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Frasi e citazioni memorabili di Margaret Thatcher

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Margaret Thatcher nasce Grantham il 13 ottobre 1925 e muore a Westminster l’8 aprile 2013.

Come Primo Ministro della Gran Bretagna, la vita di Margaret Thatcher (insignita del titolo nobiliare di Baronessa di Kesteven nella contea del Lincolnshire nel 1992) è stata fonte di ispirazione, anche grazie al suo essere franca e diretta, poco diplomatica, padrona della sintesi e del tipico humor britannico.
Dalle sue opinioni sull’essere una donna in un mondo molto maschile (“Se vuoi che qualcosa venga detto, chiedi a un uomo. Se vuoi che qualcosa venga fatto, chiedi a una donna”), alla sua reputazione di Lady di ferro della Gran Bretagna (“Amo discutere. Amo dibattere. Non mi aspetto che qualcuno se ne stia lì seduto e sia d’accordo con me, non è il suo lavoro”), la carriera di Thatcher può essere ripercorsa attraverso le sue numerose frasi e citazioni, che sono passate alla storia.

Presento una raccolta delle frasi e citazioni più memorabili di Margaret Thatcher. Tra i temi correlati Frasi, aforismi e citazioni di Winston Churchill e Frasi, citazioni e aforismi sulla politica.

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Frasi e citazioni memorabili di Margaret Thatcher

In politica, se vuoi qualcosa di detto, chiedi a un uomo, se vuoi qualcosa di fatto, chiedi a una donna.
[In politics, If you want anything said, ask a man. If you want anything done, ask a woman.]

Dove c’è discordia porteremo armonia. Dove errore, la verità. Dove il dubbio, la fede. E dove c’è disuguaglianza, porteremo speranza.

Essere potente è come essere una signora. Se hai bisogno di dirlo, non lo sei.

Non appena si concede alla donna l’uguaglianza con l’uomo, questa si dimostra superiore a lui.

Non mi dà alcun fastidio se i miei ministri parlano, purché facciano quello che dico io.

E noi non facciamo politica per ignorare le preoccupazioni delle persone: facciamo politica per occuparcene.

Di solito mi faccio un’idea su un uomo in dieci secondi, e molto raramente cambio idea.

Ogni donna che capisce i problemi di gestione di una casa sarà più vicina a comprendere i problemi di gestione di un Paese.

Il gallo può cantare, ma è la gallina che fa l’uovo.

Non sono un politico che si basa sul consenso. Sono un politico che si basa sulla persuasione.

Mi rallegro sempre immensamente quando un attacco è particolarmente doloroso perché penso che, se ti attaccano personalmente, significa che non gli è rimasto più alcun argomento politico.

Sono straordinariamente paziente, a patto che alla fine ottenga ciò che voglio.

Ho la capacità tipica delle donne di dedicarmi a un lavoro e di portarlo avanti quando tutti gli altri se ne vanno e abbandonano.

Nessun si ricorderebbe del Buon Samaritano se lui avesse avuto solo buone intenzioni: lui aveva anche soldi.

Conviene conoscere il nemico, anche perché prima o poi potresti avere l’opportunità di trasformarlo in un amico.

Un uomo scala l’Everest per sé stesso, forse, ma arrivato in cima pianta la bandiera del suo paese.

Dovete rimanere focalizzati sull’obiettivo. Siate autodisciplinati. Abbiate una volontà disperata di riuscire. Non conosco nessuno che sia giunto alla vetta senza duro lavoro. La ricetta è questa. Non vi farà arrivare sempre proprio alla vetta, ma vi ci porterà vicino.

Non ci può essere libertà se non c’è libertà economica.

Più grande è la fetta presa dallo Stato, più piccola sarà la torta a disposizione di tutti.

Penso che se mi attaccano sul piano personale, non hanno argomenti politici a sinistra.

Posso fidarmi del fatto che mio marito non si addormenta in pubblico, di solito applaude nei momenti giusti.

Mi piace argomentare, mi piace dibattere. Non mi aspetto che le persone stiano tutte lì sedute, d’accordo con me, non è il loro compito.

A quelli che mentre parlo aspettano col fiato sospeso l’espressione preferita della stampa, “la marcia-indietro”, voglio dire una sola cosa. Fatela voi la marcia indietro, se volete. La signora non ha intenzione di fare marcia indietro»

Non penso che una donna riuscirà a diventare primo ministro durante la mia vita.
(durante la trasmissione televisiva di BBC Val meets the V.I.P, 5 marzo 1973, sei anni prima di diventare primo ministro)

Il mio lavoro è impedire alla Gran Bretagna di diventare rossa.

Io non sono dura, sono terribilmente morbida. Ma non persisterò nell’esserlo.

Curare i mali britannici col socialismo è stato come cercare di curare la leucemia con le sanguisughe.

Cos’è il successo? Io penso sia un miscuglio che consiste nel capire il senso delle cose che stai facendo; sapere che non è abbastanza, che devi lavorare sodo ed avere un certo senso degli obiettivi.

Non si può governare serenamente leggendo i giornali. Io mi faccio portare soltanto gli articoli che parlano bene del mio governo.

Le persone hanno davvero paura che questo paese possa essere invaso da altre persone di una cultura differente. E noi non facciamo politica per ignorare le preoccupazioni delle persone: facciamo politica per occuparcene.

I socialisti gridano “potere al popolo”, e sollevano il pugno chiuso mentre lo dicono. Noi tutti sappiamo ciò che realmente intendono – potere sul popolo, potere allo Stato.

Sono stata eletta con un intento evidente: cambiare il Regno Unito da una società dipendente in una società autosufficiente, da una nazione “dammi-qualcosa” a una nazione “fallo-da-te”. In una Gran Bretagna “alzati-e-fallo” anziché in una “siediti-e-aspetta”».

Oh, ma vede, non si ottiene mai nulla senza fare un po’ di casino.

I penny non cadono dal cielo, devono essere guadagnati qui sulla terra.

L’economia è il mezzo, l’obiettivo è quello di cambiare il cuore e l’anima.

Stanno scaricando i loro problemi sulla società. E come sapete, la società non esiste. Esistono gli individui, gli uomini e le donne, ed esistono le famiglie.

Se dopo la prima guerra mondiale avessimo avuto una Nato, avremmo certo evitato la seconda. Non dimentichiamo questa lezione.

Abbiamo dovuto combattere il nemico fuori dalle Falkland. Ma dobbiamo essere sempre vigili sul nemico all’interno che è molto più difficile da combattere e molto più pericoloso per la libertà.
(sciopero dei minatori e scontro con la categoria negli anni 1984-1985)

Penso che, storicamente, il termine “thatcherismo” sarà visto come un complimento.
(da un discorso nel 1985)

Non abbiamo ridotto con successo i confini dello stato britannico per vederli governati con un superstato europeo che esercita un nuovo dominio da Bruxelles.

Cos’ha che non va l’acqua britannica?
(nel 1989 quando ad un pranzo gli viene portata l’acqua francese Perrier)

È un mondo strano.
(27 novembre 1990, alla sua ultima riunione di gabinetto).

Continuo a combattere, combatto per vincere.
(Novembre 1990, dopo aver perso voti nel suo partito che la costringono a un secondo round per la leadership Tory. Si dimetterà il giorno dopo)

Casa è dove si va quando non si ha niente di meglio da fare.
(Maggio 1991, sei mesi prima di dimettersi da primo ministro)

Nel corso della mia vita tutti i nostri problemi sono venuti dal continente europeo e tutte le soluzioni sono venute dalle nazioni di lingua inglese in tutto il mondo.
(Nel discorso ai Tories scozzesi nel 1999)

Avevo chiesto lavoro alla Imperial Chemical Industries nel 1948 e fui chiamata per un colloquio personale. Tuttavia non sono riuscita a essere selezionata. Molti anni dopo, sono riuscita a scoprire perché ero stata respinta. I commenti scritti dai selettori sulla mia richiesta sono stati: “Questa donna è testarda, ostinata e pericolosamente presuntuosa!”