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Frasi e citazioni di John Steinbeck

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John Steinbeck (nato a Salinas il 27 febbraio 1902 e morto a New York il 20 dicembre 1968) è stato uno scrittore statunitense tra i più noti del XX secolo, autore di numerosi romanzi, racconti e novelle.

Nel 1939, Steinbeck pubblicò “The Grapes of Wrath” (“I grappoli dell’ira”, da noi conosciuto con il titolo “Furore” scelto da Valentino Bompiani). Il romanzo raccontava la storia di una famiglia diseredata dell’Oklahoma che dovette trasferirsi in California durante la Grande Depressione. All’apice della sua popolarità, il romanzo vendette oltre 10.000 copie a settimana. Nel 1940, Steinbeck ricevette il premio Pulitzer per questo opera.

Autore di altre opere fondamentali come “Uomini e topi”(1937) e “La valle dell’Eden”(1952, considerato da Steinbeck il suo testo più importante), John Steinbeck ricevette il Premio Nobel per la letteratura nel 1962 «per le sue scritture realistiche ed immaginative, che uniscono l’umore sensibile e la percezione sociale acuta».

Presento una raccolta di frasi e citazioni di John Steinbeck che sono rimaste nel cuore dei lettori di ieri e di oggi. Tra i temi correlati Le frasi più belle di Francis Scott Fitzgerald, Le frasi più belle di Ernest Hemingway e Le frasi più belle di Cesare Pavese.

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Frasi e citazioni di John Steinbeck

Di tutti gli animali della creazione l’uomo è l’unico che beve senza avere sete, mangia senza avere fame e parla senza avere nulla da dire.

Da dove inizia il malcontento? Hai abbastanza caldo, ma rabbrividisci. Sei sazio, ma la fame ti rode…

Gli uomini cambiano, e il cambiamento arriva come un leggero vento che scompiglia le tende all’alba, e arriva come il profumo furtivo dei fiori di campo nascosti nell’erba.

Da qualche parte nel mondo c’è una sconfitta per tutti. Alcuni sono distrutti dalla sconfitta, e alcuni resi piccoli e meschini dalla vittoria. La grandezza vive in chi trionfa in egual modo sulla sconfitta e sulla vittoria.

Le persone non fanno i viaggi, sono i viaggi che fanno le persone.

Lo scrittore deve credere che ciò che sta facendo sia la cosa più importante al mondo. E deve aggrapparsi a questa illusione anche quando sa che non è vera.

Il tempo è l’unico critico privo di ambizione.

Di quale libertà godrebbero uomini e donne, se non fossero continuamente turlupinati e resi schiavi e tormentati dal sesso!

Aveva l’idea che anche quando veniva sconfitto poteva strappare una piccola vittoria ridendo della sconfitta.

Forse il miglior conversatore del mondo è l’uomo che aiuta gli altri a parlare.

Non far volare troppo alta la speranza se non vuoi strisciare come un verme.

Mi chiedo quante persone ho osservato per tutta la vita senza averle mai davvero viste.

Sono nato perso e non provo alcun piacere nell’essere ritrovato.

Non c’è peccato e non c’è virtù. Ci sono solo cose che la gente fa.

La guerra è tradimento e odio, pasticci di generali incompetenti, tortura, assassinio, disgusto, stanchezza, finché poi è finita e nulla è mutato, se non che c’è una nuova stanchezza, un nuovo odio.

È esperienza comune che un problema difficile la sera si risolva la mattina, dopo che il comitato del sonno ci ha lavorato sopra.

Vivere vuol dire portare una cicatrice.

L’ultima funzione chiara e distinta dell’uomo: muscoli smaniosi di lavorare, cervelli smaniosi di creare al di là del singolo bisogno – ecco cos’è l’uomo.

Abbiamo solo una storia. Tutti i romanzi, tutta la poesia, si reggono sull’infinita lotta, in noi, tra bene e male. E penso che il male debba essere continuamente ritessuto, mentre il bene, la virtù, sono immortali. Il vizio ha sempre un volto nuovo, giovane e fresco, mentre la virtù è venerabile più di ogni altra cosa al mondo.

Gli scrittori sono un po’ al di sotto dei clown e un po’ al di sopra delle foche ammaestrate.

L’uomo è un animale che vive d’abitudini. Si affeziona ai luoghi, detesta i cambiamenti.

Quando ero ferita, tutta rotta, mi ha accolto e mi ha curato e ha cucinato per me. Ha cercato di legarmi in quel modo. E’ così che la maggior parte della gente si lascia incatenare: si sentono riconoscenti, si sentono in debito. Ed è il peggior tipo di manette.

Quando uno dice di non voler parlare di qualcosa, di solito vuol dire che non può pensare ad altro.

Vedi, lì dentro erano tutti brava gente. Quello che l’aveva fatti diventare cattivi era che avevano bisogno di qualcosa. E allora ho cominciato a capire. Le rogne nascono tutte dal bisogno.

Ci sono cose che non si possono guardare alla luce della ragione, ma sono così come sono.

Può darsi che il denaro rovini il carattere; ma certamente la sua mancanza non lo migliora.

A meno che un critico abbia il coraggio di lodarti senza riserve, io dico, ignora il bastardo

Si dice che gli umani non sono mai soddisfatti, che se gli dai una cosa, ne vogliono un’altra. E questo è detto con disprezzo, mentre è uno dei più grandi talenti che la specie ha e che l’ha resa superiore agli animali che sono soddisfatti di ciò che hanno.

La nostra specie è l’unica specie creativa, e ha un solo strumento creativo, la mente e lo spirito individuali di un uomo.

In tutta la storia si è insegnato agli uomini che uccidere è una cosa cattiva e da disapprovare. Chiunque uccide deve essere annientato perché uccidere è un grande peccato, forse il peggiore di tutti. E poi si prende un soldato e gli si dà in mano la morte e gli si dice “fanne buon uso, fanne un uso saggio”. Non gli si impongono restrizioni. Vai e ammazza il più possibile

Forse non puoi essere interamente te stesso perché non ti sei mai dato interamente a nessuno.

Un uomo ha bisogno d’amore. Un uomo muore, senza amore. Le sue viscere si raggrinziscono e il petto gli diventa come un legno secco.

Non so se ci siano uomini nati al di fuori della natura umana, o se alcuni uomini siano tanto umani da far sembrare irreali gli altri. Forse un semidio vive di tanto in tanto sulla terra.

Gli uomini sembrano nati con un debito che non riescono mai a pagare, per quanto ci diano sotto. Il debito cresce sempre davanti ai loro occhi. L’uomo deve qualcosa all’uomo.

Le strade pullulavano di gente assetata di lavoro, pronta a tutto per il lavoro. E le imprese e le banche stavano scavandosi la fossa con le loro stesse mani, ma non se ne rendevano conto.

La banca è qualcosa di diverso da un essere umano. Capita che chiunque faccia parte di una banca non approvi l’operato della banca, eppure la banca lo fa lo stesso. Vi ripeto che la banca è qualcosa di più di un essere umano. È il mostro.

È curioso quanto lontana ci risulti una disgrazia quando non ci riguarda personalmente.

E come esistono mostruosità fisiche, non può darsi che vi siano mostruosità mentali o psichiche congenite? Viso e corpo possono essere perfetti, ma se un gene difettoso o un ovulo malformato possono produrre dei mostri fisici, non è possibile che lo stesso processo generi un’anima deforme?

L’uomo è l’unica specie di parassita che prepara la propria trappola, la innesca e poi ci cade dentro.

Il nuovo americano trova la sua sfida e il suo amore nelle strade intasate dal traffico, nei cieli avvolti nello smog, soffocati dai fumi dell’industria, nello stridio della gomma e nelle case strette l’una contro l’altra mentre i piccoli paesi appassiscono per un po’ e muoiono

Addio è breve e finale, una parola dai denti aguzzi che mordono la corda che lega il passato al futuro.

Terribile è il tempo in cui l’Uomo non voglia soffrire e morire per un’idea.

E questo credo: che la mente del singolo individuo, libera di esplorare ovunque, è la cosa più preziosa del mondo. E per questo sono pronto a battermi: per la libertà dell’intelletto di imboccare qualsiasi direzione desideri, senza dettami.

E per questo che con lei parlo. Lei è uno di quei rari personaggi capaci di distinguere le percezioni dai preconcetti. Lei vede quello che c’è, mentre la maggior parte delle persone vede quello che si aspetta.

Se gli serve un milione di acri per sentirsi ricco, mi sa che gli serve perché si sente molto povero dentro; e se è povero dentro, non c’è nessun milione di acri che lo può fare sentire ricco.

La terra partoriva sotto il ferro, e sotto il ferro a poco a poco moriva, perché non era stata amata né odiata, non aveva attratto preghiere né maledizioni.

Perdio, un uomo non può sloggiare perché gli dicono di farlo.

Qui l’unico governo che abbiamo è il margine di profitto.

Nell’anima degli affamati i semi del furore sono diventati acini, e gli acini grappoli ormai pronti per la vendemmia.

Gli uomini sono capaci di tenersi tutto dentro, e di stare sempre lì a rodersi il fegato, poi un giorno gli scoppia il cuore e schiattano. Ma se una riesce a farli imbestialire, è tutta salute.

E quando gli uomini erano in gruppo, la paura spariva dai loro volti e la rabbia prendeva il suo posto. E le donne sospiravano di sollievo perché capivano che andava tutto bene: il crollo non c’era stato; e non ci sarebbe mai stato nessun crollo finché la paura fosse riuscita a trasformarsi in furore.

E così cambiarono la propria vita sociale; la cambiarono come soltanto l’uomo sa fare in tutto l’universo. Non erano più contadini, erano emigranti.

Non c’è altro mezzo per fare che gli uomini aderiscano a un movimento, se non quello di ottenere che ognuno vi porti qualcosa di sé.

Due sono meglio di uno, perché le loro fatiche trovano il giusto compenso. Se due cadono, uno aiuta l’altro a alzarsi. Ma sventura per chi è da solo, perché non ha nessuno per rialzarlo. Questo è un pezzo.

Un uomo ammattisce se non ha qualcuno. Non importa chi è con lui, purché ci sia. Vi so dire, vi so dire che si sta così soli che ci si ammala. Non c’è nulla di separato. C’è qualcuno che spera di salvarsi da sé, ma non è possibile se non si salvano tutti.

Come fai a spaventare un uomo quando quella che lo tormenta non è fame nella sua pancia ma fame nella pancia dei suoi figli? Non puoi spaventarlo: conosce una paura peggiore di tutte le altre.

La vita è così irreale che noi non siamo mai sicuri di esistere.

Come talvolta avviene, un attimo discese e si librò e durò molto più che un attimo. E il suono tacque e il movimento tacque, per molto molto più che un attimo.

In mezzo a tutta la mia incertezza, sono però certo di una cosa: che gli uomini sotto lo strato superficiale di fragilità vogliono essere buoni ed essere amati. In effetti, molti dei loro vizi non sono che tentativi d’infilare scorciatoie per arrivare all’amore.

Le idee sono come conigli. Ne prendi un paio e impari come gestirle, e in men che non si dica te ne trovi una dozzina.

Come facciamo a vivere senza le nostre vite? Come sapremo di essere noi senza il nostro passato?

Se le galline avessero un governo e una chiesa e una storia avrebbero un’opinione distaccata e disgustata delle gioie umane. Se a un uomo capita qualcosa di allegro e di bello, subito un pollastro ci rimette il collo.

Mi hai insegnato una cosa… anzi tre cose. Tre cose non saran mai credute, quella vera, quella probabile, quella logica.

Le corride vanno bene per gli uomini che non son molto coraggiosi e vorrebbero esserlo

Il denaro si fa facilmente se è il denaro quello che vuoi. Ma, salvo poche eccezioni, le persone non vogliono il denaro. Esse vogliono il lusso e vogliono l’amore e vogliono l’ammirazione.

Penso che se voi o io dovessimo scegliere tra due linee di azione o di pensiero dovremmo ricordare la nostra morte e quindi cercare di vivere… in modo che la nostra morte non arrechi piacere al mondo.

Il denaro non cura la malattia, solo i sintomi.

E’ facile per pigrizia, per debolezza, rifugiarsi nel grembo della divinità e dire ‘non ho potuto fare altro, la strada era segnata’. Ma pensate alla superiorità della scelta! Questo sì che fa di un uomo un uomo.

Per l’uomo la vita è fatta a salti: se nasce tuo figlio e muore tuo padre, per l’uomo è un salto; se ti compri la terra e ti perdi la terra, per l’uomo è un salto. Per la donna invece è tutto come un fiume, che ogni tanto c’è un mulinello, ogni tanto c’è una secca, ma l’acqua continua a scorrere, va sempre dritta per la sua strada. Per la donna è così ch’è fatta la vita.

Non so da cosa derivi la cattiva reputazione della speculazione, dal momento che non conosco alcun progresso che non sia stato generato dalla speculazione.

Il potere non corrompe. La paura corrompe, forse la paura di una perdita di potere.

Di tutte le nostre tenebrose invenzioni, la colpa è la più sfuggente, la più comica, e la più dolorosa a un tempo.

Un uomo non si innamora di una donna. Si innamora delle illusioni ed è lui che le ha dentro di sé. I matrimoni migliori sono quelli dove c’è un terzo che tira le fila ma sta al difuori.”

Ci son giorni nati male. Appena si fa luce si vede subito che, qualunque sia il tempo, sarà una giornata storta, e tutti se ne accorgono. Nessuno sa qual’è la causa, ma in giorni come questi la gente stenta a scendere dal letto e recalcitra alla luce.

Io vedo troppi uomini ritardare le loro uscite con una malaticcia, lenta riluttanza a lasciare il palcoscenico. È un cattivo teatro così come un cattivo vivere.

Del crollo degli dèi una cosa si può dire con certezza: non è un crollo da poco; si frantumano fracassandosi o affondano giù in una melma verdastra. È una noia doverli ricostruire; non tornano più a brillare.

L’astuzia è una limitazione dello spirito; l’astuzia ti dice quello che non devi fare perché non sarebbe astuto.

È un bravo ragazzo. Non c’è bisogno di troppo cervello per essere un bravo ragazzo. Qualche volte mi pare anzi che il cervello faccia l’effetto opposto. Prendete uno che sia davvero in gamba, è difficile che sia una brava persona

Un uomo a cavallo è spiritualmente, oltre che fisicamente, più grande di un uomo a piedi.

Il viaggio è come il matrimonio. Il metodo sicuro perché vada male è pensare di poterlo controllare.

Non capita spesso che tu possa trovare tutto quello che desideri in un posto solo – vino, cibo, amore, il fuoco domestico.

Vale la pena esser buoni e generosi. Non soltanto in Cielo uno si guadagna la ricompensa, ma anche qui sulla terra.

Esistono talune persone che, una volta diventate adulte, dimenticano quanto sia stato terribile il compito di imparare a leggere. Trattasi forse del più grande sforzo cui un essere umano possa accingersi, e deve essere compiuto da bambini. L’adulto riesce di rado nell’impresa.