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Le frasi più belle di Empedocle

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Empedocle nasce a Akragas (odierna Agrigento), tra il 484 e il 481 a.C e ivi muore tra il 424 e il 421 a.C.

Empedocle non era solo un filosofo, ma anche mago, medico, teurgo, sciamano, taumaturgo, fisico, igienista, meteorologo, musico, retore, politico, pensatore; era anche vegetariano, nobile e benestante, di estrazione aristocratica ma con idee di democratiche.

Empedocle, insieme a Democrito ed Anassagora, fa parte dei filosofi pluralisti. I pluralisti tentano di conciliare le posizioni contrapposte sostenute da Eraclito e da Parmenide, ovvero il divenire da una parte e l’essere immutabile dall’altro.

La filosofia di Empedocle è conosciuta per la teoria cosmogonica dei quattro elementi, da lui chiamati “radici”, accanto ai quali egli pose due ulteriori principi: Amore, in grado di mescolarli, e Contesa, responsabile della loro separazione. Influenzato dai pitagorici, Empedocle si oppose alla pratica del sacrificio di animali e alla loro uccisione a scopo alimentare; sviluppò anche una dottrina distintiva della reincarnazione.

Su Empedocle il filologo classico Ettore Bignone disse: “Quest’uomo greco che attraversa le splendide e giovani città della Sicilia acclamato come un maestro e venerato come un semidio, vestito di porpora, con sandali sonori di bronzo e la corona apollinea sul capo, in attitudine complessa fra il dotto ed il profeta, quest’uomo che è poeta immaginoso e filosofo sottile, medico e scienziato, che indaga la natura con amore e attenzione sempre vigile e promette al suo discepolo ideale di rivelargli i misteri di arti occulte: quest’uomo sconvolge stranamente le linee consuete della vita greca nell’età classica“.

Presento una raccolta delle frasi più belle di Empedocle. Tra i temi correlati Frasi, citazioni e pensieri di Eraclito, Frasi, pensieri e citazioni di Platone e Frasi, citazioni e pensieri di Socrate

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Le frasi più belle di Empedocle

La natura di Dio è un cerchio il cui centro è ovunque e la cui circonferenza non è da nessuna parte.

Altro ti dirò: non c’è nascita di nessuna di tutte le cose
mortali, né alcuna fine di morte funesta,
ma soltanto mescolanza e separazione di materie mischiate
esiste. Nascita si chiama per gli uomini.

È una grande vergogna spargere il sangue e divorare le belle membra di animali ai quali è stata violentemente tolta la vita. Quando porrete fine a questa maledetta strage? Non vedete che vi divorate l’un l’altro per la folle dissennatezza dei vostri cuori?

Ricordatevi che tutte le cose sono fornite di intelligenza e partecipano del pensiero…

Dal momento che non è lo stesso uomo che rinasce individualmente un’altra volta; si tratta invece della successiva rigenerazione delle radici, sempre le stesse, in corpi via via diversi, si tratta cioè del ricomporsi ogni volta delle radici.

Perché già, a volte, sono stato un ragazzo e una ragazza, e un cespuglio e un uccello e un pesce muto nelle acque del mare.

Ogni uomo crede solo in ciò in cui s’imbatte

Ma è costume dei malvagi diffidare specialmente delle verità che s’impongono.

Nella discordia tutte le cose sono informi e divise,
nell’amicizia concorrono e l’una con l’altra si desiderano.

Ciò è necessario dire, bisogna dirlo due ed anche tre volte.

Lo Sfero circolare, che di beata unicità gioisce.

Abbandonandovi alle maggiori nefandezze,
non libererete mai il cuore da angosciosi gemiti.

Stolti, perché non hanno pensieri ponderati, sono coloro che suppongono che il non-essere esista o che qualcosa muoia e si annienti completamente.

Niente del Tutto è mai vuoto o superfluo.

Come è stato e sarà a lungo, credo che il tempo insondabile non sarà mai svuotato di nessuno dei due [si riferisce all’Amore e alla Contesa]

Io per voi dio immortale, non più mortale
mi aggiro fra tutti onorato, come conviene,
di bende cinto e di corone fiorite.

Beato colui che ha acquisito una ricchezza di sapienza divina , ma infelice colui in cui riposa una oscura opinione riguardo agli dei.

È vaticinio della Necessità, antico decreto degli dèi ed eterno, suggellato da vasti giuramenti: se qualcuno criminosamente contamina le sue mani con un delitto o se qualcuno abbia peccato giurando un falso giuramento, i demoni che hanno avuto in sorte una vita longeva, tre volte diecimila stagioni lontano dai beati vadano errando nascendo sotto ogni forma di creatura mortale nel corso del tempo mutando i penosi sentieri della vita.
L’impeto dell’etere invero li spinge nel mare, il mare li rigetta sul suolo terrestre, la terra nei raggi del sole splendente, che a sua volta li getta nei vortici dell’etere: ogni elemento li accoglie da un altro, ma tutti li odiano. Anch’io sono uno di questi, esule dal dio e vagante per aver dato fiducia alla furente Contesa.