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Michel Onfray (nato a Chambois, il 1 gennaio 1959) è un filosofo e saggista francese.
I suoi scritti celebrano l’ateismo filosofico, l’edonismo e la figura del filosofo nella tradizione dei pensatori greci, che affermarono l’autonomia della vita e del pensiero.
Presento una raccolta delle frasi più belle di Michel Onfray. Tra i temi correlati si veda Le frasi più belle di Michel Houellebecq e Frasi, citazioni e aforismi sull’ateismo e gli atei.
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Le frasi più belle di Michel Onfray
La vita è assurda, ha solo il significato che le diamo noi, non quello che Dio le vorrebbe dare.
Non disprezzo i credenti, non li trovo ridicoli o pietosi, ma mi dispiace che preferiscano le rassicuranti finzioni dei bambini alle crudeli certezze degli adulti.
L’epoca sembra atea, ma solo agli occhi dei cristiani o dei credenti. In realtà, è nichilista.
Dio non è morto perché non è mortale. Una finzione non muore.
Dirsi ateo è difficile: atei si è chiamati.
Come a un’era precristiana è seguita un’era cristiana, inevitabilmente sta per seguire un’era postcristiana.
Gli oltremondi mi sembrano subito contromondi inventati da uomini stanchi, sfiniti, essiccati dai ripetuti viaggi tra le dune o sulle piste pietrose arroventate. Il monoteismo nasce dalla sabbia.
In un mondo in cui l’ideale ha cessato di esistere, esistono solo intrighi e piccoli cinici piani per ottenere o mantenere il potere.
Il silenzio di Dio permette la chiacchiera dei suoi ministri che usano e abusano dell’epiteto.
L’ultimo Dio sparirà con l’ultimo uomo. E con lui spariranno il timore, la paura, l’angoscia, macchine per creare divinità.
Questa vita è misera perché orientata verso valori falsi: i soldi, gli onori, il potere, le ricchezze, la proprietà, la reputazione. È la vita infangata dai vizi della società dei consumi: il bramare, il comprare, il possedere, il consumare, il sostituire. È anche una vita falsa nel rapporto con gli altri: una vita ridotta alla superficie, alle apparenze, alla mondanità, ai salotti, alle chiacchiere.
I teisti hanno un bel fare contorsioni metafisiche per giustificare il male sul pianeta pur affermando l’esistenza di un Dio al quale nulla sfugge. I deisti sembrano meno ciechi, gli atei sembrano più lucidi.
Quando miliardi di persone sul pianeta chiedono l’aiuto di Dio, come può sentirli tutti? E che dire di coloro che la cercano attraverso altre religioni? Come può scegliere, tra ciò che ha ascoltato, le preghiere a cui rispondere?
Questa è la base di ogni religione: obbedire, sottomettersi, rinunciare a se stessi, all’intelligenza, alla ragione, accontentarsi di essere cosa di Dio.
L’ottimista vuole migliorare il presente con il futuro; Il pessimista vuole la stessa cosa, ma con il passato. Uno promette il paradiso con il progresso; l’altro con il rimpianto. Il primo si aspetta la salvezza dal futuro perché crede che tutto sarà sistemato con le sue ricette progressiste; La seconda ritiene che, poiché prima le cose andavano meglio, dobbiamo tornare ai vecchi principi fondamentali.
Il tempo non esiste senza accelerazioni e decelerazioni. Il suo flusso non è fluido, né il suo scorrere è quello di un fiume tranquillo. La sua logica non è quella della clessidra, con il suo rivolo di sabbia che cade da una lampadina all’altra regolarmente, senza scossoni.
Il modo migliore per non pensare è criminalizzare chi pensa.
La stampa trasforma ciò che è accessorio in essenziale, attardandosi sulle cose futili e distogliendoci da quanto è fondamentale, cioè la vita filosofica. I fatti di cronaca occupano tutto lo spazio e le volgarità, piazzandosi in primo piano sul palcoscenico, ci sommergono, ci contaminano e ci infangano
La morte può essere curata con un solo rimedio: vivere. E per morire bene, non c’è niente di meglio che vivere bene mentre si aspetta!
Se il regno dei cieli appartiene ai poveri, non c’è dubbio che in Vaticano ci sia un numero considerevole di dannati.
Ebraismo, Cristianesimo e Islam difendono: la fede e la credenza, l’obbedienza e la sottomissione, il gusto della morte e la passione per l’aldilà, l’angelo asessuato e la castità, la verginità e la fedeltà monogama, la moglie e la madre, l’anima e lo spirito. In altre parole, la vita viene crocifissa e il nulla viene celebrato.
Le tre religioni monoteistiche esortano a rinunciare a vivere qui e ora col pretesto che un giorno bisognerà rassegnarvisi: magnificano un aldilà (fittizio) per impedire il pieno godimento dell’aldiquà (reale). Il loro carburante? La pulsione di morte e infinite variazioni sul tema
Dobbiamo vedere nell’odio verso le donne comune all’Ebraismo, al Cristianesimo e all’Islam la conseguenza logica dell’odio per l’intelligenza?
I tre monoteismi condividono una serie di identici disprezzi: l’odio per la ragione e l’intelligenza; odio per la libertà; odio per tutti i libri in nome di uno solo; odio per la vita; odio per la sessualità, le donne e il piacere; odio per il femminile; odio per i corpi, i desideri, gli impulsi.
Nel nome di Dio, la Storia ne è testimone, i tre monoteismi fanno scorrere incredibili fiumi di sangue per secoli! Guerre, spedizioni punitive, massacri, assassini, colonialismo, etnocidi, genocidi, crociate, inquisizioni, oggi l’iperterrorismo planetario
Non esiste nessun termine per qualificare positivamente colui che non si sottomette alle chimere se non questa costruzione linguistica che inasprisce l’amputazione: a-teo, dunque, ma anche mis-credente, a-gnostico, non-credente, ir-religioso, in-credulo, a-religioso, empio e tutti i termini che da essi derivano: irreligione, miscredenza, empietà ecc. Niente per indicare l’aspetto solare, affermativo, positivo, libero, forte, dell’individuo che si colloca oltre il pensiero magico e le favole.
La Bibbia, col pretesto di contenere tutto, impedisce tutto ciò che non contiene. Per secoli il danno che ne deriva è notevole.
Gli evangelisti scrivono una storia, con la quale narrano meno il passato di un uomo che il futuro di una religione. Astuzia della ragione: creano il mito e sono creati da lui. I credenti inventano la loro creatura, poi gli tributano un culto: è il principio stesso dell’alienazione.
il monoteismo parteggia per la pulsione di morte, ama la morte, è affezionato alla morte, gode della morte, è affascinato da essa.
Ai rabbini, ai preti, agli imam, agli ayatollah e agli altri mullah, continuo a preferire il filosofo.
Gli uomini ignorano il loro posto nell’universo. Se lo sapessero, si renderebbero conto dell’immensità del cosmo e dell’insignificanza della loro esistenza. Rendiamo la nostra vita un evento memorabile che ha la stessa importanza dell’esistenza di una foglia su un albero.
Bene e male, vero e falso, giusto e ingiusto, bello e brutto sono tutte decisioni umane, contrattuali, relative e storiche.
Per qualche minuto mi è sembrato che la strada pedonale fosse il luogo dell’autismo contemporaneo e del narcisismo odierno, delle solitudini postmoderne e degli egoismi compiaciuti: ognuno è solo al mondo e non si preoccupa degli altri.
L’inferno è sulla terra: si manifesta ogni volta che il cervello rettiliano ricopre la corteccia cerebrale.
Nel corso della storia, le civiltà hanno fatto spazio a figure umane che hanno superato gli uomini: il genio, l’eroe, l’artista, il santo, il saggio, il profeta, il semidio.
Credo che una spiritualità non religiosa sia possibile e che possa lenire l’anima e il cuore di coloro che devono affrontare il nulla solo con la ragione e l’intelligenza.
Ogni virilità ostentata spesso è il segnale di una virilità in declino. Voler mettere in mostra il proprio testosterone è spesso una richiesta pro domo (per se stessi): si mostra ciò a cui si aspira ma che non si ha. La vera virilità non ha bisogno di essere spettacolare, teatrale, esposta… deve semplicemente esserlo.
Nessuna ragione può vincere una convinzione…
La forza si distingue dalla violenza perché la prima sa dove sta andando, la seconda si sottomette agli impulsi selvaggi che la abitano.
Il filosofo è tale ventiquattro ore su ventiquattro, anche nelle sue note della spesa.
La scena filosofica? Non la scuola, l’università, il luogo chiuso, ma il teatro aperto del mondo e della vita quotidiana.
Ho visto persone ricche diventare povere perché desideravano infinitamente e persone povere diventare ricche perché non desideravano più di quello che potevano avere.
Credo che non votare sia un dovere quando chi si presenta per votare non si preoccupa di onorare le promesse fatte per ottenere il potere. Non è il voto che dovrebbe essere obbligatorio, ma il rispetto degli impegni da parte dei rappresentanti eletti.
La felicità non riguarda solo la relazione che stabiliamo tra noi stessi e noi stessi, ma anche tra noi e la natura, tra noi e il cosmo.
Quando la Francia e i suoi alleati radono al suolo un villaggio di 500 persone per uccidere due jihadisti, è comprensibile che l’Occidente susciti odio nei suoi confronti tra i musulmani di tutto il mondo
Monoteismo e monarchia sono il dritto e il rovescio della stessa medaglia politica.
Possiamo trionfare sulla Natura solo obbedendole.
Aristippo di Cirene, rimproverato per essere entrato nel bordello, rispose ai suoi critici che la cosa importante non era entrare, ma sapere come uscirne. Potremmo estrapolare questa risposta alla domanda sulla filosofia in televisione: bisogna andarci, ma non trascorrerci la vita.
L’unica religione intollerabile è la religione intollerante.
Lungi dall’essere universale, il complesso di Edipo manifesta il desiderio infantile solo di Sigmund Freud.
Poi ho preso quindici chili… Era il peso del dolore, il peso della sofferenza, il peso del lutto.
Purificatore, Nietzsche è un vento dal mare aperto che spazza via i miasmi di venticinque secoli di pensiero mitico.
Prima di scrivere, il linguaggio veniva imparato a memoria, memorizzato. La capacità degli uomini di ricordare migliaia di frasi definiva allora la poesia, che era innanzitutto sonora.
il potere, che sia di un re o di un tiranno, esiste solo perché coloro su cui viene esercitato vi acconsentono. Basta che non lo si sostenga più perché crolli da solo e scompaia.
Oggi chiamiamo complottista chiunque non condivida le menzogne presentate dai dominanti come verità, ma che in realtà sono menzogne utili per i loro crimini.
Come spiegare, ad esempio, che nella logica talvolta strettamente positivista della medicina occidentale, ogni organo ha il suo specialista – dal cervello del neurologo al retto del proctologo – e che nessuno si occupi del sistema neurovegetativo a cui dobbiamo l’omeostasi del corpo, i suoi ritmi, la sua temperatura, i suoi flussi, la cadenza del suo respiro?
Anche Dom Pérignon era contemporaneo di Newton: mentre l’uno si occupava di mele, l’altro si occupava di uva. Il primo produce bevande con bollicine ascendenti, il secondo induce formule a partire dalla frutta che cade.
La Rivoluzione francese non fu fatta dal popolo, per il popolo, ma dai borghesi che abolirono la monarchia per creare una Repubblica di proprietari terrieri. La confisca dei beni del clero, la loro nazionalizzazione e la loro vendita riguardarono solo coloro che potevano acquistarli: questi non erano ovviamente la gente comune.
Non c’è più bisogno di significanti chiari e di significati precisi quando trionfa ovunque il desiderio di conquistare un pubblico.
Ora, per il pubblico, le passioni tristi fanno miracoli: insulti e sarcasmo, ingiurie e invettive, oltraggi e offese, derisioni e affronti, vessazioni e umiliazioni sono sufficienti; per l’intelligenza e il dibattito, la ragione e il pensiero, la riflessione e la discussione, un tempo esistevano le parole e i loro significati che venivano insegnati. A quel tempo il dizionario aveva un significato.
Il populismo è il più pericoloso degli stupefacenti, il più potente degli oppiacei per addormentare e annientare l’intelligenza, la cultura, la pazienza e lo sforzo concettuale.
Viviamo da duemila anni in una civiltà costruita sulla favola dell’esistenza storica di Gesù.
L’arte rupestre ci insegna una cosa con certezza: una forza vitale anima tutto ciò che è e costringe gli uomini a obbedirle. perché, altrimenti, come potremmo spiegare che in luoghi molto diversi, molto distanti tra loro, nello stesso momento, in altre parole in una geografia antipodica all’epoca e in una storia simile, individui che non si conoscono producono la stessa arte che si manifesta nello stesso modo e nello stesso stile?
Vivremo con il terrorismo finché produrremo le cause che lo determinano.
L’attuale crisi non colpisce solo una nazione europea come la Francia o il Belgio, ma l’intera civiltà: declino demografico, disgregazione della famiglia, crisi del cristianesimo, odio per se stessi, immigrazione di massa, islamizzazione, globalizzazione, risveglio sociale, polarizzazione sociale, cultura del panem et circenses, presa del potere da parte di un’élite tecnocratica e disincarnata: ovunque in Europa ci troviamo di fronte alla stessa modalità.
Viviamo sotto il dominio della fede: da oggi in poi non crediamo più a ciò che vediamo, ma vediamo ciò in cui crediamo.
Una civiltà è possibile solo se supportata da una spiritualità che a sua volta deriva da una religione. È così fin dall’inizio dei tempi. La storia ne è testimone.
Ciò testimonia anche che non è esistita alcuna civiltà fondata sull’ateismo e sul materialismo, che sono entrambi segni, anzi sintomi, della decomposizione di una civiltà. Lo so per esperienza personale, perché sono ateo e materialista…
La persona senza Dio che è in me vede chiaramente che il monastero funziona come una macchina per creare l’eternità sulla terra, proprio attraverso i rituali della regola. Quando ogni giorno assomiglia a ogni giorno, quando il giorno prima, il giorno dopo e il giorno dopo ancora saranno più o meno identici, quando ogni mese assomiglia a ogni mese, ogni anno a ogni anno, ogni vita a ogni vita, quando coloro che sono entrati nel cimitero hanno vissuto la stessa vita dei vivi che li ricordano nel monastero e di coloro che li sostituiranno quando saranno morti, il tempo si scioglie, si diluisce, si dissolve.
Il bene non fa rumore e il rumore non fa bene.
L’edonista è un adoratore della vita che non conosce stanchezza.
L’edonismo implica un reale totalmente privo di sacro. La sola concessione fatta alla devozione riguarda il godimento.
Non ci sono altre soluzioni: o l’ideale ascetico, il rifiuto della carne e del corpo, il disprezzo del sensibile e l’eliminazione del mondo reale, oppure l’edonismo, il riconoscimento dell’importanza dei sensi, delle passioni, del corpo e della vita.