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Le frasi più belle di Jack London

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Jack London, nato a San Francisco il 12 gennaio 1876, è stato uno scrittore, noto per i romanzi Il richiamo della foresta, Martin Eden e Zanna Bianca.

La sua vita fu movimentata, inquieta e rocambolesca, piena di continui cambiamenti: inscatolatore di lattine, strillone e rivenditore di giornali, razziatore di ostriche, poliziotto dei mari contro i razziatori di ostriche, mendicante, marinaio e cacciatore di foche, addetto all’avvolgimento di fili di iuta, vagabondo, spalatore di carbone, giardiniere, facchino, scaricatore di porto, corrispondente di guerra (guerra russo-giapponese), agente di assicurazioni, pugile, coltivatore e cercatore d’oro, prima di realizzarsi, dopo innumerevoli tentativi, come scrittore di successo. Jack London si infine si suicidò a Glen Ellen il 22 novembre 1916.

Presento una raccolta delle frasi più belle di Jack London, tratte dai suoi romanzi e dalle sue lettere epistolari. Tra i temi correlati Le frasi più belle di Jack kerouac e Frasi sulla natura, citazioni e aforismi.

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Le frasi più belle di Jack London

La vita viveva della vita. Vi erano quelli che divoravano e quelli che erano divorati.
(Il richiamo della foresta)

Dal profondo della foresta echeggiava un richiamo, e ogni volta che lo udiva, misterioso, emozionante, invitante, si sentiva costretto a voltare le spalle al fuoco e alla terra battuta che lo circondava e a tuffarsi nella foresta, sempre più avanti, non sapeva dove né perché.
(Il richiamo della foresta)

Qui non v’era pace né riposo né un solo momento di sicurezza. Tutto era trambusto e azione, e in qualunque momento il corpo e la vita stessa erano in pericolo.
(Il richiamo della foresta)

Uccidere o essere ucciso, mangiare o essere mangiato, era questa la legge; e a questo comandamento che sorgeva dalle profondità del tempo egli prestava obbedienza.
(Il richiamo della foresta)

Mi piace vedere la natura in tutto il suo splendore selvaggio e violento.
(Il richiamo della foresta)

E’ più facile appoggiarsi a un altro che stare in piedi da solo.
(Zanna bianca)

La vita non è sempre questione di tenere delle carte buone, ma talvolta, di giocare bene una mano debole.

Dimenticati di te stesso e il mondo ti ricorderà.
[Forget you! And then the world will remember you]

Una vita che non brami la vita è ben avviata verso la sua fine.
(Martin Eden)

Le persone d’eccezionale valore sono simili alle grandi aquile solitarie che volano molto in alto nell’azzurro, al disopra della terra e della sua superficiale meschinità.
(Martin Eden)

La ragione non ha nulla a che fare coll’amore: l’amore è superiore alla ragione.
(Martin Eden)

La morte? Non c’è morte, c’è solo un cambiamento di universi.
(Martin Eden)

Il silenzio spettrale dell’inverno aveva lasciato il posto al grande mormorio primaverile della vita che si risvegliava. Questo mormorio si levava da tutta la terra, carico della gioia di vivere.
(Il richiamo della foresta)

La vita raggiunge il suo apice quando fa fino in fondo ciò per cui è stata realizzata.
(Zanna bianca)

Ho visto molte cose brutte. Ma la bruttezza passa e la bellezza resta.
(Martin Eden)

Un osso dato a un cane non è carità. Carità è un osso diviso col cane, quando sei affamato come il cane.
(La strada)

Il principale tratto di distinzione fra l’uomo e gli altri animali è che l’uomo è l’unico animale che maltratta le femmine della sua specie.
(La strada)

Le menti limitate non riconoscono che le limitazioni altrui.
(Martin Eden)

Un uomo senza coraggio è per me la cosa più spregevole sotto il sole, una parodia dell’intero schema della creazione.

La paura! Quell’eredità della vita selvaggia a cui nessun animale può sfuggire.
(Zanna bianca)

C’è un’astronomia senza fine nello sguardo di un uomo vagabondo.
(Il lupo dei mari)

Ogni verso dei poeti veramente grandi è pieno di verità e bellezza ed evoca tutto ciò che è elevato e nobile nell’uomo. Nessun verso dei grandi poeti potrebbe essere eliminato senza con ciò provocare un impoverimento nel mondo.
(Martin Eden)

Per i mediocri non c’è speranza. La mediocrità è un peccato.

La gente immagina di pensare, e accade che degli esseri senza pensiero si erigano ad arbitri di coloro che pensano davvero.
(Martin Eden)

Ricorda che la verità è la cosa più grande del mondo. Se sarai grande, sarai vero. Se sopprimi la verità, se nascondi la verità, se non ti alzi e non parli in assemblea, se parli in assemblea senza dire tutta la verità, allora sei meno vero della verità e di conseguenza sei meno che grande.

È stato nel Klondike che ho trovato me stesso. Lì nessuno parla. Tutti pensano.

Ma io sono io. E non subordinerò il mio gusto al giudizio unanime dell’umanità.

Non c’è fuoco come la passione, non c’è squalo come l’odio, non c’è dolore come la consapevolezza.
(Martin Eden)

Dio? Ci ho rinunciato. Preferisco la vastità stellata, senza Dio e senza fine, a un eden minuscolo con un piccolo Dio al suo interno.
(Stella bianca)

Ma soprattutto amava correre nel tenue crepuscolo delle mezzanotte estive, ascoltando i mormorii sommessi e sonnolenti della foresta, leggendo segni e suoni come un uomo può leggere un libro, e cercando quel misterioso qualcosa che lo chiamava – lo chiamava, sveglio o addormentato, in ogni momento.
(Il richiamo della foresta)

Quando nelle lunghe notti gelate levava il muso alle stelle gettando lunghi ululati nello stile dei lupi, erano i suoi antenati morti e ridotti in polvere, che levavano il muso alle stelle e ululavano nei secoli attraverso di lui.
(Il richiamo della foresta)

Era la saggezza imperiosa dell’eternità che irrideva alla futilità della vita e agli umani sforzi.
(Zanna bianca)

Eppure, egli era ancora diverso dagli altri cani. Conosceva le leggi meglio degli altri e le osservava più scrupolosamente: ma in lui si sentiva ancora come un accenno di ferocia in agguato, come se il selvaggio indugiasse ancora in lui e il lupo in lui dormisse semplicemente.
(Zanna bianca)

La razza che possiede il più elevato altruismo durerà.

L’adolescenza è l’epoca in cui si conquista a morsi l’esperienza.

Il genio è irresistibile; spazza via ogni catena e costrizione; non può essere frenato.

Nessuno è mai diventato un grande senza realizzare l’impossibile. È il segreto della grandezza.

Non tutti i mostri hanno le zanne.

Preferisco cantare una canzone selvaggia e farmi scoppiare il cuore, piuttosto che vivere mille anni osservando la mia digestione e avendo paura dell’umidità.

Ti guardi indietro e vedi quanto hai lavorato duramente e quanto eri povero, e quanto eri disperatamente ansioso di avere successo, e tutto ciò che riesci a ricordare è quanto eri felice.

Se pensi con chiarezza, scriverai con chiarezza; se i tuoi pensieri sono meritevoli, altrettanto meritevole sarà la tua scrittura. Ma se il tuo modo di esprimerti è scadente, è perché i tuoi pensieri sono scadenti; se è limitato, è perché tu sei limitato.

Non scrivete troppo. Concentrate il sudore della vostra fronte su un solo racconto, piuttosto che disperderlo su una decina di storie.

Vorrei piuttosto essere ceneri che polvere!
Vorrei piuttosto che la mia scintilla bruciasse tutta e subito in una fiamma brillante piuttosto che si consumi sino allo stoppino.
Preferirei essere una superba meteora, ogni mio atomo esploso in un magnifico bagliore, piuttosto che un sonnolento e perseverante pianeta.
La funzione propria dell’uomo è di vivere, non di esistere.
Io non sprecherò i miei giorni nel cercare di prolungarli.
Io userò il mio tempo.

Il mondo è coperto dalla polvere di uomini sedicenti e presunti sani di mente che non hanno lasciato alcun segno sulla faccia della vita e sono completamente dimenticati. Per favore, per favore ricordate che le grandi cose risiedono nella passione.

Uomini cosiddetti normali, di quelli che hanno cuore e cervello sempre freddi, che non fumano, non bevono, non si alterano mai, vanno bene per tutto, tranne che per dare prova di coraggio.

La pietà non esisteva nella vita primordiale. Veniva scambiata per paura e il malinteso poteva significare morte.
(Il richiamo della foresta)

La vita? Bah! Non ha valore. Delle cose a buon mercato è la meno cara. Dovunque va elemosinando, la natura la elargisce con mano generosa. Dove c’è posto per una vita, lei ne semina un migliaio, ed è la vita che divora la vita fino a che rimane la vita più forte e animalesca.

Vi è una pazienza della foresta, ostinata, instancabile, continua come la vita stessa.
(Il richiamo della foresta)

C’è un’estasi che segna il culmine della vita, e oltre il quale la vita non può andare. E il paradosso dell’esistenza è che tale estasi giunge quando si è più vivi e consiste nella più completa dimenticanza dell’essere vivi.
(Il richiamo della foresta)

Uccidere o essere ucciso, mangiare o essere mangiato, era la legge.
(Il richiamo della foresta)

Una volta per tutte aveva capito che davanti a un uomo con un bastone non aveva possibilità. Aveva imparato la lezione e non la dimenticò per tutta la vita.
(Il richiamo della foresta)

Lottare significa vivere, e vivere soffrire.

Era sopraffatto da quell’impeto assoluto di vita, dalla marea montante dell’essere, dalla gioia perfetta di ogni singolo muscolo e giuntura e tendine in quanto esprimevano tutto quello che non era morte, che era caldo e mobile, che si affermava nel movimento, che volava con esultanza sotto le stelle e sulla superficie di una materia morta e immobile.
(Il richiamo della foresta)

Sapeva temporeggiare con una pazienza che altro non era se non la magnifica pazienza primitiva.
(Il richiamo della foresta)

Con l’aurora boreale che fiammeggiava fredda in alto, o le stelle saltellanti nella danza del gelo, e la terra intorpidita e gelata sotto il suo manto di neve, il canto degli huskies pareva la sfida della vita.
(Il richiamo della foresta)

Era più vecchio dei giorni che aveva vissuto e dei respiri che aveva esalato. Collegava il presente al passato, e l’eternità alle sue spalle gli palpitava dentro come un potente ritmo.
(Il richiamo della foresta)

Non puoi aspettare che arrivi l’ispirazione. Devi andarne in cerca con un bastone.

La Legge è una menzogna, e attraverso di essa gli uomini mentono nel modo più spudorato.

Un lavoro e una vita malsani generano appetiti e desideri malsani. L’uomo non può essere sfruttato peggio di un cavallo, alloggiato e nutrito come un maiale, e avere nello stesso tempo ideali e aspirazioni giusti e chiari.

La materia è la grande illusione. La materia, cioè, si manifesta nella forma e la forma è un fantasma.

Solo la mente sopravvive. La materia fluisce, si solidifica, fluisce di nuovo, le forme che essa assume sono sempre nuove. Poi si disintegrano in quel nulla eterno donde non vi è ritorno.

Non ti astenere. La vita e l’amore, si offrono a noi, la notte e il giorno, pongono la loro condizione. Accogliamo i loro doni, non chiediamo più.

Dalla creazione del mondo, la barbarie umana non ha fatto un solo passo verso il progresso. Nel corso dei secoli, l’abbiamo soltanto ricoperta con una mano di vernice, nient’altro.

Aveva quella diffusa chiusura mentale dalla quale tutte le creature umane sono indotte a credere che la propria razza, la propria fede religiosa e le proprie idee politiche siano le migliori e le sole giuste e che i loro simili sparsi nel resto della terra si trovano in una situazione meno fortunata della loro.
(Martin Eden)

La morte assoluta non esiste. La vita è Spirito, e lo Spirito non può morire.

Con l’immortalità davanti a me io posso elevare la mia anima ad ogni genere di altitudini.

Il valore di una vita è quello che quella vita da a se stessa.

Partito diritto per volare verso una stella, era naufragato in un pantano pestilenziale.
(Martin Eden)

Il fatto solo di sapersi un amante folle d’amore lo inorgogliva come il possesso d’un titolo nobiliare.
(Martin Eden)

La stampa degli Stati Uniti è un’escrescenza capitalistica. La sua funzione è di servire lo stato attuale delle cose, manipolando l’opinione pubblica; e l’esegue a meraviglia.

Non aveva saggezza, e l’unico modo di ottenerla era a spese della giovinezza: ma una volta saggio, non sarebbe stato più giovane.

Se gli uomini intelligenti possono essere crudeli, gli imbecilli lo sono ad un livello mostruoso.

I minuti di tenerezza rubati al lavoro: una semplice parola, una rapida carezza, uno sguardo d’amore; e questi minuti erano tanto dolci, quanto più furtivi. Vivevamo sulle vette, dove l’aria è pura e frizzante, dove ci si adopera per l’umanità, dove il sordido egoismo non potrebbe respirare.

Creatura quanto mai strana è l’uomo: insaziabile, sempre inappagato, irrequieto, mai in pace con Dio o con se stesso, di giorno tende senza posa a inutili mete, di notte si abbandona a un’orgia di desideri proibiti e malvagi.

Nel lungo corso del tempo ho vissuto molte vite, e posso affermare con decisione che sul piano morale l’uomo inteso come individuo non ha compiuto alcun progresso negli ultimi diecimila anni.

Un uomo con un bastone detta legge, è un padrone da obbedire, ma non è necessario cercare di accattivarselo.
(Il richiamo della foresta)

Noi miseri esseri umani raggiungiamo i nostri obiettivi passando attraverso stragi e devastazioni per portare sulla terra pace e felicità durature.

Il desiderio è il padre del pensiero.

Nessun uomo è in grado di crearsi delle occasioni favorevoli solo da se stesso. Tutto ciò che hanno fatto i grandi uomini è stato di riconoscere la fortuna quando si presentava e coglierla al volo.

L’intensità e la durata sono dei nemici altrettanto antichi quanto il fuoco e l’acqua.

Gli uomini senza talento sfogano la loro rabbia giudicando coloro che ne hanno.
(Martin Eden)

La vita umana mi era sempre sembrata sacra, ma qui non era affatto considerata, non era che una cifra nell’aritmetica commerciale.

Siamo l’inevitabile. Siamo il culmine dell’errore industriale e sociale. Ci rivoltiamo contro la società che ci ha creato.

Siamo l’insuccesso riuscito dell’epoca, le sferze d’una civiltà degradata.

Un tempo punivamo con estrema severità e uccidevamo rapidamente. Lo facevamo assecondando il nostro desiderio o, se vi pare, il nostro capriccio, ma non eravamo ipocriti. Non facevamo appello alla stampa, al pulpito, all’università perché ratificassero la nostra volontà di dare sfogo agli istinti più selvaggi.

Non può riflettere sui problemi della vita perché è troppo occupato a vivere.

Di tutti gli sport, l’unico che ami veramente è la boxe. Certo, è uno sport che a poco a poco va scomparendo. Ma mi auguro che, nei giorni che mi restano da vivere, ci sia sempre da qualche parte un’arena cui poter andare.

Preferirei di gran lunga essere campione del mondo dei pesi massimi – cosa impossibile – che re d’Inghilterra o presidente degli Stati Uniti o kaiser di Germania.

[Leggendo per la prima volta un’opera di Carl Gustav Jung] Mi trovo sull’orlo di un mondo talmente nuovo, terribile e meraviglioso che ho quasi paura a guardarci dentro.

Questa è la mia visione. Guardo al futuro, a un tempo in cui l’uomo progredirà verso qualcosa di più degno e più alto del suo stomaco, quando ci sarà una motivazione più sottile che spinga gli uomini all’azione che quella di oggi, lo stomaco.

Di tutto, questo è rimasto:
l’aver vissuto e l’aver lottato.
Questo sarà il guadagno del gioco
anche se sarà perso l’oro della posta.