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Frasi BelleL'aforisma in Australia

L’aforisma in Australia, Martin Langford

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Martin Langford, nato a Plymouth in Inghilterra, emigra in Australia con i suoi genitori all’età di otto anni. Attualmente vive nella periferia nord di Sidney i cui paesaggi tornano spesso nelle sue opere. Ha pubblicato sei libri di poesia (tra cui il recente The Human Project: New and Selected Poems, 2009) ed è attivo organizzatore di eventi dedicati alla poesia australiana. Ha diretto per tre volte “Australian Poetry Festival”, ha promosso diversi eventi sulla poesia, in particolare le “Australian Young Poets’ Fellowships” (si tratta di borse di studio per i giovani poeti australiani) e “Judith Wright Lectures”, una sorta di dibattito dove di volta in volta un esponente del mondo della poesia è invitato a parlare con il pubblico su un argomento di forte interesse personale. Ha pubblicato Midday Horizons (con P. Boyle and M. Bradstock), che è una scelta di poesie australiane, e Ngara (con JMM Burke), una collezione di saggi e di poesie su come immaginare l’Australia. Nel 2009 ha curato l’antologia di poesia Harbour City: Sydney in Verse 1788-2008.

Martin Langford (Foto per gentile concessione dell'autore)

Uno dei testi più importanti di Martin Langford è Microtexts (2005), un libro di aforismi sulla poesia e sull’impegno per la poesia contro l’allargamento ossessivo della narrativa, mentre è in attesa di pubblicazione un altro libro di aforismi, dal titolo Neat Snakes.

Sulla natura dell’aforisma Martin Langford scrive nella prefazione a Microtexts: “Penso che ci sia un legame tra poesia e aforisma per due motivi. Da un lato, i poeti premiano la concisione, e, ove possibile, la grazia dell’espressione. Essi sono interessati alla forma e al dare forma alle idee.  L’aforisma è, in più, un dispositivo formale: un modo per scoprire ciò che pensi su qualcosa definendo la tua risposta nella forma più economica possibile. L’enfasi è sulla chiarificazione e definizione dell’idea, piuttosto che sulla elaborazione dell’argomento, confidando che il lettore sia in grado di decidere se una idea particolare è utile per lui, invece di farsi condurre come un prigioniero dell’esposizione. Il secondo motivo a favore del legame tra poesia e aforisma riguarda la soggettività inalienabile delle due forme. L’aforisma, come la poesia, è utile per trattare quelle cose – l’emozione, per esempio, o l’esperienza – che, pur non essendo riducibili alla fase e al quantum dell’argomentazione, hanno tuttavia un sito in cui possono essere “testate” in cui, cioè, o risuonano o non: l’esperienza e la comprensione del lettore”.

Sempre nella prefazione di Microtexts, Martin Langford scrive: “A differenza di altri paesi – Francia e Germania, Cina e Giappone – l’Australia non ha una tradizione aforistica. Forse questo richiederà tempo per svilupparsi. Forse ci sono, più in generale, anche ragioni culturali, una sorta di resistenza alla riflessione in un popolo la cui attenzione è sempre stata in gran parte di tipo pratico. Recentemente tuttavia ci sono dei segnali di maggiore attenzione al genere. Les Murray e Robert Gray hanno incluso degli aforismi nei loro libri di poesia e saggistica. McKenzie Wark ha scritto sul genere. Alison Croggon ha prodotto una intensa riflessione, dal titolo On Lyric. Joanne Burns ha scritto aforismi fotografici. Phil Hammial ha prodotto alcuni aforismi surreali”.

Come scrivevo sopra, gli aforismi contenuti in Microtexts sono riflessioni e sentenze che riassumono l’esperienza di una persona, come scrittore e lettore, in relazione a dei testi poetici. A loro modo essi costituiscono una “argomentazione”, una raccolta di osservazioni a favore della poesia. In Neat Snakes, raccolta che è ancora inedita e che Marting Langford mi ha fatto leggere in anteprima, gli aforismi hanno una forma più tradizionale e sono riflessioni sull’uomo e sull’esistenza. Come nelle poesie, anche negli aforismi l’autore ci offre la possibilità di immaginare una vita diversa al di là di quella istintiva e gerarchica del mondo.

Presento al lettore italiano una scelta di aforismi tratti da Neat Snakes

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Martin Langford, Neat Snakes, aforismi scelti

Christ’s fate was sealed when he said he loved everyone.

Il destino di Cristo era segnato quando disse che amava tutti.

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The artist betrays you, in order to be faithful.

L’artista ti tradisce, per essere fedele.

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If there are no rules, one does not become free: one surrenders to the tyranny of the genes.

Se non ci sono regole, non si diventa liberi: ci si arrende alla tirannia dei geni.

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An audience is a type of god, from whom it is possible to win approval with one’s performances

L’audience è un tipo di dio, dal quale è possibile ottenere l’approvazione con le proprie performance.

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In the beginning was the word – because there is no time without language.

In principio era la parola – perché non esiste il tempo senza il linguaggio.

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When ethics replaces morality, we will all be paralysed by minutiæ.

Quando l’etica rimpiazzerà la moralità, saremmo tutti paralizzati dalle minuzie.

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Talent is just handstands and somersaults, if it does not engage with the other.

Il talento è solo soprassalti e capriole mortali, se non si impegna con l’altro.

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There is no art without abandonment. But nor is there art without self-consciousness.

Non vi è arte senza abbandono. Ma non vi è arte senza coscienza di sé.

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Integrity has a slightly bitter taste.

L’integrità ha un gusto leggermente amaro.

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Sex, poetry and silence: the three consummations of language

Sesso, poesia e silenzio: i tre coronamenti del linguaggio.

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At the centre of the history of unhappiness is the fact that sex must be negotiated. But how could it be otherwise?

Al centro della storia dell’infelicità vi è il fatto che il sesso deve essere negoziato. Ma come potrebbe essere altrimenti?

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Can there be romance without misogyny?

Ci può essere una storia d’amore senza misoginia?

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How could a god tell the difference between crying and laughter?

Come potrebbe un dio raccontare la differenza tra il piangere e il ridere?

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Readers, too, are either voyeurs or lovers.

Persino i lettori sono o voyeurs o amanti.

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We spend our lives arguing for the terms under which we will be judged.

Passiamo la vita a discutere i termini in base ai quali saremo giudicati.

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We find relief in sport precisely because it has no meaning: because its drama is expressed in numbers, and numbers contain no moral burden.

Troviamo sollievo nello sport proprio perché non ha senso: perché il suo dramma è espresso in numeri, e i numeri non contengono alcun peso morale.

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We fight most injustices, but say nothing about the distribution of beauty.

Combattiamo la maggior parte delle ingiustizie, ma non diciamo nulla circa la distribuzione della bellezza.

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If you seek approval, you must do it so nobody notices.

Se cercate l’approvazione, è necessario farlo in modo che nessuno se ne accorga.

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To listen to us talk, you would think that our purpose was to seek out comparisons.

Ad ascoltarci parlare, si potrebbe pensare che il nostro scopo era quello di cercare il confronto.

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The selectivity of beauty is a failure of the imagination.

La selettività della bellezza è un fallimento dell’immaginazione

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Some lives are defined by numbers, and some by words.

Alcune vite sono definite dai numeri, e altre dalle parole.

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The heart grows sick of talk. It would rather sing.

Il cuore si stanca di parlare. Vorrebbe piuttosto cantare.

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The journalists are reviled for telling the lies that we asked for.

I giornalisti vengono insultati per dire le bugie che abbiamo chiesto.

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Fetish: the absurd metonymy of the hormones.

Fetish: l’assurda metonimia degli ormoni.

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Knowledge made it possible for us to proceed – in such a way as to ensure we can never arrive.

La conoscenza ci ha reso possibile procedere – in modo tale da assicurarci che non potremo mai arrivare.

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Obsessive love is joyless. Joy requires an awareness of the other as other.

L’amore ossessivo è privo di gioia. La gioia richiede una presa di coscienza dell’altro come altro.

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It is an impiety to try to imagine one’s god. It is the one thing a god cannot bear.

Si tratta di un’empietà cercare di immaginare il proprio dio. E’ l’unica cosa che un dio non può sopportare.

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All idealisms partake of the loneliness of the will.

Tutti gli idealismi sono partecipi della solitudine della volontà.

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If happiness is not continuous with courage, then it is something else: escapism, permission, relief.

Se la felicità non va a braccetto con il coraggio, allora è qualcosa di diverso: evasione, permesso, sollievo.

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The most difficult imaginative task is to behave as a human.

Il compito più difficile dell’immaginazione è di comportarsi come un essere umano.

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We operate closer to capacity than we care to admit.

Operiamo più vicini alla capacità di quanto vogliamo ammettere.

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The credibility of the bad guys is rarely in question.

La credibilità dei cattivi è raramente in questione.

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If you want someone to love you, you must capture their imagination.

Se vuoi qualcuno che ti ami, è necessario catturare la sua immaginazione.

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Women complain that men see their bodies before they hear their voices. But men, too, know that women are rarely interested in their explanations.

Le donne si lamentano che gli uomini vedono i loro corpi prima di sentire le loro voci. Ma anche gli uomini sanno che le donne sono raramente interessate alle loro spiegazioni.

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We were humans who meditated on the divine. And now we are animals who meditate on the human.

Eravamo esseri umani che hanno meditato sul divino. E ora siamo animali che meditano sull’umano.

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Happiness rarely strays far from the voices in the room.

La felicità raramente si allontana dalle voci nella stanza.

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Attention to detail can dry up the sources of joy.

L’attenzione al dettaglio può prosciugare le sorgenti della gioia.

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Celebrities are exempt from language. They have no pasts or futures; they are not subject to rules. They exist only in the gaze of admiration.

Le celebrità sono esenti dal linguaggio. Non hanno passato o futuro, non sono soggette alle norme. Esse esistono solo in uno sguardo di ammirazione.

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Only gods and words can resist our passion for hierarchy.

Solo gli dèi e le parole possono resistere alla nostra passione per la gerarchia.

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It will be sufficient, in hell, if our understandings are intact.

Sarà sufficiente, all’inferno, che la nostra comprensione resti intatta.

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Too much representation, and the bodies all turn into ghosts.

Troppa rappresentazione, e i corpi si trasformano in fantasmi .

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The best is only available to the attentive.

La cosa migliore è disponibile solo per colui che è attento.

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The dream of story is to transcend itself. But its fate is to remain trapped in the shape that it gives to events.

Il sogno della storia è di trascendere se stessa. Ma il suo destino è di rimanere intrappolata nella forma che dà agli eventi.

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When she married, she exchanged her imagination for a house.

Quando si è sposata, ha scambiato la sua immaginazione con una casa.

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On Planet Language, anonymity is non-existence.

Nel Pianeta Linguaggio, l’anonimato è una forma di non-esistenza.

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Many of our behaviours are only possible in protected spaces. And yet we claim them as birthrights.

Molti dei nostri comportamenti sono possibili solo in spazi protetti. Eppure li rivendichiamo come diritti acquisiti.

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All pleasantries are fake, in the presence of desire.

Tutti i convenevoli sono falsi, in presenza del desiderio.

5 Comments

  • M. ha detto:

    Resta sempre un discorso sui massimi sistemi – perciò smentibile facilmente e in qualsiasi momento – ma a me personalmente (per il mio novero limitato di letture) sembra che il primo motivo di accostamento tra poesia e aforisma (“L’enfasi è sulla chiarificazione e definizione dell’idea”) sia esattamente uno dei punti che oggi (non in passato, ora) possa allontanarli: considerata l’enfasi posta dalla poesia sulla propria messa in mostra del linguaggio, considerato più libero nella misura in cui svincolato dalla presenza di un’idea che possa superarlo o situarsene fuori (e un – almeno parziale – conseguente rifiuto della sua caratteristica di mediazione). Però parlo avendo in mente certi testi, certi esiti… che molto probabilmente sono altri da quelli individuati da Langford!

  • Paolo Bianchi ha detto:

    Meravigliosi aforismi… di solito si pensa all’australiano come a una persona rude e concreta… la cultura aiuta anche a battere e vincere questi idioti stereotipi, grazie Fabrizio. E’ bello accorgersi che dall’altra parte del mondo c’e’ chi in un certo senso ti somiglia, e’ confortante.

  • Ho modificato la traduzione aggiungendo un periodo che avevo tagliato per esigenze di spazio. Leggendo adesso si capirà che l’aforisma offre qualcosa in più rispetto alla poesia: “un’enfasi sulla chiarificazione e definizione dell’idea”.
    Concordo sul fatto che la poesia sia soprattutto una messa in mostra del linguaggio.

  • M. ha detto:

    Devo dire che rileggendomi il mio messaggio precedente appare piuttosto “stupido” (cioè: supponente nel pensare che l’autore degli aforismi sopra riportati potesse aver inteso definire la comunanza tra due genitori spesso definiti come antagonisti in quella che piuttosto ne può essere la marca di separazione); tralasciando la misura in quanto lo è veramente (“stupido”), il punto avrebbe voluto riguardare la caratteristica di “mediazione” implicita nel linguaggio che l’aforisma accetta (e per certi versi estremizza) e che la poesia rifiuta (sempre parlando per estremi). allo stesso tempo mi sembra che in una opposizione simile possa ritrovarsi il motivo per cui i due generi – sempre più spesso – vengano accostati: se l’aforisma accetta il carattere di “mediazione” della lingua, pur di scavalcarlo in funzione dell’idea è costretto a tenerne conto e in certa misura esibirlo, farne fonte di riflessione (fosse solo nel carattere della “brevità”) e problematizzarlo.

  • Le riflessioni sul diverso uso del linguaggio nella poesia e nell’aforisma sono molto interessanti. Il poeta Bosquet, che ha scritto dei begli aforismi sulla poesia, scrive che “la poesia è una caccia all’unicorno”, e mio parere questo deve intendersi anche in senso linguistico. La caccia all’unicorno diventa in poesia il superamento delle strutture tradizionali della grammatica e del linguaggio, cosa che l’aforisma non fa. Anzi si può dire che l’aforisma è linguisticamente e grammaticalmente conservatore, e là dove non lo è, tende a all’aforisma poetico.