni di chi crede
che la realtà sia quella che si vede.
Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio
Non già perché con quattr’occhi forse si vede di più.
Con te le ho scese perché sapevo che di noi due
Le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate,
erano le tue.

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Miguel D’Ors, Un’altra poesia d’amore

Che fortuna non essere Basho, nella cui voce
fiorivano così lievi i susini,
non essere Beethoven con la sua tempesta in fronte
o Tommaso Moro nella bottega di Holbein.
Che fortuna non avere
un bungalow a Denver (Colorado)
non trovarsi ad osservare dalla vetta del Fitz Roy il silenzio
minerale della sera in Patagonia
non sentire l’odore della bassa marea a Saint-Malo
ma essere qui con te, respirandoti, vedendo
il lampadario riflesso nei tuoi occhi.

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Elizabeth Barrett Browning al marito Robert Browning, Come ti amo

Come ti amo? Lascia che ne conti i modi.
Ti amo fino alla profondità, all’ampiezza e all’altezza
che la mia anima può raggiungere,
quando ormai si è persa di vista
alla ricerca dei limiti dell’Essere e della Grazia ideale.
Ti amo al livello dei quotidiani
più quieti bisogni, con il sole o al lume di candela.
Ti amo liberamente, come gli uomini
tendono al Giusto;
ti amo puramente, come si volgono alla Preghiera;
ti amo con la passione che mettevo nei miei
vecchi dolori, e con la fede della mia infanzia.
Ti amo di un amore che sembrava avessi perduto
insieme ai miei perduti santi. Ti amo con il respiro,
i sorrisi, le lacrime, di tutta la mia vita –
e se Dio vorrà
continuerò ad amarti anche dopo la morte

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Paul Verlaine, Noi saremo

Nell’amore isolati come in un bosco nero,
i nostri cuori insieme, con quieta tenerezza,
saranno due usignoli che cantan nella sera.

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Saffo, Rapita

Rapita
nello specchio dei tuoi occhi
respiro
il tuo respiro.
E vivo…

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Alda Merini, C’è un posto nel mondo

C’è un posto nel mondo
dove il cuore batte forte,
dove rimani senza fiato
per quanta emozione provi;
dove il tempo si ferma e non hai più l’età;
quel posto è tra le tue braccia
in cui non invecchia il cuore,
mentre la mente non smette mai di sognare…
Da lì fuggir non potrò
poiché la fantasia d’incanto
risente il nostro calore e no…
non permetterò mai ch’io possa rinunciare
a chi d’amor mi sa far volare.

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Pieter Van Der Meer, Non ti pare meraviglioso

Non ti pare meraviglioso?
Io non ti conoscevo,
tu ignoravi la mia esistenza.
Pensa; e se le strade della vita
sulle quali noi camminiamo
non si fossero mai incontrate?
Una inezia, un ostacolo qualunque,
e noi saremmo rimasti lontani,
non ci saremmo conosciuti mai.
Sono talmente convinto
che era necessario che noi ci incontrassimo
che questo pensiero mi fa paura.
Dovevamo incontrarci,
perché Qualcuno ci guidava.

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Saffo, Dicono alcuni che sulla terra nera

Dicono alcuni che sulla terra nera
la cosa più bella sia un esercito di
cavalieri; altri dicono di fanti; altri dicono di
navi. Per me, invece, è ciò che si ama.

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Pablo Neruda, Se saprai starmi vicino

Se saprai starmi vicino,
e potremo essere diversi,
se il sole illuminerà entrambi
senza che le nostre ombre si sovrappongano,
se riusciremo ad essere “noi” in mezzo al mondo
e insieme al mondo, piangere, ridere, vivere.
Se ogni giorno sarà scoprire quello che siamo
e non il ricordo di come eravamo,
se sapremo darci l’un l’altro
senza sapere chi sarà il primo e chi l’ultimo
se il tuo corpo canterà con il mio perché insieme è gioia…
Allora sarà amore
e non sarà stato vano aspettarsi tanto.

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Nazim Hikmet, Il più bello dei mari

Il più bello dei mari
è quello che non navigammo.
Il più bello dei nostri figli
non è ancora cresciuto.
I più belli dei nostri giorni
non li abbiamo ancora vissuti.
E quello che vorrei dirti di più bello
non te l’ho ancora detto.

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Vivian Lamarque, Al mio fidanzato

Al mio fidanzato
preparo una sciarpa
ma lunga lunga
ma bianca bianca.
Preparo una sciarpa
come un sentiero
su quel sentiero
ci incontreremo
su quel sentiero
ci baceremo.

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Charles Baudelaire, Ti adoro

T’adoro al pari della volta notturna,
o vaso si tristezza, o grande taciturna!
E tanto più t’amo quanto più mi sfuggi,
o bella, e sembri, ornamento delle mie notti,
ironicamente accumulare la distanza
che separa le mie braccia dalle azzurrità infinite.
Mi porto all’attacco, m’arrampico all’assalto
Come fa una fila di vermi presso un cadavere e amo,
fiera implacabile e crudele, sino la freddezza
che ti fa più bella ai miei occhi.

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Nizar Qabbani, Continui a chiedermi la data della mia nascita

Continui a chiedermi la data della mia nascita
prendi nota dunque
ciò che tu non sai,
la data del tuo amore:
quella è per me la data della mia nascita.

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Emily Dickinson, L’anima sceglie i suoi compagni

L’anima sceglie i suoi compagni
E poi chiude la porta;
la sua divina maggioranza
estranei non sopporta.

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Jacques Prévert, Baciami

Se tu smettessi di baciarmi
Credo che morirei soffocata
Hai quindici anni ne ho quindici anch’io
In due ne abbiamo trenta
A trent’anni non si è più ragazzi
Abbiamo l’età per lavorare
Avremo pure diritto di baciarci
Più tardi sarà troppo tardi
La nostra vita è ora
Baciami!

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Emily Dickinson, Che sia l’amore tutto

Che sia l’amore tutto
È tutto ciò che noi sappiamo dell’amore.
E può bastare che il suo peso sia
Uguale al solco che lascia nel cuore.

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Fabrizio Caramagna, Vita precedente

Ti chiedo scusa
per tutte le vite precedenti
in cui non ti ho mai incontrata.

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Marina Cvetaeva, Versi a Blok

Il tuo nome è una rondine nella mano,
il tuo nome è un ghiacciolo sulla lingua.
Un solo unico movimento delle labbra.
Il tuo nome sono cinque lettere.
Una pallina afferrata al volo,
un sonaglio d’argento nella bocca.
Un sasso gettato in un quieto stagno
singhiozza come il tuo nome suona.
Nel leggero schiocco degli zoccoli notturni
il tuo nome rumoroso rimbomba.
E ce lo nomina lo scatto sonoro
del grilletto contro la tempia.
Il tuo nome – ah, non si può! –
il tuo nome è un bacio sugli occhi,
sul tenero freddo delle palpebre immobili.
Il tuo nome è un bacio dato alla neve.
Un sorso di fonte, gelato, turchino.
Con il tuo nome il sonno è profondo.

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John Keats, Non posso esistere senza di te

Non posso esistere senza di te.
Mi dimentico di tutto tranne che di rivederti:
La mia vita sembra che si arresti lì,
Non vedo più avanti.
Mi hai assorbito.
In questo momento ho la sensazione
Come di dissolvermi:
Sarei estremamente triste
Senza la speranza di rivederti presto.
Avrei paura a staccarmi da te.
Mi hai rapito via l’anima con un potere
Cui non posso resistere;
Eppure potei resistere finché non ti vidi;
E anche dopo averti veduta
Mi sforzai spesso di ragionare
Contro le ragioni del mio amore.
Ora non ne sono più capace.
Sarebbe una pena troppo grande.
Il mio amore è egoista.
Non posso respirare senza di te.

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Alda Merini, All’amore non si resiste

All’amore non si resiste
perché le mani vogliono possedere la bellezza
e non lasciare tramortite anni di silenzio.
Perché l’amore è vivere duemila sogni
fino al bacio sublime.

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Pablo Neruda, Non t’amo come se fossi rosa di sale, topazio

Non t’amo come se fossi rosa di sale, topazio
o freccia di garofani che propagano il fuoco:
t’amo come si amano certe cose oscure,
segretamente, tra l’ombra e l’anima.
T’amo come la pianta che non fiorisce e reca
dentro di sé, nascosta, la luce di quei fiori;
grazie al tuo amore vive oscuro nel mio corpo
il concentrato aroma che ascese dalla terra.
T’amo senza sapere come, né quando, né da dove,
t’amo direttamente senza problemi né orgoglio:
così ti amo perché non so amare altrimenti
che così, in questo modo in cui non sono e non sei,
così vicino che la tua mano sul mio petto è mia,
così vicino che si chiudono i tuoi occhi col mio sonno.

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Fabrizio Caramagna, Amore

Amore è il nome di qualcosa
che ha migliaia di nomi.
Lo chiamano presenza, passione, affinità, follia,
fuoco, insonnia, malinconia, felicità e moltissimi altri nomi,
impossibile esprimerli tutti,
non basterebbe una vita intera.
Per qualcuno è una rosa, per altri un usignolo,
per altri un numero astratto, il due.
Hanno inventato un nome come questo, amore,
per andare veloci, un nome per esprimere tutti i nomi,
un nome per riassumere qualcosa che è dappertutto,
nello sguardo, nel cuore, nella pelle, nel tramonto e nei fiori,
nel visibile e nell’invisibile.
A volte è persino dove non lo si aspetterebbe:
nella logica, nella assenza, nell’odio.
Perché l’amore è come un grande oceano
che muta continuamente la sua forma,
mentre noi – naviganti esperti o inesperti –
cerchiamo di solcarne le onde.

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William Shakespeare, Sonetto 116

Amore non è amore
se muta quando scopre un mutamento
o tende a svanire quando l’altro s’allontana.
Oh no! Amore è un faro sempre fisso
che sovrasta la tempesta e non vacilla mai;
è la stella-guida di ogni sperduta barca,
il cui valore è sconosciuto, benché nota la distanza.
Amore non è soggetto al Tempo, pur se rosee labbra e gote
dovran cadere sotto la sua curva lama;
Amore non muta in poche ore o settimane,
ma impavido resiste al giorno estremo del giudizio.
Se questo è errore e mi sarà provato,
io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato.

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Emily Dickinson, Se tu dovessi venire in autunno

Se tu dovessi venire in autunno
mi leverei di torno l’estate
con un gesto stizzito e un sorrisetto,
come fa la massaia con la mosca.
Se entro un anno potessi rivederti,
avvolgerei in gomitoli i mesi,
per poi metterli in cassetti separati –
per paura che i numeri si mescolino.
Se mancassero ancora alcuni secoli,
li conterei ad uno ad uno sulla mano
sottraendo, finché non mi cadessero
le dita nella Terra di Van Dieman.
Se fossi certa che, finita questa vita,
io e te vivremo ancora
come una buccia la butterei lontano
e accetterei l’eternità all’istante.

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Marina Cvetaeva, 7 agosto 1916

E guardò come le prime volte
Non si guarda.
Neri occhi sorseggiarono lo sguardo.
Ho alzato le ciglia e sto ferma.
— Che c’è, — fa giorno? —
E’ che sono bevuta fino in fondo.
Tutto, fino all’ultima goccia, trangugiò la pupilla.
Io sto ferma.
E scorre in me la tua anima.

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Eugenio Montale, Se l’aria mi raccontasse di te

Se l’aria mi raccontasse di te
vorrei perdermi per sempre nel vento,
lì ascolterei le tue parole e i tuoi sospiri,
lì sarei vicino alla tua anima
e al calore del tuo cuore.

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Gabriele D’Annunzio, Rimani

Rimani! Riposati accanto a me.
Non te ne andare.
Io ti veglierò. Io ti proteggerò.
Ti pentirai di tutto fuorché d’essere venuto a me, liberamente, fieramente.
Ti amo. Non ho nessun pensiero che non sia tuo;
non ho nel sangue nessun desiderio che non sia per te.
Lo sai. Non vedo nella mia vita altro compagno, non vedo altra gioia
Rimani.
Riposati. Non temere di nulla.
Dormi stanotte sul mio cuore.

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Jacques Prévert, I ragazzi che si amano

I ragazzi che si amano si baciano in piedi
Contro le porte della notte
E i passanti che passano li segnano a dito
Ma i ragazzi che si amano
Non ci sono per nessuno
Ed è la loro ombra soltanto
Che trema nella notte
Stimolando la rabbia dei passanti
La loro rabbia e il loro disprezzo le risa la loro invidia
I ragazzi che si amano non ci sono per nessuno
Essi sono altrove molto più lontano della notte
Molto più in alto del giorno
Nell’abbagliante splendore del loro primo amore.

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Pablo Neruda, Un bacio

Ti manderò un bacio con il vento
e so che lo sentirai,
ti volterai senza vedermi ma io sarò lì.
Siamo fatti della stessa materia
di cui sono fatti i sogni
Vorrei essere una nuvola bianca
in un cielo infinito
per seguirti ovunque e amarti ogni istante
Se sei un sogno non svegliarmi
Vorrei vivere nel tuo respiro
Mentre ti guardo muoio per te
Il tuo sogno sarà di sognare me
Ti amo perché ti vedo riflessa
in tutto quello che c’è di bello
Dimmi dove sei stanotte
ancora nei miei sogni?
Ho sentito una carezza sul viso
arrivare fino al cuore
Vorrei arrivare fino al cielo
e con i raggi del sole scriverti ti amo
Vorrei che il vento soffiasse ogni giorno
tra i tuoi capelli,
per poter sentire anche da lontano
il tuo profumo!
Vorrei fare con te quello
che la primavera fa con i ciliegi.

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Erri De Luca, Due

Quando saremo due saremo veglia e sonno,
affonderemo nella stessa polpa
come il dente di latte e il suo secondo,
saremo due come sono le acque, le dolci e le salate,
come i cieli, del giorno e della notte,
due come sono i piedi, gli occhi, i reni,
come i tempi del battito
i colpi del respiro.
Quando saremo due non avremo metà
Saremo un due che non si può dividere con niente.
Quando saremo due, nessuno sarà uno,
uno sarà l’uguale di nessuno
e l’unità consisterà nel due.
Quando saremo due
cambierà nome pure l’universo
diventerà diverso.

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Goethe, Tutto è annuncio di te

Tutto è annuncio di te!
Appare il sole radioso, e tu dietro a lui, spero.
Esci fuori in giardino e sei rosa fra le rose,
e sei giglio fra i gigli.
Quando nel ballo ti muovi si muovono le stelle,
insieme e intorno a te.
Notte! E così sarebbe notte!
Tu superi lo splendore soave e seducente della luna.
Seducente e soave sei tu, e fiori,
luna e stelle a te s’inchinano, o sole!
Sole, sii anche per me artefice di giorni radiosi!
Questa è vita, è eternità.

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Alan Douar, Quando ti chiedi cos’è l’amore

Quando ti chiedi cos’è l’amore,
immagina due mani ardenti
che si incontrano,
due sguardi perduti l’uno nell’altro,
due cuori che tremano
di fronte all’immensità di un sentimento,
e poche parole
per rendere eterno un istante.

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Jürg Schubiger, Cos’è l’amore

L’amore ha un potere smisurato.
Dentro di me qualcosa ha scatenato
che è cresciuto e poi scoppiato
come un fuoco d’artificio colorato,
uno spettacolo incantato.
Ma l’amore è anche dolce e delicato.
Sì è così che l’avevo immaginato.

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Darío Jaramillo Agudelo, poesia d’amore 6

La tua voce al telefono così vicina e noi così distanti,
la tua voce, amore, dall’altra parte della linea
e io qui da solo, senza di te, dall’altra parte della luna,
la tua voce al telefono così vicina, a tranquillizzarmi,
e tu così lontana da me, così lontana,
la tua voce che ripassa le questioni comuni,
o che menziona un numero magico,
che al di sopra del chiasso del mondo mi parla
per dire in linguaggio cifrato che mi ami.
La tua voce qui, o in lontananza, che dà senso a tutto,
la tua voce che è la musica della mia anima,
la tua voce, suono dell’acqua, scongiuro, incantesimo.

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Pedro Salinas, Non ho bisogno di tempo

Non ho bisogno di tempo
per sapere come sei:
conoscersi è luce improvvisa.
Chi ti potrà conoscere
là dove taci, o nelle
parole con cui taci?
Chi ti cerca nella vita
che stai vivendo, non sa
di te che allusioni,
pretesti in cui ti nascondi.
E seguirti all’indietro
in ciò che hai fatto, prima,
sommare azione a sorriso,
anni a nomi, sarà
come perderti. Io no.
Ti ho conosciuto nella tempesta.
Ti ho conosciuto, improvvisa,
in quello squarcio brutale
di tenebra e luce,
dove si rivela il fondo
che sfugge al giorno e alla notte.
Ti ho visto, mi hai visto, ed ora,
nuda ormai dell’equivoco,
della storia, del passato,
tu, amazzone sulla folgore,
palpitante di recente
ed inatteso arrivo,
sei così anticamente mia,
da tanto tempo ti conosco,
che nel tuo amore chiudo gli occhi,
e procedo senza errare,
alla cieca, senza chiedere nulla
a quella luce lenta e sicura
con cui si riconoscono lettere
e forme e si fanno conti
e si crede di vedere
chi tu sia, o mia invisibile.

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Khalil Gibran, Se guardi in cielo

Se guardi in cielo e fissi una stella,
se senti dei brividi sotto la pelle,
non coprirti, non cercare calore,
non è freddo ma è solo amore.

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Nazim Hikmet, Che sta facendo adesso?

Che sta facendo adesso
adesso, in questo momento?
E’ a casa? Per la strada?
Al lavoro? In piedi? Sdraiata?
Forse sta alzando il braccio?
Amor mio
come appare in quel movimento
il polso bianco e rotondo!
Che sta facendo adesso
adesso, in questo momento?
Un gattino sulle ginocchia
lei lo accarezza.
O forse sta camminando
ecco il piede che avanza.
Oh i tuoi piedi che mi son cari
che mi camminano sull’anima
che illuminano i miei giorni bui!
A che pensa?
A me? o forse… chissà
ai fagioli che non si cuociono.
O forse si domanda
perché tanti sono infelici
sulla terra.
Che sta facendo adesso
adesso, in questo momento?

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Catullo, Viviamo mia Lesbia ed amiamo

Viviamo, mia Lesbia, ed amiamo,
e ogni mormorio perfido dei vecchi
valga per noi la più vile moneta.
Il giorno può morire e poi risorgere,
ma quando muore il nostro breve giorno,
una notte infinita dormiremo.
Tu dammi mille baci, e quindi cento,
poi dammene altri mille, e quindi cento,
quindi mille continui, e quindi cento.
E quando poi saranno mille e mille,
nasconderemo il loro vero numero,
che non getti il malocchio l’invidioso
per un numero di baci così alto.

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Darío Jaramillo Agudelo, Un giorno

Un giorno ti scriverò una poesia che non parli del cielo o della notte;
una poesia che ometta i nomi dei fiori,
che non abbia gelsomini o magnolie.
Un giorno ti scriverò una poesia senza uccelli, senza sorgenti,
una poesia che ignori il mare
e che non guardi le stelle.
Un giorno ti scriverò una poesia che si limiti a passare le dita sulla tua pelle
e che trasformi in parole il tuo sguardo.
Senza similitudini, senza metafore;
un giorno scriverò una poesia che profumi di te,
una poesia al ritmo dei tuoi battiti,
con l’intensità della stretta del tuo abbraccio.
Un giorno ti scriverò una poesia, il canto della mia felicità.