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L’Epifania è una festa cristiana celebrata il 6 gennaio che ricorda la visita dei re Magi a Gesù bambino. Nei Paesi in cui non è festività civile, l’Epifania viene spostata alla domenica tra il 2 e l’8 gennaio. Il termine deriva dal greco antico “epipháneia” (manifestazione, apparizione, venuta, presenza divina).
In occasione dell’epifania, presento una raccolta di frasi, poesie, citazioni e aforismi sui Re Magi. Tra i temi correlati si veda Frasi di auguri, filastrocche e Battute divertenti per la Befana.
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Epifania – Frasi, citazioni e aforismi sui Re Magi
I RE MAGI bussano al tuo cuore con un balsamo di SPERANZA,
un profumo di GIOIA
e uno scrigno ricolmo di SERENITÀ.
(Anonimo)
Vedere la stella. È il punto di partenza. Ma perché, potremmo chiederci, solo i Magi hanno visto la stella? Forse perché in pochi avevano alzato lo sguardo al cielo. Spesso, infatti, nella vita ci si accontenta di guardare per terra: bastano la salute, qualche soldo e un po’ di divertimento. E mi domando: noi, sappiamo ancora alzare lo sguardo al cielo? Sappiamo sognare, desiderare Dio, attendere la sua novità, o ci lasciamo trasportare dalla vita come un ramo secco dal vento? I Magi non si sono accontentati di vivacchiare, di galleggiare. Hanno intuito che, per vivere davvero, serve una meta alta e perciò bisogna tenere alto lo sguardo.
(Papa Francesco)
I Magi ci indicano la strada sulla quale camminare nella nostra vita. Essi cercavano la vera Luce: «Lumen requirunt lumine», dice un inno liturgico dell’Epifania, riferendosi proprio all’esperienza dei Magi; «Lumen requirunt lumine». Seguendo una luce essi ricercano la luce. Andavano alla ricerca di Dio. Visto il segno della stella, lo hanno interpretato e si sono messi in cammino.
(Papa Francesco)
I Magi rappresentano gli uomini di ogni parte della terra che vengono accolti nella casa di Dio. Davanti a Gesù non esiste più divisione alcuna di razza, di lingua e di cultura: in quel Bambino, tutta l’umanità trova la sua unità.
(Papa Francesco)
Offrire. Arrivati da Gesù, dopo il lungo viaggio, i Magi fanno come Lui: donano. Gesù è lì per offrire la vita, essi offrono i loro beni preziosi: oro, incenso e mirra. Il Vangelo si realizza quando il cammino della vita giunge al dono. Donare gratuitamente, per il Signore, senza aspettarsi qualcosa in cambio: questo è segno certo di aver trovato Gesù.
(Papa Francesco)
Tutti a Natale siamo un poco Magi.
(Iosif Brodskij)
Magi, voi siete i santi più nostri,
i pellegrini del cielo, gli eletti,
l’anima eterna dell’uomo che cerca.
(David Maria Turoldo)
I magi non si misero in cammino perché avevano visto la stella ma videro la stella perché si erano messi in cammino
(San Giovanni Crisostomo)
I Re Magi erano persone certe che nella creazione esiste quella che potremmo definire la “firma” di Dio, una firma che l’uomo può e deve tentare di scoprire e decifrare.
(Papa Benedetto XVI)
Il cammino dei Magi d’Oriente è per la liturgia soltanto l’inizio di una grande processione che continua lungo tutta la storia. Con questi uomini comincia il pellegrinaggio dell’umanità verso Gesù Cristo – verso quel Dio che è nato in una stalla; che è morto sulla croce e che, da Risorto, rimane con noi tutti i giorni, fino alla fine del mondo.
(Papa Benedetto XVI)
Si è molto discusso su che genere di stella fosse quella che guidò i Magi. Si pensa ad una congiunzione di pianeti, ad una Super nova, cioè ad una di quelle stelle inizialmente molto deboli in cui un’esplosione interna sprigiona per un certo tempo un immenso splendore, ad una cometa, e così via. Continuino pure gli scienziati questa discussione. La grande stella, la vera Super nova che ci guida è Cristo stesso. Egli è, per così dire, l’esplosione dell’amore di Dio, che fa splendere sul mondo il grande fulgore del suo cuore.
(Papa Benedetto XVI)
Oggi tutti sanno che i misteriosi saggi venuti dall’Oriente secondo il vangelo di Matteo erano tre, ch’erano re, che i loro doni al Bambino erano oro, incenso e mirra, che erano di età diversa. Queste cose le sanno anche i bambini: anzi, cerchiamo di fare in modo che non le scordino. Il fatto è tuttavia che l’evangelista Matteo, tutte queste notizie, mica ce le dà. Egli si limita ad affermare, nel suo testo greco (quello aramaico non ci è pervenuto), che di trattava di màgoi (sacerdoti persiani? O semplicemente indovini, ciarlatani?) venuti ef’anatolè (da oriente) e che portarono i tre tipi di doni che sappiamo. Ma non che fossero re, né quanti fossero, né come si chiamassero, né che età avessero. Tutte queste notizie ci pervengono dai vangeli apocrifi, di dubbia tradizione
(Franco Cardini)
Solo un Vangelo ne parla, quello di Matteo: «Alcuni Magi giunsero da oriente a Gerusalemme e domandavano: “Dov’è il re dei Giudei che è nato? Abbiamo visto sorgere la sua stella, e siamo venuti per adorarlo”… Ed ecco la stella, che avevano visto nel suo sorgere, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, e prostratisi lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra». Mbè – direte voi – che c’è di strano? È la storia dei re magi! Già: questo è ciò che è scritto; ma provate invece a osservare quello che non c’è… Non si parla di cammelli, per esempio, e nemmeno di re; non si dice che li guidava una cometa, ma soltanto una stella senza coda; e dei nomi di Gaspare, Melchiorre e Baldassarre non c’è traccia, per non parlare del fatto che uno dei tre fosse di pelle nera. Anzi, a dir la verità, leggendo per benino il Vangelo non troverete mai che i misteriosi personaggi venuti da Oriente erano tre
(Popotus, Avvenire)
Gesù nacque a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode. Alcuni Magi giunsero da oriente a Gerusalemme e domandavano: «Dov’è il re dei Giudei che è nato? Abbiamo visto sorgere la sua stella, e siamo venuti per adorarlo». All’udire queste parole, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i sommi sacerdoti e gli scribi del popolo, s’informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Messia. Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero il più piccolo capoluogo di Giuda: da te uscirà infatti un capo che pascerà il mio popolo, Israele».
Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire con esattezza da loro il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme esortandoli: «Andate e informatevi accuratamente del bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo».
Udite le parole del re, essi partirono. Ed ecco la stella, che avevano visto nel suo sorgere, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, essi provarono una grandissima gioia. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, e prostratisi lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti poi in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese.
(Vangelo di Matteo)
I tre santi Re Magi d’Oriente
chiedevano fermandosi in ogni città:
“O donne, o fanciulle, sapreste dirci
la strada per Betlemme dove va?”
Né giovani né vecchi lo sapevano
e essi riprendevano il tragitto,
ma una cometa dalla chioma d’oro
or li guidava come una lanterna.
La stella sulla capanna di Giuseppe
alfine si fermò e i santi tre re Magi
alla soglia si poterono affacciar;
muggiva il bue, piangeva il bambinello,
e i Re Magi cominciarono a cantar.
(Heinrich Heine)
Natale. Guardo il presepe scolpito,
dove sono i pastori appena giunti
alla povera stalla di Betlemme.
Anche i Re Magi nelle lunghe vesti
salutano il potente Re del mondo.
Pace nella finzione e nel silenzio
delle figure di legno: ecco i vecchi
del villaggio e la stella che risplende,
e l’asinello di colore azzurro.
Pace nel cuore di Cristo in eterno;
ma non v’è pace nel cuore dell’uomo.
Anche con Cristo e sono venti secoli
il fratello si scaglia sul fratello.
Ma c’è chi ascolta il pianto del bambino
che morirà poi in croce fra due ladri?
(Salvatore Quasimodo)
“Non ho come i Magi
che sono ritratti nelle immagini
dell’oro da donarti”.
“Dammi la tua povertà.”
“Non ho nemmeno, Signore,
la mirra dal buon profumo
e neppure l’incenso in tuo onore.”
“Figlio mio. dammi il tuo cuore.”
(Francis Jammes)
L’Epifania è una luce inseguita con perseveranza fino alla scoperta di una luce più grande e dirompente, che cambia per sempre la vita. Ma dietro l’Epifania può nascondersi il buio, quello più abietto, che magari si traveste di luce, ma che in realtà trama senza scrupoli pur di difendere i propri privilegi. L’Epifania è una stella ed è anche Erode, una strada e il suo ostacolo, come sempre accade nella ricerca della fede.
(Papa Francesco)
I Magi seguono fedelmente quella luce che li pervade interiormente, e incontrano il Signore. In questo percorso dei Magi d’Oriente è simboleggiato il destino di ogni uomo: la nostra vita è un camminare, illuminati dalle luci che rischiarano la strada, per trovare la pienezza della verità e dell’amore, che noi cristiani riconosciamo in Gesù, Luce del mondo.
(Papa Francesco)
Epifania, nell’aria quieta
guizza la coda d’una cometa
ferma all’ingresso d’una capanna
dove dolcissima canta una mamma.
Canta una mamma, lunghi ha i capelli,
immensi gli occhi tranquilli e belli,
lunghi capelli come di seta,
come la coda della cometa.
E tre cammelli, lungo la via
giungono proprio all’Epifania.
Tre re, tre magi portan con loro
in dono: mirra, incenso e oro.
Incenso mirra e una coppa d’oro
per un minuscolo, grande tesoro.
Anche se lunga, dolce è la via
ai tre cammelli dell’Epifania.
(Anonimo)
I pronostici colorati del calendario fiorivano in rosso sulla neve ai bordi dei mattini. Il rosso fiammeggiante delle domeniche e delle feste gettava il suo riflesso su metà della settimana, e quei giorni bruciavano a freddo in un fuoco falso, di paglia, i cuori illusi battevano per un attimo più in fretta, accecati da quel rosso annunciatore, che non annunciava niente ed era solo un allarme prematuro, una finzione colorata del calendario dipinta in vivace cinabro sulla copertina della settimana. A partire dall’Epifania, sedevamo ogni notte alla bianca parata del tavolo risplendente di calendari e di argenti, facendo solitari senza fine.
(Bruno Schulz)
Una luce vermiglia
risplende ne la pia notte
e si spande via
per miglia e miglia.
“O nova meraviglia!
O fiore di Maria!”.
Passa la melodia
e la terra s’ingiglia.
Cantano, tra il fischiare del vento
per le forre,
i biondi angeli in coro:
ed ecco Baldassarre
e Gaspare e Melchiorre
con mirra, incenso e oro.
(Gabriele D’Annunzio)
Persero un giorno la stella.
Com’è possibile perdere la stella?
Per averla fissata troppo a lungo…
I due re bianchi,
ch’erano due sapienti di Caldea,
col bastone tracciarono sul suolo grandi cerchi.
Si misero a far calcoli, si grattarono il mento…
Ma la stella era scomparsa
come scompare un’idea,
e quegli uomini, l’anima dei quali
aveva sete di essere guidata,
piansero drizzando le tende di cotone.
Ma il povero re nero, disprezzato dagli altri,
disse a se stesso: “Pensiamo alla sete
che non è la nostra.
Occorre dar da bere, lo stesso, agli animali”.
E mentre reggeva il suo secchio,
nello spicchio di cielo
in cui si abbeveravano i cammelli
egli scorse la stella d’oro che danzava silente.
(Edmond Rostand)
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Frasi, aforismi e battute divertenti sui Re Magi e l’Epifania
È brutto ricevere regali non graditi. Pensa al sorriso di circostanza quando Maria, scartando i regali dei Re Magi, capì che era mirra.
(dlavolo, Twitter)
La storia dei Re Magi ci insegna che due regali di Natale su tre sono completamente inutili.
(Anonimo)
Nel XXI secolo i tre Re Magi non sarebbero mai arrivati alla capanna di Gesù: Gaspare si sarebbe addormentato sul divano tra effluvi di incenso, Gaspare si sarebbe fermato lungo il tragitto a farsi i selfie e a chattare con i follower e Melchiorre avrebbe venduto l’oro per comprarsi i bitcoin. Mentre Giuseppe e Maria cercano sul motore di ricerca che cosa è la Mirra.
(Fabrizio Caramagna)
Perché smontate il presepe? Nella Bibbia c’è forse scritto che Gesù fece il resto dell’anno in uno scatolone?
(Zziagenio78, Twitter)
Il cammello dei Re Magi andava a tutta mirra.
(Iddio, Twitter)
Se i re magi fossero state donne si starebbero ancora truccando e noi avremmo minimo un’altra settimana di ferie.
(Anonimo)
Un minuto di silenzio per i poveri Re Magi che aspettano un anno per entrare nel presepe e appena ce la fanno si porta tutto in cantina.
(Anonimo)
Mia nonna ha fatto un presepe talmente grande, che per trovare i Re Magi ho dovuto usare Google Earth.
(RudyZerbi)
Per tutti quelli che non vogliono gli stranieri.
Gesù arriva dalla Palestina, Santa Claus dalla Lapponia e i Re Magi da India, Persia e Arabia Saudita.
(cicciogia, Twitter)
I Re Magi dovevano arrivare il 25 dicembre, ma giunsero il 6 Gennaio. I cammelli furono i primi a scusarsi per il disagio.
(dlavolo)
Noi siamo i Re Magi e ti portiamo in dono il sonno, l’ansia e la fame perenne.
(Anonimo)
I 3 Re Magi come per tradizione anche quest’anno porteranno in dono Mai, Una e Gioia.
(Zziagenio78, Twitter)
L’Epifania tutte le feste ha portato via. Ma i sogni me li tengo stretti. E sorrido
(Don Dino Pirri)
Befane che portano il carbone,
la lotteria che tanto vince sempre qualcun altro,
alberi con le ore contate
e ragazzi che preparano gli zaini per tornare a scuola.
E la chiamano Epifania. Ma di tutte le feste è quella con meno luci.
(Fabrizio Caramagna)
C’è QUALCHE BEFANA ANCORA IN GIRO ?
——————————————–* MI SERVE UN SACCO DI CARBONE