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Alfred Adler (nato a Rudolfsheim il 7 febbraio 1870 e morto ad Aberdeen il 28 maggio 1937) è stato uno psichiatra, psicoanalista, psicologo e psicoterapeuta austriaco.
Alfred Adler fu, con Sigmund Freud e Carl Gustav Jung, fondatore della psicologia psicodinamica e creò un indirizzo specifico della psicologia, detto psicologia individuale.
Presento una raccolta delle frasi più belle di Alfred Adler. Tra i temi correlati Frasi, citazioni e aforismi di Sigmund Freud e Le frasi più belle di Carl Gustav Jung.
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Le frasi più belle di Alfred Adler
Essere uomini significa avvertire un sentimento di inferiorità che esige di essere superato.
Superare le difficoltà porta al coraggio, al rispetto di sé e alla conoscenza di sé.
Segui il tuo cuore, ma porta con te anche il cervello.
Puoi guarire dalla depressione se ogni mattina, come prima cosa, ti chiedi come puoi portare vera gioia a qualcun altro.
Cos’è il coraggio? Il coraggio è la volontà di rischiare il fallimento.
Ogni cosa può essere anche diversa da come appare.
Veniamo influenzati non dai fatti ma dall’opinione che abbiamo dei fatti.
I significati non sono determinati dalle situazioni, ma siamo noi a determinare noi stessi attraverso i significati che attribuiamo alle situazioni.
Gli uomini di genio sono ammirati, gli uomini ricchi sono invidiati, gli uomini di potere sono temuti; ma solo gli uomini di carattere sono degni di fiducia.
Qual è la prima cosa che fai quando impari a nuotare? Commetti degli errori, non è vero? E poi cosa succede? Fai altri errori, e quando hai fatto tutti gli errori che si possono fare senza annegare – e alcuni di loro anche molte volte – cosa scopri? Che sai nuotare? Bene – la vita è proprio come imparare a nuotare. Non aver paura di commettere degli errori, perché non c’è altro modo di imparare a vivere.
Ogni nevrosi può essere intesa come un tentativo culturalmente sbagliato di liberarsi da un senso di inferiorità per procacciarsi un senso di superiorità.
Una semplice regola da seguire quando si ha a che fare con persone con cui è difficile andare d’accordo è ricordare che questa persona sta cercando di affermare la propria superiorità; e bisogna trattarla da questo punto di vista.
La sensibilità esagerata è espressione del senso di inferiorità.
Il senso di inferiorità domina la vita mentale e può essere chiaramente riconosciuto nel senso di incompletezza e di insoddisfazione.
La sola virtù della coerenza è la prevedibilità, e troppi la usano semplicemente per evitare di rischiare.
Ogni bambino viziato diventa un bambino odiato. Non vi è errore educativo più grande del viziare i bambini.
Il compito più importante di un educatore, si potrebbe dire il suo sacro dovere, è di assicurarsi che nessun bambino si scoraggi a scuola, e che un bambino che entra a scuola già scoraggiato riacquisti la sua autostima attraverso la sua scuola e il suo insegnante.
Tutti i problemi della vita sono riconducibili a tre grandi problemi: quello della vita sociale, quello del lavoro e quello dell’amore. È chiaro che si tratta di problemi che dobbiamo affrontare di continuo, che non ci danno tregua. Il modo con cui ci comportiamo verso di essi riflette il nostro stile di vita.
Il maggior pericolo nella vita consiste nel prendere troppe precauzioni.
È facile credere che la vita sia lunga e i propri doni vasti – cioè facile all’inizio. Ma i limiti della vita diventano sempre più evidenti: e diventa chiaro che un grande lavoro può essere fatto raramente, se mai del tutto.
Vedere con gli occhi di un altro, sentire con le orecchie di un altro, sentire con il cuore di un altro. Per il momento, questa mi sembra una definizione ammissibile di ciò che chiamiamo sentimento sociale.
La nevrosi e la psiche nevrotica si rivelano come un tentativo di sottrarsi a ogni costrizione da parte della società, con una costrizione contraria. Quest’ultima è tagliata in modo da poter opporsi in modo efficace alle peculiarità dell’ambiente e alle esigenze.
Tutte le vere aspirazioni e tutte le tendenze del nervoso sottostanno alla dittatura della sua politica di prestigio, si aggrappano a qualsiasi pretesto per non risolvere i suoi veri problemi, e si rivoltano automaticamente contro lo sviluppo del senso sociale.
È l’individuo che non si interessa agli altri quello che ha più difficoltà nella vita e che procura più danno al prossimo. E sono questi gli individui che falliscono nei loro intenti!
La logica, l’estetica, l’amore, la solidarietà umana, la collaborazione e il linguaggio scaturiscono dalle necessità della convivenza umana. Contro di esse si rivolta automaticamente l’atteggiamento del nervoso, che tende all’isolamento e che è assetato di potenza.
La guarigione dalla nevrosi e dalla psicosi esige una diversa educazione del paziente, la correzione dei suoi difetti e il suo ritorno definitivo in seno alla società umana, senza riserve.
Tutte le ipotesi secondo le quali il nevrotico è il diretto responsabile della propria sofferenza sono concezioni sbagliate. Il nevrotico soffre, però preferisce la sua sofferenza a una sofferenza ancora maggiore, quella che gli procurerebbe la presa d’atto della sua incapacità ad affrontare la vita.
È spesso più facile combattere per i principi di qualcuno che vivere in nome di quelli.
La verità è spesso un’arma terribile di aggressione. È possibile mentire, ed anche uccidere, con la verità.
Esiste il coraggio della felicità e anche il coraggio del dolore.
Le mie difficoltà appartengono a me!
Sentimento di inferiorità, aspirazione alla superiorità e sentimento sociale sono i fondamentali pilastri cui la ricerca psicologica individuale non può rinunciare nello studio dell’individuo o di una collettività.
Le uniche conquiste degne di nota dell’uomo sono quelle socialmente utili.
È necessario fare una precisa distinzione tra il sentimento d’inferiorità e il complesso di inferiorità. Il sentimento di inferiorità non abbandona mai l’essere umano. Esso si trasforma in complesso di inferiorità nel momento in cui l’individuo si mostra incapace di risolvere un problema vitale di natura sociale, a causa del suo insufficiente sentimento sociale. Il risultato è sempre uno scacco, rappresentato dal suo carattere nevrotico.
I grandi errori, difetti e insuccessi dell’umanità: guerre, pena di morte, odio per razze e l’odio fra nazioni, come pure nevrosi, suicidio, criminalità, etilismo ecc., sono imputabili a carenza di sentimento sociale, sono tentativi scorretti e inadeguati di risolvere le situazioni, dettati da complessi di inferiorità.
Nell’incessante confronto con la irraggiungibile perfezione ideale, l’individuo è continuamente preda e succube di un sentimento d’inferiorità.
Dio che è eternamente completo, che dirige le stelle, che è il signore dei destini, che eleva l’uomo dalla sua umiltà a Sé, che parla dal cosmo a ogni singola anima umana, è la manifestazione più brillante dell’obiettivo della perfezione.
Il mondo fittizio degli individui viziati, le loro prospettive, le loro opinioni e la loro concezione della vita sono molto lontani dal mondo reale. Questi soggetti sono praticamente incapaci di adattarsi alle esigenze dell’evoluzione umana, per cui sono in continuo conflitto con la vita; e i disastrosi risultati dell’educazione viziata che li ha ridotti così fanno soffrire anche le persone che li amano.
È l’individuo che non si interessa agli altri quello che ha più difficoltà nella vita e che procura più danno al prossimo. E sono questi gli individui che falliscono nei loro intenti!
Molto di più sappiamo di quanto comprendiamo.
Non esiste il talento. Esiste la pressione.
Oggi l’amore non ha più solo il compito di provvedere alla perpetuazione della specie, ma anche un ruolo da esso indipendente: contribuire a elevare la persona, ad assicurare una felicità maggiore e a promuovere il bene dell’umanità.
Può essere coraggioso e felice e può risolvere tutti i problemi esistenziali solo chi è capace di cooperare, solo chi possiede sufficiente sentimento sociale.
Ogni generazione ha un gruppetto di grandi matematici, e la matematica non si accorgerebbe nemmeno dell’assenza degli altri. Essi sono utili come insegnanti, e le loro ricerche non fanno male a nessuno, ma non hanno alcuna importanza. Un matematico è un grande o non è nessuno.
Ogni cura terapeutica e, a maggior ragione, ogni goffo tentativo di mostrare al paziente la verità, lo strappa dalla culla della sua libertà da ogni responsabilità e deve quindi fare i conti con la più veemente resistenza.
C’è una legge che dice che l’uomo dovrebbe amare il suo prossimo come se stesso. In poche centinaia d’anni questo dovrebbe essere naturale per il genere umano come respirare o tenere una postura eretta; ma se esso non lo impara dovrà perire.
La guerra non è la continuazione della politica con altri mezzi, è il più grande crimine di massa perpetrato ai danni della comunità umana.
La morte è davvero una grande benedizione per l’umanità, senza di essa non potrebbe esserci alcun vero progresso. Le persone che vivessero per sempre non solo ostacolerebbero e scoraggerebbero i giovani, ma mancherebbero loro stesse di stimoli sufficienti per essere creative.