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Manfred Weidhorn, nato a Vienna nel 1931, arriva negli Stati Uniti all’età di 10 anni. A proposito della sua biografia scrive in modo sarcastico: “Sono un uomo fortunato, Hitler si offrì generosamente di risparmiarmi molti dei mali e delle noie della vita, ma io (o piuttosto i miei genitori, con me a carico) ho rifiutato e ho preferito piuttosto tenermi quietamente i mali e le noie dall’altro lato della vita. Una questione di gusto, senza dubbio. In ogni caso, io sono stato due volte sotto le grinfie di Hitler, prima a Vienna, durante la prima settimana dell’annessione dell’Austria, e poi a Parigi, vivendo quasi un anno sotto l’occupazione tedesca, prima del rastrellamento degli ebrei. La mia famiglia si stabilì a Brooklyn, dove ho frequentato l’Istituto ebraico (Yeshiva) di Borough Park. Poi venne l’educazione alla Stuyvesant High School e al Columbia College. Un periodo di due anni negli Stati Uniti Army (artiglieria) fu seguito dall’esperienza nella Università del Wisconsin (MA 1957) e Columbia University (Ph. D. 1963). Un anno accademico (1957-1958) trascorso in Alabama come insegnante di inglese presso l’Università mi ha portato a due scoperte: che io amo l’insegnamento e che il Sud è diverso da Brooklyn. Dopo tre anni come insegnante al Brooklyn College, sono arrivato nel 1963 alla Yeshiva University dove sono rimasto fino ad oggi”.
Manfred Weidhorn ha scritto molti libri e articoli su temi letterari e storici, in particolare su Shakespeare, Milton, Galileo e ha scritto anche biografie Young Adult (Nota Aforisticamente: in America Young adult è un genere lettearario che riguarda una fascia di età compresa tra i 12 e i 18 anni), su Napoleone, Robert E. Lee and Jackie Robinson. Alla fine degli anni 90 ha vinto il “Farrow Award for Excellence in Churchill Studies” e il “Emmett Award for Best Essay”.
Come scrive ancora Manfred Weidhorn a proposito della sua vita, “dopo mezzo secolo dedicato all’insegnamento e alla pubblicazione di libri sulla letteratura del diciassettesimo secolo, i sogni, i libri di psicologia su come stare bene, Winston Churchill, i grandi temi nella letteratura e biografie Young Adult sono entrato in quella fase della vita in cui simili argomenti diminuiscono di importanza e si finisce per guardarsi indietro, lungo la strada percorsa. Appoggiandomi su tutte le mie esperienze e raccogliendo tutto il mio coraggio, o se volete, cadendo nella follia di azzardare conclusioni su una scala più ampia, ho quindi pubblicato negli ultimi anni tre libri sul significato di tutto questo, e per ogni libro l’ho fatto in modo diverso”.
Dei tre libri pubblicati, An anatomy of skepticism (2006) è un saggio epistemologico sulla difficoltà di trovare la verità in qualsiasi cosa. The person of Millennium (2005) è un contributo storico, in una sorta di gioco da salotto intellettuale, sulle personalità più importanti del millennio. Landmines of the mind (2008) è una raccolta di circa 1500 aforismi su qualunque aspetto della vita con “l’obiettivo di shockare e divertire il lettore”.
A mio parere Landmines of the mind è una delle raccolte più originali e anche più importanti dell’aforistica contemporanea. L’aforisma quasi sempre supera la lunghezza standard di una riga e spesso si presenta come un micro-saggio filosofico, sociologico, storiografico, religioso contenente paradossi, dubbi, interrogazioni, congetture, asserzioni, pessimismi, talora anche fredde analisi e gelidi numeri statistici (definirei Manfred Weidhorn un “maitre à penser”, prima ancora che un aforista). Il tono è spietatamente acuto e lucido, come di chi si appresta, ad ogni aforisma, a smascherare le tante contraddizioni di cui siamo fatti, mostrandoci un angolo visuale del tutto inedito. In un mondo in cui – soprattutto in campo religioso e politico – dominano la certezza (che quasi sempre è saccenza) e il fanatismo, Manfred Weidhorn ci offre delle forti dosi di scetticismo. Molti dei temi affrontati sono inusuali per il genere aforistico da sempre abituato alle cosidette “verità eterne”. Così nel libro si toccano temi come il sesso, la televisione e i talk show, i mercati azionari, Internet, le carte di credito, Scientology, il fondamentalismo islamico, la questione palestinese, le lotterie, il cospirativismo, etc. Riallacciandosi al precedente libro The person of the millenium, in Landmines of the mind ci sono molti aforismi sui personaggi storici: Gesù Cristo, Dante, Shakespeare, Galileo, Freud, Marx, Churchill, Hitler, Kennedy, e arrivando ai giorni nostri persino il Presidente Bush, la Principessa Diana, Madre Teresa di Calcutta, per citarne solo alcuni. Come scrive anche il critico Stanley Friedman, Manfred Weidhorn scrive “spiritosi, sorprendente, lucidi aforismi che mettono a soqquadro la nostra compiacenza e ci offrono una nuova prospettiva sulla politica, la religione e il sesso”.
Nell’aforisma finale Manfred Weidhorn definisce così il genere breve: “Gli aforismi sono scorciatoie; tattiche mordi e fuggi; un saltare alle conclusioni; chicchi di sabbia; indiscrezioni in serie; punture di spillo; proiettili vaganti; fuoco dei cecchini; conclusioni senza discussione; pietre di paragone, fantasticherie invernali; e campi minati della mente”. (“Aphorisms are short cuts; hit and run tactics; jumping to conclusions; grains of sand; serial indiscretions; pinpricks; stray bullets; sniper fire; conclusions without discussion; touchstones; winter reveries; and landmines of the mind). E anche: “Meglio l’irresponsabilità di un aforisma che la nota cesellata dell’erudizione, o la struttura preoccupata della scrittura narrativa, o le richieste logiche della saggistica, o la eufonica necessità della poesia” (Better the irresponsibility of aphorism than the footnote chasing of scholarship, or the structure worrying of fiction writing, or the logical demands of non-fiction,or the euphonic needs of poetry). Ed ecco come viene spiegata la nascita di un aforisma: “Precariamente estratto dai molti doveri del giorno, commissioni, routines, distrazioni, ansie, avversità, nevrosi, frustrazioni e litigi – un aforisma”. (“Precariously extracted from the day’s many duties, errands, routines, distractions, anxieties, adversities, neuroses, frustrations, and quarrels—an aphorism).
Presento al lettore italiano una selezione di oltre cento aforismi tratti dal libro Landmines of the mind oltre a una selezione di aforismi inediti tratti da Serial Indiscretions che riprendono lo stile e i contenuti di Landmines of the mind. Ribadisco che, a mio parere, Landmines of the mind (“Life is a minefield of ironies and paradoxes”, “La vita è un campo minato di ironia e paradossi”) è uno dei libri di aforismi più belli degli ultimi anni e si fa leggere di un fiato dall’inizio alla fine. Ovviamente del libro non c’è nessun traduzione in italiano. Chissà se gli editori di molte nostre case editrici, da sempre così attenti a cogliere anche il minimo spiffero narrativo proveniente da oltreoceano, si accorgeranno dell’esistenza di questo grande aforista?
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What exactly genuinely influenced you to create â??L?aforisma
negli Stati Uniti, Manfred Weidhorn |â?? Igenuinely
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