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Le frasi più belle di Pascal Quignard

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Pascal Quignard (Verneuil-sur-Avre, 23 aprile 1948) è uno scrittore e saggista francese. È riconosciuto come uno dei più interessanti scrittori francesi contemporanei, ed è autore di numerose riflessioni sul libro, la lettura e lo scrivere e sul frammento, l’aforisma e la scrittura breve.

Presento una raccolta delle frasi più belle di Pascal Quignard. Tra i temi correlati si veda Le frasi più belle di Jean Baudrillard e Le frasi più belle di Fredéric Beigbeder.

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Le frasi più belle di Pascal Quignard

L’identità di colui che entra nei libri viene trasformata per sempre.

Ogni istante del tempo è un luogo in cui non torneremo.

Il libro è un frammento di silenzio nelle mani del lettore. Chi scrive tace. Chi legge non rompe il silenzio.

I libri condividono con i bambini piccoli e i gatti il ​​privilegio di essere tenuti in braccio dagli adulti per ore e ore.

Tramite il silenzio del libro il mondo è immerso in un silenzio più silenzioso del silenzio del mondo.

I pesci sono acqua allo stato solido.
Gli uccelli sono vento allo stato solido.
I libri sono silenzio allo stato solido.

Nella lettura dei libri si cerca un’alba silenziosa.

Le scelte dei lettori non corrispondono a quelle degli editori, cioè del mercato. Nemmeno a quelle degli insegnanti, cioè del codice. Né a quelle degli storici, cioè del potere.

La musica esiste semplicemente per esprimere ciò che le parole non possono esprimere. In questo senso non è del tutto umana.

Il libro è la sola icona iconoclasta.

Leggere significa seguire senza sosta la presenza invisibile con gli occhi.

Tutti i lettori di libri vivono negli angoli.

C’è nel leggere un’attesa che non cerca un esito. Leggere è errare. La lettura è l’erranza.

Dio è veramente la Parola. Ogni cosa, senza eccezione, anche la più infima, una volta nominata, accresce la sua esistenza, accentua la sua indipendenza, diventa sontuosa.

Essere uno scrittore è vagare nello spazio con una matita.

Io chiamo libro ciò che brucia le labbra.

La musica è solo un soffio del ricordo del tempo.

Il lettore è senza era, senza età, senza tempo. Leggere non è sognare, ma leggere è come sognare perché fa perdere tempo. Questo volume si apre con una dichiarazione d’amore. Mi piacciono i libri. Adoro il loro mondo. Mi piace stare nella nuvola che ognuno di loro forma, che si alza, che si allunga.

Le parole che si pronunciano non sono le parole che si scrivono. Altra sintassi, altro mondo. La pagina è impronunziabile.

Nel libro il silenzio «è» visibile. Dove l’invisibile del silenzio è visibile, là è: leggibile.

Nessuno dei libri che ho letto regge il bagliore del giorno. Ma i libri valgono la candela che si usa leggendoli. Creature seminotturne.

In qualunque modo lo si faccia, creare significa prima di tutto tradire ciò che c’è prima.

L’amore è prima di tutto amare follemente l’odore dell’altro.

Leggere significa lasciarsi trasportare. Si tratta di una perdita di controllo, di un disorientamento che può provocare una vera e propria ansia negli esseri umani. Non tutti sono capaci di perdere l’orientamento. La lettura è tutt’altro che un’esperienza tranquilla. Si tratta di un’esplorazione pericolosa che provoca danni molto concreti e compromette l’integrazione nella società. Non mi oppongo alla lettura e alla vita. Ma dovresti sapere che stai leggendo a tuo rischio e pericolo.

Gli assenti sono ancora lì. I grandi assenti diventano ogni giorno più alti e le ombre che proiettano più opache.

Il silenzio è ciò che la lingua che abbiamo imparato inventa come suo opposto per emergere.

Fornire una ragione devasta l’amore. Dare un senso a ciò che amiamo è mentire.

L’amore si nutre di marginalità, di silenzio, di vita segreta, separata, sacra.

Solo il silenzio permette di contemplare l’altro.

Anthos è il fiore, quindi un’antologia è una raccolta di fiori selezionati per la loro bellezza, nel primo momento della loro magnificenza. Una scelta di colori, petali, calici, corolle, profumi meravigliosi per intrecciare una corona o comporre un bouquet.

Cos’è la felicità? Una meraviglia che dice addio a sé stessa.

Il libro. È una riva inquietante, separata dal mondo, che si affaccia sul mondo ma che non interviene in alcun modo su di esso. È una canzone solitaria che solo chi legge può ascoltare.

Il lettore è un mago sul suo piccolo tapis roulant di due pagine che attraversa mari, percorre grandi distanze e salta attraverso i millenni.

Camminare ti fa pensare. Ogni passo è una discussione.

Le donne hanno bisogno che gli uomini le consolino per qualcosa di inspiegabile.

In natura non esistono frammenti. Anche il pezzo più piccolo è il tutto.

L’arte è la morte che ti risparmia la morte.

Piuttosto un inferno eterno con i miei morti che in paradiso da solo.

L’era storica inizia quando gli uomini, sterminati i grandi predatori, soppiantando gradualmente nel numero gli animali selvatici che avevano decimato, rinchiudendo le bestie selvatiche rimaste nei paradisi dei templi, addomesticando nei recinti le bestie che si sottomettevano al loro dominio, ebbero più da temere gli uni dagli altri che dalle specie che avevano insegnato loro la bellezza, la civiltà, l’inganno, il terrore.

Amico mio, ecco la verità: nessuno mente completamente mentre mente.

È possibile che l’amore sia tenerezza per la solitudine dell’altro.

Fece girare la sedia e la sbatté sulla mensola del camino, urlando: “Il vostro palazzo è più piccolo di una capanna e il vostro pubblico è meno di una persona”.

Lo studio è per l’adulto ciò che il gioco è per il bambino. È la più concentrata delle passioni. È la meno deludente delle abitudini, delle attenzioni, delle dipendenze o delle droghe. I mali del corpo vengono dimenticati. L’identità personale si dissolve. Non vediamo il tempo che passa.

Non c’è differenza tra leggere ed essere curiosi.

La solitudine è il piacere di sprofondare in una poltrona, accendere una bella sigaretta e chiudere gli occhi senza che nessuno ti tormenti, senza che ti gridi, senza che ti ronzi in lontananza, senza che ti avvicini, senza che ti parli, senza che ti commenti il ​​tempo, la giornata, l’ora che passa.

Proprio come alcuni animali ingannano i loro predatori, i loro congeneri o i loro concorrenti con la loro forma vegetale o con la loro immobilità, nascosta tra i suoi cuscini e sotto le sue coperte, lei cercò di ingannare la morte.

Il vero amore è una relazione non preparata e non negoziata. È la comunicazione irresistibile tra due individui che fa a meno di ogni consiglio familiare e di ogni mediazione sociale quando non li contravviene in maniera provocatoria.

Che cos’è l’amore? Non è eccitazione sessuale. È il bisogno di ritrovarsi ogni giorno in compagnia di un corpo che non è il proprio.

Possiamo dare una definizione negativa dell’amore: l’amore è ciò che lascia inconsolabili.

Sospirare è spegnere una candela nel profondo dell’anima.

Bisognerebbe rispondere agli altri solo creando. Tutti gli altri tipi di repliche devono essere esclusi.

I proverbi sono le stalattiti del linguaggio e, in quanto tali, gocce provenienti da un altro mondo.
I proverbi sono teoremi modesti. Questi piccoli segreti empirici sono stati sussurrati da cacciatori antichissimi, poi da antichi contadini e infine dai primi guerrieri.

Per un uomo arrabbiato non è possibile frenare la sua furia, così come per un tuffatore che si è lanciato da una roccia non è possibile arrestare il suo slancio e non raggiungere l’acqua.

Le immagini vere sono sempre quelle dei sogni, perché le erezioni più imperiose avvengono durante i sogni.

Nella mia vita, fulmini di antipatia sono arrivati ​​a velocità interstellare.
Mi ha sempre stupito il fatto di odiare a tal punto le persone che ho scoperto.

Penso di essere stata gelosa per tutta la vita. La gelosia precede l’immaginazione. La gelosia è una visione più forte della vista.

Perché per gli esseri umani esiste una nascita senza rinascita mentre le piante cambiano di stagione in stagione? Perché in noi la spinta si interrompe bruscamente?

Il linguaggio è ciò che divora gli esseri nominandoli.

L’atteggiamento stagnante dei lettori che non si muovono più, sprofondati nelle loro poltrone, di fronte al romanzo che hanno in mano. Ma nel profondo dei loro corpi impassibili, l’intrigo scuote le loro anime fino al midollo.

Vivevamo prima di nascere. Capitò che il nostro cuore battesse prima di respirare. Le nostre orecchie udirono prima che le nostre labbra scoprissero l’esistenza dell’aria. Nuotammo nell’acqua scura prima che le nostre palpebre si aprissero, prima che i nostri occhi fossero abbagliati, poi accecati.

L’annientamento dell’identità durante la pratica sessuale è estremamente vicino alla perdita della coscienza personale durante la lettura.

Il morente è colui che non sperimenta l’istante che lo finisce, così come il concepito non sperimenta l’origine che lo ha creato.

Un gatto è un peso caldo che respira, che si posa inaspettatamente sul corpo, che ci appesantisce e ci fa restare lì quando ci eravamo dimenticati di esserci.

Non sono uno storico dell’arte. Non sono un filosofo. Non sono né un latinista, né un ellenista, né un archeologo, né uno psicoanalista. Sono semplicemente un uomo che ha letto molto, uno studioso o, meglio ancora, un letterato, cioè un uomo che impara costantemente a scrivere le sue lettere, a decifrarle, a trasporle, che non smette mai di approfondire questo apprendimento, che ama follemente leggere, studiare, tradurre, ritradurre, scrivere

Fabrizio Caramagna

Nato a Torino nel 1969, Fabrizio Caramagna è scrittore e studioso di aforismi. Le sue frasi sono presenti ovunque, sui social, in radio, nelle mostre, nei libri.