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Nella sezione Scrittori di aforismi su Twitter l’articolo di oggi è dedicato a @diodeglizilla (Pig Floyd).
Nella breve nota biografica che mi ha inviato, l’autore scrive di sé: “Uso la barba come sfrontato feticcio per attrarre l’attenzione su di me nascondendoci dietro, allo stesso tempo, parte del viso e molto di me. La mia essenza emana dalle origini molisane; questo mi rende un alto hobbit irreale che alla domanda ‘Ma allora esistete davvero?’ ama rispondere ‘No’. Ho 33 anni, una formazione umanistica e una professione di logica, tanto per tenere la parte sinistra e quella destra del cervello in costante conflitto costruttivo”.
@diodeglizilla è su Twitter dal gennaio 2011. “In realtà per anni l’ho usato solo per seguire account interessanti per il mio lavoro, quasi nessun italiano. Ho iniziato a usare Twitter come lo uso ora da pochissimo, il 13 maggio di quest’anno, in seguito ad una scommessa con un amico (‘Scommettiamo una cena che riesco ad arrivare a 1000 follower entro la fine dell’anno?. Me l’ha offerta dopo due settimane)” mi scrive l’autore, che poi aggiunge: “Twitto perchè la giornata offre costanti ’40 secondi da buttare’ che adoro riempire con pensieri, battute o riflessioni da condividere. Quello che amo di Twitter è la fluidità, l’apparente caos nel quale si impara a vedere trame e ordini. Dietro l’essenza virtuale, Twitter pulsa e puzza di umanità, una Woodstock dei pensieri in cui si sale a turno sul palco per godere di dieci secondi di notorietà”. E a proposito della scelta del suo nick l’autore mi confessa: “Il nome Dio degli Zilla viene da una battuta fatta ad un amico anni fa, ma ne amo il richiamo a un qualche immaginario popolo degli ‘zilla’ che ognuno più immaginare come vuole. Magari alieni di mondi lontani, oppure invisibili folletti silvani”.
Su Twitter ci sono tantissimi autori che giocano con le parole e i concetti, ne deformano e scardinano la logica, per trasgredire, per smascherare o anche solo per tirarci su con il morale. Qualcuno li chiama “battutisti”, qualcun altro più comunemente “umoristi”. Ma se c’è un appunto che si può muovere ad alcuni di essi è di essere “artificiali”, di non vivere di passioni ma di immagini e temi che vanno per la maggiore su Twitter (il divano, la nonna che cucina, la singletudine, la donna, la sessualità repressa, etc). Anche @diodeglizilla scrive delle battute sopra questi temi, ma è personaggio autentico perché parte della battuta non per riscuotere un freddo e meccanico applauso ma per rappresentare se stesso.
Il meccanismo della comicità di @diodeglizilla è dato dal fatto che egli si racconta nelle sue manie, nelle sue debolezze e nei suoi limiti con un grande senso dell’ironia. Si tratta di appunti di un abitante del mondo moderno, senza pretese cosmiche (“Guardo la luna e mi chiedo: E se precipitasse verso di noi alzando il mare e tutto venisse sommerso, il costume è di là pulito o a lavare?”), dominato da piccole emozioni (Preparando il risotto, mi sono accorto di non avere più dadi da brodo. Poi erano su un altro ripiano. La mia vita: una girandola di emozioni”), incapace di avventurarsi oltre il limite (“Stasera mi sento abbastanza coraggioso da avventurarmi oltre il canale 56 del digitale terrestre. Una vita di brividi”) e alla perenne ricerca di una illuminazione che, per quanto grande possa essere, non può che nascere dal menu della pizza (“Mi sento come Siddartha nel suo viaggio verso l’illuminazione, quando scorro un menu delle pizze e cerco la combinazione perfetta. Da anni”). L’autoronia di @diodeglizilla verso se stesso è così forte che la famosa battuta di Groucho Marx “Io non vorrei mai appartenere a nessun club che contasse tra i suoi membri uno come me” non sfigurerebbe per nulla in mezzo ai suoi tanti tweet e anzi potrebbe essere ri-scritta dall’autore stesso.
Ovviamente nella sua timeline @diodeglizilla non risparmia il mondo circostante colto nei suoi tic, nelle sue ipocrisie e nel suo “disagio” (termine che ricorre diverse volte nella timeline dell’autore). Twitter è la metafora di questo disagio. Esso viene descritto come un mondo artificiale e irreale che sostituisce la vita reale (“Ho appena defollowato uno perché non twitta da tre ore. Metti che è normale o c’ha una vita”), un sacro gral per il quale s è disposti a tutto (“A 10.000 follower vi faccio vedere come ho perso lavoro, casa e amici per arrivarci”), una cassa di risonanza del nostro ego (“Noto una certa tendenza a dimenticarsi l’ovvietà che siamo tutti partiti da 0 followers”) e ovviamente anche un serbatoio di apparenze, ipocrisie, stupidità e piccole manie e piccole frustrazioni.
In questo minimalismo dell’autore dove l’ambizione e l’orgoglio sembrano quasi sopiti (“A 33 anni Alessandro Magno e Cristo erano morti lasciando grandi eredità. Io posso lasciare la collezione di coccodrilli dell’Ovetto Kinder”) e dove l’unica scelta possibile è quella dello starsene in disparte a contemplare le cose e la gente nelle loro azioni incomprensibili e spesso ipocrite (magari sul divano, ascoltando buona musica nelle cuffie), quello che risalta è una comicità raffinata, sottile. Una comicità non da torte in faccia (come in altri autori di Twitter), ma da torte nell’inconscio, che va a colpire il nostro Super-Ego (così grande e così fragile) e i nostri più contraddittori meccanismi psicologici.
Presento una selezione dei migliori tweet di @diodeglizilla
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@diodeglizilla, Tweet scelti
Ho appena defollowato uno perché non twitta da tre ore. Metti che è normale o c’ha una vita.
A 10.000 follower vi faccio vedere come ho perso lavoro, casa e amici per arrivarci.
Comunque la vera libertà è arrivare a casa e levarsi il reggiseno.
Scusate, ho copiato io tweet sbagliato.
Sta cosa che se hai 10k follower puoi pure scrivere “‘Na fiacca oggi” e ti RT in 10 è come, chessò, se un comico fa politica e prende il 20%
Quando ritwitto e un mio follower commenta a minchia, mi sento responsabile come quando i tuoi figli fanno cadere qualcosa nei negozi.
Ricordate che un giorno passato sul divano è un dì vano.
“Gambe in spalla” solo se ti ha disegnato Picasso.
Se vado a comprare la lettiera per gatti e ci metto i piedi vale come foto sulla sabbia, che mi fate sentire escluso?
Angelina Jolie: “Per la risata satanica in Maleficient mi sono ispirata agli autisti di bus quando ti chiudono le porte in faccia e partono”
Chissà se a quelli che si lamentano della propria TL gliel’hanno spiegato che se la sono composta loro.
Oggi solare come un’eclissi.
Bocca che si muove davanti a te
Levi le cuffie
-Cosa?
-Ascolti musica?
-No, è un mp3 di frequenze basse per mantenere in movimento il cerume
La vita è come una scatola di cioccolatini: un po’ di caldo e va tutto in merda.
Ci innamoriamo dei difetti. Dopo anni li rinfacciamo con cattiveria.
In milioni di anni ancora non abbiamo evoluto la vescica estraibile che puoi dire a un amico “Giacchè sei in piedi pisciamela, per piacere”
Che poi nei selfie io trovo molto di classe la bocca a culo di gallina. Spesso fa pendant col cervello.
Ho provato ad abbandonare il pessimismo per il realismo e le cose sono decisamente peggiorate.
Se tutte l’avessero data a chi la voleva, quanti dipinti, sinfonie, sculture, romanzi in meno nella storia dell’Uomo.
Forse non è elegante vantarsene, ma a letto sono veramente bravo: mi muovo pochissimo, non russo e non tiro mai le coperte dalla mia parte.
Preparando il risotto, mi sono accorto di non avere più dadi da brodo. Poi erano su un altro ripiano.
La mia vita: una girandola di emozioni
Mai nessuno che mi faccia andare su tutte le ferie.
Sta diventando un problema questa cosa che anche nella vita reale la mia capacità d’ascolto si è bloccata a 140 lettere pronunciate.
La gioia non banale del tweet con una sola stellina che fa scattare la complicità del “questa ce la siamo capita io e te, socio”.
Mi piace pensare che nei libri di matematica del futuro ci sarà: lGino aveva 100 follower, ora 8000. Perché la sua rilevanza è sempre 0?”
Twittare è come lanciare i ciottoli sulla superficie del lago e vedere quanti rimbalzi fanno.
Leggo i tweet degli adolescenti e ringrazio gli dei di sei diverse religioni che non esistevano i social quando ero piccolo.
Noto una certa tendenza a dimenticarsi l’ovvietà che siamo tutti partiti da 0 followers.
A volte mi chiedo chi sarà il primo di noi a fare una cazzata e a finire a sui giornali e noi qui a dire:Madonna, una volta mi ha ritwittato
Comprarsi i followers è come attaccare l’iPhone al cane e sguinzagliarlo al parco per fare più chilometri a Runtastic.
Prima di Twitter non sapevo di avere così tante cose da non dire.
Vi fate abbagliare dai ristoranti di Sex and the City, ma la cena più romantica del cinema rimane quella di Lilli il Vagabondo nel vicolo.
Chissà in che anno la gente smetterà di dirti l’indirizzo mail aggiungendo “tutto minuscolo”.
Sono arrivati i risultati delle prove di intolleranza. Posso ricominciare a mangiare i crostacei ma devo evitare la gente.
Quando scrivo tre o quattro tweet decenti di seguito, mi allontano dal telefono pensando “Andate e ritwittatemi tutti”.
Ignorare qualcuno è un profumo che bisogna saper portare con stile, per non puzzare di poveretto.
È sempre eccitante essere l’eccezione nella vita di qualcuno, finché non ti fa notare che si vive secondo le regole.
Volevo iscrivermi in palestra ma lascio sempre il telecomando dall’altra parte del divano, quindi credo che come moto vada bene così.
Non si potrà mai parlare veramente di parità fra i sessi finché una muratora non mi fischierà dietro urlandomi “A belli capelli!”.
Oroscopo settimanale. Tutti i segni:
Rimboccarvi le maniche incide sulla vostra vita più di stelle lontane anni luce da voi.
Se la scarpa è marrone, mai e poi mai il laccetto nero.
E questo è tutto ciò che so della teoria delle stringhe.
Io invece sulla lapide ci voglio scritto “Cazzo te piangi, è una lapide, mica uno specchio”
La milionaria 24enne Emma Watson si è pure laureata.
Io sto mese ho comprato dei carinissimi calzini antiscivolo con Popeye su Amazon.
Certi treni passano una sola volta, ma per fortuna sono Trenitalia, quindi prenditela con calma che comunque sarà in ritardo.
“Mi scivola tutto addosso” solo dopo un bukkake.
Negli anni ’90 mi sono fatto un tatuaggio di Britney Spears e ora ho dovuto prendere 30 kg per mantenerlo realistico.
Alcuni hanno delle bio talmente belle, che è un peccato constatare come la loro vena creativa sia stata esaurita tutta lì.
Oddio l’ansia. Ho appena pensato che fra i miei follower potrebbe esserci qualcuno che nel frattempo è morto.
RT se siete vivi per controllo
Adoro la pioggia finché non inizia a piovere veramente.
Qualunque cosa scriverò sulla mia lapide, già so che varrà uno di voi a scriverci sopra con la bomboletta “L’hai copiata”
Mezzanotte, ora dei desideri inconfessabili.
Voglio un corgi.
Noto che il passo dall’ossessione per la prova costume alla fila per il McBacon gratis è piuttosto breve.
Per le vacanze ho prenotato due settimane sul divano. Sto contrattando con la vicina perchè mi porti la roba dal frigo due volte al giorno.
Signori, non è che per vestirsi a cipolla dato il tempo imprevedibile dovete anche prenderne l’odore.
Voi siete quelli con tatuato “Perdoname madre por mi vida loca” sul collo che mettono le ginocchiere quando vanno alla Coop in bici.
Oroscopo di oggi.
Tutti i segni: potete levare sia la parte “oro” che la parte “scopo”.
Ho un debole per le ragazze bruttine ma un forte per quelle gnocche.
Situazione sentimentale: soli al ristorante ordinare e sentirsi chiedere dal cameriere “Porto subito o aspetto i suoi amici?”
Dovrebbero pagarci già solo per la capacità di tirare fuori tweet così interessanti da vite così piatte.
Mai scordare le persone. Che poi suonano male.
Dormire soli non è mai una scelta e non diventa mai abitudine.
È sempre solo rassegnazione, per quello abbracciamo il cuscino.
Domenica: quante cose da non fare in così tanto tempo.
“Accontentarsi” è un ossimoro in sé perché contiene la parola “contento”. Il sinonimo “arrendersi” è molto più onesto.
Mi piace addormentarmi sul seno di una ragazza sentendole il cuore battere.
È la mia mia minna-nanna.
Le mani sulla pelle non sono una questione di tatto, sono la questione di tutto.
Mi avvalgo della facoltà di psichiatria, per cercare di capirvi.
Ottimo padrone di casa.
Domattina dovrò cucire al volo delle mutande con gli stracci da cucina perché non ne ho più di pulite.
Twitter è quel luogo che ti costringe a vedere trasmissioni che non vedresti mai solo per avere argomenti di conversazione con sconosciuti.
Adoro il lunedì. È il giorno della settimana più distante dal lunedì successivo.
Non dimenticate mai che dietro quei nick ci sono delle persone vere che non hanno una vita.
Più che l’amore, le passioni, l’ambizione, il vero motore dell’azione è la batteria del cellulare al 5% e il caricatore lontano dal divano.
Dovremmo affrontare la vita con la stessa noncurante spensieratezza con cui twittiamo cagate illeggibili.
La mia dieta viaggia a gonfie vele, ha preso il lardo.
Riappropriamoci della nostra lingua, per piacere
Meeting -> Riunione
OK -> Va bene
Show -> Spettacolo
Trend -> Tendenza
Twitter -> Disagio
Non giudico dalle apparenze ma dall’odore.
Il tempo dal “Sì, dai, a questo messaggio rispondo dopo” all’effettiva risposta si calcola con il metodo del carbonio 14.
Che voglia di essere una twittera star per lamentarmi dell’umidità sui capelli appena lavati e dire che ora sembro Donna Summer.
Sposerò la donna che a “Sali da me?” mi risponderà “No, zucchero da me”.
In un rapporto è importante alternare momenti in cui si è un po’ maiali con momenti in cui lo si è molto.
Che scempio pensare ai One Direction a San Siro a profanare un luogo dove solo un anno fa riecheggiavano le note di Violetta.
Mi sento come Siddartha nel suo viaggio verso l’illuminazione, quando scorro un menu delle pizze e cerco la combinazione perfetta. Da anni.
Quelle 11 di mattina in cui necessito di un filetto di tonno in crosta di sesamo con aceto balsamico e menta accompagnato da una Caipirinha.
Le coppie sono come il tandem: c’è quello davanti che pedala e guida, e quello dietro che fa finta e intanto guarda le tizie in costume.
La vita è fatta a scarpe, c’è chi ne ha due paia e chi è donna.
Stasera mi sento abbastanza coraggioso da avventurarmi oltre il canale 56 del digitale terrestre. Una vita di brividi.
Non capisco come fanno quelli che seguono 2000 persone ché io non riesco a trovarne 20 che mi siano simpatiche neanche nella vita reale.
Chissà se per tutte le cazzate che faccio, nella prossima vita per punizione rinasco uno di voi.
Oggi è il compleanno di Zinedine Zidane. In Francia è testa nazionale.
Quando vi dicono che siete una bella coppia, calcolate che lo dicevano anche di Patrizio Roversi e Syusy Blady.
Chissà se nei colloqui per i posti da social media manager chiedono “Livello di disagio?”
Ho iniziato a sbirciarvi su Instagram. Non mi sembra che abbiate sempre tette sotto controllo.
Questa notte ho fatto un incubo: ero intrappolato nel corpo di una donna con la tolleranza al dolore di un uomo. Non dormirò mai più.
Ci fanno uscire da scuola sapendo la data della battaglia di Hastings ma non sapendo aprire una birra con l’accendino.Riforma scolastica ORA
Mi segue gente così depressa che ho sempre paura di fare un tweet troppo triste e trovarmi con i follower morti.
Mai che inciampi in un buco nero e venga risputato a venerdì pomeriggio.
Il romanzo della mia vita sarebbe “I promessi scopi”.
Butterfly effect: da una parte del mondo uno sportivo corre 20km per allenarsi, dall’altra io mi sveglio in preda a un crampo al polpaccio.
Cercare di levare una macchia di caffè dal pavimento e accorgersi dopo cinque minuti che è un nodo del parquet come metafora della vita.
Hanno già inventato il mini-frigo che ti segue come animale da compagnia?
Periodi in cui si è felici. Ma periodi in cui, dio, si è fenici e si rinasce dalle proprie ceneri.
Mi pare di capire che “atti scemi in luogo pubblico” non sia reato, no?
Ho scritto T’amo sulla rabbia.
La gioia di spegnere il computer del lavoro di venerdì e farsi cullare dell’idea di passare tutto il weekend davanti a quello di casa.
Oggi si ricorda la sensibilità. Un paio di occhiali che rendono più semplice e più doloroso capire il mondo e gli altri.
“In medio stat virtus” di certo non si applica al mercoledì.
Ho sentito un’intervista a Emis Killa. La parti che mi sono piaciute di più sono i 174 “Cioè”.
Voi siete quelle che se aveste la vocazione, scegliereste l’ordine di suore in base al colore della tunica che va meglio coi vostri occhi
Coppie così social da condividere col mondo ogni attimo insieme. Più che di “relazioni” sarebbe opportuno parlare di “redazioni”.
Facebook: un calendarietto per segnare i compleanni che vale 18 miliardi di dollari.
Montale. Non un poeta, un imperativo.
Quando perdo tempo su Twitter, penso al fatto che ho studiato greco antico per 5 anni e quindi non è la cosa più stupida della mia vita.
L’ultima volta che ho fatto sesso volevo farmi un selfie #aftersex ma con il dagherrotipo veniva troppo scuro.
Cos’è l’amore se non una lunga partita a scacchi che si conclude quando uno dei due si alza e ficca la regina nell’occhio nell’altro?
Chissà cosa si inventerà la nostra generazione per farsi l’ultimo selfie al proprio funerale.
Potremmo iniziare a far circolare la voce che il gelato è un potente antidepressivo finchè lo Stato non lo rende rimborsabile come farmaco.
Guardo la luna e mi chiedo: E se precipitasse verso di noi alzando il mare e tutto venisse sommerso, il costume è di là pulito o a lavare?
Scendo a prendere il pane al forno e poi
– 10 grissini allo speck
– 6 pizzette
– 4 rustici al formaggio
– torta pasqualina
– Scordo il pane
Ho un bel rapporto col mio corpo. Qualche volta lo porto anche a fare un giro fuori.
L’hanno chiamato “brunch” perché “Siamo manager ma la domenica ci manca il pranzo di nonna” era lungo.
A 33 anni Alessandro Magno e Cristo erano morti lasciando grandi eredità. Io posso lasciare la collezione di coccodrilli dell’Ovetto Kinder