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Le frasi più belle di Indira Gandhi

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Indira Gandhi (nata a Allahabad il 19 novembre 1917 e morta a Nuova Delhi il 31 ottobre 1984), la prima donna (e l’unica, ad oggi) a ricoprire la carica di Primo ministro dell’India, è stata una leader formidabile la cui vita è stata segnata dalla resilienza e dalla dedizione al suo paese.

Nonostante il comune cognome, Indira Gandhi, figlia di Jawaharlal Nehru, non aveva nessun legame di parentela con Mahatma Gandhi.

Indira Gandhi fu assassinata il 31 ottobre 1984, uccisa dalle sue due guardie del corpo sikh che intendevano vendicare la brutale repressione del movimento rivoluzionario sikh. Il giorno prima di morire disse: “Non ho l’ambizione di vivere a lungo, ma sono fiera di mettere la mia vita al servizio della nazione. Se dovessi morire oggi, ogni goccia del mio sangue fortificherebbe l’India”.

Presento una raccolta delle frasi più belle di Indira Gandhi. Tra i temi correlati si veda Frasi e citazioni memorabili di Margaret Thatcher e Le più belle frasi di Mahatma Gandhi.

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Le frasi più belle di Indira Gandhi

Gli uomini ignoreranno sempre la loro vera natura finché non lasceranno le donne libere di realizzare la propria personalità.

Il potere di mettere in discussione è la base di tutto il progresso umano.

Mio nonno mi disse una volta che ci sono due tipi di persone: quelli che fanno il lavoro e quelli che si prendono il merito. Mi disse di cercare di essere nel primo gruppo; ci sarà sempre molta meno competizione.

Le donne, a volte esagerano: vero. Però è solo quando si esagera che gli altri ci ascoltano.

La paura, ogni paura, è una perdita di tempo. Come i rimpianti.

È tutto collegato. Quello che accade ora agli animali, succederà in seguito all’uomo.

Non si può stringere una mano con il pugno serrato.

Il perdono è del coraggioso, non del vigliacco.

Le persone tendono a dimenticare i propri doveri ma a ricordare i propri diritti.

Per potersi affrancare, la donna deve sentirsi libera di essere se stessa, non in rivalità con l’uomo.

Penso che una volta la leadership significasse imporsi; oggi è possedere le qualità necessarie per meritare la stima degli altri.

Anche se morissi al servizio della nazione, ne sarei fiera. Ogni goccia del mio sangue contribuirà alla crescita di questa Nazione e a renderla forte e dinamica.

Chi non conosce se stesso, è perduto.

La felicità è quando i tuoi atti corrispondono alle tue parole.

Dobbiamo imparare a essere fermi nel mezzo dell’attività ed essere vibranti e vivi nel mezzo del riposo.

Si deve vigilare sui ministri che non possono fare nulla senza soldi e su quelli che amano fare tutto solo coi soldi.

La forza di una nazione consiste in definitiva in ciò che può fare da sola, e non in ciò che può prendere in prestito dagli altri.

Le opportunità non vengono offerte. Bisogna coglierle e lavorarci sopra. E questo richiede perseveranza… e coraggio

Non vi auguro tempi facili, ma vi auguro che qualsiasi difficoltà possiate avere, siate in grado di superarla.

Io rifiuto le chiacchiere fiorite. E i complimenti, semmai, li rivolgo dopo che il lavoro è fatto.

Io non so recitare, mi mostro sempre per quella che sono, con l’umore che ho. Se sono contenta, mi mostro contenta; se sono arrabbiata, mi mostro arrabbiata. Senza preoccuparmi di come reagiscono gli altri. Quando s’è avuta una vita difficile come la mia, non ci si preoccupa di come reagiscono gli altri.

Se qualcosa va bene in mani private perché guastarla col bigottismo delle nazionalizzazioni?

È un gran privilegio aver vissuto una vita difficile, e questo privilegio lo hanno avuto in molti nella mia generazione: io a volte mi chiedo se i giovani d’oggi non siano privati dei drammi che costruirono noi…

Senta, io non vedo il mondo come una cosa divisa tra destra e sinistra. E non me ne importa nulla di che è a destra o a sinistra o al centro. Anche se le usiamo, anche se io stessa le uso, tali espressioni hanno perso ogni significato.

Il nostro scopo è di costruire una grande nazione. Noi vogliamo un’India potente.