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Frasi Belle

Le frasi più belle e famose di Georg Wilhelm Friedrich Hegel

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Georg Wilhelm Friedrich Hegel (Stoccarda, 27 agosto 1770 – Berlino, 14 novembre 1831) è considerato uno dei più importanti filosofi della tradizione occidentale. La sua visione storicista e idealista della realtà (definita come “idealismo assoluto”) ha rivoluzionato il pensiero europeo.

Nel marzo del 1807, a trentasette anni, Georg Wilhelm Friedrich Hegel pubblicò la Fenomenologia dello Spirito. L’ opera – ardua, oscura, indecifrabile – lasciò sgomenti i pochi lettori contemporanei messi di fronte a un linguaggio di astrusa profondità. Quasi un ventennio prima, anche Kant aveva seminato un eguale disorientamento. L’editore Goebhardt – spaventato dalla mole e dall’oscurità – stampò soltanto 750 copie della prima edizione della Fenomenologia dello Spirito.

Presento una raccolta delle frasi più belle e famose di Georg Wilhelm Friedrich Hegel. Tra i temi correlati Frasi, citazioni e aforismi di Arthur Schopenhauer, Le frasi più belle e famose di Baruch Spinoza, Le frasi più belle e famose di Immanuel Kant e Le frasi più celebri di Karl Marx.

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Le frasi più belle e famose di Georg Wilhelm Friedrich Hegel

La preghiera del mattino dell’uomo moderno è la lettura del giornale. Ci permette di situarci quotidianamente nel nostro mondo storico.

La fenomenologia dello spirito è la storia romanzata della coscienza che via via si riconosce come spirito.

Nulla è nei sensi che non sia prima stato nell’intelletto.
[Nihil est in sensu, quod prius non fuerit in intellectu]

Il coraggio per la verità è la prima condizione della filosofia.

Ciò che è razionale è reale; e ciò che è reale è razionale.
[Was vernünftig ist, das ist wirklich, und was wirklich ist, das ist vernünftig.]

Soltanto nella filosofia la ragione è del tutto presso se stessa.

La filosofia è il proprio tempo appreso col pensiero.

L’ingresso di Dio nel mondo è lo Stato.

Lo Stato è la realtà dell’idea etica.

A colui che guarda razionalmente il mondo, il mondo a sua volta presenta un aspetto razionale. Il rapporto è reciproco.

L’ideale è il reale nella sua più alta verità.
[Das Ideal ist das Wirkliche in seiner höchsten Wahrheit.]

Non c’è niente di più profondo di ciò che appare in superficie.

Il bello è essenzialmente lo spirituale che si esteriorizza nel sensibile.

La verità è ciò davanti a cui svanisce l’opinione.

Tutto ciò che è umano, comunque appaia, è umano soltanto perché vi opera e vi ha operato il pensiero.

Chi ascolta attentamente l’autentica voce del cuore e della coscienza è illuminato dalla sua verità.

Ciò che eleva l’uomo rispetto all’animale, è la coscienza che ha di essere un animale… Nel momento in cui prende coscienza che è un animale, cessa di esserlo.

La storia del mondo non è altro che il progresso della consapevolezza della libertà.

Nel mondo nulla di grande è stato fatto senza passione.

La storia non è il terreno della felicità. I periodi di felicità sono in essa pagine vuote.
[Die Weltgeschichte ist nicht der Boden des Glücks. Die Perioden des Glücks sind leere Blätter in ihr.]

Ciò che l’esperienza e la storia insegnano è questo: che uomini e governi non hanno mai imparato nulla dalla storia, né mai agito in base a principi da essa edotti.

La storia insegna che dalla storia non impariamo nulla.

L’educazione è l’arte di rendere l’uomo etico.

Un grande uomo costringe gli altri a spiegarlo.

Il compito della filosofia è capire ciò che è, perché la ragione è ciò che è.

È molto importante che la filosofia diventi di nuovo una questione seria.

Il giudizio è la relazione di un individuo con l’idea.

La musica è l’abolizione di tutto lo spazio.

La lingua è il corpo del pensiero.

La contraddizione è l’esaltazione della ragione sui limiti della mente.

La testardaggine è la parodia del carattere.

L’uomo che si isola rinuncia al suo destino, si disinteressa del progresso morale. Parlando in termini morali, pensare solo a sé è la stessa cosa che non pensarci affatto, perché il fiore assoluto dell’individuo non è dentro di lui; è nell’umanità intera.

L’amore può aver luogo solo nel porsi dinanzi ad un nostro eguale, dinanzi allo specchio e all’eco della nostra essenza.

Negli amanti non vi è materia, essi sono un tutto vivente.

L’amato non ci è opposto, è uno con la nostra essenza: in lui vediamo solo noi stessi, e tuttavia non è noi: miracolo che non siamo in grado di capire.

L’opera d’arte e il suo godimento immediato non sono per gli intenditori e i dotti, ma per il pubblico, e i critici non hanno bisogno di darsi tante arie, perché anche essi fanno parte del medesimo pubblico.

Persino il pensiero criminale di un furfante è più grande e più sublime delle meraviglie del cielo.

Possiamo essere liberi solo se tutti lo sono.

Se vuoi vivere, devi servire; se vuoi essere libero devi morire.

La religione cristiana ha molti martiri, fatti eroi nel sopportare, ma non nell’agire.

Ogni essere umano vuole vedere riconosciuta davanti agli altri la propria superiorità e poiché tutti vogliamo la stessa cosa il conflitto è inevitabile.

La verità in filosofia significa che un concetto e la realtà concreta corrispondono.

Contribuire al fatto che la filosofia si avvicini alla forma della scienza – alla meta in cui possa deporre il proprio nome di amore per il sapere per diventare sapere reale, – è ciò che io mi sono proposto.

Spacciare il proprio assoluto per la notte in cui, come si suol dire, tutte le vacche sono nere, è l’ingenuità dovuta alla vacuità di conoscenza.

Il vero è l’intero. Ma l’intero è soltanto l’essenza che si completa mediante il suo sviluppo.

La coscienza infelice è la coscienza di sé come dell’essenza duplicata e ancora del tutto impigliata nella contraddizione.

La coscienza che propone la legge del suo cuore, avverte resistenza da parte di altri, perché essa contraddice alle leggi altrettanto singole del cuore loro.

La proposizione, che il finito è ideale, costituisce l’idealismo. L’idealismo della filosofia consiste soltanto in questo, nel non riconoscere il finito come un vero essere. Ogni filosofia è essenzialmente idealismo, o per lo meno ha l’idealismo per suo principio, e la questione non è allora se non di sapere fino a che punto cotesto principio vi si trovi effettivamente realizzato.

La scienza è un cerchio chiuso su se stesso, un cerchio di cerchi.

Non si adempie il dovere, come spesso si è portati a credere e come ci si vanta di fare, confidandosi tra le vette dell’astrazione e della speculazione pura, vivendo una vita da anacoreta; non vi si adempie con i sogni ma con gli atti, atti compiuti nella società e per essa.

Ogni rappresentazione è una generalizzazione e quest’ultima appartiene al pensare. Pensare qualcosa significa renderlo generale.

L’uomo non è altro che la serie delle sue azioni.

La filosofia arriva sempre troppo tardi. Come pensiero del mondo, essa appare per la prima volta nel tempo, dopo che la realtà ha compiuto il suo processo di formazione ed è bell’e fatta.

L’Idea del dritto è la libertà; e per comprenderla esattamente bisogna riconoscerla nella sua nozione e nel suo Essere determinato.

Il delitto è ribellione all’autorità dello Stato, è la negazione del diritto, la pena è a sua volta la negazione del delitto e quindi la riaffermazione del diritto.

Ogni uomo ha dita, e può aver pennelli e colori, ma non per questo è pittore. Val lo stesso del pensiero. Il pensiero del dritto non è un che alla portata di tutti: l’esatto pensiero sta nel conoscere e profondamente conoscere la cosa; il che non si può avere che per via scientifica.

La storia può essere concepita e raccontata in modo tale che, attraverso i singoli episodi di individui, il suo significato essenziale e la sua connessione necessaria segretamente vi traspaiano.

Questa è la prosa del mondo quale appare alla propria e all’altrui coscienza, un mondo fatto di finitezza e di mutamenti, inviluppato nel relativo, oppresso dalla necessità, alla quale il singolo non è in grado di sottrarsi.

Spesso certamente si chiama libertà l’arbitrio, ma l’arbitrio è solo la libertà irrazionale, lo scegliere e l’autodeterminarsi non secondo la ragione della volontà, ma secondo impulsi accidentali e la loro dipendenza dal sensibile ed esterno.

Vi è nella battuta musicale un potere magico, a cui possiamo tanto poco sottrarci che spesso, nell’ascoltar musica, battiamo inconsapevolmente il tempo.

L’uomo è un profumo delicato che impregna l’intero comportamento.

Fiat iustitia ne pereat mundus.
[Sia fatta giustizia perché non perisca il mondo.]