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Freddie Mercury, la storia della sua vita e le sue canzoni

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«Io non diventerò una rockstar. Diventerò una leggenda.» Così diceva Freddie Mercury prima di conoscere Brian May, Roger Taylor e John Deacon e formare il quartetto dei Queen. E aveva ragione: Freddie Mercury risplende per il suo genio e l’innato carisma e oggi, a oltre trent’anni dalla sua morte, l’amore che i suoi fan hanno per lui è ancora vivo e sterminato.

In questa biografia sulla vita e le canzoni di Freddy Mercury ripercorriamo i momenti più importanti della sua esistenza, dedicata alla musica e alla creatività,


1) Nascita e famiglia

Il vero nome di Freddie Mercury è Farrokh Bulsara. Freddie nacque il 5 settembre 1946 nell’esotica isola di Zanzibar. I genitori di Freddie, Bomi e Jer Bulsara, originari del Gujarat, una regione dell’India occidentale, erano di etnia parsi e seguaci della religione zoroastriana. La famiglia conduceva una vita abbastanza agiata, con una tata e altri collaboratori domestici. La sorella di Freddie, Kashmira, nacque nel 1952.

All’età di 8 anni, i genitori mandarono il futuro cantante in un collegio a Bombay (ora Mumbai), in India, dove studiò pianoforte e trascorse il tempo libero con la zia e i nonni. A scuola Bulsara iniziò a essere chiamato “Freddie”. In quel periodo il giovane si unì alla sua prima band, gli Hectics. Nel 1963, Freddie tornò a Zanzibar. In seguito ad una sanguinosa rivoluzione avvenuta nelle isole nel 1964, la famiglia fuggì a Londra. Freddie frequentò l’Ealing College of Art e fece amicizia con numerosi musicisti. Nel 1969, Freddie si unì come cantante principale a un gruppo chiamato Ibex, una band di Liverpool. il 23 agosto all’Octagon Theatre di Bolton si tenne la prima esibizione in pubblico di Freddie: il cantante si dimostrò subito a suo agio sul palco, con atteggiamenti da showman che inizialmente lasciarono perplessi anche il resto della band. La band, per la mancanza di offerte nei locali, si sciolse dopo pochi mesi.


2) Denti ed estensione vocale

Freddie Mercury nacque con quattro incisivi in più nella parte posteriore della bocca, che ebbero come effetto il famoso sorriso da cavallo.
Freddie era pienamente consapevole dei suoi denti sporgenti. Tentava di mantenerli nascosti tutto il tempo con il labbro superiore, e quando rideva aveva il vizio di coprirsi la bocca con la mano. Da ragazzo ebbe il soprannome di “Bucky” proprio per via della sua dentatura. Freddie non si fece aggiustare i denti perché aveva paura che avrebbe rovinato la sua impressionante estensione vocale di quattro ottave. “Sono nato con quattro incisivi in più, più spazio nella mia bocca significa maggiore estensione vocale!” racconta nel film Bohemian Rapsody, uscito nel 2018.


3) I Queen

Nel 1970, insieme al chitarrista Brian May e al batterista Roger Taylor, fondò i Queen, ai quali un anno più tardi si aggiunse il bassista John Deacon. Il quartetto suonò il loro primo concerto nel giugno del 1971. A proposito della scelta del nome Queen, Freddie disse: “Ho pensato al nome ‘Queen’ È solo un nome, ma è molto regale ovviamente, e suona benissimo. È un nome forte, molto universale e immediato. Ha molte potenziali visuali ed è aperto a tutti i tipi di interpretazioni“. E poi ancora “Amo la regina. Sono molto patriottico. E certamente amo anche lo sfarzo. E la amo anche perchè è stravagante“.

Sempre in quell’anno Freddie scelse di affiancare al suo nome quello di Mercury, in omaggio al mitologico messaggero degli dei.

Nel 1973, i Queen pubblicarono il loro primo album, intitolato “Queen”. Seguì rapidamente il secondo album, “Queen II”, che registrarono nel 1974 in poco più di un mese.
La musica dei Queen, tuttavia, prese piede tra il pubblico solo con il loro terzo disco, “Sheer Heart Attack”, anch’esso pubblicato nel 1974. Questo album contiene il primo successo, “Killer Queen”, che raggiunse il numero 2 nelle classifiche del Regno Unito e il numero 12 negli Stati Uniti.
Con un suono che è stato descritto come una fusione di hard rock e glam rock, i Queen ottennero un successo ancora più grande l’anno successivo con il loro quarto album, “A Night at the Opera” (1975). Dentro questo album c’è la canzone “Bohemian Rhapsody”, un’operetta rock di sette minuti. La registrazione della canzone durò tre settimane di cui una dedicata esclusivamente alla parte vocale centrale. La canzone raggiunse la vetta delle classifiche in Gran Bretagna e divenne una delle prime 10 hit negli Stati Uniti. Su questa canzone Freddie Mercury disse: “Tantissima gente critica Bohemian Rhapsody, però chi è in grado di offrire qualcosa di simile? Dimmi solo un nome di un gruppo che ha scritto un pezzo operistico“.

La popolarità dei Queen continuò a crescere tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli anni ’80 con “A Day at the Races” (1976), “News of the World” (1978) e “The Game” (1980). Dopo “The Works” (1984), la capacità del gruppo di vendere album iniziò a scemare, sebbene i Queen continuassero ad attirare grandi folle come artisti dal vivo in tutto il mondo.

Oltre all’attività con i Queen, negli anni ottanta Freddie Mercury intraprese un breve percorso da solista con la pubblicazione di due album, “Mr. Bad Guy” nel 1985 e “Barcelona” nel 1988, quest’ultimo frutto della collaborazione con il soprano spagnolo Montserrat Caballé.

Nel 1989, Mercury si ritirò in gran parte dalla vita pubblica. Non promosse né fece tournée per il nuovo album dei Queen, “Innuendo” (1991), e iniziarono a circolare voci su possibili problemi di salute.


4) “We are the champions” e “We Will Rock You”

La hit del 1978 “We Are the Champions”, tratta dall’album News of the World , divenne una delle prime 10 canzoni negli Stati Uniti e in Gran Bretagna. Nello stesso album c’era anche il celebre singolo “We Will Rock You”. Entrambe le canzoni acquisirono vita propria come inni popolari suonati in occasione di eventi sportivi.


5) Freddie Mercury e la sua immagine

Oltre al suo talento come cantante e cantautore, Mercury era un abile showman. Sapeva come intrattenere il pubblico e come connettersi con loro. Freddie divenne sempre più eccentrico. Gli piaceva indossare costumi – spesso attillati – e passeggiare impettito sul palco, incoraggiando i fan a unirsi al divertimento. La band chiudeva i propri concerti lanciando rose agli spettatori, brindando con loro con champagne e intonando God Save the Queen.
A proposito della sua immagine sul palco Freddie Mercury disse: “Mi diverto con i miei vestiti sul palco. Non è un concerto che stai vedendo, è una sfilata di moda“. E ancora: “Mi piace indossare abiti, vestiti, pantaloni di pelle… Forse è perché vorrei avere addosso il pelo di una pantera nera“.

Nel 1980, Freddie Mercury cambiò notevolmente il suo aspetto, tagliandosi i capelli e facendosi crescere i baffi, seguendo la moda “Castro clone” lanciata a San Francisco dalla comunità omosessuale dell’epoca. Questa trasformazione fu inizialmente osteggiata da alcuni sostenitori, che inviarono al cantante rasoi da barba usa e getta

Freddie Mercury amava uno stile di vita sontuoso. Adorava lo champagne e gli piaceva collezionare opere d’arte. Una volta spese più di 400.000 sterline per un set di porcellane dipinte a mano. Sul suo rapporto con i soldi Freddie Mercury disse: “Il denaro può sembrare volgare, però è maestoso“.
Sempre propenso alle feste, Mercury, amava creare delle cerimonie originali e sofisticate. Per il suo 41esimo compleanno, in particolare, il leader dei Queen organizzò dei voli Londra-Ibiza e ospitò a sue spese nell’isola circa 80 invitati, tra cui Mary Austin e Jim Hutton. L’occasione fu caratterizzata da fuochi d’artificio e balli di flamenco, a cui si unirono centinaia di altri vip dell’isola.


6) Spettacoli dal vivo

Una delle esibizioni più importanti dei Queen fu nel 1985 al concerto di beneficenza Live Aid. Vestito semplicemente con una canottiera e jeans, Mercury trascinò il pubblico attraverso alcuni dei più grandi successi della band con grande energia e stile, convincendo le migliaia di fan della musica allo stadio di Wembley di Londra a cantare “We Will Rock You”. I venti minuti di esibizione sul palco consegnarono alla storia i Queen e fecero di Freddie Mercury una leggenda.

L’11 e 12 luglio i Queen tornarono a suonare alla stadio di Wembley, davanti a un pubblico di 70 000 persone, in quelli che divennero due dei loro concerti più famosi e celebrati. Freddie Mercury indossò la celebre giacca gialla che divenne un’icona distintiva del cantante e concluse la scaletta dei due concerti sulle note di “God Save the Queen”, vestito da re e indossando un lungo mantello di pelliccia e la corona.
L’ultima esibizione dal vivo dei Queen si tenne il 9 agosto 1986 nel parco di Knebworth: questo fu l’ultimo concerto di Freddie Mercury, davanti a 120 000 spettatori.
A proposito dei concerti dei Queen, Freddie Mercury diceva: “I nostri concerti sono dei veri e propri successi teatrali“.


7) La fidanzata Mary Austin

Freddie incontrò Mary Austin nel 1969, quando lei era una dipendente di un negozio di musica di 19 anni e lui aveva 24 anni. Cominciarono rapidamente a frequentarsi. Mercury compose la ballata “Love of My Life”, ovvero “Amore della mia vita”, per Mary Austin.
I due si innamorarono e per sei/sette anni vissero una bellissima storia d’amore. Lui arrivò anche a chiederle di sposarlo – il giorno di Natale del 1973 in un monolocale di Holland Road a Londra – ma le loro strade non sfoceranno mai in un matrimonio.

Verso la metà degli anni settanta, il cantante cominciò ad avere consapevolezza del proprio orientamento sessuale, confessò la propria bisessualità alla compagna che rispose: “Non credo tu sia bisessuale, penso che tu sia gay“, e, nel dicembre 1976, pose fine al suo rapporto con Mary. Lasciata la casa di Victoria Road, Freddie si trasferì in un grande appartamento al 12 di Stafford Terrace. I due rimasero tuttavia molto legati e Freddie fece in modo che la ragazza si trasferisse in un appartamento a lui vicino, così da potersi vedere dalle rispettive finestre.

Tutti i miei amanti mi chiedono perché non possono sostituire Mary, ma questo è semplicemente impossibile” disse Mercury in un’intervista del 1985 ” lei è la mia unica amica e non desidero nessun altro. Per me è come se fosse mia moglie. Crediamo l’uno nell’altro, questo mi basta”.

Mary Austin si prese cura di Freddie Mercury dopo la sua diagnosi di AIDS. Come disse in un’intervista “Provavo grande amore per lui, Stavo seduta di fianco al suo letto per ore, anche mentre dormiva. Ad un certo punto apriva gli occhi, mi guardava e diceva: ‘Ah sei tu, mia fedele amica‘”.
Nel suo testamento, il cantante affidò a Mary Austin la metà esatta del suo patrimonio, pari a circa dieci milioni di sterline, oltre alla Garden Lodge. Mary Austin, dopo la fine del matrimonio con Freddie Mercury, sposò ed ebbe due figli. Mary Austin oggi vive ancora con la propria famiglia a Garden Lodge anche se ha raccontato, come riportato nel documentario “Freddie Mercury: The Final Act”, di non essere riuscita per molto tempo ad entrare nella stanza di Freddie: “Ci sono troppi ricordi ma sono felice di essere stata con lui fino all’ultimo momento“.


8) Il fidanzato Jim Hutton

Freddie Mercury incontrò Hutton, un parrucchiere irlandese, negli anni ’80 in una discoteca gay di Londra. Mercury offrì di offrire da bere a Hutton; Hutton non riconobbe la star e lo rifiutò.
La coppia si rivede un anno e mezzo dopo in un altro night club. Questa volta iniziarono a frequentarsi e Hutton andò a vivere con Mercury meno di un anno dopo. Anche se Mercury non fece mai coming out, la coppia rimase insieme fino alla morte di Mercury nel 1991.

Dopo la morte di Mercury, secondo quanto riferito, Mary Austin cacciò Jim Hutton da Garden Lodge. Hutton in seguito scrisse un libro sulla sua relazione con il cantante, dal titolo Mercury and Me. Hutton, che risultò anch’egli sieropositivo nel 1990, morì di cancro nel 2010, all’età di 60 anni.


9) L’AIDS e la morte

Nel corso del 1986 Freddie Mercury iniziò a provare malesseri diffusi e decise, nel mese di ottobre, di effettuare degli esami in una clinica londinese. Nel 1987 Mercury fece degli ulteriori accertamenti medici più specifici, durante i quali gli fu diagnosticata la sindrome dell’AIDS, che gli causò l’insorgenza di altre patologie come il sarcoma di Kaposi, nonché gravi problemi respiratori cronici. Freddie non seppe mai con certezza da chi venne contagiato.

Il 18 febbraio 1990 Freddie Mercury fece la sua ultima apparizione televisiva in diretta. La crescente diffusione di notizie su una possibile malattia di Mercury, amplificate dalla morte per AIDS di Nikolai Grishanovich, uno dei suoi tanti amanti, spinse il cantante a trasferirs a Montreux in Svizzera, nella primavera del 1991, dove affittò un’abitazione in riva al lago denominata Duck House.
Freddie rientrò a Londra a fine giugno. Le sue condizioni di salute si aggravarono ulteriormente e venne sottoposto inutilmente ad alcune cure sperimentali. Negli ultimi giorni Freddie Mercury cominciò a perdere la vista e la sua condizione fisica peggiorò ulteriormente, a tal punto che non riuscì più ad alzarsi dal letto; decise così di non assumere più farmaci salvo alcuni antidolorifici. Il 22 novembre 1991, consapevole del suo stato terminale e della grande pressione dei media, il cantante diffuse un comunicato ufficiale che venne consegnato alla stampa il giorno dopo:

In seguito alle disparate congetture diffuse dalla stampa nelle ultime due settimane, desidero confermare che sono risultato sieropositivo e di aver contratto l’AIDS. Ho ritenuto opportuno tenere privata questa informazione fino a oggi per proteggere la privacy di quanti mi circondano. Comunque, è giunto il momento di far conoscere la verità ai miei amici e ai miei fan e spero che si uniranno a me, ai miei dottori e a quelli di tutto il mondo nella lotta contro questa terribile malattia“.

A poco più di ventiquattr’ore dal comunicato, alle 18:48 del 24 novembre 1991, Freddie Mercury morì nella sua casa di Logan Place a causa di una broncopolmonite aggravata da complicazioni dovute all’AIDS, all’età di 45 anni. I funerali, che si svolsero al Kensal Green Cemetery in forma strettamente privata, furono celebrati da due sacerdoti zoroastriani.

L’amico di lunga data e compagno di band Roger Taylor ha fornito alcune informazioni sulla decisione di Mercury di mantenere privata la sua battaglia contro l’AIDS. “Non voleva essere visto come un oggetto di pietà e curiosità, e non voleva vedere volteggiare avvoltoi sopra la sua testa“.

In sua memoria venne organizzato, il 20 aprile 1992, il Freddie Mercury Tribute Concert, al quale parteciparono molti artisti di tutta la scena musicale internazionale. Parte dei proventi dell’evento furono utilizzati per fondare The Mercury Phoenix Trust, organizzazione impegnata nella lotta all’AIDS.


10) Il film Bohemian Rhapsody

Uscito nel 2018, il film Bohemian Rhapsody, con l’attore Rami Malek di Mr. Robot nei panni di Freddie Mercury, racconta l’ascesa dei Queen fino alla loro leggendaria esibizione al Live Aid nel 1985.
Dopo l’uscita del film, la musica dei Queen tornò a essere molto popolare. La canzone “Bohemian Rhapsody” scalò dall’87° posto a livello mondiale su Spotify (il giorno prima dell’uscita del film) al 15° una settimana dopo, ed entrò nella Billboard 100 per la terza volta.


11) Frasi celebri di Freddie Mercury

La cosa più importante è vivere una vita favolosa, non importa quanto lunga, basta che sia favolosa.

Non diventerò una rock star. Diventerò una leggenda.

Se devi fare una cosa, falla con stile.

Se dovessi morire domani, non mi preoccuperei. Dalla vita ho avuto tutto. Rifarei tutto quello che ho fatto? Certo, perché no? Magari un po’ diversamente! Io cerco solo di essere genuino e sincero e spero che questo traspaia dalle mie canzoni.

Si può essere tutto ciò che si vuole, basta trasformarsi in tutto ciò che si pensa di poter essere.

L’eccesso è una parte di me. La monotonia è un male. Ho davvero bisogno di pericolo ed eccitazione.

Sono molto emotivo. Penso che potrei diventare pazzo nell’arco di pochi anni.

Ci sono momenti in cui mi sveglio e penso: Mio Dio! Come vorrei non essere Freddie Mercury oggi.

Piu grande è, meglio è; in ogni cosa.

Il successo mi ha portato miliardi e fama mondiale, ma non quello di cui tutti abbiamo bisogno: un rapporto d’amore.

Riesci a immaginare quanto sia terribile quando hai tutto e sei ancora disperatamente solo? È terribile, va oltre le parole.

Mi sembra di scrivere un sacco di canzoni tristi perché sono una persona molto tragica. Ma c’è sempre un elemento di umorismo alla fine.

Ho avuto più amanti di Liz Taylor, maschi e femmine, ma le mie storie non sembrano mai durare. Sembra quasi che io divori la gente e la distrugga.

Vuoi sapere il motivo per cui noi Queen abbiamo tanto successo, tesoro? Ma è per il mio inarrivabile carisma, ovviamente…

Ho sempre saputo di essere una star. Ora tutto il mondo è d’accordo con me.

Se non cantassi così bene non avrei proprio niente da fare. Non so cucinare e sarei una pessima casalinga.

Amo il fatto di rendere felici le persone, in qualsiasi modo. Se riesco a farli sentire importanti o se riesco a farli stare bene, a mettere un sorriso sulle loro facce, anche solo per mezz’ora, allora ne vale pena.

Non ho alcuna aspirazione di vivere fino a settant’anni… sarebbe così noioso.

Mi piacerebbe essere sotterrato con tutti i miei tesori come i faraoni. Se potessi farei costruire una piramide a Kensington.