Annunci
Katherine Mansfield nata a Wellington, in Nuova Zelanda, il 14 ottobre 1888, è stata una scrittrice e giornalista. Autrice di racconti, romanzi e poesie, è considerata una delle più influenti e importanti autrici del movimento modernista. Lasciò la natia Nuova Zelanda per trasferirsi in Inghilterra, dove divenne amica di D. H. Lawrence, Virginia Woolf, Ottoline Morrell e altri che orbitavano nel Bloomsbury Group.
Malata di tubercolosi, morì a soli 35 anni. Tra le ultime parole che scrisse in russo su un taccuino che sempre l’accompagnava si legge: “carta, cenere, legna”. Così come il ciclo della carta che nasce dal legno e finisce in cenere, Katherine Mansfield brillò nelle sue ultime ore e si spense all’improvviso la sera del 9 gennaio 1923 a Fontainebleau in Francia.
Katherine Mansfield aveva uno sguardo estasiato sul mondo, una passione per la vita e il desiderio ardente di scrivere. Era la scrittura del resto che dava significato alla vita, la riempiva di senso – nonostante tutto- la scrittura era la sua religione: “Prima sono una scrittrice e poi una donna”.
Presento una raccolta delle frasi più belle di Katherine Mansfield. Tra i temi correlati Le frasi più belle di Virginia Woolf e Le frasi e poesie più belle di Emily Dickinson.
**
Le frasi più belle di Katherine Mansfield
Una vita calda, ardente, pulsante… sentirmi come radicata nella vita stessa… apprendere, desiderare, conoscere, sentire, pensare, agire. Ecco ciò che desidero. Nulla di meno.
[Warm, eager, living life-to be rooted in life-to learn, to desire, to know, to feel, to think, to act. This is what I want. And nothing less. That is what I must try for.]
Fatti una regola nella vita di non avere mai rimpianti e di non voltarti mai indietro. Avere dei rimpianti è un terribile spreco di energie, non puoi costruire su queste basi, serve solo a sguazzarci dentro.
Ho sempre ritenuto che il più grande privilegio, sollievo e conforto dell’amicizia fosse quello di non dover mai spiegare nulla.
Vivo nel fragore di un fiume impetuoso che solo io posso udire. È curiosa questa mia esistenza.
Se desideri vivere, devi prima partecipare al tuo stesso funerale.
Voglio essere tutto ciò che sono capace di diventare.
Com’è difficile staccarsi dai luoghi… lasciamo pezzetti di noi sui paletti delle staccionate, piccoli stracci e brandelli della nostra.
La felicità è come quando si inghiotte improvvisamente uno spicchio splendente di sole nel pomeriggio.
Rischia! Rischia tutto! Non ti preoccupare più delle opinioni degli altri, per quelle voci. Fai la cosa per te più difficile nella terra. Agisci per te stesso. Affronta la verità.
Non ritroviamo mai la stessa cosa che abbiamo perduto. È sempre una cosa nuova. Quando ci lascia è già cambiata.
Potresti anche immergere il tuo cuore in me e non lo sentiresti mai toccare il fondo.
Ciò che provo per te non può essere trasmesso in combinazioni di frasi; o urla forte o resta dolorosamente silenzioso.
Quando iniziamo a non prendere sul serio i nostri insuccessi, significa che stiamo cessando di averne paura. È di un’importanza immensa imparare a ridere di noi stessi.
Desidero ardentemente fare cose selvagge e appassionate.
Non sei mai stato curioso di me; non hai mai voluto esplorare la mia anima.
Come è idiota la civiltà! Perché avere un corpo se devi tenerlo chiuso in una scatola come un violino molto raro?
Amore mio, dolce amore mio, vivo in un altro mondo. Un mondo più gentile e semplice. Un mondo di lune, stelle e foreste, un mondo pieno di pericoli e di magica bellezza. È il vecchio mondo, ma per me è nuovo.
Ho visto il sole sorgere. Un bel cielo color albicocca pieno di fiamme e poi un rosa solenne. Quanto è bello… Mi sento così piena d’amore oggi dopo aver visto il sole sorgere.
Nella vita c’è qualcosa di triste. È difficile dire cosa. Non intendo i dolori che tutti conosciamo, come le malattie e la miseria e la morte. No, è qualcosa di diverso. È qui dentro, qui dentro, fa parte di noi come il respiro.
Non vorresti provare tutti i tipi di vita? Una è così piccola. Ma questa è la soddisfazione dello scrivere: si possono impersonare così tante persone.
Guardare indietro è fatale all’Arte. È un voler restare poveri. L’arte non può e non vuole sopportare la miseria.
I cieli si sono aperti per il tramonto stasera. Quando pensavo che il giorno si fosse piegato e sigillato, è arrivato uno scoppio di petali luminosi celestiali.
Noi possiamo fare qualunque cosa desideriamo a patto che la si desideri con abbastanza intensità… Cos’è che vorresti fare più di ogni altra cosa? Questo è quello che devo continuare a chiedere a me stessa, di fronte alle difficoltà.
Quando una cosa è andata, è andata. Finita, liquidata. E allora molliamola!
La mente che io amo deve avere territori selvaggi, un intricato frutteto dove le prugne cadono nell’erba alta, un fitto boschetto, magari con un paio di serpenti, una pozza la cui profondità è ignota a tutti e sentieri pieni di fiori piantati dalla mente.
Le persone sono come valigie – riempite di questo o quello, spedite, sbatacchiate, scaraventate in aria, sbattute per terra, perdute e ritrovate, d’un tratto vuotate a metà, o di nuovo stipate da scoppiare, finché l’Ultimo Facchino le lancia sull’Ultimo Treno, e filano via sferragliando.
Perché! Perché! Perché la classe media è così noiosa, così totalmente priva di senso dell’umorismo?
È strano che ci siano momenti in cui sento che le stelle non sono affatto solenni: sono segretamente allegre.
Il piacere di tutta la lettura è raddoppiato quando si vive con un’altra persona che divide gli stessi libri.
Se avessi un luogo da poter chiamare “casa” e potessi tirare le tende, chiudere a chiave la porta, bruciare rapida qualcosa dal dolce profumo, fare due passi nella stanza perfetta, senza fare rumore, osservando le luci e le ombre, la vita sarebbe tollerabile.
Questa sera, mentre Venere brillava alla finestra e le montagne pallide erano così incantevoli, ero seduta a pensare alla morte, a tutto ciò che ci sarebbe da fare, alla Vita che è così bella, e al fatto che il mio corpo è una prigione. Ma questo stato d’animo è il male.
Sto bene solo con me stessa. Le altre persone non si fermano a guardare le cose che voglio guardare io o, se lo fanno, si fermano per compiacermi o per assecondarmi.
L’odore delle foglie e della terra nera bagnata si mescolava all’odore acuto del mare.
Sento con assoluta certezza- nel mio modo di sentire abominevolmente moderno – che non riesco ad entrare in contatto con la mia intelligenza. Me ne sto là in piedi, in una di quelle disgustose cabine telefoniche, e non riesco a prendere la linea. “Siamo spiacenti, non risponde nessuno”, sentenzia la vocina metallica. “Vuole riprovare? Oppure cambiare numero?”.
La verità è che l’amicizia è tanto sacra ed eterna quanto il matrimonio.
Ma un giorno saremo ricchi, e il giorno dopo poveri. Un giorno ceneremo in un palazzo e il giorno dopo ci siederemo in una foresta e bruceremo funghi su uno spilla da capelli.
Il vento che si muove tra l’erba in modo che l’erba tremi. Questo mi crea un’emozione che non capisco nemmeno.
Se solo si potesse distinguere il vero amore dal falso amore, così come si distinguono i funghi dai funghi velenosi.
Tutto in lei era dolce, pallido come il miele. Non ti saresti sorpreso nel vedere un’ape impigliata nei grovigli di quei capelli gialli.
La vita è tutto questo: qualcosa di infantile e molto naturale. Non è vero?
Quando dico “Ho paura” – non lasciarti turbare, carissimo cuore. Abbiamo tutti paura quando siamo nelle sale d’attesa.
Se potessimo cambiare il nostro atteggiamento, non solo vedremmo la vita in modo diverso, ma la vita stessa diventerebbe diversa.
Il coraggio è come un cane disobbediente: una volta che inizia a scappare, va ancora più veloce nonostante i tuoi tentativi di richiamarlo.
Devo dire che odio i soldi. Ma è la mancanza di essi che odio di più.
Quella è la parte spaventosa dell’essere stati vicini alla morte. Si sa quanto è facile morire. Le barriere che sono alzate per tutti gli altri sono abbassate per te, e devi solo scivolare attraverso.