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Dello scrittore scozzese Don Paterson ho già parlato in un mio precedente articolo definendolo uno degli aforisti più geniali e originali della nostra generazione. Vorrei adesso soffermarmi sulla riflessione (altrettanto geniale e originale) di Don Paterson sull’aforisma.
Nel corso dell’ultimo secolo ci sono state un gran numero di riflessioni meta-operative sull’aforisma da parte di molti autori di aforismi. Questo accanimento definitorio si potrebbe quasi definire come la fatica di un Sisifo che cerca invano una definizione ultima sull’aforisma (tra i più famosi aforismi sull’aforisma cito: “L’aforisma non coincide mai con la verità; o è una mezza verità o una verità e mezzo“. Karl Kraus, “E’ proprio dell’aforisma enunciare verità che sembrano menzogne e menzogne che sembrano verità“, Gesualdo Bufalino, “L’aforisma? Un fuoco senza fiamma. Si capisce che nessuno vi si voglia riscaldare“, Emil Cioran).
Nella prima parte del suo libro di aforismi Best Thought, Worst Thought. Aphorisms On Art, Sex, Work and Death (2008), nella cosiddetta premessa al libro,( in inglese “Foreword”), Don Paterson scrive ben 35 aforismi sull’aforisma e 18 brevi note (“notes on a few aphorists) su alcuni dei maggiori aforisti (Canetti, Chesterton, Cocteau, Eraclito, Kraus, Jabès, La Bruyere, La Rochefoucauld, Leopardi, Lichtenberg, Nietzsche, Pascal, Porchia, St. Thomas Gospel, Stevens, Valery, Cioran, Weil e Arendt).
Come scrive Pontiggia, “Definire che cosa sia l’aforisma è una definizione al quadrato, un aforisma impossibile” e tuttavia Don Paterson riesce nell’intento scavare dentro l’aforisma, di cogliere le sue debolezze, i suoi movimenti stilistici, i suoi paradossi.
La visione di Don Paterson sull’aforisma si inserisce all’interno della visione anglosassone che da Shakespeare a Gertrude Stein (“Le osservazioni non sono letteratura“), da Auden (“Gli aforismi sono essenzialmente un genere di scrittura aristocratico. Lo scrittore di aforismi non argomenta nè spiega, egli asserisce; ed è implicito in questa asserzione il convincimento che egli sia più saggio e più intelligente del suo lettore“) a Paul Eldrige (“Cerchiamo di forzare l’universo dentro la gola di un aforisma“), ha riluttanza a prendere sul serio le forme brevi anche da parte di chi in fondo le pratica. Come scrive Keir Elam nella raccolta di contributi specialistici Teoria e storia dell’aforisma, “le massime anti-aforistiche sono sintomi di un disagio culturale che a sua volta è frutto della lunga e difficile carriera dell’aforisma all’interno della cultura anglosassone“.
Sulla falsariga di quanto scritto da Auden sull’arroganza dell’aforisma, per Don Paterson “Un libro di aforismi non ha la pretesa di coinvolgere il lettore in una sorta di dialogo, a giudicare dal suo tono di asseverazione implacabile, esso non ha opinione su di loro. Quello che il lettore percepisce è una sorta di disprezzo ultimo, quello dell’inchiostro per l’uomo, del minerale per l’animale“.
Per Don Paterson l’aforisma è anche un genere minore. “E il fratello della poesia privo di talento e affetto da sordità tonale“.
L’aforisma cade “troppo e troppo presto, o troppo poco e troppo tardi, eppure mai abbastanza per il momento presente“.
L’unica virtù dell’aforisma è la brevità, “quantomeno, i lettori non possono pensare seriamente di avere sprecato il tempo per causa sua“.
Don Paterson continua con la sua visione pessimistica, scrivendo che per uno scrittore di aforismi è difficile differenziarsi da un suo collega: “Malgrado i nostri tentativi di infondere in essi un gusto, qualunque esso sia, gli aforismi si rivelano tutti così… generici; danno tutti l’impressione di essere stati pronunciati dal medesimo dio minore irascibile e non emancipato“.
L’aforisma è una combinazione casuale di parole contro l’ovvietà del reale: “con l’orecchio appoggiato alla cassaforte del verso mentre cerchiamo le combinazioni, provando il corsivo con una parola, poi con quella successiva, sino a quando non sentiamo qualcosa cedere all’interno…”.
Lascio al lettore del blog la possibilità di leggere nella loro interezza (con il testo inglese a fronte) questi geniali e pessimistici “aforismi sull’aforisma”. E’ inutile sottolineare che essi appaiono per la prima volta in Italia (ringrazio Laura Majocchi che mi ha aiutato nella traduzione):
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Best Thought, Worst Thought (2008).
Selezione di aforismi tratti da Foreword
The aphorism is a brief waste of time. The poem is a complete waste of time. The novel is a monumental waste of time.
L’aforisma è un breve spreco di tempo. La poesia è un completo spreco di tempo. Il romanzo è un monumentale spreco di tempo.
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The aphorism: too much too soon or too little too late, but never just enough for the time being.
L’aforisma: troppo e troppo presto, o troppo poco e troppo tardi, eppure mai abbastanza per il momento presente.
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Yes I know Marcus Aurelius or Vauvenargues or Chesterton has already said this, and far more elegantly; but let’s face it, you weren’t listening then either.
Sì, so che Marco Aurelio o Vauvenargues o Chesterton lo hanno già detto, e in modo molto più elegante; ma, diciamola tutta, nemmeno allora ascoltavate.
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The shorter the form, the greater our expectation of its significance—and the greater its capacity for disappointing us. A book of aphorisms is a lexicon of disappointments. The form’s only virtue is its brevity; at least the reader cannot seriously hold that it has wasted their time.
Più una forma è breve, maggiore è la nostra aspettativa riguardo al significato – e maggiore è la sua capacità di deluderci. Un libro di aforismi è un vocabolario di delusioni. L’unica virtù della forma è la brevità; quantomeno, i lettori non possono pensare seriamente di avere sprecato il tempo per causa sua.
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The aphorism is nobody speaking to nobody; it’s less read than eavesdropped upon. God knows, it’s barely even written: I disown them immediately.
L’aforisma è nessuno che parla con nessuno; è meno letto che ascoltato di nascosto. Dio solo lo sa, quasi non è ancora stato scritto, e io già lo disconosco.
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Despite our attempts to imbue them with some flavor, any flavor—aphorisms all turn out so . . . generic; they all sound as if they were delivered by the same disenfranchised, bad-tempered minor deity.
Malgrado i nostri tentativi di infondere in essi un gusto, qualunque esso sia, gli aforismi si rivelano tutti così… generici; danno tutti l’impressione di essere stati pronunciati dal medesimo dio minore irascibile e non emancipato.
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The aphorism is the rational articulation of a fleeting hysteria.
L’aforisma è l’articolazione razionale di un’isteria fugace
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S. has written a comprehensive book of aphorisms. He has made a vast list of subjects, then sat down and composed his brilliancy on each of them—even those on which he had no opinion, until that very moment.
S. ha scritto un libro completo di aforismi. Ha stilato un ampio elenco di argomenti, poi si è concentrato e ha composto la sua battuta vivace su ciascuno di loro, persino su quelli riguardo a cui non aveva alcuna opinione, fino a quel preciso istante.
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How many aphorists does it take to change a lightbulb? How many aphorists does it take to change a lightbulb? . . . And so on with our little antipoetry, our ear to the strongbox of the line while we work the combinations, trying the italics on one word, then the next, until we hear something weaken inside. . ..
Quanti aforisti ci vogliono per sostituire una lampadina? Quanti aforisti ci vogliono per sostituire una lampadina?… E via di seguito con la nostra piccola antipoesia, con l’orecchio appoggiato alla cassaforte del verso mentre cerchiamo le combinazioni, provando il corsivo con una parola, poi con quella successiva, sino a quando non sentiamo qualcosa cedere all’interno…
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A book of aphorisms makes no pretense to engage the reader in any sort of dialogue; to judge by its tone of relentless asseveration, it has no opinion of them. What the reader feels is a kind of ultimate contempt, that of ink for the human, the mineral for the animal.
Un libro di aforismi non ha la pretesa di coinvolgere il lettore in una sorta di dialogo, a giudicare dal suo tono di asseverazione implacabile, esso non ha opinione su di loro. Quello che il lettore percepisce è una sorta di disprezzo ultimo, quello dell’inchiostro per l’uomo, del minerale per l’animale.
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Poetic truth occurs at that point in the steady refinement of a form of words where they cease to be paraphrasable, but have not yet become purely oracular. Also, perhaps, a definition of the aphorism, its talentless, tone-deaf brother.
La verità poetica ha luogo nel momento in cui, nel costante perfezionamento di una forma di parole, esse smettono di essere parafrasabili, ma non sono ancora diventate puramente oracolari. Così, forse, questa è una definizione dell’aforisma, suo fratello privo di talento e affetto da sordità tonale.
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Allowed myself a smile this morning at a letter innocently referring to “my love of the aphoristic form.” Heavens—do you think if I really had a choice, I would write this? We occupy the margins through fate, not allegiance.
Stamani mi sono concesso un sorriso davanti a una lettera che fa innocentemente riferimento al “mio amore per la forma aforistica”. Santo cielo… pensate davvero che se avessi realmente scelta, scriverei cose simili? Occupiamo i margini in virtù del fato, non della lealtà.
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The difference between the aphorism and the poem is that the aphorism states its conclusion first. It is a form without tension, and therefore simultaneously perfect and perfectly dispensable. There is no road, no tale, no desire.
La differenza tra l’aforisma e la poesia è che l’aforisma dichiara prima la sua conclusione. Si tratta di una forma senza tensione, e quindi allo stesso tempo perfetta e perfettamente superflua. Non c’è strada, non racconto, nessun desiderio.
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Tried to rewrite this book as less self-important; gave up, realizing that was its only virtue.
Ho cercato di riscrivere questo libro dandogli un tono meno borioso; poi vi ho rinunciato, rendendomi conto che era questa la sua unica virtù.
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Reading a book of aphorisms diligently in the sequence they appear makes about as much sense as eating a large jar of onions diligently in the sequence they appear; and no one should try to finish either in one sitting.
Leggere diligentemente un libro di aforismi nella sequenza in cui sono stampati ha senso come mangiare le cipolline di un grosso barattolo nella sequenza in cui si presentano; e nessuno dovrebbe cercare di finire l’uno o l’altro in una volta sola.
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The more obscure the activity, the more certain the opinion of the critics. I would never have suspected the aphorism of having so many exact definitions . . .
Più un’attività è oscura, più sicura è l’opinione dei critici. Non avrei mai sospettato che l’aforisma avesse così tante definizioni esatte…
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There is a makeweight of lies or conjecture in any statement longer than a sentence, longer than a breath, longer than that which can inhabit the present moment.
È presente un riempitivo di bugie o di congetture in qualsiasi affermazione più lunga di una frase, più lunga di un respiro, più lunga di ciò che riesce ad abitare il momento presente.
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A poem is a form of words that advertises its own significance; no more, no less. So with the aphorism, the difference being that all that exists of it is the advertisement.
Il poema è una forma di parole che annuncia il proprio significato; né più, né meno. Lo stesso vale per l’aforisma, con la differenza che tutto quello che di esso esiste è l’annuncio.
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The lapidary coldness of the aphorism assuages a grief or a grievance far better than the poem. It erects a stone over each individual hurt.
La freddezza lapidario dell’aforisma lenisce un dolore o una lamentela molto meglio di quanto faccia la poesia. Si erige una pietra sopra ogni male individuale.
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Why so many aphorisms on aphorisms? Only an ant can correct the manners of an ant.
Perché così tanti aforismi sugli aforismi? Solo una formica è in grado di correggere i costumi di una formica.
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Fragments, indeed. As if there were anything to break.
Frammenti, davvero. Come se ci fosse qualcosa da rompere
Davvero belli questi aforismi di P., e tutto l’articolo è molto interessante, si possono imparare un sacco di cose.
Complimenti
Ti ringrazio per i complimenti, che vanno più a Don Paterson che a me.
Credo che si possa senz’altro stabilire un parallelo tra i 35 aforismi sull’aforisma di Don Paterson contenuti in Foreword (per esigenze di spazio non li ho citati tutti) e i tuoi 25 aforismi sull’aforisma contenuti nella prima parte del libro “A mani alzate”.
Penso tra i tanti, ad esempio, al tuo bellissimo aforisma: “Un aforisma è troppo lungo per esprimere un emozione e troppo breve per esprimere un concetto” che mi ricorda molto quello di Don Paterson: “The aphorism: too much too soon or too little too late, but never just enough for the time being”.