Skip to main content
Frasi BellePoesie

20 poesie sulla primavera

Annunci

Sono numerosi i poeti che hanno scritto sulla primavera, la fioritura dei fiori e il risveglio della natura. Presento una raccolta di 20 poesie sulla primavera dove, insieme a poesie lunghe, il lettore troverà anche poesie di pochi versi e haiku. Tra i temi correlati Frasi e aforismi sulla primavera, le 140 più belle.

**

20 poesie sulla primavera

1) Sono nata il ventuno a primavera – Alda Merini

Sono nata il ventuno a primavera
ma non sapevo che nascere folle,
aprire le zolle
potesse scatenar tempesta.
Così Proserpina lieve
vede piovere sulle erbe,
sui grossi frumenti gentili
e piange sempre la sera.
Forse è la sua preghiera.

**

2) Mi adagio nel mattino – Sandro Penna

Mi adagio nel mattino
di primavera. Sento
nascere in me scomposte
aurore. Io non so più
se muoio o pure nasco.

**

3) Una luce c’è in primavera – Emily Dickinson

Una luce c’è in primavera
non presente nel resto dell’anno
in qualsiasi altra stagione –
Quando marzo è appena arrivato
un colore appare fuori
sui campi solitari
che la scienza non può sorpassare
ma la natura umana sente.
Indugia sopra il prato,
delinea l’albero più lontano
sul più lontano pendio che tu sappia
quasi sembra parlarti.
Poi come orizzonti arretrano
o il mezzogiorno trascorre,
senza formula di suono
esso passa e noi restiamo –
e una qualità di perdita
tocca il nostro sentimento
come se a un tratto il guadagno
profanasse un sacramento.

**

4) Primavera – Attilio Bertolucci

È venuto il tempo
che il ranuncolo limpido
rischiara
l’erba folta e amara,
fitte e stupite
si schierano sulle prode
le margherite,
già l’usignolo s’ode.
Sotto gli occhi di ogni fanciulla
una tenera ombra è fiorita
e con quell’ombra di viole
il giovane sole
si trastulla.

**

5) Primavera che brilli nell’aria – Fabrizio Caramagna

Primavera che brilli nell’aria,
insegna anche a me la formula
dell’essere una rosa.

**

6) La Primavera – Gianni Rodari

Conosco una città
dove la primavera
arriva e se ne va
senza trovare un albero
da rinverdire,
un ramo da far fiorire
di rosa o di lillà:
Per quelle strade murate
come prigioni
la poveretta s’aggira
con le migliori intenzioni:
appende un po’ di verde
ai fili dei tram, ai lampioni,
sparge dei fiori
davanti ai portoni
(e dopo un momentino
se li riprende il netturbino).
Altro da fare
non le rimane,
per settimane e settimane,
che dirigere il traffico
delle rondini, in alto,
dove la gente
non le vede e non le sente.
Di verde in quella città
(e dirvi il suo nome non posso)
ci sono soltanto i semafori
quando non segnano rosso.

**

7) Primavera – Giovanni Pascoli

Ed ecco che un susino
bianco sbocciò sul verzicar del grano.
Come un sol fiore gli sbocciò vicino
un pesco, e un altro.
I peschi del filare
parvero cirri d’umido mattino.
Uscìano le api. Ed or s’udiva un coro
basso, un brusìo degli alberi fioriti,
un gran sussurro, un favellar sonoro.
Dicean del verno, si facean gl’inviti
di primavera. Per le viti sole
era ancor presto, e ne piangean, le viti,
a grandi stille, in cui fioriva il sole.

**

8) Fiorita di marzo – Ada Negri

La fioritura vostra è troppo breve,
o rosei peschi, o gracili albicocchi
nudi sotto i bei petali di neve.

Troppo rapido è il passo con cui tocchi
il suolo—e al tuo passar l’erba germoglia
o Primavera, o gioja de’ miei occhi.

Mentre io contemplo, ferma sulla soglia
dell’orto, il pio miracolo dei fiori
sbocciati sulle rame senza foglia,

essi, ne’ loro tenui colori,
tremano già del vento alla carezza,
volan per l’aria densa di languori;

e se ne va così la tua bellezza
come una nube, e come un sogno muori,
o fiorita di Marzo, o Giovinezza! …

**

9) Un poeta – Juan Cobos Wilkins

Un poeta non deve in primavera
passare da solo per i parchi.
Sotto i rami si abbracciano le coppie
e l’erba è umida.
Non deve attraversare
da solo i parchi in primavera.
Ci sono nuvole lanceolate, voli, resti
di amore usato già in terra, e i lillà,
i lillà così dolci, come feriscono.
In primavera è pericoloso il mondo.

**

10) Scintille – Rabindranath Tagore

Vieni, primavera, vieni
a svelare la bellezza del fiore
celata nel bocciolo
tenero e delicato.
Lascia cadere le note
che porteranno i frutti,
e passa con cura il tuo pennello
d’oro di foglia in foglia.

**

11) Haiku – Kobayashi Issa

Ciliegi in fiore sul far della sera
anche quest’oggi
è diventato ieri

**

12) Oggi ventuno marzo – Salvatore Quasimodo

Oggi ventuno marzo entra l’Ariete
nell’equinozio e picchia la sua
testa maschia contro alberi e rocce,
e tu amore stacchi
ai suoi colpi il vento d’inverno
dal tuo orecchio inclinato
sull’ultima mia parola. Galleggia
la prima schiuma sulle piante, pallida
quasi verde e non rifiuta
l’avvertimento. E la notizia corre
ai gabbiani che s’incontrano
fra gli arcobaleni: spuntano
scrosciando il loro linguaggio
di spruzzi che rintoccano
nelle grotte. Tu copri il loro grido
al mio fianco, apri il ponte
fra noi e le raffiche
che la natura prepara sottoterra
in un lampo privo di saggezza,
oltrepassi la spinta dei germogli.
Ora la primavera non ci basta.

**

13) Piena fioritura – Hermann Hesse

Si erge carico di fiori il pesco,
non tutti diventeranno frutto.
Risplendono chiari come spuma rosata
attraverso l’azzurro e la fuga di nuvole.
Simili a fiori si schiudono i pensieri,
centinaia ogni giorno,
lasciali fiorire! Lascia a ogni cosa il suo corso!
Non chiedere qual è il guadagno!
Vi deve pur essere gioco e innocenza
e dovizia di fiori,
altrimenti per noi sarebbe
troppo piccolo il mondo
e la vita non un piacere.

**

14) Primavera cittadina – Vincenzo Cardarelli

Fra tuoni allegri e raffiche puerili
la primavera mette i suoi colori
e spiega la sua bandiera
come una cerimonia militare
che si svolge con qualunque tempo.
Di giorno in giorno avanza
l’irrompente stagione.
E già la terra è piena
del suo passaggio
e del suo fresco e molle detrito.
Il biancospino è fiorito e sfiorito
aspettando la polvere di maggio.
Gli alberi che vedemmo lungo il fiume
tutto un inverno nudi
hanno le foglie nuove e i tronchi neri.
Una vita incredibile e segreta
scorre in quei fusti umidi e adorni
di sì tenera chioma.

**

15) Alla finestra, l’amore – Ángel González Muñiz

Alla finestra, l’amore
vestito di bianco, guarda.
Guarda la sera, che fila
le sue luci e i suoi colori.

La begonia inodore
tende le sue verdi foglie
per guardare cosa guarda
alla finestra, l’amore:
la primavera, comparsa
sul becco di un usignolo.

**

16) L’accenno di un canto primaverile – Aleksandr Blok

Il vento portò da lontano
l’accenno di un canto primaverile,
chissà dove, lucido e profondo
si aprì un pezzetto di cielo.
In questo azzurro smisurato,
fra barlumi della vicina primavera
piangevano burrasche invernali,
si libravano sogni stellati.
Timide, cupe e profonde
piangevano le mie corde.
Il vento portò da lontano
le sue squillanti canzoni.

**

17) Primavera vicina – Johann Wolfgang Goethe

Più morbida, più lieve
l’aiuola, ecco, s’inturgida;
candide come neve
ondeggian le campanule,
un vivo ardor di fuoco
va dispiegando il croco;
il suol di sangue stilla,
lo smeraldo sfavilla.
Le primule si gonfiano
con borioso piglio;
mentre l’astuta mammola
s’asconde ad ogni ciglio;
un alito possente
scuote la vita intera.
È viva, è qui presente
ormai la primavera.

**

18) Prima di primavera – Anna Achmatova

Prima di primavera ci sono dei giorni
che alita già sotto la neve il prato,
che sussurrano i rami disadorni,
e c’è un vento tenero ed alato.
Il tuo corpo si muove senza pena,
la tua casa non ti par più quella,
tu ricanti una vecchia cantilena,
e ti sembra ancora tanto bella.

**

19) Primavera d’inverno – Maria Luisa Spaziani

Primavera d’inverno: è quella vera,
senza pennacchi verdi, senza fiori.
È ancora puro spirito, è presagio,
misteriosa promessa.
Quando l’aprile esploderà, chiassosa
scenografia di tinte e profumi,
quella ricorderai, che nell’estrema
neve per te rideva.

**

20) Versa dell’altro vino – Ye Qingchen

Versa dell’altro vino e rimani
non aver fretta d’andare via
Di tre parti si compone primavera:
due parti sono di tristezza
la terza parte di vento e di pioggia

I fiori sbocciano, i fiori muoiono:
nessuno arriva molto lontano –
allora smettila di lamentarti
ma canta ad alta voce:
Chissà dove ci incontreremo ancora
l’anno venturo al tempo delle peonie.