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Frasi BelleL'aforisma in Serbia

Dragan Mraović e Vitomir Teofilović, Antologia di aforisti serbi, 1993

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Dopo i miei due articoli sull’aforisma in Serbia, ho ricevuto numerose lettere da quella regione, contenenti ringraziamenti, ma anche preziose informazioni per orientarmi nel labirinto dei tanti autori serbi.

In particolare l’aforista Milan Beštić mi scrive da Belgrado segnalandomi che – contrariamente a quanto da me affermato – una piccola parte dell’aforistica serba è già stata tradotta in italiano. Nel lontano 1993 Dragan Mraović (poeta e traduttore serbo nato nel 1947 a Novi Sad) e l’aforista Vitomir Teofilović hanno realizzato una piccola antologia (in italiano e senza testo a fronte) di alcuni dei principali aforisti serbi. In particolare Vitomir Teofilović ha curato la selezione di aforisti serbi e Dragan Mraović la traduzione. Il libriccino pubblicato all’interno della rivista quadrimestrale La Vallisa (Bari, 1993) è ormai introvabile ma grazie a Milan Beštić sono riuscito a entrare in possesso di una sua scannerizzazione.

Nell’introduzione all’antologia, c’è una splendida introduzione di Vitomir Teofilović che bene spiega il contesto in cui è nato l’aforisma serbo. Questi commentando l’alto numero di aforisti presenti in Serbia e il valore letterario delle loro opere si chiede “Come spiegare la fioritura spirituale di un genere letterario mai visto da nessuna parte del mondo?” Teofilovic ha una spiegazione: “Tra la non libertà del regime politico (il comunismo) e la libertà, l’aforisma ha avuto il suo posto specifico. Era protetto dalle zampe dei censori con le sue due qualità essenziali: il parlare indiretto e la brevità, vale a dire la concisione. Le forme più lunghe erano pericolose sia per gli autori sia per i loro promotori (editori e redattori) perchè erano più esplicite. (…) Per l’aforisma era diverso. Utilizzando la differenza tra la carta di identità del regime e il suo aspetto reale, tra la facciata e la rozza realtà, tra le parole e i fatti, tra il significato fittizio e quello reale del valore del regine, l’aforisma era protetto perchè il destinatario non si doveva riconoscere“.

La scelta degli autori rappresentati arriva fino al 1993 e la maggior parte degli aforismi ha come tema il regime comunista. Temi come la guerra civile, il culto delle personalità, l’isolamento dal mondo sono ancora sullo sfondo. Nell’antologia mancano molti giovani aforisti serbi come Zoran T. Popović, Slobodan Simić, Milivoje Radovanović, Aleksandar Čotrić, Ninus Nestorović e altri ancora. Mentre tra quelli inclusi nell’antologia alcuni come Milan Beštić o Aleksandar Baljak avevamo appena esordito (due volumi di aforismi per Baljak e uno solo per Beštić).

Gli autori selezionati nel libriccino di Vitomir Teofilović e Dragan Mraović (quest’ultimo in Serbia è conosciuto, oltrechè per le sue poesie, per avere tradotto in serbo la Divina Commedia, le opere scelte di Leopardi e il Decamerone del Boccaccio) sono: Rastko Zakić (nato nel 1942 a Kragujevac), Vitomir Teofilovic (nato nel 1943 a Vrčin presso Belgrado), Aleksandar Baljak (nato nel 1954 a Crvenka), Petar Lazić (nato a Kosijerić nel 1960), Milan Beštić (nato nel 1952 a Belgrado), Vuk Gligorijevic (nato nel 1946 a Belgrado), Mitar Mitrovic nato a Podličak nel Montenegro), Nenad Crnčević, Brana Crnčević, Vladimir Jovićević Jov (nato nel 1950 a Cetinje)

Come ho fatto per Aleksandar Baljak e Milan Beštić tornerò su alcuni di questi aforisti cercando di dare una scelta più ampia che arrivi fino ai giorni nostri