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Frasi, citazioni e aforismi sulla mafia

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Presento una raccolta di frasi, citazioni e aforismi sulla mafia. Tra i temi correlati si veda Le frasi e citazioni più celebri di Paolo Borsellino, Le frasi e citazioni più celebri di Giovanni Falcone, Le frasi più belle di Peppino Impastato e Frasi, citazioni e aforismi sull’omertà.

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Frasi, citazioni e aforismi sulla mafia

Non ho mai chiesto di occuparmi di mafia. Ci sono entrato per caso. E poi ci sono rimasto per un problema morale. La gente mi moriva attorno.
(Paolo Borsellino)

La mafia è l’organizzazione più agile, duttile e pragmatica che si possa immaginare rispetto alle istituzioni e alla società nel suo insieme.
(Giovanni Falcone)

Entrare a far parte della mafia equivale a convertirsi a una religione. Non si cessa mai di essere preti. Né mafiosi.
(Giovanni Falcone)

Se la gioventù le negherà il consenso, anche l’onnipotente e misteriosa mafia svanirà come un incubo.
(Paolo Borsellino)

La mafia uccide, il silenzio pure.
(Peppino Impastato)

Mafioso: persona che dice di non esistere a persone che dicono di non conoscerlo.
(Silvano Ambrogi)

Le pene della camorra sono certe e immediate, a differenza di quelle dello Stato.
(Roberto Saviano)

Io voglio scrivere che la mafia è una montagna di merda
Noi ci dobbiamo ribellare
Prima che sia troppo tardi
Prima di abituarci alle loro facce
Prima di non accorgerci più di niente.
(Peppino Impastato)

Chi ha paura muore ogni giorno chi non ha paura muore una volta sola.
(Paolo Borsellino)

La mafia è un cancro invasivo. Distrugge speranze, calpesta diritti.
(Papa Francesco)

Parlate della mafia. Parlatene alla radio, in televisione, sui giornali. Però parlatene.
(Paolo Borsellino)

La forza della mafia è in quell’area grigia (ma talvolta proprio nera) che sta fra la complicità e l’indifferenza.
(Pino Aprile)

La forza della mafia non sta nella mafia, è fuori, è in quella zona grigia costituita da segmenti della politica, del mondo delle professioni e dell’imprenditoria.
(Don Luigi Ciotti)

Abbiamo bisogno di coscienze inquiete nel Paese, di cittadini che dicano basta. È da secoli che noi parliamo di mafia.
(Don Luigi Ciotti)

Perché, se tutti la combattono, nessuno ha ancora sconfitto la Mafia?
(Rita Borsellino)

La mafia sbanda,
la mafia scolora
la mafia scommette,
la mafia giura
che l’esistenza non esiste,
che la cultura non c’è,
che l’uomo non è amico dell’uomo.
La mafia è il cavallo nero
dell’apocalisse che porta in sella
un relitto mortale,
la mafia accusa i suoi morti…
(Alda Merini)

Io vi perdono, però vi dovete mettere in ginocchio, se avete il coraggio di cambiare… Ma loro non cambiano… loro non vogliono cambiare.
(Rosaria Costa, vedova dell’agente Vito Schifani)

La mafia è un business come un altro: con la differenza che ogni tanto spara.
(Mario Puzo)

Non è possibile stare seduti in Parlamento se si hanno delle vicende, delle indagini aperte, che rilevano delle commistioni con la mafia.
(Don Luigi Ciotti)

Come evitare di parlare di Stato quando si parla di mafia?
(Giovanni Falcone)

Seguite i soldi e troverete la mafia, è tutto lì!
(Giovanni Falcone)

Se vogliamo combattere efficacemente la mafia, non dobbiamo trasformarla in un mostro né pensare che sia una piovra o un cancro. Dobbiamo riconoscere che ci rassomiglia.
(Giovanni Falcone)

La mafia fa comodo. Qualcuno ci fa affari.
(Giancarlo De Cataldo)

La mafia, prima che con la lupara, uccide con le parole, per delegittimare chi la combatte e lasciarlo solo.
(Giovanni Falcone)

La mafia a volte è articolazione del potere, a volte antitesi dello Stato dominatore
(Giovanni Falcone)

La mafia è un virus che uccide gli anticorpi della società civile.
(Tano Grasso, presidente della federazione delle associazioni antiracket)

Peppino Impastato, assassinato nel 1978, disse che “la mafia è una montagna di merda”. Il problema è che in Italia è pieno di mosche che amano girarci attorno.
(Fabrizio Caramagna)

La lotta alla mafia, il primo problema da risolvere nella nostra terra bellissima e disgraziata, non doveva essere soltanto una distaccata opera di repressione, ma un movimento culturale e morale che coinvolgesse tutti e specialmente le giovani generazioni, le più adatte a sentire subito la bellezza del fresco profumo di libertà che fa rifiutare il puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità e quindi della complicità.
(Paolo Borsellino)

Politica e mafia sono due poteri che vivono sul controllo dello stesso territorio: o si fanno la guerra o si mettono d’accordo.
(Paolo Borsellino)

Abbiamo oggi una mafia più civile e una società più mafiosa. Una mafia sempre più in giacca e cravatta e una società che cambiandosi abito troppe volte al giorno sceglie il travestimento.
(Antonio Ingroia)

La mafia teme la scuola più della giustizia, l’istruzione toglie erba sotto i piedi della cultura mafiosa.
(PierSanti Mattarella)

La mafia sarà vinta da un esercito di maestre elementari.
(Gesualdo Bufalino)

Il fenomeno mafioso non è comune. Non è il brigatismo, non è la solita criminalità, perché il brigatismo e la criminalità lo Stato Italiano li combatte, e bene. È qualcosa di ben diverso: è la criminalità, più l’intelligenza, più l’omertà.
(Tommaso Buscetta)

Non credo che lo Stato italiano abbia veramente l’intenzione di combattere la mafia.
(Tommaso Buscetta)

E lei mi chiede ancora perché la mafia è così forte? Perché è capace di sfruttare tutte le occasioni propizie e trova sempre nuovi alleati per combattere i suoi nemici.
(Tommaso Buscetta)

La mafia è razionale, vuole ridurre al minimo gli omicidi. Se la minaccia non raggiunge il segno, passa a un secondo livello, riuscendo a coinvolgere intellettuali, uomini politici, parlamentari, inducendoli a sollevare dubbi sull’attività di un poliziotto o di un magistrato ficcanaso, o esercitando pressioni dirette a ridurre il personaggio scomodo al silenzio. Alla fine ricorre all’attentato. Il passaggi all’azione è generalmente coronato da successo, dato che Cosa Nostra sa fare bene il suo mestiere.
(Giovanni Falcone)

Uno dei miei colleghi romani, nel 1980, va a trovare Frank Coppola, appena arrestato, e lo provoca: «Signor Coppola, che cosa è la mafia?». Il vecchio, che non è nato ieri, ci pensa su e poi ribatte: « Signor giudice, tre magistrati vorrebbero oggi diventare procuratore della Repubblica. Uno è intelligentissimo, il secondo gode dell’appoggio dei partiti di governo, il terzo è un cretino, ma proprio lui otterrà il posto. Questa è la mafia… »
(Giovanni Falcone)

Chiunque pensasse di combattere la Mafia nel “pascolo” palermitano e non nel resto d’Italia non farebbe che perdere tempo.
(Carlo Alberto dalla Chiesa)

La mafia è dovunque, in tutta la società italiana, a Palermo e Catania come a Milano, Napoli o Roma, annidata in tutte le strutture come un inguaribile cancro.
(Pippo Fava)

Se si continua a credere che davvero camorra e ‘ndrangheta e le altre organizzazioni criminali siano un problema meridionale, siano un problema relegato nei confini del mezzogiorno, è finita!
(Roberto Saviano)

Come contrastare la malavita organizzata? Cominciando a non votarla alle elezioni…
(Daniele Luttazzi)

Senza piccioli e rispetto sei il nulla mischiato al niente…
(Totò Riina)

Puoi pensare che possa esistere mafia, camorra, ‘ndrangheta senza l’appoggio delle istituzioni dello Stato? Rimarrebbero banditi di strada.
(Carmine Schiavone)

Non spero certo di catturare gli assassini a un posto di blocco, ma la presenza dello Stato deve essere visibile, l’arroganza mafiosa deve cessare.
(Carlo Alberto Dalla Chiesa)

Che paìsi era quello indove un deputato regionali, connannato in primo grado per aviri aiutato mafiosi, viniva promosso senatori?
(Andrea Camilleri)

Il guaio è che i pentiti li abbiamo solo fra i camorristi, mai fra i politici.
(Pino Aprile)

La mafia, lo ripeto ancora una volta, non è un cancro proliferato per caso su un tessuto sano. Vive in perfetta simbiosi con la miriade di protettori, complici, informatori, debitori di ogni tipo, grandi e piccoli maestri cantori, gente intimidita o ricattata che appartiene a tutti gli strati della società.
(Giovanni Falcone)

Ogni volta che qualcuno ti offre una facile scorciatoia per realizzare i tuoi fini, stai contribuendo a tenere in piedi un sistema mafioso.
(Fabrizio Caramagna)

Ecco, la mafia è negazione d’una parola un po’ borghese: la dignità dell’uomo.
(Mauro Rostagno)

La mafia e la corruzione sono il cancro dell’Italia. I mafiosi ci mettono le mani in tasca. Si sono infiltrati nell’economia, distruggendo la concorrenza e le imprese sane che rispettano le regole.
(Pietro Grasso)

La mafia e l’illegalità si insinuano dappertutto dove c’è la mancanza dello Stato. Dove lo Stato non si fa carico delle istanze dei cittadini, trovano terreno fertile.
(Pietro Grasso)

In città avvenne un evento storico, i palermitani scoprirono che esisteva la mafia e glielo fecero scoprire i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino che istruirono il Maxiprocesso.
(Dal film La mafia uccide solo d’estate)

In seno alla mafia, le regole non hanno che due scopi: aggirare impunemente la legge e salvare le apparenze. L’etica sta al mafioso come l’onestà al politico.
(Harlan Coben)

E poi: che cos’è la mafia?… Una voce anche la mafia: che ci sia ciascun lo dice, dove sia nessun lo sa..
(Leonardo Sciascia, Il giorno della civetta)

La mafia è sì un’associazione criminale, è sì un problema di polizia e di ordine pubblico; ma non è soltanto questo. È un fenomeno assai più complesso, caratterizzato da una fittissima trama di relazioni con la società civile e con svariati segmenti delle istituzioni. Di qui un intreccio di interessi e un reticolo di alleanze, connivenze e collusioni che sempre hanno fatto della mafia un pericoloso fattore di possibile inquinamento della politica, dell’economia e della finanza.
(Gian Carlo Caselli)

Nessuna banda di gangster è mai durata più di 20 o 25 anni. La mafia c’è da 150. Come si spiega? Da un lato con il controllo del territorio, primo fattore che la differenzia dal crimine organizzato comune. Dall’altro (direi soprattutto), le “relazioni esterne”. Vale a dire l’intreccio di rapporti, di affari e di interessi con pezzi della politica, delle istituzioni, della pubblica amministrazione, dell’economia.
(Gian Carlo Caselli)

Finché una tessera di partito conterà più dello Stato, non riusciremo mai a battere la mafia.
(Carlo Alberto Dalla Chiesa)

Per lungo tempo si sono confuse la mafia e la mentalità mafiosa, la mafia come organizzazione illegale e la mafia come semplice modo di essere. Quale errore! Si può benissimo avere una mentalità mafiosa senza essere un criminale.
(Giovanni Falcone)

La lotta alla mafia dev’essere innanzitutto un movimento culturale che abitui tutti a sentire la bellezza del fresco profumo della libertà che si oppone al puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità e quindi della complicità.
(Paolo Borsellino)

Se vogliamo combattere efficacemente la mafia, non dobbiamo trasformarla in un mostro né pensare che sia una piovra o un cancro. Dobbiamo riconoscere che ci rassomiglia.
(Giovanni Falcone)

La mafia non è una società di servizi che opera a favore della collettività, bensì un’associazione di mutuo soccorso che agisce a spese della società civile e a vantaggio solo dei suoi membri.
(Giovanni Falcone)

La mafia si caratterizza per la sua rapidità nell’adeguare valori arcaici alle esigenze del presente, per la sua abilità nel confondersi con la società civile, per l’uso dell’intimidazione e della violenza, per il numero e la statura criminale dei suoi adepti, per la sua capacità ad essere sempre diversa e sempre uguale a se stessa.
(Giovanni Falcone)

All’interno della mafia l’omertà la legge del silenzio continua ad essere la regola.
(Giovanni Falcone)

Mai dire a una persona estranea alla famiglia quello che c’hai nella testa.
(Don Vito Corleone, dal film Il Padrino)

Mi scuserete di questa differenza che io faccio tra mafia e delinquenza comune, ma ci tengo. Tutti i mafiosi ci tengono. E’ importante: noialtri siamo mafiosi, gli altri sono uomini qualsiasi. Siamo uomini d’onore. E non tanto perché abbiamo prestato giuramento, ma perché siamo l’élite della criminalità. Siamo assai superiori ai delinquenti comuni. Siamo i peggiori di tutti.
(Antonio Calderone, pentito di mafia)

Ai suoi affiliati la mafia chiede di essere obbedienti e spietati; ma anche discreti per non attirare l’attenzione su di sé. Lo scopo principale è quello di arricchirsi in qualunque modo, calpestando qualunque valore. Ma il denaro non è tutto per i mafiosi. E’ il potere quello che conta veramente.
(Antonio Nicaso)

Bisogna liberarsi da questa catena feroce dell’omertà che è uno dei fenomeni sui quali si basa la potenza mafiosa. Si è legati a questo fatto dell’omertà, del non riferire nulla delle cose di Cosa Nostra all’esterno, di non sentire lo Stato, di sentire sempre lo Stato come un nemico o comunque come una entità con cui non bisogna collaborare
(Paolo Borsellino)

Si muore generalmente perché si è soli o perché si è entrati in un gioco troppo grande. Si muore spesso perché non si dispone delle necessarie alleanze, perché si è privi di sostegno. In Sicilia la mafia colpisce i servitori dello Stato che lo Stato non è riuscito a proteggere.
(Giovanni Falcone)

C’è un’enorme confusione sul problema della mafia. I mafiosi stanno in Parlamento, i mafiosi a volte sono ministri, i mafiosi sono banchieri, i mafiosi sono quelli che in questo momento sono ai vertici della nazione. Se non si chiarisce questo equivoco di fondo… Non si può definire mafioso il piccolo delinquente che arriva e ti impone la taglia sulla tua piccola attività commerciale, questa è roba da piccola criminalità, che credo abiti in tutte le città italiane, in tutte le città europee. Il fenomeno della mafia è molto più tragico ed importante.
(Pippo Fava)

I mafiosi non hanno paura del carcere; i mafiosi hanno paura che noi mettiamo loro le mani nelle tasche.
(Piero Grasso)

In “Cosa Nostra” se uno ti convoca, sei vivo quando entri e sei morto quando esci… ed è il tuo migliore amico a liquidarti.
(Dal film Donnie Brasco)

Nelle fiabe non si insegna ai bambini che esistono i draghi, quello lo sanno già, si insegna ai bambini che i draghi si possono sconfiggere. Ed è quello che fanno scrittori come Saviano. Non dicono che la mafia c’è, ma dicono che la mafia può essere sconfitta.
(Roberto Benigni)

Quando c’è un delitto di mafia, la prima corona che arriva è quella del mandante.
(Carlo Alberto Dalla Chiesa)

Ci si dimentica che il successo delle mafie è dovuto al loro essere dei modelli vincenti per la gente. E che lo Stato non ce la farà fin quando non sarà diventato esso stesso un «modello vincente».
(Giovanni Falcone)

La mafia era, ed è, altra cosa: un «sistema» che in Sicilia contiene e muove gli interessi economici e di potere di una classe che approssimativamente possiamo dire borghese; e non sorge e si sviluppa nel «vuoto» dello Stato (cioè quando lo Stato, con le sue leggi e le sue funzioni, è debole o manca) ma «dentro» lo Stato. La mafia insomma altro non è che una borghesia parassitaria, una borghesia che non imprende ma soltanto sfrutta.
(Leonardo Sciascia)

Il popolo siciliano è un popolo forte, generoso, intelligente. Il popolo siciliano è il figlio di almeno tre civiltà: la civiltà greca, la civiltà araba e la civiltà spagnola. È ricco di intelligenza questo popolo. Quindi non deve essere confuso con questa minoranza che è la mafia. È un bubbone che si è creato su un corpo sano.
(Sandro Pertini)

A questo può servire parlare di mafia, parlarne spesso, in modo capillare, a scuola: è una battaglia contro la mentalità mafiosa, che è poi qualunque ideologia disposta a svendere la dignità dell’uomo per soldi.
(Don Pino Puglisi)

Non è da Cosa Nostra che potete aspettarvi un futuro migliore per il vostro quartiere. Il mafioso non potrà mai darvi una scuola media per i vostri figli o un asilo nido dove lasciare i bambini quando andate al lavoro.
(Don Pino Puglisi)

Credo a tutte le forme di studio, di approfondimento e di protesta contro la mafia. La mafiosità si nutre di una cultura e la diffonde: la cultura dell’illegalità.
(Don Pino Puglisi)

Che l’Italia, e non soltanto la Sicilia, è un paese disperatamente mafioso, senza un minimo di convivenza civile, di rispetto per gli altri. C’è troppa gente scaltra, “spertu” dicono da noi. Chi può farla a un altro, la fa. E ritiene di far bene.
(Gianpaolo Pansa)

Non tutti quelli che vanno a Messa hanno una fede autentica nel Dio Padre e Madre: ci sono mafiosi che fanno la comunione tutte le domeniche e che portano in processione statue della Madonna, ma che non hanno deciso nel loro cuore di aderire sinceramente al Dio-amore, altrimenti non commetterebbero le azioni turpi di cui sono responsabili.
(Don Andrea Gallo)

La mafia è più antica (Titone dice che risale addirittura ai saraceni) e a provocarla fu la prolungata assenza di qualsiasi potere centrale: una specie di rozzo autogoverno esercitato da privati.
(Indro Montanelli)

La mafia è stata sempre reazione, conservazione, difesa e quindi accumulazione della ricchezza. Prima era il feudo da difendere, ora sono i grandi appalti pubblici, i mercati più opulenti, i contrabbandi che percorrono il mondo e amministrano migliaia di miliardi. La mafia è dunque tragica, forsennata, crudele vocazione alla ricchezza
(Rocco Chinnici)

In certi momenti, questi mafiosi mi sembrano gli unici esseri razionali in un mondo popolato da folli.
(Giovanni Falcone)

[Durante la riunione delle cinque famiglie] Ma io sono superstizioso, sapete? E se gli capitasse un incidente [a Michael], o se si pigliasse una palla nella testa da parte di qualcuno della polizia, o se lo trovassero impiccato nella sua cella, e persino se fosse colpito da un fulmine… qualcuno dei presenti ne sarebbe responsabile… E allora io non perdono. Ma, tolto questo, vi prometto e vi giuro, sulla testa dei miei nipotini, che non sarò io il primo a rompere la pace stipulata oggi.
(Don Vito Corleone, dal film Il padrino)

[Parlando de Il giorno della civetta] È uno di quei libri che non avrei voluto fossero mai stati scritti. Ho una mia personale teoria. Non si può fare di un mafioso un protagonista, perché diventa eroe e viene nobilitato dalla scrittura. Don Mariano Arena, il capomafia del Giorno della civetta, giganteggia. Quella sua classificazione degli uomini – omini, sott’omini, ominicchi, piglia ‘n culo e quaquaraquà – la condividiamo tutti. Quindi finisce con l’essere indirettamente una sorta di illustrazione positiva del mafioso e ci fa dimenticare che è il mandante di omicidi e fatti di sangue. Questi sono i pericoli che si corrono quando si scrive di mafia. La letteratura migliore per parlare di mafia sono i verbali dei poliziotti e le sentenze dei giudici.
(Andrea Camilleri)

Dio ha detto una volta: “Non uccidere”: non può uomo, qualsiasi, qualsiasi umana agglomerazione, mafia, non può cambiare e calpestare questo diritto santissimo di Dio! Questo popolo siciliano, talmente attaccato alla vita, popolo che ama la vita, che dà la vita, non può vivere sempre sotto la pressione di una civiltà contraria, civiltà della morte. Qui ci vuole civiltà della vita! Nel nome di questo Cristo, crocifisso e risorto, di questo Cristo che è vita, via verità e vita, lo dico ai responsabili: convertitevi! Un giorno verrà il giudizio di Dio!
(Papa Giovanni Paolo II)

La mafia è contraria al Vangelo, è da osteggiare e combattere.
(Papa Francesco)

Temo che la magistratura torni alla vecchia routine: i mafiosi che fanno il loro mestiere da un lato, i magistrati che fanno più o meno bene il loro dall’altro, e alla resa dei conti, palpabile, l’inefficienza dello Stato.
(Giovanni Falcone)

Non c’è alcuna ragione perché il bene non possa trionfare sul male, se solo gli angeli si arruolassero nei ranghi della mafia.
(Kurt Vonnegut)

Le mafie costituiscono la principale causa e il principale effetto del mancato sviluppo di gran parte del Mezzogiorno.
(Giuseppe Pisanu)

Le mafie hanno avuto origine nel Sud, ma da almeno quarant’anni hanno risalito la penisola, si sono insediate nel Nord – dove il grado di sofisticazione della presenza mafiosa è molto più elevato e quindi molto più difficile da scoprire – e hanno esteso le loro attività all’Europa e al resto del mondo. Le organizzazioni italiane sono funeste protagoniste della globalizzazione del crimine: anche i cartelli della droga tendono ad adottare i modelli organizzativi delle nostre mafie.
(Giuseppe Pisanu)

La mafia quando ero ragazzina, negli anni ’50, in Sicilia era impronunciabile. Se un giornalista andava a chiedere cosa fosse, nessuno rispondeva. Non esisteva. A Palermo abbiamo avuto Ciancimino come sindaco, un mafioso. Negli anni la popolazione si è resa conto del problema, ha preso consapevolezza.
(Dacia Maraini)

Mafia: si vis pacem lupara bellum per omnia sicula siculorum. Amen.
(Marcello Marchesi)

[Ai poliziotti, durante l’arresto] – Riina: Chi siete? Chi vi manda?
– Ultimo: Ci mandano Falcone e Borsellino!
(Dalla serie tv Il capo dei capi)

Possiamo sempre fare qualcosa: massima che andrebbe scolpita sullo scranno di ogni magistrato e di ogni poliziotto.
(Giovanni Falcone)

La mafia è un fenomeno umano e come tutti i fenomeni umani ha un principio, una sua evoluzione e avrà quindi anche una fine. Spero solo che la fine della mafia non coincida con la fine dell’uomo.
(Giovanni Falcone)