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Ramón Eder è nato nel 1952 a Lumbier, in Spagna. Ha studiato filosofia presso l’università Vincennes di Parigi. Dirige la rivista di letteratura e viaggi “Ulysses”. Ha pubblicato le raccolta di poesia Axaxaxas Mlö (Pamplona, Pamiela, 1985) e Lágrimas de cocodrilo (Madrid, Hiperión, 1988). Nel 1999 ha scritto un libro di racconti La mitad es más que el todo (Bilbao, El Paisaje). Come scrittore di aforismi ha pubblicato Hablando en plata (Zaragoza, El Híbrido, 2001) e “Ironías” ( Zaragoza, Editorial Eclipsados, 2007). Ha in preparazione un nuovo libro di aforismi presso la casa editrice Renacimiento, nella collana A la mínima’, intitolato “Frutos secos.“
Nel capitolo intitolato “Elogio dell’aforisma“, (in spagnolo “Elogio del aforismo“), che si trova in fondo alla raccolta di aforismi Ironías (è possibile leggerlo su internet al seguente link), Ramón Eder scrive” L’importanza della aforisma come genere letterario è molto superiore a quello che normalmente viene ricordato nei manuali di letteratura. Le ragioni di questa disattenzione sono molteplici, basti citare i nomi di alcuni aforismi famosi per realizzare quale grado di arbitrarietà sia presente in questo genere”
Ramón Eder ripercorre la storia dell’aforisma, dicendo che nella letteratura spagnola non abbondano i coltivatori di questo genere (“en la literatura española no abundan los cultivadores de este género”) e poi scrive “L’aforisma è una maniera di pensare sintetica e leggermente poetica che si esprime con il minimo di parole possibili. Però può essere anche una maniera di scrivere critica e radicale che non esclude il paradosso e che si oppone alla routine mentale. In questo senso è una forma di espressione audace perchè si confronta inevitabilmente con il potere e la società. Un pericolo dell’aforisma è che cada in un tono frivolamente combinatorio. Un altro rischio del genere è il tono sentenzioso che può diventare noioso. Però i buoni aforisti scrivono frasi luminose che sono come i lampi nell’oscurità”.
E ancora Ramón Eder: “Gli aforisti hanno anche un tono burlone e intempestivo. Criticano le imposture e i luoghi comuni. Usano un gioco di parole che può sembrare frivolo ma che invece è rivelatore. Come scrive Kraus ‘l’aforisma non coincide mai con la verità: o è una mezza verità o è una verità e mezza’”.
In un intervista rilasciata a Diariovasco, l’intervistatore chiede a Ramón Eder : “Non è forse vero che gli aforismi sono solo boutades, fuochi di artificio, il cui contrario o negazione può essere ugualmente brillante?” e Ramón Eder risponde: “Certo. Però è precisamente in questa brillantezza, in questo fuoco fatuo che c’è il suo essere contundente, il suo valore, la sua forza. Certo il suo contrario può essere ugualmente geniale, dipende da chi, come e perchè lo scrive”.
Pubblico qui di seguito una selezione di suoi aforismi (la maggior parte di quelli che ho selezionato sono stati pubblicati nella rivista “Zut” e nella rivista “Clarín” con il titolo di “Aforismos” e “El árbol del viajero“). All’inizio del suo libro di aforismi Ironías Ramón Eder cita un aforisma di José Bergamín che non conoscevo affatto e che mi sembra la chiave di lettura non solo degli aforismi dell’autore spagnolo, ma di tutto il genere aforistico: “No importa que el aforismo sea cierto o incierto: lo que importa es que sea certero” “Non importa che un aforisma sia vero: ciò che importa è che sia veritiero”:
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Ramón Eder, aforismi scelti
Finiranno per proibire persino la possibilità di fumare la pipa della pace.
Quelli che considerano l’amicizia come una partita di scacchi, alla fine perdono sempre la partita.
Nessun dimentica la frase con cui fu espulso del paradiso.
Soffocava in un bicchiere d’acqua e parlava di maremoti.
Umorista è il contrario di spiritoso.
Ci sono persone così pedanti che quando tacciono, tacciono in latino.
Si scrive con la mano, ma si corregge con i piedi.
Un politico affidabile è così raro come un poeta atletico.
Ogni uomo fortunato ha la sindrome di Giobbe: il timore di perdere tutto.
Sorridere è vincere la legge della gravità.
Colui che dorme sugli allori si risveglia in un campo di miniere.
Ogni scapolo è il vedovo d’una sirena.
Ci sono scienziati così distratti che non si ricordano dove hanno lasciato l’etica.
Ci sono case che hanno meno libri che metri quadri.
Uno scrittore deve arrivare ad essere almeno un ramoscello nel gigantesco albero letterario della sua lingua.
A strappare il frutto d’un albero sentiamo una soddisfazione scimmiesca.
Ci sono libri che sembrano geniali, ma quello che accade è che il loro autore ha preso alcune gocce di genialina.
Alcuno ti danno la mano come se volessero tastarti il polso.
Il senso morale si acquista nell’infanzia quando si divide la merenda con i fratelli.
Gli scrittori non servono a niente tranne che a dare un senso alle cose.
A partire da una certa età, quando ci rubano un pomeriggio, ci arrabbiamo come se ci avessero rubato il portafoglio.
Nessuno è una cosa così insignificante da non occupare esattamente il centro dell’universo.
Un libro di aforismi deve essere come una di quelle feste in cui ci sono donne sensazionali, ma in cui ce n’è una che ha un che di indimenticabile.
Le favole migliori sono quelle che non finiscono quando terminano.
Molte volte ho provato a mettere radici, però me lo hanno sempre impedito le ali.
Coltivare il giardino ci macchia le mani, ma ci pulisce la mente.
L’ironia denuncia saggio.
Si vestì come si addiceva alla tentazione.
Gli scritti che un buono scrittore getta nel cestino sono migliori di quelli che pubblica un cattivo scrittore, e proprio per questo è un migliore scrittore.
La noia è un malessere che nasce dalla assenza di dolore.
Sono immortali tutti i giorni della nostra vita, tranne uno.
Il carattere si forma la domenica quando giunge la sera.
Il momento della verità non arriva mai, il momento della verità non va mai via.
Le statue non raggiungono la perfezione che quando sono mutilate dal tempo.
L’intelligenza, a partire da una certà eta, diventa inevitabilmente satirica.
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Acabarán prohibiendo hasta fumar la pipa de la paz.
Los que se plantean la amistad como una partida de ajedrez, al final siempre pierden la partida.
Nadie olvida la frase con la que fue expulsado del paraíso.
Se ahogaba en un vaso de agua y hablaba de maremotos.
Un humorista es lo contrario de un chistoso.
Hay personas tan pedantes que cuando se callan , se callan en latín.
Se escribe con la mano, pero se corrige con los pies.
Un político fiable es tan raro como un poeta atlético.
Todo hombre afortunado tiene el síndrome de Job: el temor a perderlo todo.
Sonreír es vencer la ley de la gravedad.
El que se duerme en los laureles se despierta en un campo de minas.
Todo solterón es el viudo de una sirena.
Hay científicos tan distraídos que no recuerdan ni dónde han dejado la ética.
Esas casas que tienen menos libros que metros cuadrados.
Un escritor tiene que conseguir ser , al menos, una ramita del gigantesco árbol literario de su idioma.
Al arrancar el fruto de un árbol sentimos una satisfacción simiesca.
Hay libros que parecen geniales, pero lo que ocurre es que el autor les ha echado unas gotas de genialina.
Algunos dan la mano como si te quisieran tomar el pulso.
Los escritores no sirven para nada, excepto para dar sentido a las cosas.
El sentido moral se adquiere en la infancia cuando se reparte la merienda con los hermanos.
A partir de cierta edad, cuando nos roban una tarde, nos enfadamos como si nos hubieran robado la cartera.
Nadie es tan poca cosa que no ocupe exactamente el centro del universo.
Un libro de aforismos debe ser como una de esas fiestas en las que hay mujeres sensacionales, pero en la que hay una que es inolvidable.
Los mejores cuentos son los que no acaban cuando terminan.
Muchas veces he intentado echar raíces, pero siempre me lo han impedido las alas.
Cultivar el jardín nos mancha las manos, pero nos limpia la mente.
La ironía delata a los cuerdos.
Se vistió como correspondía a la tentación.
Los escritos que un buen escritor tira a la papelera son mejores que los que publica un mal escritor, y precisamente por eso es mejor escritor.
El aburrimiento es un malestar producido por la ausencia de dolor.
Somos inmortales todos los días de nuestra vida, excepto uno.
El carácter se forma los domingos por la tarde.
El momento de la verdad nunca llega, el momento de la verdad nunca se va.
Las estatuas no alcanzan la perfección hasta que son mutiladas por el tiempo.
La inteligencia, a partir de cierto grado, se vuelve inevitablemente satírica.
Ramon Eder ?
Semplicemente geniale !
Aldo Cianci
Nàpoles