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Luciano De Crescenzo (Napoli 1928 – Roma 2019) è stato ingegnere, scrittore, umorista, regista e attore italiano.
Presento una raccolta delle frasi più belle di Luciano De Crescenzo. Tra i temi correlati si veda Le frasi e battute più belle di Totò, Le frasi e battute più belle di Massimo Troisi e Frasi, citazioni e aforismi su Napoli.
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Le frasi più belle di Luciano De Crescenzo
Siamo angeli con un’ala soltanto e possiamo volare solo restando abbracciati.
In ogni storia d’amore c’è sempre uno che si annoia e uno che soffre.
A Napoli il semaforo rosso non è un divieto, è solo un consiglio.
Non è la velocità o la potenza del cervello a distinguere l’uomo dalla macchina, bensì l’ironia.
Una volta si diceva: t’amerò per tutta la vita. Ma la vita media era di 45 anni. Oggi è meglio non sbilanciarsi.
In genere passiamo la gioventù a rovinarci la salute e la vecchiaia a curarla.
Il momento più pericoloso di un viaggio in aereo è quando si prende il taxi.
La doccia è milanese perché ci si lava meglio, consuma meno acqua e fa perdere meno tempo: quindi è produttiva. La vasca è invece un appuntamento con i pensieri, è napoletana.
Fare filosofia vuol dire misurare la vita con il metro della morte.
Che cos’è una carezza?” “E’ sentire l’amore che ti passa tra le dita”.
Eleganti si nasce. Uno può anche diventare ricco da un momento all’altro, però se non ha classe resta sempre ’nu pezzente!
La solitudine in se stessa non è né brutta né bella. La solitudine è un accrescitivo, è una lente d’ingrandimento: se stai male e sei solo, stai malissimo, se stai bene e sei solo, stai benissimo. Il guaio è che in genere si sta più male che bene.
Al Niente preferisco l’Inferno, se non altro per la conversazione.
La gioventù, la maturità e la vecchiaia sono tre periodi della vita che potremmo ribattezzare “rivoluzione, riflessione e televisione”.
Sono un libridinoso.
Due rette parallele s’incontrano solo all’infinito quando ormai non gliene frega più niente.
La nostra forza è pensare che i cretini siano sempre gli altri.
La ricchezza è una condizione relativa: è ricco che guadagna di più di quanto spende e, viceversa, è povero chi ha esigenze superiori al reddito.
Il piacere è un venticello, il dolore una tempesta, la vita di tutti i giorni uno stato intermedio paragonabile alla bonaccia.
A volte conviene morire per essere un pochino rivalutati.
Per farsi un amico ci vuole quasi una vita. Bisogna essere stati poveri insieme e qualche volta felici.
L’innamoramento è una forma di esaurimento nervoso.
Spesso mi sono chiesto se il «benpensante» è anche uno che pensa. In realtà non pensa affatto, anche perché, a forza di pensarla come la pensano gli altri, gli si è atrofizzato il cervello.
Napoli per me non è la città di Napoli ma solo una componente dell’animo umano che so di poter trovare in tutte le persone, siano esse napoletane o no.
A volte penso addirittura che Napoli possa essere ancora l’ultima speranza che resta alla razza umana.
A volte, per sopportare Napoli bisogna volerle veramente molto bene.
Non bisogna essere superstiziosi. Oltre tutto porta male.
Se viene fatto con amore il caffè può diventare buonissimo. Il caffè da dentro alla caffettiera lo sente se c’è simpatia tra chi lo sta facendo e chi se lo deve bere
Lei deve sapere, carissimo ingegnere, che il caffè non è propriamente un liquido, ma è come dire una cosa di mezzo tra un liquido ed un aeriforme, insomma una cosa che non appena entra a contatto con il palato sublima, ed invece di scendere sale, sale, vi entra nel cervello e là resta quasi a tenervi compagnia, e così succede che uno per ore ed ore lavora e pensa: ma che bellu’ cafè ca me so pigliato stamattina.
Il Dubbio è il padre delle massime virtù dell’uomo: la Curiosità e la Tolleranza.
È facile amare l’umanità, difficile è amare il prossimo.
Penso che nelle città ci dovrebbero essere appositi luoghi di decenza, tipo vespasiani, per consentire, a chi gli scappa, di telefonare senza essere visto.
Il mondo è una mazza, come quelle che si usano per suonare i ‘gong’. La mazza è sempre la stessa, ma il suono che ne esce è diverso perché sono diversi i piatti che rimbombano. E noi siamo i piatti.
La mia prima esperienza sessuale è stata bellissima e sarebbe stata ancora più bella se fossimo stati in due.
La migliore auto è il taxi. Ti porta sempre dove devi andare e non ti crea il problema del parcheggio. Oggi solo i poveri hanno l’automobile.
Gesù oggi, in un mondo superaffollato ed in continuo movimento, avrebbe una sola speranza di essere ascoltato e cioè quella di comparire in televisione tra le 20.30 e le 21 di una sera qualsiasi.
La morte, se somiglia allo spegnersi di una luce non mi spaventa: tutt’al più mi scoccia. L’unica cosa che mi spaventa è il dolore.
Spesso il vivere a lungo non è un lungo vivere ma un lungo morire.
In ogni trasformazione il disordine che si crea è sempre maggiore dell’ordine che si è creato.
Con il tempo, anche il bello diventa meno bello, e il brutto meno brutto. Bellezza e bruttezza, infatti, sono caratteristiche dei primi approcci; in seguito tendono ad avvicinarsi.
La lunghezza effettiva della vita è data dal numero di giorni diversi che un individuo riesce a vivere. Quelli uguali non contano.
La maggior parte degli uomini, a seconda dell’età, sopporta la propria esistenza, o indugiando nei ricordi del passato, o aggrappandosi al futuro. Pochi esseri superiori riescono a vivere immergendosi nel presente.
Le donne mi piacciono ancora, ma non mi ricordo più il perché.
Di Berna si dice che sia grande il doppio del cimitero di Vienna ma che ci si diverta solo la metà.
Il Medioevo è passato alla storia come il periodo dei secoli bui. Nessuno, però, mi ha spiegato chi era stato a spegnere la luce.
Io non sono te e tu non sei me. Però, tutti e due siamo noi.
Qualsiasi ipotesi di beatitudine eterna, di reincarnazione, non ha per me alcun interesse se non è collegata in qualche modo con il passato. Quando non si ha memoria del già vissuto, che senso ha parlare di reincarnazione? A che serve sapere che in un’altra vita sono stato Giulio Cesare se di questa precedente esperienza non conservo alcun ricordo
Molti studiano come allungare la vita quando invece bisognerebbe allargarla.
Il passato non esiste perché non è più, il Futuro non esiste perché non è ancora, e il Presente, in quanto separazione tra due cose che non esistono, non ha alcuna possibilità di esistere.
Il segreto della vita è la distrazione, ovvero il dimenticarsi che esiste la morte.
In ogni morte il dolore si divide in due parti: una parte se la prende colui che muore, un’altra quelli che restano.
Nella vita per ogni sorriso che ti risparmi c’è almeno un sorriso che ti perdi.
Nessuno è più infelice di un guardone in un campo di nudisti.
Il fine della vita è il piacere, ma non il piacere dei dissoluti e dei gaudenti, come credono alcuni ignoranti che non ci vogliono capire, bensì il non soffrire, per quanto riguarda il corpo, e il non turbarsi per quanto riguarda l’anima.
Perfino la bomba atomica ha un suo lato positivo: quello di farci morire tutti insieme in modo che non resti nessuno a piangere.
“Solo gli imbecilli non hanno dubbi.” “Ma ne sei proprio sicuro?” “Non ho alcun dubbio.”
Sono affetto dal Dubbio Positivo. Ho sostituito il verbo “credere” con il verbo “sperare”.
Tra tutte le moderne invenzioni (la televisione, l’automobile, il telefono, internet e via dicendo) la migliore è l’anestesia.
Quando al di sopra della Linea Gotica si è giù di corda ci si aiuta con un grappino, a Napoli, invece, con un caffè, e per raggiungere il livello desiderato, credetemi, ce ne vogliono almeno tre, e di quelli buoni. Ma tre caffè al giorno costano quello che costano. Forse ce li dovrebbe passare la mutua.
I sorsi di caffè napoletano: brevi, gustosi, ma capaci di salire nelle vicinanze del cervello e fargli un po’ di sano solletico.
I vecchi che possiedono il senso dell’umorismo hanno diritto al trenta percento di sconto sull’età.
Tra tutte le posizioni del Kamasutra la migliore è l’amore di gruppo. Ci si mette in un angolino e volendo si può anche dormire.
Tutti vorremmo avere sia l’amore sia la libertà, ma quando otteniamo il primo perdiamo la seconda.
Nessuno è più vendicativo di colui che si accorge di essere inferiore.
Undicesimo comandamento: “Mettiti sempre nei panni di chi ti sta di fronte”.
Pare che in Italia, solo nell’ultimo secolo, ci siano state ben quattrocento Madonne piangenti e non una, dico una, che sorride.
Per me, il latino non è una lingua morta ma una lingua immortale.
Chi possiede delle certezze d’acciaio è convinto di sapere tutto, e dunque inaridisce la propria voglia di apprendere.
E quando dico ‘”lavoro” non penso ad una fatica, ad un supplizio che uno deve sopportare dalla mattina alla sera per rendersi indipendente dal punto di vista economico, ma ad una opportunità che Dio ci ha offerto per dare più senso alla nostra esistenza. Ricordatevi quello che vi dico: una cosa è “fare” il tabaccaio, e una cosa è “essere” tabaccaio.
Lo sconto è un atto d’amore del venditore per il compratore. In un paese veramente civile lo sconto dovrebbe essere obbligatorio e diverso da persona a persona.
Più che ambire al titolo di dottore, ognuno cerchi di guadagnarsi almeno quello di egregio [da ex gregis = fuori dal gregge] e di pensare con il proprio cervello, avendo in massima cura le tradizioni.
Il potere non sazia, anzi è come una droga e richiede sempre dosi maggiori.
Oggi il settanta per cento dell’umanità si muore ancora di fame, e il trenta per cento fa la dieta.
La maggior parte degli italiani, la sera, dopo cena, tra un buon libro e una carota televisiva, sceglie sempre, inevitabilmente, la carota, anche quando questa non è di prima qualità.
La nostra non è più l’epoca dei legami, ma delle connessioni.
Noi tutti prendiamo più sul serio ciò che costa che non quello che è gratuito.
Mi dicono che è stato inventato un orologio nucleare che può sbagliare di un secondo ogni tre milioni di anni. Pazienza, dico io, chiederemo scusa per il ritardo.
Per la storia del pensiero occidentale, la vecchia Grecia ha rappresentato quello che per l’Universo è stato il Big Bang, ovvero il grande scoppio da cui poi sarebbero venute fuori le galassie e le costellazioni. Non fosse mai esistita una civiltà greca, noi oggi saremmo finiti sotto l’influsso delle dottrine orientali, e allora… sarebbero stati cavoli amari!
Non esistono razze, categorie o popoli cattivi, ma solo singoli individui non dotati di pietas.
L’animo umano ha bisogno di nutrirsi di speranza, così come lo stomaco ha bisogno di cibo.
E dire che se nascevo in America non avrei mai conosciuto Totò. Pensate che disgrazia!
Alcune verità sono senza alternative: tutti dobbiamo morire, chi è brutto non potrà mai diventare bello, chi è vecchio non potrà mai ritornare giovane e chi vive una vita opaca e senza entusiasmi sa che molto difficilmente riuscirà a cambiarla. E allora che fare? Non resta che rifugiarsi nel mistero, evadere nel trascendente. Ed ecco fiorire da ogni parte le favole, gli extraterrestri, gli oroscopi, le droghe e gli estremismi politici.
I napoletani sono un popolo pieno di devozione cristiana, ma non hanno mai veramente abbandonato le tradizioni pagane. Sono sempre rimasti un po’ politeisti. È proprio l’idea di Dio, del Dio che è uno, che noi napoletani facciamo fatica a digerire. Prendete i protestanti, quelli appena hanno un guaio, anche piccolissimo, dicono subito: “My God”. Noi non diciamo mai “Mio Dio”, preferiamo rivolgerci a qualcuno di più preciso, per questo invochiamo i santi.
Il Dubbio è una divinità discreta, è un amico che bussa con gentilezza alla vostra porta. Il Dubbio espone con calma le sue idee ed è pronto a cambiarle radicalmente non appena qualcuno gli dimostrerà che sono sbagliate.
Il Punto Interrogativo è il simbolo del Bene, così come quello Esclamativo è il simbolo del Male. Quando sulla strada vi imbattete nei Punti Interrogativi, nei sacerdoti del Dubbio positivo, allora andate sicuro che sono tutte brave persone, quasi sempre tolleranti, disponibili e democratiche. Quando invece incontrate i Punti Esclamativi, i paladini delle Grandi Certezze, i puri dalla Fede incrollabile, allora mettetevi paura perché la Fede molto spesso si trasforma in violenza.
Non c’è limite al sadismo del burocrate.
È più produttivo l’Ordine o il Disordine? Non è facile dirlo: dipende dal contesto. Se si è dirigenti di azienda un archivio sempre aggiornato è indispensabile, e con esso, ovviamente, una segretaria in grado di gestirlo. Al contrario, se si è artisti (in particolare pittori) il disordine è un compagno di strada obbligato: più lo si bazzica e più aumenta la creatività.
Il Disordine è simpatico e l’Ordine è antipatico: su questo non ci sono dubbi.
Allo stato attuale l’Universo è ordinato per un miliardesimo del suo volume, ed è disordinato per i rimanenti 999.999.999 miliardesimi. Noi, grazie a Dio, abitiamo in quell’unico miliardesimo che ancora funziona.
Il fine della vita è il piacere, ma non il piacere dei dissoluti e dei gaudenti, come credono alcuni ignoranti che non ci vogliono capire, bensì il non soffrire, per quanto riguarda il corpo, e il non turbarsi per quanto riguarda l’anima.
Nessun piacere è un male in sé, ma possono esser male i mezzi per raggiungerlo, quando recano più turbamenti che gioie.
Ulisse aveva tutti i pregi e tutti i difetti che un uomo deve avere: era coraggioso, bugiardo, amante dell’avventura, attaccato alla famiglia, e allo stesso tempo traditore, curioso, imbroglione, astuto, farabutto, intelligente, e, come dicono i milanesi, cacciaballe.
Ulisse non è un personaggio ma è una mania. Una mania che costringe l’uomo a partire. Sempre.
Alcuni temono che la Felicità sia un bene molto lontano, quasi irraggiungibile, motivo per cui corrono a più non posso nella speranza di avvicinarla, senza mai rendersi conto che più corrono e più se ne allontanano.
Un giorno Lord Philip Chesterfield disse: “Non conviene fare sesso: la fatica è tanta, il godimento è breve e la posizione è ridicola!”. Ma allora, mi chiedo, perché tante persone non pensano ad altro?
Gli esseri umani si dividono in presepisti ed alberisti.
L’alberista si serve per vivere di una scala di valori completamente diversa da quella del presepista. Il primo tiene in gran conto la Forma, il Denaro e il Potere; il secondo invece pone ai primi posti l’Amore e la Poesia.
L’albero di Natale è bello solo quando è finito e quando si possono accendere le luci, il presepe invece no, il presepe è bello quando lo fai o addirittura quando lo pensi.
Chi sia stato l’inventore della vasca da bagno non si sa, eppure trattasi di una delle più importanti invenzioni del nostro millennio, superiore, a mio avviso, alla stessa televisione.
Dovendo fare un viaggio con qualcuno, preferirei mille volte la compagnia di un ateo che non quella di un religioso. Perfino il nostro Papa potrebbe crearmi dei problemi, se non altro per la conversazione. Sì, lo so: mi dicono che sia tanto una brava persona. Non può negare, però, di essere religioso.
La povertà del futuro sarà l’ignoranza, e le differenze sociali degli anni a venire saranno stabilite, più che dal denaro, dalla cultura di chi sa qualcosa e di chi non sa niente.
La stupidità è il motore del mondo. I politici, gli uomini di marketing, i religiosi, i personaggi dello spettacolo, campano tutti, chi più chi meno, sulla stupidità umana.
Bisognerebbe sempre ricominciare da capo, avere una seconda vita, come chi ha un secondo lavoro.
Il massimo della vanità è scrivere i propri pensieri, nascondere il quaderno e sperare che qualcuno lo trovi.
Spesso fa più male la paura di morire che la morte.