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Presento una raccolta di frasi, citazioni e aforismi sui migranti e l’immigrazione. Tra i temi correlati si veda Frasi, citazioni e aforismi contro il razzismo, Frasi, citazioni e aforismi sulla diversità e la differenza, Frasi, citazioni e aforismi sull’altruismo e il volontariato, Frasi, citazioni e aforismi sulla solidarietà, Frasi, citazioni e aforismi sulla geografia e Frasi, citazioni e aforismi sulla guerra.
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Frasi, citazioni e aforismi sui migranti e l’immigrazione
Chiunque incontri è tuo fratello, figlio, figlia; non ci sono fratelli e sorelle di serie B, C e D. Su tutte le difficoltà riguardanti l’immigrazione, dico: diamo prima l’accoglienza e poi le difficoltà le affronteremo.
(Andrea Gallo)
Io mi sento responsabile appena un uomo posa il suo sguardo su di me.
(Fëdor Dostoevskij)
A te. Straniero, se passando mi incontri e desideri parlarmi, perché non dovresti farlo? E perché non dovrei farlo io?
(Walt Whitman)
Guardo i profughi.
Sono lì. Spossati dalla fatica, vinti, silenziosi, lo sguardo impaurito di chi sa come vanno le cose ma non si aspetta di trovare l’inferno. Quando camminano ognuno dei loro passi ci racconta mille storie di dolore, ognuno dei loro gesti è pieno di rinunce e sogni smarriti.
(Fabrizio Caramagna)
Quando si avvicina uno straniero e noi lo confondiamo con un nostro fratello, poniamo fine a ogni conflitto. Ecco, questo è il momento in cui finisce la notte e comincia il giorno.
(Paulo Coelho)
Siamo sempre lo straniero di qualcun altro. Imparare a vivere insieme è lottare contro il razzismo.
(Tahar Ben Jelloun)
La mia frase preferita l’ha pronunciata uno dei rifugiati, un ragazzo: “Non sono pericoloso, sono in pericolo”.
(Bono, leader degli U2)
Ricordate, ricordate sempre, che tutti noi, e tu ed io in particolare, discendiamo da immigrati.
(Franklin D. Roosevelt)
Quando in certe parti del mondo vedo lo sguardo triste di migliaia di bambini,
sento il dolore di tutte le scapole a cui sono state tolte delle ali.
(Fabrizio Caramagna)
Sono un cittadino, non di Atene o della Grecia, ma del mondo.
(Socrate)
Costruire condizioni concrete di pace, per quanto concerne i migranti e i rifugiati, significa impegnarsi seriamente a salvaguardare anzitutto il diritto a non emigrare, a vivere cioè in pace e dignità nella propria Patria.
(Papa Giovanni Paolo II)
La nozione di immigrato è un errore. L’immigrato è qualcuno che fa un viaggio regolare da un punto a un altro, come l’uccello migratore, appunto. Qui invece è gente che fugge dai massacri. Né sono rifugiati, perché un rifugio lo stanno cercando. Bisogna cercare una parola che non menta. Una volta che la si sarà trovata, si sarà già fatto un grande progresso.
(Michel Butor)
I migranti sono eroi perché fanno a meno delle certezze ingannevoli legate all’appartenenza ad un posto fisico. A volte fanno paura, perché agli occhi di coloro che si trovano “a casa” sono la prova che il loro senso di appartenenza ad un luogo o di possesso può essere illusorio.
(Marc Augé)
Di fronte alla tragedia di decine di migliaia di profughi che fuggono dalla morte per la guerra e per la fame, e sono in cammino verso una speranza di vita, il Vangelo ci chiama, ci chiede, ad essere ‘prossimi’ dei più piccoli e abbandonati. A dare loro una speranza concreta. Non soltanto dire: “Coraggio, pazienza!…”
(Papa Francesco)
Non riusciamo più a toccare la realtà e a provare empatia. Il pianto inconsolabile dei migranti ha attraversato mari e deserti per naufragare sul monitor freddo del nostro smartphone.
(Fabrizio Caramagna)
Le porte possono anche essere sbarrate, ma il problema non si risolverà, per quanto massicci possano essere i lucchetti. Lucchetti e catenacci non possono certo domare o indebolire le forze che causano l’emigrazione; possono contribuire a occultare i problemi alla vista e alla mente, ma non a farli scomparire.
(Zygmunt Bauman, la società sotto assedio)
Se voi avete il diritto di dividere il mondo in italiani e stranieri allora io reclamo il diritto di dividere il mondo in diseredati e oppressi da un lato, privilegiati e oppressori dall’altro. Gli uni sono la mia patria, gli altri i miei stranieri.
(Don Lorenzo Milani)
L’immigrazione è una realtà. Occorre saper coniugare insieme quel principio dell’ accoglienza che ha sempre innervato l’anima profonda del nostro Paese con un altro principio, non meno necessario, quella della legalità, di cui tutti si avverte la necessità per la convivenza sociale.
(Angelo Bagnasco)
L’immigrazione va regolata, gestita, non subita. Ma non va neppure vissuta come una minaccia. Abitiamo un mondo globale, in cui circolano liberamente i capitali, le merci e le informazioni. I migranti sono l’elemento umano della globalizzazione, l’avanguardia del mondo futuro. Presto sarà normale nascere in un Paese, crescere in un altro, lavorare in un altro ancora. Non dobbiamo avere paura di questo. Dobbiamo aprirci al futuro. Siamo ancora un Paese provinciale. Gli italiani parlano poco le lingue. I media trascurano quanto accade all’estero. Invece dobbiamo occuparcene. Perché ci riguarda. Perché le decisioni si prendono sempre meno dentro i confini nazionali e sempre più in Europa e negli organismi multilaterali.
(Laura Boldrini)
Il profugo. Frammentato. Sfigurato. Alienato. Respinto. Allontanato. Emarginato. Spossato. Vinto.
Ma poi finalmente accolto.
(Fabrizio Caramagna)
Il dovere di ospitalità è il muro maestro della civiltà occidentale, e l’abc dell’umanità buona. Nel mondo greco il forestiero era portatore di una presenza divina. Sono molti i miti dove gli dèi assumono le sembianze di stranieri di passaggio. L’Odissea è anche un grande insegnamento sul valore dell’ospitalità.
(Luigino Bruni)
Le persone emigrano perché logorate dall’angoscia. Consapevoli che i loro sforzi non serviranno a nulla, che quello che riusciranno a costruire in un anno verrà distrutto da qualcun altro in un solo giorno. Convinte che il futuro sia ipotecato, che con un po’ di fortuna forse loro potranno farcela, ma non i loro figli. Intimamente certe che a casa nulla cambierà, che possono essere tranquille e felici solo altrove.
(Yann Martel, La vita di Pi)
La gente che vivrà nel nostro Paese non sarà la solita che la abitava prima. Le motivazioni della gente saranno più forti delle nostre barriere perché i loro sogni sono e continueranno ad essere uguali ai nostri sogni, quello che sta succedendo è inevitabile. Deve esserci questa presa di coscienza
(Salvatore Lombardo)
L’Europa se diventa solo la somma di tecnicismi burocratici e ragioneristici è finita e la questione dell’immigrazione non è che un’opportunità per l’Europa per riscoprire la propria anima e la propria idealità
(Matteo Renzi)
Gli immigrati sono parte del nostro futuro.
(Romano Prodi)
Il mondo è un posto cattivo e non lontano da noi mentre qui abbiamo il paradiso. Dobbiamo essere orgogliosi che i rifugiati vogliano venire da noi, ma non possiamo lasciare che gli effetti negativi siano solo su alcuni Paesi.
(Frans Timmermans, vicepresidente della Commissione europea)
Interi popoli sono in movimento in tutto il pianeta e in modo particolare in Africa, nel vicino Oriente, nell’Asia centrale e nell’Asia del Pacifico. Fuggono da guerre, stragi, povertà; hanno come destinazione i Paesi e i continenti di antica opulenza, suscitando rari sentimenti di accoglienza e molto più frequentemente reazioni di chiusura e respingimento. Questo tema ha ripercussioni sociali, economiche, demografiche, politiche; durerà non meno di mezzo secolo, cambierà il pianeta, sconvolgerà le etnie vigenti, accrescerà ovunque le contraddizioni che sono il tratto distintivo della nostra specie; tenderà ad avvicinare le diverse religioni ma contemporaneamente ecciterà i fondamentalismi e i terrorismi che ne derivano.
(Eugenio Scalfari)
Anziché essere una minaccia per il welfare degli stati dell’Europa, un aumento dell’immigrazione renderebbe più sostenibile l’economia degli stati europei. Le tasse pagate dagli immigrati aiuterebbero anche a diminuire il debito pubblico degli stati europei, che attualmente è di 25mila euro per abitante. Un aumento del 10 per cento della popolazione europea ridurrebbe il debito pro capite di ogni cittadino europeo circa 2.300 euro.
(Philippe Legrain, scrittore e economista britannico)
Ad ogni immigrante che arriva in questo paese dovrebbe essere richiesto d’imparare l’inglese in cinque anni o di lasciare il paese.
(Teddy Roosvelt)
Noi siamo qui non perché siamo contro gli stranieri, contro gli immigrati, ma perché siamo contro i clandestini.
(Matteo Salvini)
L’integrazione avviene tra integrabili e la cittadinanza concessa a immigrati inintegrabili non porta a integrazione ma a disintegrazione
(Giovanni Sartori)
Se eliminiamo le frontiere, costruiamo muri
(Régis Debray, filosofo e intellettuale francese)
L’immigrato ha un mondo del passato a cui appartiene e un mondo del presente al quale sempre, più o meno, sarà estraneo; suo figlio invece sta in tutti e due e molte volte in nessuno. Per questo c’è bisogno che il processo di integrazione abbia successo, in modo che la seconda generazione non resti chiusa nel ghetto.
(Antonio Muñoz Molina)
È innegabile il fatto che attualmente nella maggior parte dei Paesi europei si è sviluppato un razzismo popolare, la cui causa principale risiede nell’immigrazione massiva e ancor di più nelle patologie sociali che ne risultano. Sto pensando, in particolare, all’aumento della criminalità e all’aggravarsi dell’insicurezza, al crollo della qualità scolastica, alle innumerevoli “inciviltà” che sono la trama quotidiana dei fatti di cronaca. Questo razzismo non ha nulla di ideologico, è puramente sociologico (…) È diffuso soprattutto nelle classi popolari, che sono le prime a soffrire delle patologie sociali generate dall’immigrazione (…). Posso comprendere intellettualmente queste reazioni, ma non le approvo in alcun modo. Non è attraverso il razzismo, né con la xenofobia che verrà risolto il problema dell’immigrazione, ma con un’analisi ragionevole di quello che è concretamente possibile fare per risolvere le difficoltà.
(Alain De Benoist, filosofo e intellettuale francese)
“Tu sai quanto ci guadagno sugli immigrati? C’hai idea? Il traffico di droga rende meno”.
(Testo tratto dalle intercettazioni dell’indagine su Mafia Capitale)
II clandestini sono il nuovo oro nero per le mafie e per le cooperative, non vengono identificati anche per anni, nonostante le norme internazionali per i profughi siano di tre settimane, e stazionano sul nostro territorio con costi enormi che ovviamente non vanno a loro ma alle mafie e ai politici di collegamento.
(Blog di Beppe Grillo)
Il viaggiare per profitto viene incoraggiato; il viaggiare per sopravvivenza viene condannato, con grande gioia dei trafficanti di “immigrati illegali” e a dispetto di occasionali ed effimere ondate di orrore e indignazione provocate dalla vista di “emigranti economici” finiti soffocati o annegati nel vano tentativo di raggiungere la terra in grado di sfamarli.
(Zygmunt Bauman, La società sotto assedio)
L’attuale tendenza di ridurre drasticamente il diritto all’asilo politico, accompagnata dal ferreo divieto d’ingresso agli “immigranti economici”, non indica affatto una nuova strategia nei riguardi del fenomeno dei profughi, ma solo l’assenza di una strategia e il desiderio di evitare una situazione in cui tale assenza possa causare imbarazzo politico.
(Zygmunt Bauman, La società sotto assedio)
Il rifugiato è una persona che nel giustificato timore d’essere perseguitato per la sua razza, la sua religione, la sua cittadinanza, la sua appartenenza a un determinato gruppo sociale o le sue opinioni politiche, si trova fuori dello Stato di cui possiede la cittadinanza e non può o, per tale timore, non vuole domandare la protezione di detto Stato. Il rifugiato è anche chi essendo apolide e trovandosi fuori dei suo Stato di domicilio in seguito a tali avvenimenti, non può o, per il timore sopra indicato, non vuole ritornarvi.
(Convenzione di Ginevra, 1951)
Almeno un quarto di coloro che cercano rifugio in Europa sono bambini – nei primi sei mesi di quest’anno, più di 106.000 bambini hanno chiesto asilo in Europa. E non dobbiamo mai dimenticare ciò che sta dietro le tante storie delle famiglie che cercano rifugio in Europa: terribili conflitti come quello in Siria, che già ha costretto circa 2 milioni di bambini a fuggire dal loro paese.
(Anthony Lake, direttore UNICEF, settembre 2015)
Gesù, Maria e Giuseppe hanno sperimentato che cosa significhi lasciare la propria terra ed essere migranti: minacciati dalla sete di potere di Erode, furono costretti a fuggire e a rifugiarsi in Egitto. Non di rado l’arrivo di migranti, profughi, richiedenti asilo e rifugiati suscita nelle popolazioni locali sospetti e ostilità. Nasce la paura che si producano sconvolgimenti nella sicurezza sociale, che si corra il rischio di perdere identità e cultura, che si alimenti la concorrenza sul mercato di lavoro o, addirittura, che si introducano nuovi fattori di criminalità. Occorre superare pregiudizi e precomprensioni.
(Papa Francesco)
La questione dei flussi migratori richiede il reciproco reciproco aiuto tra Paesi, con disponibilità e fiducia, senza sollevare barriere insormontabili dal momento che nessun Paese può affrontare da solo le difficoltà connesse a questo fenomeno
(Papa Francesco)
L’umanità che mostreremo nell’accogliere i profughi disperati, l’intelligenza con cui affronteremo i fenomeni migratori, la fermezza con cui combatteremo i trafficanti di essere umani saranno il modo con il quale mostreremo al mondo la qualità della vita democratica.
(Sergio Mattarella)
Una terra fiorisce perché è stata alimentata da tante fonti. Perché è stata nutrita da così tante culture e tradizioni e popoli.
(Lyndon B. Johnson, 36° Presidente degli Stati Uniti)
Sembra esserci nell’uomo, come nell’uccello, un bisogno di migrazione, una vitale necessità di sentirsi altrove.
(Marguerite Yourcenar)
Quando uno lascia un paese, tutte le cose acquistano prima della partenza un valore straordinario di ricordo, e ci fanno pregustare la lontananza e la nostalgia.
(Corrado Alvaro)
Un uomo non può tenere un altro uomo nel fango senza restare nel fango con lui.
(Booker T. Washington)
Abbiate il coraggio di posare la vostra mano nel buio, per portare un’altra mano nella luce.
(Norman B. Rice)
Noi tutti dovremmo sapere che è la diversità che rende ricco un arazzo, e dovremmo capire che tutti i fili della arazzo sono uguali in valore, non importa quale sia il loro colore.
(Maya Angelou)
Lanciato dal ragazzo al di là del confine, di colpo il sasso è un emigrato.
(Fabrizio Caramagna)
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