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Nessun uomo è un’isola, Frasi e poesie di John Donne

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John Donne (nato a Londra il 22 gennaio 1572 e morto a Londra il 31 marzo 1631) è stato poeta, religioso e saggista inglese, avvocato e chierico della Chiesa d’Inghilterra. Scrisse sermoni e poemi di carattere religioso, traduzioni latine, epigrammi, elegie, canzoni, sonetti e satire. Può essere considerato come il massimo rappresentante inglese della poesia metafisica durante il periodo giacomiano.

John Donne è autore della celebre frase “Nessun uomo è un’isola” (“No man is an island” nell’originale inglese) tratta dalla poesia intitolata Meditazione XVII. In questa poesia John Donne invita a vedere la singola esistenza come parte di un tutto. Ogni vita umana, per quanto piccola e insignificante, è un frammento dell’umanità. Nessun può pensare di vivere solo per se stesso, nel suo egoismo, nel suo individualismo e nel suo isolamento.

Presento una raccolta di frasi e poesie di John Donne. Tra i temi correlati Le frasi più belle e famose di William Shakespeare e Le frasi e poesie più belle di Emily Dickinson.

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Frasi e poesie di John Donne

Mi chiedo in verità che cosa mai abbiamo io e te fatto prima di amarci?.
[I wonder, by my troth, what thou and I Did, till we lov’d?]

Nessuna bellezza di primavera, nessuna bellezza estiva ha la grazia che ho visto in un volto autunnale.

L’amore non conosce stagione, non clima né ore, giorni, mesi, che sono i brandelli del tempo.

Quando un uomo muore, un capitolo non viene strappato dal libro, ma viene tradotto in una lingua migliore.
[When one man dies, one chapter is not torn out of the book, but translated into a better language.]

Sii tu stesso la tua reggia se non vuoi che il mondo sia la tua cella.

I grandi dolori non possono parlare.

Nessun uomo è un’isola, intero in se stesso,
ogni uomo è un pezzo del continente,
una parte della Terra.
Se una zolla viene portata via dall’onda del mare,
la Terra ne è diminuita,
come se un promontorio le mancasse,
o una dimora amica o la tua stessa casa;
ogni morte d’uomo mi diminuisce,
perché io faccio parte dell’umanità.
E così non mandare mai a chiedere per chi
suona la campana; essa suona per te.
(poesia “Meditazione n° 17”, anche conosciuta col titolo “Nessun uomo è un’isola”)

Nessun uomo è un’isola, intero in se stesso, ogni uomo è un pezzo del continente, una parte della Terra.
[No man is an island, entire of itself; every man is a piece of the continent, a part of the main]

Perché l’amor controlla amor d’ogni altra vista
E fa di una stanzetta un universo.

Si possono amare i poveri, i folli e anche i falsi, ma non le persone occupate.

L’amore costruito sulla bellezza muore con la bellezza.

Più che i baci, le lettere mescolano le anime.

I misteri dell’amore crescono nelle anime
ma loro libro è tuttavia il corpo.

Dopo un breve sonno, ci svegliamo eternamente, e la morte non sarà più morte. E tu, morte, morrai.

Ah, che balocco è il cuore,
se cade nelle mani dell’amore!

Che avvenne al mio cuore
quando ti vidi per la prima volta?
Portavo un cuore entrando nella stanza,
ma uscendo non lo avevo più.

Una memoria dei piaceri del passato, una paura dei pericoli del domani, una pagliuzza sotto i miei ginocchi, un rumore nel mio orecchio, una luce nel mio occhio, un tutto, un nulla, un capriccio, una chimera nella mia mente, mi turba nelle mie preghiere.

Chi ama, se non si propone quello che è il vero e giusto scopo dell’amore, è uno che si mette in mare al solo fine di patire la nausea.

È luce stabile, ferma l’amore, o luce che cresce.
È notte il primo attimo dopo mezzogiorno.

Tu non spezzi il mio sogno, lo prolunghi.

Tu così vera che pensarti basta
per fare veri i sogni e le favole storia,
entra fra queste braccia.

Concedi licenza alle mie mani vagabonde e lasciale andare davanti, dietro, in mezzo, sopra, sotto.

Prendimi con te, imprigionami, perché io, se tu non mi rendi schiavo, non sarò mai libero,

La natura non ha uno scopo, sebbene abbia una legge.

Chi è un po’ saggio è il miglior pazzo.

Il sonno è il rimedio più semplice contro il dolore e svolge tutti gli effetti della morte, tranne quello di uccidere.

La pulce, anche se non uccide nessuno, fa tutto il male che può.

Questa è soltanto la carità: fare tutto, tutto ciò che possiamo.

Sii più di un uomo o sarai meno di una formica.

Il giorno critico non è il giorno della nostra morte, ma l’intero corso della nostra vita.

La ragione è la mano sinistra della nostra anima, la fede la sua destra, con queste raggiungiamo la divinità.

Come Dio ama chi dona con gioia, così ama anche chi riceve con gioia. Chi prende i suoi doni con cuore lieto.

Dio impiega diversi traduttori; alcuni brani vengono tradotti in base all’età, altri in base alla malattia, altri in base alla guerra, altri ancora in base alla giustizia.

Dio è così onnipresente… Dio è un angelo in un angelo, una pietra in una pietra, una pagliuzza in una pagliuzza.

Non vivrò finché non vedrò Dio; e quando lo avrò visto, non morirò mai più.