Skip to main content
Frasi BellePersonaggi

Le frasi più celebri di Bill Gates, fondatore di Microsoft

Annunci

William Henry Gates III, meglio noto come Bill Gates (Seattle, 28 ottobre 1955), è un imprenditore, programmatore, informatico e filantropo (gestisce la Bill & Melinda Gates Foundation).

Il 4 aprile 1975, con l’amico Paul Allen, fonda la Micro-Soft Company. La piccola società oggi è diventata una delle più grandi aziende del settore. Presidente onorario di Microsoft, Bill Gates si è spesso posizionato in testa alle classifiche degli uomini più ricchi del mondo, stilate da Forbes e Bloomberg. Al 2016 risulta al primo posto, con un patrimonio di oltre 80 miliardi di dollari.

Presento una raccolta delle frasi più celebri di Bill Gates. Tra i temi correlati si veda Le frasi più belle di Steve Jobs, Frasi, citazioni e aforismi di Albert Einstein e Frasi, aforismi e battute divertenti sul computer e pc.

**

Le frasi più celebri di Bill Gates

Bill Gates

Se oggi vado a letto non avendo fatto niente di nuovo rispetto a ieri, allora oggi è stato sprecato.

Nel futuro vedo un computer su ogni scrivania e in ogni casa.
[In the Future I’ll see one computer on every desk and one in every home.] (1975)

Il software è una grande combinazione tra arte e ingegneria.

Ci saranno due tipi di imprese nel XXI secolo. quelle che sono su internet e quelle che non esistono più.

Il computer è nato per risolvere problemi che non esistevano

Sceglierò sempre una persona pigra per svolgere un compito difficile, perché troverà un modo semplice per risolverlo.

La maggior parte delle persone sopravvalutano quello che possono fare in un anno e sottovalutano ciò che possono fare in dieci anni.

Se sei nato povero il suo non è colpa tua, ma se muori povero è colpa tua.

Il DNA è come un programma per computer, ma molto, molto più avanzato rispetto a qualsiasi software mai creato.

La mia ambizione è sempre stata quella di fare dei sogni realizzabili.

Portare un computer su ogni scrivania e in ogni casa era un’idea audace e molti ci ritenevano folli ad immaginare che fosse possibile. E’ incredibile pensare quanto lontano si è spinta l’informatica sin da allora.
(Lettera ai dipendenti di Microsoft, 4 luglio 2015)

L’autostrada informatica trasformerà la nostra cultura tanto drasticamente quanto l’invenzione della stampa di Gutenberg ha trasformato quella del Medio Evo.
(1995, La strada che porta a domani)

Le aziende subiranno più cambiamenti nei prossimi dieci anni di quanti ne abbiano sperimentati negli ultimi cinquanta.
(1995, La strada che porta a domani)

All’Università non ho passato alcuni esami in diverse occasioni. I miei amici invece si. Ora loro sono ingegneri e lavorano alla Microsoft. Io ne sono proprietario.

Il successo è un insegnante schifoso. Seduce le persone brillanti facendole pensare che non possono perdere.
(1995, La strada che porta a domani)

Scrissi il mio primo programma di software all’età di tredici anni. Serviva per giocare a tris. Il computer che usavo era grosso, ingombrante, lento e assolutamente irresistibile.

A diciannove anni avevo già una mia visione del futuro: su quella visione ho costruito la mia carriera e, alla luce di quanto è poi accaduto, ho avuto ragione.

La gente spesso mi chiede di spiegare il successo di Microsoft. Vogliono sapere il segreto di come si fa a passare da un’attività che ha solo due persone e richiede pochi soldi di gestione ad una società che ha oltre 21 000 dipendenti e un fatturato di oltre 8.000 milioni all’ anno. Naturalmente, non c’è una risposta e la fortuna ha giocato un ruolo, ma penso che l’elemento più importante sia stata la nostra visione originale.

Non confrontarsi con nessuno in questo mondo vuol dire insultare se stessi.

Se non puoi battere il nemico… Compralo.

Ci sono stati periodi nei quali siamo stati alleati, io e Jobs, abbiamo lavorato assieme – ho scritto io una parte del software dell’Apple II. Certo, a volte sapeva essere davvero duro con le persone che aveva accanto, a volte poteva essere davvero incoraggiante. Ma riusciva a dare il meglio a tutti quelli che aveva intorno…Ci riavvicinammo negli ultimi anni, gli dissi sinceramente che invidiavo il suo straordinario talento. Da giovane Steve era molto concentrato sul lavoro; negli anni della malattia si era molto addolcito: con lui potevo parlare, finalmente, delle nostre vite, dei nostri bambini.

Poco prima che morisse, con Steve Jobs parlammo di “Two of Us” dei Beatles, di come quella canzone raccontasse delle cose vere sul nostro rapporto. Tu ed io abbiamo ricordi più lunghi della strada davanti a noi.

Le aziende falliscono per molte ragioni. A volte sono mal gestite, a volte semplicemente non creano i prodotti che i clienti vogliono. Tuttavia penso che il più grande assassino di una società, in particolare in settori in rapida evoluzione come la nostra, è il rifiuto di adattarsi al cambiamento.

Servire birra o pizza non toglie dignità. I tuoi nonni lo chiamavano in un altro modo: Opportunità

Quando mi trovo alle conferenze sull’informazione tecnologica e la gente dice che la cosa più importante al mondo è fare in modo che le persone possano connettersi alla Rete, io rispondo: “Mi state prendendo in giro? Siete mai stati nei Paesi poveri?”.

Il computer più nuovo al mondo non può che peggiorare, grazie alla sua velocità, il più annoso problema nelle relazioni tra esseri umani: quello della comunicazione. Chi deve comunicare, alla fine, si troverà sempre a confrontarsi con il solito problema: cosa dire e come dirlo.

La cosa più bella di un computer portatile e che, per quanta roba tu ci possa mettere dentro, non diventa più grande o più pesante.

Il computer sarà più di un oggetto da portare con noi o di uno strumento da acquistare: sarà il nostro passaporto per una nuova vita mediatica.
(1995, La strada che porta a domani)

Microsoft ha avuto vari concorrenti in passato. È un bene che ci siano musei per documentarlo.
(Da un discorso tenuto al “Computer History Museum”, InfoWorld Magazine, ottobre 2001)

Se vi piace dire “Steve Jobs ha inventato il mondo, e il resto di noi lo ha seguito”, ben per voi. Jim Allchin sarà felice di istruirvi […] Ma siamo realistici, chi ha creato le barre dei menu File, Modifica, Visualizza e Aiuto? Volete tornare indietro al Mac originale e pensare da dove vengono quelle interfacce?
(Da un’intervista riportata su msnbc, in risposta al giornalista che gli faceva notare come molti recensori di Windows Vista trovassero somiglianze tra il nuovo Windows e il sistema Macintosh)

La Cina ha adottato un sistema capitalistico nel 1980, ed è passata da un tasso di povertà del 60% al 10%.

Ogni giorno ci chiediamo – Come possiamo rendere felice questo cliente? Come possiamo farlo proseguendo lungo la strada dell’innovazione? – Ce lo domandiamo perché, altrimenti, lo farà qualcun altro.

I vostri clienti più insoddisfatti sono la vostra più grande fonte di apprendimento.

Verrà un giorno, e non è molto lontano, in cui potremo concludere affari, studiare, conoscere il mondo e le sue culture, assistere a importanti spettacoli, stringere amicizie, visitare i negozi del quartiere e mostrare fotografie a parenti lontani, tutto senza muoverci dalla scrivania o dalla poltrona.
(1995, La strada che porta a domani)

Misurare i progressi della programmazione dalle linee di codice è come misurare i progressi nella costruzione di aerei dal loro peso.

640 Kb dovrebbero essere abbastanza per chiunque.
(Attribuita a Bill Gates, 1981. Bill Gates stesso ha più volte negato di averla pronunciata)

Lo spam sarà un ricordo del passato entro 2 anni.
(BBC, 24 gennaio 2004)

L’iPod? Una moda passaggera che presto finirà.
(Intervista al quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung, 2005)

La prima regola di ogni tecnologia è che l’automazione applicata ad un’operazione efficiente ne aumenterà l’efficienza. La seconda è che l’automazione applicata ad un’operazione inefficiente ne aumenterà l’inefficienza.

La facilità con la quale società e persone possono pubblicare informazioni su Internet sta cambiando completamente il significato stesso del termine “pubblicare”. Internet si è affermata proprio perché offre uno spazio dove pubblicare contenuti. E ha abbastanza utenti da trarre beneficio dall’instaurarsi di un circolo positivo: più abbonati trova, più contenuti offre, e più contenuti offre, più abbonati trova.

Credo che [l’informatica] si evolverà nei prossimi 10 anni più rapidamente di quanto non sia avvenuto sino ad ora […] viviamo già in un mondo multi-piattaforma e l’informatica diventerà ancor più pervasiva. Ci stiamo avvicinando al punto in cui i computer e i robot saranno in grado di vedere, muoversi e interagire con naturalezza, rendendo disponibili molte nuove applicazioni ed offrendo maggiori possibilità alle persone.
(Lettera ai dipendenti di Microsoft, 4 luglio 2015)

La tecnologia è ancora fuori portata per molti perché è complessa e costosa o semplicemente perché non hanno possibilità di accedervi. Quindi spero che pensiate a ciò che potrete fare per rendere accessibile a chiunque il potere della tecnologia, al fine di mettere in contatto le persone l’una con l’altra.
(Lettera ai dipendenti di Microsoft, 4 luglio 2015)

Io sono stato fortunato a lavorare per una rivoluzione alla quale Microsoft ha contribuito insieme a moltissime altre società, comprese Apple e Google. La competizione in questo miracolo del software ha influito molto sulla vita delle persone, e in positivo. Ma io non pensavo a comandare: mi sono limitato a mettere insieme al meglio gli ingegneri e i tecnici, per svolgere un lavoro innovativo.
(Intervista al Corriere della sera, 2015)

Allevare gli animali significa sacrificare l’ambiente. In pratica, significa impiegare più calorie per nutrire gli animali di quante se ne assorbano quando li consumiamo; significa destinare quantità maggiori di terreno per il loro foraggio di quante potrebbero invece sfamare le persone […]; significa distruggere le foreste per far posto ai campi […]. Più il pianeta diventa ricco, più consuma; più consuma carne, più si condanna all’estinzione.
(Intervista al Financial Times, 2013)

Cos’è più importante, la connettività mondiale o il vaccino per la malaria? […] Amo ancora le vicende IT, ma se vogliamo migliorare le nostre vite dobbiamo occuparci di questioni ben più elementari come la sopravvivenza dei bambini e le risorse alimentari.
(Intervista al Financial Times, 2013)

Il mondo non è piatto e i computer non sono, nella gerarchia dei bisogni umani, nei primi cinque posti
(Intervista al Financial Times, 2013)

Ho amato la mia Microsoft, mi ha preparato per quello che sto facendo ora. Allo stesso modo in cui ho avuto modo di vedere le rivoluzioni del PC e di internet, ora vedo i tassi di mortalità infantile scendere.
(intervista al The Telegraph, 2013)

[Signor Gates, cos’è il denaro per lei? E che significa essere l’uomo più ricco del mondo? Sente una responsabilità in più?] La risposta non può che essere a due livelli. Il primo è che mi sento incredibilmente fortunato perché posso fornire ai figli una buona istruzione e ogni aiuto senza dovermi preoccupare dei soldi: e questa è una vera benedizione. Il secondo livello è che Microsoft ha guadagnato tanto, che la maggior parte dei miei soldi, direi oltre il 95 per cento, non è necessaria per sostenere le spese né della mia famiglia né dei miei figli. E quindi ho la possibilità e l’opportunità di restituire questo denaro alla società, per accelerare l’innovazione a favore dei più poveri»
(Intervista al Corriere della sera, 2015)

La gente non percepisce il progresso graduale che sta avvenendo nella salute e nella nutrizione nel mondo perché sente sempre parlare di disastri e di passi indietro, ma basterebbe ragionare sul fatto che morivano 20 milioni di bambini ogni anno e oggi siamo scesi a sei milioni e mezzo. Voglio che si sappia che ci sono buone notizie dal mondo e che i Paesi sottosviluppati possono uscire dalla povertà.
(Intervista a La Stampa, 2014)

Il mio sogno per il mondo: eliminare la fame in 20 anni
(Intervista a La Stampa, 2014)

Sono entusiasta. Vorrei poter vivere centinaia di anni e credo che dal punto di vista della salute, dell’energia, delle materie prime stiamo imparando solo ora a sfruttare al meglio le possibilità che esistono.
(Intervista a La Stampa, 2014)