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Frasi, citazioni e aforismi di August Strindberg

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August Strindberg, nato a Stoccolma il 22 gennaio 1849 e morto a Stoccolma il 14 maggio 1912, è stato uno scrittore e drammaturgo svedese.

Autore di drammi, romanzi e racconti, saggi e poesie, August Strindberg, assieme a Henrik Ibsen, è considerato uno dei principali scrittori della tradizione letteraria scandinava.

Presento una raccolta di frasi, citazioni e aforismi di August Strindberg. Tra i temi correlati Le frasi più belle di Nietzsche e Frasi, citazioni e aforismi di Luigi Pirandello.

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Frasi, citazioni e aforismi di August Strindberg

Quello di cui ho paura non è la morte, ma la solitudine.

Quando si hanno vent’anni, si pensa di aver risolto l’enigma del mondo; a trent’anni, si comincia a rifletterci sopra, e a quaranta, si scopre che esso è insolubile.

Sogno, quindi esisto.

Tutto è possibile, tutto può succedere. Sul terreno inconsistente della realtà, l’immaginazione traccia meravigliosi motivi.

La terra è una colonia penitenziaria dove dobbiamo scontare la pena per i delitti commessi in un’esistenza anteriore.

L’educazione fa di ciascuno di noi un pezzo dell’ingranaggio e non un individuo.

L’amicizia può solo esistere fra persone che hanno interessi e punti di vista simili. Uomini e donne, per una convenzione sociale, sono nati con diversi interessi e punti di vista.

Non importa lontano quanto viaggiamo, i ricordi ci seguiranno nel vagone bagagli.

Ciò che la gente chiama successo è solo la preparazione per il fallimento successivo.

Incontrarsi e lasciarsi. Lasciarsi e incontrarsi. Ecco cos’è la vita!

Abituati a osservare il mondo a volo d’uccello, e vedrai allora che tutto ti sembrerà piccolo e insignificante.

La società è un manicomio e i suoi guardiani sono i funzionari e la polizia.

Preferisco il silenzio. Allora puoi sentire i pensieri e vedere nel passato.
Nel silenzio non puoi nascondere nulla.

Cos’è l’economia? Una scienza inventata dalla classe superiore per acquisire i frutti del lavoro della classe inferiore.

La famiglia… la casa di tutti i mali sociali, un’istituzione caritatevole per donne agiate, un’ancora per i padri di casa e un inferno per i bambini.

La felicità si consuma come una fiamma. Non può bruciare per sempre, deve spegnersi, e il presentimento della sua fine la distrugge proprio al suo apice.

Alcune persone sembrano nate per soffrire.

Bisogna sempre studiare la natura degli altri prima di dare libero sfogo alla propria.

Essere felici è un crimine: è dunque necessario che la felicità sia punita.

Non bisogna mai gioire della propria giornata prima di aver indossato il berretto da notte.

Non possedere nulla è un aspetto della libertà. Non possedere nulla, non desiderare nulla, significa rendersi irraggiungibili ai colpi più duri della sorte. Ma, allo stesso tempo, avere abbastanza denaro, e dunque sentire che si può se si vuole, è una gioia, perché significa indipendenza, un altro aspetto della libertà.

Con le astuzie si inganna solo se stessi.

La volontà… è la forza motrice della mente. Se viene ferita, la mente cade a pezzi.

Tutta la vita è fatta solo di ripetizione…

L’amore tra un uomo e una donna è una guerra.

Vedo il drammaturgo come un predicatore laico che diffonde le idee del suo tempo in forma popolare.

Dio ci preservi dagli scrittori che rigurgitano ciò che hanno imparato dai libri! Sono i segreti delle persone che vogliamo conoscere, è la storia naturale del cuore umano che cerchiamo di mettere per iscritto da mille anni.

– Dobbiamo liberare il mondo.
– Prova! Una volta è venuto un liberatore, ma fu inchiodato sulla croce.

– Cos’è la poesia?
– Non è la realtà, ma più della realtà… Non è un sogno, ma sognare da svegli..

Mi è capitato di credere che la miseria attiri miseria e che le persone felici evitano la sfortuna degli altri.

Ci sono veleni che ti accecano e veleni che ti aprono gli occhi.

Esiste un uomo che sia sicuro di essere l’unico amore di una donna? Se passo in rassegna tutti i miei amici di gioventù, ora sposati, ne trovo uno solo che non sia stato in qualche modo tradito! Gli altri, beati loro, non hanno nessun sospetto.

Alla fine è questa la solitudine: avvolgersi nella seta della propria anima, farsi crisalide e aspettare la metamorfosi, perché questa arriva sempre.

Alla fine [nella solitudine] si è l’unico padrone di sé stessi. Nessun pensiero d’estraneo controlla i miei, nessuna idea o capriccio altrui limita i miei. L’anima inizia adesso a crescere in una libertà di nuova acquisizione, e si prova un’inaudita pace all’interno, una quieta gioia, un sentimento di sicurezza e senso di responsabilità.

Tale è l’ingrata posizione di un padre nella famiglia – colui che provvede per tutti, e il nemico di tutti.

La bellezza segue sempre la ricchezza.

Chi si sente bene in terra è un porco!

L’antipatia, la diversità di vedute, l’odio, il disprezzo, possono accompagnare il vero amore.

Io amo lei, e lei ama me, e ci odiamo l’un l’altra, con un odio nato dall’amore.

Le nostre parole di commiato: “Quando ci rivedremo?”. “Presto!” mi stavano ancora nell’orecchio come le menzogne di cui non abbiamo il coraggio di confessare a noi stessi l’inganno.

Tutto il poco o il molto che io so emana dal mio Io, come da un punto centrale. Perciò non il culto, ma la coltura di questo Io si palesa come il supremo e ultimo scopo dell’esistenza.

Evito la gente, trascuro le compagnie, respingo gli inviti, mi stranio dagli amici. Intorno a me si fa solitudine e silenzio. È il solenne e terribile silenzio del deserto, nel quale io, riottoso, sfido lo Sconosciuto per lottare con lui, corpo a corpo, anima contro anima.

– Non esistono doveri gradevoli?
– Diventano gradevoli quando sono compiuti…
– Quando non esistono più… Il dovere è, quindi, tutto ciò che è spiacevole. Cosa è piacevole, allora?
– Ciò che è piacevole è peccato.

Sorridere alla morte! E come sarebbe possibile, se la vita non fosse ridicola in sé?

Vorrei diventare religioso, ma non posso perché esigo il miracolo.

Lo sa lei come si vede il mondo dal basso? No, lei non lo sa. Agli sparvieri, ai falchi di rado gli si vede il dorso: volano troppo alti.

Ah, sono così stanca, non posso fare più niente. Non posso pentirmi, non posso fuggire, non posso restare, non posso vivere, non posso morire.

Detesto le persone che tengono dei cani. Sono dei codardi che non hanno il coraggio di mordere personalmente le persone.

Se la verità varia a seconda delle circostanze – si era infatti scoperto di recente che la verità del giorno prima si tramuta nell’idiozia del giorno dopo –, perché logorare le giovanili energie nella ricerca di nuove idiozie?

Verrà, comunque, forse un giorno in cui saremo tanto avanzati, così illuminati, da poter osservare con indifferenza lo spettacolo brutale, cinico, crudele, che ci propone l’esistenza. Allora avremo disinnescato gli strumenti inferiori ed inattendibili di pensiero detti sentimenti, divenuti superflui e nocivi per la maturazione dello strumento di giudizio.

Chi va all’altro mondo è un santo e chi si sposa è un diavolo.