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Nella sezione Scrittori di aforismi su Twitter l’articolo di oggi è dedicato a @bon1z (Boniz). Nella breve nota biografica che mi ha inviato, l’autore scrive di sé: “Ho una quarantina d’anni e vivo a Verona dove faccio il manager nel mondo del turismo”.
@bon1z è su Twitter dal 2011 (“ma scrivo solo dal settembre 2012”). “Alla base – mi rivela l’autore – c’è il desiderio di spiazzare, riconsegnando originalità ai luoghi comuni e alle banalità, motivazione per nulla fine a sé stessa ma legata al desiderio di condividere pensieri molto più strutturati e ovviamente poco sintetizzabili, attraverso provocazioni, antitesi e paradossi. Probabilmente un vano tentativo, perché chi mi retwitta spesso lo fa perché faccio ridere o perché l’ho spiazzato o perché… ‘me lo farei’ (giuro che succedono anche queste cose). Per fortuna con gli amici veri i miei pensieri si rivelano punti di arrivo o di partenza di riflessioni più ampie e complesse”.
I tweet di @bon1z sono guizzi, lampi, provocazioni, in un vorticare di antitesi e di paradossalità sistematiche.Quando le prime parole di un tweet sembrano fare il verso a una banalissima frase fatta che crea attese scontate, ecco invece che subito dopo si rivela l’esatto contrario: la verità si rivela nell’improvviso impatto di un’abitudine mentale con una visione diversa. Così il lettore si trova spesso di fronte a un tweet dove la struttura binaria carica e poi spara a raffica l’esatto opposto di ciò che si pensava di leggere. In uno dei suoi tweet @bon1z scrive: “penso spesso a come non sarebbe stato tra noi” (quando invece il lettore si sarebbe aspettato un “come sarebbe stato tra di noi”). E si veda anche “questa cosa che ci incontriamo deve iniziare” (capovolgendo il più comune “deve finire”) o “non posso più stare senza di te lo vai a dire a me” (invece che un “altro”) o anche “nessuno mi parla come taci tu” (quando ci si aspettava un “come parli tu”).
Un altro procedimento che @bon1z usa è quello di un umorismo intento a operare con l’assurdità delle significazioni, il non senso delle designazioni della frase. L’effetto che ne deriva è quello dello spaesamento logico all’interno del fluire consueto del linguaggio quotidiano. Ecco alcuni esempi: “quasi tutto è meglio di niente. figuriamoci tutto” oppure “se tu, là fuori, sapessi quanto sei anche qui” oppure “non sto dicendo che non ci capiamo, sto dicendo che non ci capiamo” o “non posso distrarmi un attimo che mi distraggo un attimo” o infine “hai tutta l’aria di avere tutta l’aria che mi manca”. In questo vorticare di proposizioni che smentiscono la struttura logica su cui erano nate e che creano nuove aperture mentali @Bon1z sembra voler, ogni volta, distogliere la parola – e la frase – dalla sua funzione ovvia e rassicurante. Così i suoi tweet diventano spesso (mi si passi un neologismo) delle “improprietà” linguistiche, improprietà e abusi sintattici imperdonabili per chi segue pedantemente le convenzioni sociali, ma che messi una dopo l’altro nel flusso della timeline, restituiscono in modo netto una diversa rappresentazione del reale. Con questo procedimento @bon1z mostra la percentuale di assurdo che il linguaggio inevitabilmente porta con sé e, poiché con quello stesso linguaggio rappresentiamo il mondo, la nostra vita e ciò che costituisce i nostri sentimenti, l’autore arriva a indicare quanto l’assurdo e la contraddizione siano costitutivi di ciò che in mancanza di meglio chiamiamo realtà.
Presento una selezione di tweet di @bon1z. Come altri autori di Twitter, quelli di @bon1z sono tweet incentrati sulla persona. In questa estrema mobilità sintattica, in questo gioco delle antitesi che si divorano per poi subito rigenerarsi, in questi flussi linguistici che talora diventano quasi dei nonsense, @bon1z spesso si rivolge a un tu femminile, di cui ricorda tutto (“dal primo all’ultimo sogno”), donna immaginaria (“stasera vorrei dire alla donna della mia vita che sarebbe ora di smetterla di non avere la minima idea che io esisto”), ma anche donna reale, che si muove all’interno di una scena fatti di vuoti e pieni, parole e silenzi, desideri e frustrazioni, slanci d’amore e anche sbalzi d’umore, tra un qui e un lì, un adesso e un mai più.
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@bon1z, Tweet scelti
pensavo che oggi è il giorno più bello della vita di qualcun altro.
siamo tutti felici per te, qualcun altro
entro in ascensore. c’è una ragazza bellissima.
mi guarda, mi sorride e sussurra:
– piano?
– pianissimo, grazie
ci sono persone indimenticabili.
e nessuna cura
non vorrei creare falsi allarmi, ma ho il sospetto che la vita possa essere molto più bella di così
mi piaci perchè sei riservata.
a me
quando chiudi una porta, verifica accuratamente di trovarti dalla parte opposta del motivo per cui la chiudi
un giorno chiederò agli specchi cos’hanno concluso, dopo tanto riflettere
come quando sei tra te e te, e ti senti fuori luogo
questa cosa che ci incontriamo deve iniziare
tutto è male quel che sfinisce il bene
ho provato di nuovo ad affogare il dolore ma a questo punto credo sia anfibio
ci sono persone così lontane nello spazio e così vicine nei pensieri che uno si chiede perché cazzo non si debbano incontrare
(sono le scelte che non facciamo a renderci schiavi)
sono stanco di trascinare questo sacco di cose da dirti
quasi tutto è meglio di niente.
figuriamoci tutto
adoro contraddirmi, è una cosa che non sopporto proprio
ho un sacco di danni ma li porto bene
– vuoi che me ne vada o cosa?
– cosa
hai tutta l’aria di avere tutta l’aria che mi manca
se tu, là fuori, sapessi quanto sei anche qui
non posso distrarmi un attimo che mi distraggo un attimo
se tutto è già stato scritto, non ci resta che amare come pazzi
ricordo tutto di te.
dal primo all’ultimo sogno.
nulla si crea, nulla si distrugge, tutto bene grazie
siamo fatti per il 99%
sono rarissime le persone che ti cercano con l’intenzione di trovarti
il fondo lo tocchi quando vuoi stare da solo perché “dicono che” è proprio quando vuoi stare da solo che incontri quella giusta
i miei demoni stanno da dio
basterebbe non fare calcoli. che tanto li sbagliamo sempre
ho tutto ciò che mi manca
il bello di alcune persone è che diventa anche tuo
in realtà sono gli errori ad essere costellati di vita
non siamo tagliati per la felicità.
ma sanguiniamo lo stesso
vorrei stringere te.
altro che i denti
l’attesa del piacere, eh, essa stressa
mal comune, mal comunque
con la presente per comunicarti che, causa crisi, non posso più permettermi di mantenere le distanze
il vecchietto che mi cura il giardino mi ha appena spiegato che in autunno le foglie hanno finalmente imparato a volare.
lo amo
la mia vita è brasata su una storia vera
la perfezione s’inchina ad un difetto amato
questa moda del trasformare i problemi in opportunità sta generando mandrie di opportunisti pieni di problemi
io e te.
e il destino si gode lo spettacolo
questa cosa di tutte queste cose che devono finire deve finire
le montagne indicano tutte il cielo.
ci dev’essere qualcosa lassù
se pensi solo a salvarti la faccia, alla lunga diventa un culo
fai così: prova per un istante ad essere te la persona che cerchi ovunque
non c’è più tempo da perderti
temevo che il mio cuore non avrebbe retto quando finalmente ti avessi incontrata.
e infarti
vorrei essere la frase del tuo libro preferito che hai sottolineato così tanto che non si legge più un cazzo
certi tweet meravigliosi rimangono nell’ombra per giorni, come giovani diamanti perduti.
poi, piano piano, non se li caga proprio nessuno
ci sono istinti infinitamente più ragionevoli della ragione
per far ripartire l’Italia dobbiamo scendere e spingere
stasera vorrei dire alla donna della mia vita che sarebbe ora di smetterla di non avere la minima idea che io esisto
scendo a patti.
serve qualcosa?
su twitter se scrivi cose controverse o provocatorie, le anime pie del pensiero debole ti defollano all’istante.
che figata
lo scopriremo solo andandociasbattereerischiandodifarcimalissimo
conosco gente che non ha mai difficoltà ad andare di corpo.
in corpo
sarebbe bello, sai, se la smettessi per un attimo di non esistere
a seguire le briciole delle persone silenziose, il pane caldo è assicurato
se tatto mi da tatto, ora tocca a me
alcuni dei fatti qui raccontati sono realmente scaduti
scommetto che la cosa più difficile del vostro essere single sia nasconderlo ai vostri fidanzati
quando ami davvero qualcuno, spesso qualcuno ama davverissimo qualcun altro
per dirlo con una metafora, sono in un mare di why
– hai presente quando hai voglia di essere triste senza ragione?
– si, tutte le volte in cui voglio essere felice
credevo fosse uno slancio d’amore e invece era uno sbalzo d’umore
non posso più stare senza di te lo vai a dire a me
i silenzi sono in braille
chi ti vuole cambiare ha già deciso che ti vuole davvero cambiare.
con qualcun altro, evidentemente
sali a collezionarmi?
senza nulla togliere a quel figo del cielo, in autunno la terra è uno schianto
c’è ancora troppo spazio tra qui e ora
tienimi a vicinanza di sicurezza
siamo fatti per il 95% di acque inesplorate
mi hanno diagnosticato una speranza acuta, cronica e perforante
nella vita contano i dettagli.
tutto il resto è un dettaglio
non se ne può più di non potere
nessuno mi parla come taci tu
anche “adesso” è un viaggio nel tempo.
di rara bellezza, tra l’altro
vorrei tanto fare un viaggio senza tempo ma non so quando partire
ognuno è felice a modo suo.
io invece sono felice a modo tuo
l’unica cosa che mi piace di te è tutto
non sento sempre la tua mancanza e le poche volte che non accade mi manchi molto
i punti di domanda sottaciuti alle spavalde verità che vomiti di giorno.
la sera li ritrovi tutti lì, in fila, che ti guardano
nasci.
poi una ragazza incredibilmente bella, così bella che ti si paralizza l’anima, ti guarda e ti sorride.
muori
vorrei strofinare via dalla mente i pensieri negativi ma non so come fare.
non ho uno straccio di idea
scusa, sto parlando con il muro, attendi il tuo turno
sei troppo per i miei gusti per i miei gusti
gli occhi sono lo spacco dell’anima
se ogni tuo desiderio è un ordine, considerami ai tuoi desideri
stanotte fa bel tempo sulla luna
porgo l’altra guancia solo perchè è il mio profilo migliore
io alla mia età a quest’ora ero già a letto
il sarcasmo è un silenzio che non ce l’ha fatta
situazione sentimentale: ogni anno si vendono 250 mila tonnellate di Nutella in 75 paesi del mondo
e se ricordare è pace per chi osa, dimenticare è condanna per chi fugge
la cosa strana di contare le stelle è che non finiresti mai
siamo tutti nelle mani di Dio.
speriamo abbia una bella presa
sono felice.
[tweet con evidenti finalità destrutturanti gli schemi tipici del disagio proattivo]
la potenza è nulla senza la libertà di perdere il controllo
che bello che mi hai chiamato, stavo proprio pensando a me
cadere sempre nei soliti errori è un po’ come indossare sempre le solite quattro camicie.
vado a fare shopping
sono il punto fermo dei miei dubbi
peggio di un sogno irrealizzabile c’è un sogno teoricamente realizzabile
mi manchi di tanto, intanto
penso spesso a come non sarebbe stato tra noi
mi piacciono le donne dotate di un solido, grande e sviluppato seno dell’umorismo
non avere paura di chi ti maltratta.
lasciagliela tutta
c’era una volta stellata
mancare. infinito, presente
e poi ricordo ogni parola che mi hai detto, dal primo all’ultimo silenzio