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Frasi, citazioni e aforismi di Denis Diderot

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Denis Diderot nasce a Langres il 5 ottobre 1713 e muore a Parigi il 31 luglio 1784. E’ uno dei massimi rappresentanti dell’Illuminismo e uno dei filosofi più rappresentativi del XVIII secolo.

Denis Diderot è stato promotore, direttore editoriale ed editore dell’Encyclopédie, avvalendosi inizialmente dell’importante collaborazione di d’Alembert. Denis Diderot scriverà circa 5000 voci, spesso anonime, portando avanti l’impresa quasi da solo, grazie a vari finanziamenti, sino all’uscita degli ultimi volumi nel 1772.

Oltre al colossale lavoro enciclopedico, Diderot scrive numerose opere filosofiche e teatrali, romanzi, articoli e saggi su molteplici argomenti.

Presento una raccolta di frasi, citazioni e aforismi di Denis Diderot. Tra i temi correlati Le frasi e i pensieri più celebri di Voltaire e Le frasi più belle e famose di Immanuel Kant.

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Frasi, citazioni e aforismi di Denis Diderot

Il Dio dei cristiani è un padre che tiene in gran conto le sue mele, e assai poco i suoi figli.

Il primo prete fu il primo imbroglione che incontrò il primo fesso.

I filosofi non hanno mai ucciso alcun prete, invece questi ultimi hanno condannato e ucciso molti grandi filosofi.

L’uomo non sarà mai libero fino a quando l’ultimo re non sarà strangolato con le budella dell’ultimo prete.

Le cose di cui si parla di più tra gli uomini sono solitamente quelle che si conoscono meno.

I piaceri violenti sono come le sofferenze profonde: sono muti.

Quando si scrive delle donne, bisogna intingere la penna nell’arcobaleno e asciugare la pagina con la polvere delle ali delle farfalle.
[Quand on veut écrire sur les femmes, il faut tremper sa plume dans l’arc-en-ciel et secouer sur sa ligne la poussière des ailes du papillon].

L’amore toglie acutezza di spirito a chi ne ha e ne da a chi non la possiede.

La poesia deve avere in sé qualcosa che è barbaro, immenso e selvaggio.

Non ci sono precetti morali che non abbiano in sé qualcosa di sconveniente.

Noi mandiamo giù a gran sorsi la menzogna che ci lusinga, e beviamo goccia a goccia la verità che ci riesce amara.

Non basta fare il bene, bisogna anche farlo bene.

Un giorno fu chiesto a qualcuno se ci fossero dei veri atei. Credete, rispose, che ci siano dei veri cristiani?

Dobbiamo consentire la satira e la denuncia: l’odio chiuso è più pericoloso dell’odio aperto.

Perché i miracoli di Gesù Cristo sono veri, e quelli di Esculapio, di Apollonio di Tiana e di Maometto sono falsi?

Che Gesù Cristo, che è Dio, fu tentato dal diavolo, è un racconto degno delle Mille e una notte.

Nessun uomo ha avuto dalla natura il diritto di comandare sugli altri. La libertà è un dono del cielo e ogni individuo della stessa specie ha il diritto di fruirne non appena è dotato di ragione.

Le religioni sono state create da entusiasti ignoranti o da egoisti ambiziosi.

Che cosa è questo Dio che fa morire Dio per placare Dio?

Togliete la paura dell’inferno a un cristiano, e gli avrete tolto la fede.

Posso perdonare tutto agli uomini, tranne l’ingiustizia, l’ingratitudine e la disumanità.

Il pensiero che Dio non esista non ha mai spaventato nessuno, mentre è spaventoso pensare che ne esista uno come quello che mi hanno descritto.

La superstizione fa più ingiuria a Dio dell’ateismo.

L’ignoranza è meno lontana dalla verità del pregiudizio.

Il primo passo verso la filosofia è l’incredulità.

Esiste solo una passione, la passione per la felicità.

Ci sono tanti modi per essere felici quante sono le persone.

Il linguaggio del cuore è mille volte più vario di quello della mente.

Fare voto di castità significa promettere a Dio l’infrazione costante della più saggia e della più importante delle sue leggi.

Dire che l’uomo è un composto di forza e debolezza, di luce e cecità, di piccolezza e grandezza, non è metterlo sotto processo, è definirlo.

Il lavoro, tra gli altri vantaggi, ha quello di abbreviare le giornate e allungare la vita.

Noi siamo molto più capaci di notare i vizi piuttosto che le virtù dei nostri consimili.

L’osservazione raccoglie fatti; la riflessione li unisce; l’esperimento verifica il risultato della combinazione.

Non si sa mai cosa vuole o non vuole il cielo, e forse nemmeno lui ne sa qualcosa.

Il buono vive in società, il malvagio da solo

Sai quali sono i cattivi padri? Quelli che hanno dimenticato gli errori della loro giovinezza.

L’uomo si crede savio, quando la sua pazzia sonnecchia.

Colui che avrà studiato se stesso sarà a buon punto nella conoscenza degli altri.

La voce della coscienza e dell’onore è ben debole quando la pancia urla.

La saggezza non è altro che la scienza della felicità.

Si va a letto ogni giorno con donne che non si amano, e mai con quelle che si amano.

Si corre lo stesso rischio a credere troppo che a credere troppo poco.

Perché lodare i morti che non odono, e non lodar la gente per bene quand’è in vita?

Diffidate di chi vuol mettere ordine. Ordinare significa sempre rendersi padrone degli altri a loro scapito.

Noi crediamo di condurre il destino, ma è sempre lui a condurre noi.

Se sentite una donna dir male dell’amore ed un letterato della fama, state pur certi che la donna sta invecchiando e che il talento del letterato è in declino.

Le donne troppo virtuose hanno in sé qualcosa che non è mai casto.

Con la virtù si fanno soltanto quadri tranquilli e freddi; sono la passione e il vizio quelli che animano le composizioni del pittore, del poeta, del musicista

Che cosa sono dunque gli individui? Essi non esistono affatto. C’è un solo grande individuo, ed è il tutto.

Si vivrebbe abbastanza tranquilli in questo mondo se si fosse davvero sicuri che non c’è nulla da temere nell’altro.

Ci scagliamo incessantemente contro le passioni; a esse vengono imputate tutte le pene dell’uomo e dimentichiamo che costituiscono anche la fonte di tutti i suoi piaceri.

La ragione senza passioni sarebbe come un re senza sudditi.

Riproporsi di sopprimere le passioni è il colmo della pazzia. Tale è il bel progetto del devoto, che si tormenta come un forsennato per non desiderare, non amare, non sentire nulla e che diverrebbe un vero e proprio mostro se i suoi propositi si realizzassero.

Si declama tanto contro le passioni, causa di tutti gli affanni umani, e si dimentica che sono anche la causa di tutte le nostre gioie.

Soo le passioni, le grandi passioni, possono elevare l’anima a grandi cose.
[Il n’y a que les passions et les grandes passions qui puissent élever l’âme aux grandes choses.]

Le passioni moderate producono uomini comuni.

La gelosia è un sentimento che l’amicizia non sempre spegne. Niente è così difficile da perdonare come il merito.

Il vero martire attende la morte. Il fanatico le corre incontro.

La vita claustrale è una vita da fanatici o da ipocriti.

Far voto d’obbedienza vuol dire rinunciare alla prerogativa inalienabile dell’uomo, la libertà.

Per essere un perfetto cristiano bisogna essere ignorante, credere ciecamente, rinunciare a tutti i piaceri, agli onori, alle ricchezze.

Lo scetticismo non s’attaglia a tutti quanti. Presuppone un esame profondo e disinteressato: colui che dubita, perché non conosce le ragioni di credibilità, è semplicemente un ignorante. Il vero scettico ha contato e soppesato le ragioni.

L’uomo più felice è colui che porta felicità al maggior numero di altri.

Questo è il destino di quasi tutti gli uomini di genio; non sono alla portata del loro secolo; stanno scrivendo per la prossima generazione.

Non conserviamo quasi nulla senza l’aiuto delle parole, ma le parole non sono quasi mai sufficienti per trasmettere esattamente ciò che sentiamo.

Se la ragione è un dono del cielo, altrettanto possiamo dire della fede. Il cielo ci ha fatto due doni incompatibili e contraddittori.

Ciò che per noi oggi è un paradosso, sarà una verità dimostrata dai posteri.

La religione di Gesù Cristo, annunciata da ignoranti, ha fatto i primi cristiani. La medesima religione, predicata da sapienti e dottori, oggi non fa che degli increduli.

Che sciocca occupazione quella d’impedirci di provare un piacere o farci arrossire di quello che abbiamo provato! È l’occupazione del critico.

Basta un solo fatto per abbattere un sistema.

In più d’una occasione ho notato che una donna credeva di seguire la propria testa e in realtà obbediva al proprio gioiello.

Le frasi concise sono come chiodi acuminati che fissano la verità nella nostra memoria.

I favoriti del regno precedente non sono mai i favoriti del regno successivo.

Un bene presente può essere fonte di un grande male futuro; un male presente, fonte di un grande bene futuro.

Nel popolo nessuno ama parlare più dei balbuzienti, e nessuno ama camminare più degli zoppi.

Se un misantropo si fosse proposto di fare l’infelicità del genere umano, che avrebbe potuto inventare di meglio che la credenza in un essere incomprensibile, sul quale gli uomini non avrebbero potuto mai mettersi d’accordo e al quale avrebbero attribuito maggior importanza che alla loro stessa vita?

In politica i sistemi sono più pericolosi che in filosofia. Quando l’immaginazione di un filosofo prende la direzione sbagliata, i suoi errori danneggiano soltanto lui; quando è l’immaginazione di un politico a deviare, i suoi errori sono una sventura per molti uomini.

Una frecciata di calunnia è talora più atroce del pugnale d’un assassino.

La distanza è una grande promotrice dell’ammirazione!

Il mondo ha un bell’invecchiare: non cambia. Può darsi che l’individuo si perfezioni, ma la moltitudine dell’umanità non diventa né migliore né peggiore.

Volete che vi racconti un bel paradosso? Io sono convinto che la specie umana può essere veramente felice solo in uno stato sociale nel quale non vi siano né re, né magistrati, né preti, né leggi, né tuo, né mio, né proprietà mobiliare, né proprietà fondiaria, né vizi, né virtù; e questo stato sociale è maledettamente ideale.

La battuta spiritosa viene in mente solo dopo, quando già si scendono le scale.

Si dice che il desiderio è il prodotto della volontà, ma in realtà è vero il contrario: la volontà è il prodotto del desiderio.

Mi rappresento il vasto recinto delle scienze come una grande estensione di terreno disseminato di luoghi oscuri e illuminati. Lo scopo delle nostre fatiche deve essere quello di estendere i confini dei luoghi illuminati, oppure di moltiplicare sul terreno i centri di luce. L’un compito è proprio del genio che crea, l’altro della perspicacia che perfeziona.

Noi abbiamo una memoria immensa, presente in noi a nostra insaputa.

Con il passare dei secoli, aumenterà il numero di libri, al punto che possiamo prevedere un tempo in cui imparare dai libri sarà difficile come studiare l’universo.

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Frasi tratte da L’Encyclopédie, 1751/80

Scopo dell’enciclopedia è raccogliere le conoscenze sparse sulla faccia della terra, esporne ai nostri contemporanei il sistema generale e trasmetterle ai posteri, affinché l’opera dei secoli passati non sia stata inutile per i secoli a venire; affinché i nostri nipoti, resi più istruiti, diventino nello stesso tempo più virtuosi e felici; e affinché noi non dobbiamo morire senza aver ben meritato del genere umano.

Un’enciclopedia non può essere fatta su commissione. E’ lavoro che va condotto innanzi con tenacia piuttosto che iniziato con ardore.

La storia ci offre solo esempi di pace violata, di guerre ingiuste e crudeli, di campi devastati, di città ridotte in cenere.

Il consenso degli uomini riuniti nella società è il fondamento del potere. Chi si è affermato solo con la forza può sopravvivere solo con la forza.