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Dizionario

Cringe, origine e significato

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Cringe: significato

Cringe viene dall’inglese e significa “imbarazzante”.
La parola cringe viene usata dagli adolescenti della Generazione Z ed è molto diffusa sui social network (in particolare su TikTok e su YouTube e Twitch).

Cringe è tutto ciò che suscita imbarazzo e al tempo stesso disagio di fronte a scene e comportamenti altrui. Ad esempio, per un adolescente potrebbe essere cringe vedere uno dei propri genitori che balla in pubblico una canzone di tendenza oppure vedere lo stesso genitore uscire con una fidanzata/o molto più giovane.
Cringe può anche riferirsi non al genitore stesso, ma un momento passato insieme a lui: “Quel momento CRINGE in cui stanno facendo Titanic in tv e ovviamente tuo padre lo guarda con te e BOOM arriva la scena della macchina….” (@sunfloueh, Twitter)

Ovviamente cringe non riguarda solo i genitori, ma qualsiasi contesto e ambito della vita: cringe è chi racconta una barzelletta che non fa ridere, cringe sono quelli che ti contattano su Facebook e ti chiedono di mettergli il like alle foto, è cringe essere taggati su Instagram in una foto in cui siamo venuti malissimo, così come lo è assistere a una scena in cui parenti, amici o colleghi fanno una figuraccia davanti a tutti, facendoci provare un senso di inadeguatezza e disagio. Persino alcuni programmi tv possono essere un misto di “cringe e trash”.

Cringe si usa anche nella espressione “che cringe mi fate venire” come ad esempio: “che cringe che mi fate salire quando mi sveglio la mattina e vedo le stories di instagram intasate di voi strafatti o ubriachi”.

Origine del termine cringe
Secondo l’Accademia della Crusca la prima attestazione di “cringe” è del 2012 su Twitter (“E a me sembra di essere ad un appuntamento con mio fratello […] brrrrr #cringe”).
In realtà l’Accademia della Crusca si sbaglia: l’hashtag #cringe era già in uso nel 2011 e ci sono diversi tweet che riportano il termine nel significato di “imbarazzante”.
Ecco un esempio:
“Twilight in Italiano? Una puntata dei puffi in prima serata sarebbe stata meno cringe-worthy”. (10 maggio 2011, @valdemar303)

Tra il 2015 e il 2016, sono diventati virali sul web diversi video intitolati “Try not to cringe”, che consistevano in raccolte di filmati che immortalavano situazioni imbarazzanti o assurde e che generarono una serie di challenge dal titolo “prova a non cringiare”, invitando gli sfidanti a non provare disagio o imbarazzo nel guardare il video stesso.